Quantcast
Channel: Editoria.tv
Viewing all articles
Browse latest Browse all 8003

Rassegna Stampa del 10/08/2017

$
0
0

Indice Articoli

Bocca della verità contro le fake news

Meno italiani davanti alla tv nella prima serata estiva

Disney divorzia da Netflix e lancia un proprio canale

Il Sole 24 Ore cede il 49% dell’ area Formazione

Chili continua a vedere rosso

Ascolti estivi, Rai ok Exploit di Sky+Fox

Chessidice in viale dell’ Editoria

Visto e Novella, Santanchè licenzia e cerca nuovi soci

Bocca della verità contro le fake news

Il Fatto Quotidiano
And. Val.
link

Fake news addio? Dopo i passati tentativi di arginarle da parte di Google, Facebook e Twitter attraverso un contrassegno di rischio manipolazione, la battaglia dei “verificatori” contro la falsificazione globale passa ora alle maniere forti. E soprattutto automatiche e seriali. In veste di azzeratore di bufale, ci sarebbe un software in grado di operare, quando a pieno regime, un continuo fact checking – ovvero il controllo della veridicità dei contenuti -, per ristabilire così l’ attendibilità delle notizie contro i rischi della propaganda, basandosi su dati, statistiche, elementi fattuali. Il nuovo software anti-bufale, nasce per iniziativa della Full Fact, organizzazione con sede a Londra che lavora già da qualche anno nella verifica dei fatti in ambiti che spaziano dall’ economia alle politiche sanitarie, dalla sicurezza, alla scuola fino a Brexit. Il programma di verifica automatica, ci informa il sito dell’ organizzazione, non è però ancora una realtà, dato che sarà disponibile non prima di 18 mesi. Per la sua realizzazione, ha ricevuto intanto finanziamenti sia dal fondo per l’ innovazione delle notizie in digitale di Google, che dal papà di eBay Pierre Omidyar e dal magnate americano di origine ungherese George Soros. Come funzionerebbe esattamente il software? In una prima fase, il programma scansiona parola per parola il contenuto delle notizie trasmesse via radio, tv o riportate dai quotidiani, confrontandole con notizie già verificate presenti nel proprio database. Ad un livello più avanzato, si sbilanciano gli sviluppatori, l’ algoritmo sarà in grado di operare secondo il proprio sistema di fact checking, semplicemente attingendo a dati, statistiche e informazioni verificate. “Più l’ informazione distorta viene immessa nel mondo, meno abbiamo i mezzi di contrastarla”, spiega al quotidiano britannico Guardian il responsabile del progetto Mevan Babaker. “Noi proviamo a costruire un sistema immune”. Il neologismo “fake news” è stato ampiamente utilizzata in corrispondenza dell’ arrivo sulla scena politica di Donald Trump. Eppure, proprio in questi giorni, tuttavia, è stato proprio il presidente americano a ribaltare l’ accusa, affermando che le notizie false vengono diffuse contro di lui dai grandi media (Washington Post, New York Times, Cnn). All’ establishment dell’ informazione, The Donald contrappone le sue “Real News”, di cui si occuperà Lara, figlia del suo terzogenito. Anche quando il software anti-bufale sarà disponibile, difficile pensare che Trump ne sarà impensierito.

