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Rassegna Stampa del 27/08/2017

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La Rai si avvicina al Portello

Portello, prende corpo il progetto del maxi polo Rai

ISCHIA, IL TERREMOTO E I MALINTESI SULL’ INFORMAZIONE

La Rai si avvicina al Portello

Corriere della Sera

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Prende corpo l’ ipotesi Rai al Portello. Fondazione Fiera, proprietaria dei terreni, adatterebbe «su misura» per la tv di Stato i padiglioni 1 e 2: la Rai arriverebbe in zona Fiera in affitto, lasciando gradualmente corso Sempione. a pagina 2.

Portello, prende corpo il progetto del maxi polo Rai

Corriere della Sera
El. And.
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Prende corpo l’ ipotesi della Rai al Portello, anticipata dal Corriere a marzo. Fondazione Fiera, proprietaria dei terreni, adatterebbe «su misura» per la televisione di Stato i padiglioni 1 e 2 progettati negli anni Ottanta dall’ architetto Mario Bellini. La Rai arriverebbe lì in affitto, lasciando gradualmente corso Sempione. E porterebbe in via Gattamelata anche i quattro storici studios di via Mecenate (per cui il contratto di locazione scade a fine 2018). I padiglioni 3 e 4 resterebbero alla Fiera per eventi, il 5 e il 6 come Centro Congressi MiCo. Sul fronte del contenzioso con il costruttore Vitali, la speranza è invece di chiudere entro settembre con un accordo. L’ ente, secondo alcune fonti, sarebbe disposta a concedere all’ azienda bergamasca un’ area di circa 19 mila metri quadrati antistante al Portello, sempre in via Gattamelata (accesso da via Silva), che fino a qualche tempo fa era occupata dai lavori per la metropolitana e ora vuota. Facendo un passo indietro: il progetto «Milano Alta» di Vitali, arrivato secondo al bando lanciato dall’ ex presidente di Fondazione Benito Benedini (che aveva «sostituto» il Milan ritiratosi a sorpresa) è definitivamente decaduto. Con il nuovo presidente di Fondazione Giovanni Gorno Tempini, il progetto non è mai decollato. E anche il Comune ha preso atto formalmente che il processo era in irreversibile stallo. Vitali non si arrende, ufficialmente ancora chiede di poter portare avanti la costruzione, demolendo i due padiglioni e costruendo cinque torri con la sua lunga Green line ciclabile sopraelevata. Il tentativo di mediazione è andato avanti anche d’ estate, con continue minacce di carte bollate. Ora forse la soluzione. La Rai invece si era fatta avanti con una robusta manifestazione di interesse già due anni fa, ma era rimasta archiviata perché era subentrato Vitali. Aveva allora lavorato sull’ ipotesi di una «espansione» della sede attuale in corso Sempione che dagli attuali 17 mila metri quadrati sarebbe arrivata a oltre 30 mila. Il Portello offre però spazi più grandi (55 mila metri quadrati). E alla Rai non servirebbe neanche la bonifica .

ISCHIA, IL TERREMOTO E I MALINTESI SULL’ INFORMAZIONE

Corriere della Sera
Marco Demarco
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Casamicciola e l’ informazione: una questione che si riapre. A poche ore dall’ ultima scossa, c’ è lo scontro in diretta tra Paolo Poggio di Rai Uno e il sindaco Enzo Ferrandino. Poi il crescendo, fino all’ omelia del vescovo che assolve l’ abusivismo da ogni colpa. Ischia è l’ isola di Rizzoli, di Visconti, degli attori di Hollywood. È una capitale del gossip. Ma a sentire gli amministratori locali lo è anche del suo opposto, del malinteso, dell’ equivoco informativo. «Hanno fatto più danno i media che il terremoto», dicono. Ischia diventa così una questione per i vulcanologi (c’ è stato un malinteso anche sull’ epicentro e sull’ ipocentro); per i politici (che fare con le case «fuorilegge»?); e anche per i giornalisti. Quanta informazione dare? Meglio abundare o deficere ? Siamo nel campo dei massimi sistemi, ma quest’ isola può insegnare qualcosa. Il gossip, infatti, è un eccesso di notizia, dice più del necessario: come le foto della Merkel che si cambia il costume o le cronache dei vip in discoteca. Il malinteso è invece un difetto di notizia, dice meno del dovuto, e sottraendo confonde. Nel caso specifico, per i sindaci e gli albergatori non si sarebbe detto abbastanza che Casamicciola è solo una parte di Ischia e che, come lo show, anche il turismo must go on . È il pluralismo dei diritti e degli interessi. Ma è appunto tra il dire troppo e il dire troppo poco che si gioca la partita della buona informazione. E poi c’ è il precedente. Vero o falso che tra le macerie del terremoto del 1883 il papà di Benedetto Croce suggerì al figlio di offrire soldi ai soccorritori per essere salvato prima degli altri? «Dicerie», dicono i familiari: il filosofo, unico testimone, non ne parlò mai. Ma Roberto Saviano da lì è partito per una riflessione sulla corruzione. Gossip o malinteso? Sul passato decideranno i giudici del processo per diffamazione. Ma per il presente tocca ai contemporanei trovare il giusto equilibrio tra la parte e il tutto. In un tempo, per giunta, in cui le parti si moltiplicano e il tutto si connette.


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