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Lo scrittore Sabatini rende la televisione romanzo radiofonico
I big della Silicon Valley divorziano da Disney «Conflitto d’ interesse»
Lo scrittore Sabatini rende la televisione romanzo radiofonico
Libero
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Lo scrittore e critico televisivo Mariano Sabatini (L’ inganno dell’ ippocastano, Salani) passa dai romanzi alla narrazione della televisione attraverso la radio. La programmazione tv delle grandi reti e dei network (Rai, Mediaset, La7, Sky, Netflix) saranno infatti sotto la lente sua d’ ingrandimento. InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei, lancia il nuovo programma ATuXTv, condotto e ideato dallo stesso Mariano Sabatini, in onda ogni sabato pomeriggio alle ore 18.15. “Sono molto felice” afferma Sabatini “di intraprendere questa nuova avventura professionale in un momento in cui si assottiglia la voglia di ascoltare o leggere voci dissenzienti applicate al piccolo schermo. Non a caso quasi tutti i quotidiani hanno espunto spazi di questo genere, preferendo lisciare il pelo ai teledivi. Fare critica televisiva in una zona franca, su una radio fortemente radicata sul territorio nazionale come InBlu è davvero una prospettiva esaltante, di questo ringrazio Paolo Ruffini e Paola Gallo”. La nuova rubrica settimanale si occuperà di tutti i palinsesti e le piattaforme, sempre nella convinzione che la tv, conclude Sabatini, “va presa a piccole dosi, ma soprattutto scegliendola bene”. Giornalista di vasta esperienza, con il suo thriller L’ inganno dell’ ippocastano Mariano Sabatini ha ricevuto il Premio Flaiano OperaPrima.
I big della Silicon Valley divorziano da Disney «Conflitto d’ interesse»
Corriere della Sera
Giuliana Ferraino
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Dopo le nozze da 66 miliardi, annunciate a metà dicembre, tra Disney e l’ entertainment della 21st Century Fox, arriva un altro segnale della concorrenza sempre più agguerrita tra Hollywood e la Silicon Valley. Sheryl Sandberg, chief operating officer di Facebook, e Jack Dorsey, fondatore e Ceo di Twitter, lasciano il consiglio di amministrazione della multinazionale di Topolino, a causa del crescente conflitto di interesse tra le attività discusse dal board della società multimediale e il business dei due social network. I nomi dei due top manager non figurano nella lista dei consiglieri candidati a essere rieletti dall’ assemblea degli azionisti in programma il prossimo 8 marzo, secondo quanto emerge dai documenti inviati venerdì notte dal gruppo Disney alla Sec, la Consob americana. «Vista l’ evoluzione del gruppo (Disney) e le società in cui sono coinvolti la signora Sandberg e il signor Dorsey – si legge in una nota – diventa sempre più difficile evitare i conflitti di interesse con i dossier del consiglio di amministrazione» del gruppo guidato da Bob Igier. Il manager a cui è stato chiesto di rinviare la pensione per guidare la trasformazione di Disney e competere in un mondo dell’ entertainment che sta cambiando pelle. Succede che da un lato Disney tenta di accelerare il suo spostamento dai canali tradizionali a quelli online per distribuire i suoi film e i suoi show , mentre un numero crescente dei suoi spettatori abbandona il cavo. A un certo punto si era parlato anche di un suo interesse per acquisire Twitter. Dall’ altro lato, le società tecnologiche e i social network come Facebook e Twitter cercano di espandersi nel segmento dei contenuti video, in concorrenza con Prime di Amazon, Apple, ma anche Netflix, leader mondiale del momento. Va in questa direzione il matrimonio, attraverso uno scambio azionario, tra Disney e una parte della 21st Century Fox di Rupert Murdoch, che conserverà l’ informazione e lo sport (inclusa Fox News ma non Sky) e diventa primo socio del gruppo di Burbank. Se le autorità daranno il via libera, oltre agli studi cinematografici 20th Century Fox, di molti canali televisivi negli Usa (da Fx a National Geographic), e alle attività internazionali, dal network Star in Asia a Sky in Europa (Italia compresa), Disney acquisirà anche il 30% di Hulu, portando al 60% la sua quota di controllo nel gruppo di streaming. Con Sandberg e Dorsey, il board di Disney perderà Orin Smith, ex Ceo di Starbucks, obbligato a lasciare perché le regole prevedono il ritiro a 74 anni d’ età; e Robert Matschullat, ex vice presidente di Seagram, per aver raggiunto il limite dei 15 anni di mandato. Gli addii saranno effettivi da marzo, quando gli azionisti Disney sono chiamati a rieleggere altri 10 consiglieri, tra cui Mary Barra, ceo di General Motors, Mark Parker, Ceo di Nike, e Safra Catz, ceo di Oracle.