Meno italiani davanti alla tv nella prima serata estiva

Il Sole 24 Ore
FrancescoSiliato
link

Sono 1,4 milioni le italiane e gli italiani che hanno rinunciato alla tv di prima serata. Un calo pari al 7% sul luglio 2016, mese durante il quale si conclusero gli europei di calcio, ma furono appena sei le partite disputate a luglio, una sola con l’ Italia, e tutto terminò il giorno 10 con la finale vinta dal Portogallo. Le Olimpiadi iniziarono in Brasile il 6 agosto. A diminuire più di altri la visione di tv da televisore sono bambini e adolescenti, ma consistente (-11%) è anche il calo tra i 35-54 anni; cresce invece la presenza davanti a un televisore acceso di chi ha età superiore ai 65 anni. Da aprile Auditel ha ampliato i target d’ età ripartendo i più anziani, è quindi possibile confermare che il tempo trascorso davanti alla tv cresce con l’ età e stabilire che tra i 65 e i 69 anni si dedicano alla tv 4 ore e 54 minuti al giorno anche in piena estate, tra i 70 e i 74 anni si arriva a 5 ore e 8 minuti e oltre i 75 anni 5 ore e 18minuti. La ripartizione per attività conferma questi ordini di tempo con i pensionati seduti davanti a un televisore acceso per cinque ore e dodici minuti, in aumento rispetto allo scorso luglio (+2%), mentre diminuisce la dedizione delle casalinghe (-10%). Il caldo è solo in parte motivo di permanenza in casa, e quindi davanti ad un televisore, tant’ è che solo pensionati e lavoratori autonomi dedicano più tempo all’ offerta televisiva, mentre professioni di livello alto e medio, casalinghe, operai e impiegati, disoccupati, bambini e studenti hanno diminuito la loro frequentazione estiva di tv. Potrebbe essere un ulteriore segnale di fine della crisi economica e della sua percezione, con maggior diponibilità a uscire di casa, caldo o non caldo. Le elaborazioni sugli Stili di vita Gfk adottati da Auditel mostrano che le Insoddisfatte dedicano quasi l’ intera giornata di veglia alla tv, è lì che si rifugiano per distrarsi ed è sempre lì che trovano ancora più motivi per la loro insoddisfazione. Sette ore e un quarto di tv acceso è un record assoluto per qualsiasi target. Le Insoddisfatte sono arrivate a tanto questo luglio, mentre Ragazzi evolutivi, Donne doppio ruolo e Donne frizzanti (definite tra l’ altro come ottimiste), diminuiscono in modo considerevole il tempo davanti al televisore di casa. Tra gli editori il servizio pubblico è saldo al comando delle preferenze dei pubblici con il 35,8% di share e Mediaset al 29,8% nell’ arco dell’ intera giornata di luglio. Entrambi in crescita, Rai (+1,6%) e Mediaset (+0,4%) solo grazie ai loro neocanali che sopperiscono al calo delle generaliste. Perde quota La7, sale Discovery al 7,8% nel giorno medio con Sky al 7,1. In prima serata Sky sale al 7,5% con Discovery al 6,5%; Mediaset supera il 30% con Rai al 38% e La7 scende dal 4,2% del luglio 2016 all’ attuale 3,9%, in questo caso all’ editore non riesce il recupero con il neocanale La7d. Rai Uno mantiene il proprio primato seguita da Canale5 e le altre due reti Rai precedono le altre due generaliste Mediaset sia nell’ intero giorno che in prima serata. Tv8 balza in testa alla classifica dei neocanali più seguiti dai pubblici sia in prima serata, unico neocanale a superare il 2% di share, che nel giorno medio, quando sono ben quindici i neocanali che superano l’ 1% di quota d’ ascolto. Furono undici nel luglio 2016, esce Boing, entrano Rai Premium, Top Crime, Cartoonito, RaiSport e Super! Questi quindici canali valgono il 21% di share.

Disney divorzia da Netflix e lancia un proprio canale

Il Sole 24 Ore
R.Fi.
link

Walt Disney vuole una fetta del mercato Usa dei video in streaming e ha annunciato il suo divorzio da Netflix. Dal 2019 le nuove pellicole del gruppo e di Pixar non compariranno più sul sito di video in streaming, che proprio in questi giorni ha annunciato il lancio di una serie nel 2018 con il celebre conduttore David Letterman e la sua prima acquisizione in 20 anni di storia (l’ editore di fumetti Millarworld). Insomma, il ceo di Walt Disney, Bob Iger, che deve affrontare un calo della redditività del gruppo, ha detto in un’ intervista alla Cnbc che il gruppo intende togliere dal sito Netflix tutte le sue pellicole. L’ azienda ha spiegato che a inizio 2018 lancerà un servizio in streaming del canale sportivo Espn e poi nel 2019 un altro servizio separato (sempre in streaming) dedicato ai film; per nessuno dei due servirà un abbondamento ai canali tv del gruppo. La spinta aggressiva di Walt Disney nel mercato dei video online è dimostrata anche dal fatto che ha preso il controllo di BAMTech, gruppo specializzato nella tecnologia video creato dalla Major League Baseball: con un investimento di 1,58 miliardi di dollari ha acquistato un addizionale 42%; la quota si aggiunge a quella del 33% rilevata a fine 2016 per 1 miliardo di dollari. «Il panorama dei media è sempre più definito da relazioni dirette tra i creatori di contenuti e i consumatori e il nostro controllo di una vasta gamma di tecnologie innovative di BAMTech ci darà il potere di creare queste relazioni, insieme alla flessibilità di adattarci rapidamente ai cambiamenti del mercato», ha spiegato Iger facendo riferimento al cosiddetto “cord cutting” tanto temuto dai gruppi media ossia alla cancellazione di abbonamenti alla tv a favore di servizi online. Per il top manager, le mosse annunciate «segnano una strategia di crescita del tutto nuova per l’ azienda, che trae vantaggio dalle opportunità incredibili che la tecnologia in cambiamento ci fornisce per sfruttare la forza dei nostri marchi». Quanto ai conti, nei tre mesi chiusi l’ 1 luglio scorso Walt Disney ha registrato utili per 2,37 miliardi di dollari, in calo del 9% sullo stesso periodo dello scorso anno. Al netto di voci straordinarie, i profitti per azione sono scesi del 2% a 1,58 dollari ossia 3 cents sopra le previsioni degli analisti. I ricavi sono calati leggermente da 14,18 a 14,24 miliardi; il mercato si aspettava un risultato di 14,42 miliardi. Si è messa in mostra la divisione dei parchi e resort, con vendite cresciute del 12% annuo a 4,894 miliardi di dollari grazie a Disneyland a Parigi e al Disney Resort a Shanghai; la divisione delle reti tv è quella che continua a generare più fatturato, che però è sceso dell’ 1% a 5,9 miliardi, complici costi di programmazione in rialzo e introiti da pubblicità in calo.

Il Sole 24 Ore cede il 49% dell’ area Formazione

Il Sole 24 Ore
R.Fi.
link

Il Sole 24 Ore comunica che, nella tarda serata di martedì, ha sottoscritto con Palamon Capital Partners LP (PCP) un contratto per la cessione del 49% di Business School24 (BS24), società di nuova costituzione a cui sarà previamente conferito il ramo aziendale con cui l’ emittente esercita attualmente attività nel settore della formazione (il Ramo Formazione). Il corrispettivo della cessione è stabilito – sulla base di una valorizzazione dell’ enterprise value di BS24 pari a 80 milioni – in 39,2 milioni di euro e sarà corrisposto, quanto a 35,3 milioni, alla data di esecuzione della cessione, e quanto ai residui 3,9 milioni, al più tardi, entro il 2023. L’ esecuzione del contratto di compravendita avrà luogo all’ esito del periodo di offerta e dell’ eventuale asta dei diritti inoptati nell’ ambito dell’ aumento di capitale deliberato dall’ assemblea straordinaria dell’ Emittente in data 28 giugno 2017 e prima dell’ eventuale esecuzione dell’ impegno di sottoscrizione che è previsto venga assunto dal consorzio di garanzia dell’ aumento di capitale prima dell’ avvio dell’ offerta in opzione. Il contratto di compravendita prevede il diritto di PCP di acquisire dall’ Emittente un’ ulteriore partecipazione in BS24 pari al 2% del capitale sociale, ad un corrispettivo fisso e predeterminato di euro 1,6 milioni. Tale diritto potrà essere esercitato nel corso del mese di maggio 2018. Le parti si sono altresì impegnate a sottoscrivere, prima del trasferimento della partecipazione, un patto parasociale che prevedrà reciproci diritti di put & call, in forza dei quali la Società avrà il diritto di cedere (put) e PCP avrà il diritto di acquistare (call), un’ ulteriore partecipazione nel capitale sociale di BS24, pari al 29%. Anche all’ esito dell’ esercizio delle Put & Call, l’ Emittente manterrà una partecipazione strategica in BS24 non inferiore al 20%. Il patto conterrà clausole di co-vendita, in forza delle quali, in caso di cessione da parte di PCP della propria partecipazione in BS24, l’ Emittente avrà il diritto o – su richiesta di PCP – l’ obbligo di vendere al medesimo acquirente la propria partecipazione in BS24. Il patto prevedrà inoltre l’ impegno della società a non vendere (lock up) le proprie azioni di BS 24 fino alla data di esercizio delle Put & Call o – in caso di mancato esercizio delle stesse – fino al 31 gennaio 2020. Qualora PCP intenda vendere la propria partecipazione in BS24, il Sole avrà il diritto di formulare per prima una offerta di acquisto e – ove detta offerta sia stata rifiutata da PCP – la stessa potrà procedere alla cessione ad un terzo solo a condizioni migliorative rispetto all’ offerta formulata dall’ Emittente. Il medesimo diritto di prima offerta è riconosciuto a Palamon in caso di cessione da parte dell’ Emittente (una volta decorso il periodo di lock up). Infine è previsto che nel 2022 le parti diano avvio ad un processo di vendita congiunta e che, nel caso in cui tale processo non abbia condotto alla cessione dell’ intero capitale sociale di BS 24, l’ Emittente abbia il diritto di vendere e PCP il diritto di acquisire l’ intera partecipazione residua detenuta dal Sole nel capitale sociale di BS24. Franco Moscetti, amministratore delegato della Società ha dichiarato: «Siamo soddisfatti di aver trovato un partner come Palamon, che ci consentirà di accelerare lo sviluppo del business formazione. Il loro track record nel settore e la loro comprensione delle dinamiche di questa industry ci consentiranno di cogliere con successo le opportunità di un mercato in forte sviluppo». L’ operazione si inserisce all’ interno della manovra volta a superare l’ attuale fase di deficit patrimoniale e finanziario e ad assicurare la continuità aziendale. La manovra stessa prevede, oltre alla valorizzazione della Area Formazione, l’ aumento di capitale per cassa in opzione agli azionisti per cinquanta milioni di euro. Ieri il consiglio di amministrazione de Il Sole 24 Ore, a seguito dellarisoluzione consensuale del rapporto di lavoro con l’ ex direttore Roberto Napoletano e in considerazione dell’ ottimo lavoro svolto in questi mesi, ha provveduto a confermare Guido Gentili direttore editoriale del Gruppo 24 ORE e direttore responsabile del quotidiano Il Sole 24 Ore, di Radio 24, Radiocor Plus e delle altre testate specializzate del Gruppo 24 ORE. Cessa pertanto il suo “interim” essendo stato confermato nella carica a pieno titolo. Inoltre il cda, sotto la presidenza del dottor Giorgio Fossa, ha approvato l’ aggiornamento del Piano Industriale 2017-2020. La società, esaminando l’ andamento dei mercati di riferimento nel primo semestre 2017, principalmente diffusionale dei quotidiani e di raccolta pubblicitaria, ha riscontrato come tale andamento si sia manifestato con un calo materialmente maggiore di quanto previsto da studi di fonti terze indipendenti e della società su cui si è basata la redazione del Piano Industriale 2017-2020, i cui estratti sono stati comunicati al mercato in data 20 marzo 2017. La società ha quindi elaborato un aggiornamento del Piano Industriale 2017-2020, rivedendo in riduzione il volume dei ricavi nell’ intero periodo di piano. Per tali valutazioni la società si è avvalsa di aggiornate previsioni di andamento del mercato nel medio periodo da fonte terza indipendente e di proprie previsioni di evoluzione dei ricavi, anche in considerazione di azioni commerciali non già previste nella versione precedente del piano. Tali azioni comprendono eventi e progetti speciali; servizi a valore aggiunto nella distribuzione del quotidiano; sviluppo di offerte digitali. A fronte di ciò la società ha introdotto ulteriori iniziative di riduzione costi, sia riscontrando il miglior andamento di tali iniziative nel 2017 rispetto a quanto inizialmente previsto, sia introducendo nuove misure nel periodo di Piano. Questi interventi si focalizzano principalmente sui costi operativi e distributivi. Inoltre, in considerazione degli accordi di governance perfezionati con Palamon Capital Partners per la cessione del 49% dell’ attività di Formazione, che ravvisano una situazione di controllo congiunto, i dati del Piano industriale 2017-2020 vengono aggiornati con il deconsolidamento dell’ area Formazione ed Eventi. Il complesso di tale aggiornamenti consente una sostanziale conferma dei risultati nel medio periodo a parità di perimetro. Il titolo Il Sole 24 Ore ha chiuso le contrattazioni di ieri a Piazza Affari in rialzo del 9,43%.

Chili continua a vedere rosso

Italia Oggi
CLAUDIO PLAZZOTTA
link

Continua il mistero di Chili spa. La società, nata nel 2012 e attiva nella fornitura di contenuti video on demand per smartphone, pc, tablet, smartTv, ha superato gli 800 mila utenti consumer, a cui propone una ricca library con oltre 23 mila titoli, acquistabili volta per volta, senza dover attivare abbonamenti. Il mistero di cui si parlava ha a che fare con i conti di Chili, che in appena cinque anni di vita ha già cumulato 25,5 milioni di euro di perdite, con una sequenza di rossi in crescendo: 1,8 milioni di perdite nel 2012, e poi 3,5 milioni nel 2013, e, ancora, 4,2 milioni nel 2014, per toccare quota 7,6 milioni nel 2015 e salire, infine, a un rosso di 8,4 milioni nel 2016. Anche i debiti, già raddoppiati nel 2015 (9,2 milioni) rispetto al 2014, nell’ esercizio 2016 hanno raggiunto quota 12,8 milioni di euro. Certo, ci sono investimenti per lo sviluppo della piattaforma e per l’ allargamento in mercati extra Italia, come Gran Bretagna, Polonia, Germania e Austria. Tuttavia i ricavi di Chili non stanno crescendo in maniera vorticosa: erano a quota 6,8 milioni di euro nel 2015, e hanno chiuso il 2016 a 7,1 milioni. Il valore della produzione complessivo è di 8,8 milioni di euro, a fronte di costi della produzione quasi doppi, per 16,9 milioni. E si può quindi affermare che i conti di Chili, per il momento, non siano affatto in equilibrio. Peraltro si fa anche fatica a capire come potranno esserlo in futuro, in un mercato, quello dello streaming a pagamento, sempre più popolato di offerte, da Netflix a Now tv, da Infinity a TimVision, Amazon Prime e, novità, pure Disney (vedere altro articolo a pag. 16). Certo, Chili ha il vantaggio competitivo di proporre i titoli a poche settimane dalla loro uscita nelle sale cinematografiche, un po’ in anticipo rispetto alle finestre concesse invece alle altre offerte in streaming. Un vantaggio che, tuttavia, finora non si è dimostrato essere una killer application del settore. Nell’ esercizio 2016 la società guidata dal presidente e a.d. Giorgio Tacchia (azionista al 25,72% di Brace srl, di cui Stefano Parisi ha il 69,75% e che governa le sorti di Chili) ha dovuto raccogliere 10,2 milioni di euro, attraverso la conversione di un prestito obbligazionario (2,5 milioni di euro) e il collocamento di azioni per l’ importo di 7,6 milioni, con un aumento di capitale riservato all’ ingresso di Paramount e Warner Bros (8,67%) e di Sony (5%) nella compagine azionaria. Queste major, peraltro, hanno concesso a Chili licenze per la trasmissione di loro contenuti per un importo analogo, pari a 7,6 milioni di euro. Nel 2017, sempre per fare fronte alla carenza di risorse della società in continua perdita, è stato emesso un nuovo prestito obbligazionario per circa un milione di euro, ed è stato avviato un nuovo aumento di capitale da uno fino a cinque milioni di euro. Insomma, si cerca energia sul mercato. Chissà se il movimento politico Energie per l’ Italia, messo in piedi dal fondatore di Chili Stefano Parisi, potrà rendersi utile almeno a questo fine.

Ascolti estivi, Rai ok Exploit di Sky+Fox

Italia Oggi
GIACOMO GHILARDI
link

A viale Mazzini, negli ultimi tempi, ne sono successe di tutti i colori. Dal cambio di direttore generale (via Antonio Campo Dall’ Orto, è arrivato Mario Orfeo) all’ addio di Daria Bignardi dopo un anno e mezzo alla direzione di Rai Tre; dalle polemiche sulle retribuzioni delle star (Fabio Fazio su tutti) ai dubbi sulla nuova forma di riscossione del canone in bolletta elettrica e su ipotetici rossi di bilancio nei prossimi anni. Un tritacarne estivo da cui i canali del servizio pubblico, in maniera quasi eroica, escono indenni sul fronte ascolti: dal 4 giugno al 6 agosto, infatti, il gruppo Rai ottiene una media di share del 35,8% sulle 24 ore e del 39,2% in prima serata (+1,4 punti rispetto al 2015, con cui è corretto fare i confronti poiché nel 2016 i dati erano gonfiati da Europei di calcio e Olimpiadi di Rio). La crescita in prima serata è trainata soprattutto da Rai 1 (+1,3 punti) e Rai 4 (+0,7 punti), mentre Rai 2 resta stabile e Rai 3 perde mezzo punto. Il concorrente principale del gruppo Rai, ovvero Mediaset, fa un po’ più fatica in questa estate 2017, nonostante il clamoroso successo di Temptation Island su Canale 5. Il gruppo del Biscione, infatti, dal 4 giugno al 6 agosto registra il 29,8% di share sia sulle 24 ore (-1,4 punti sul 2015), sia in prima serata, dove cala addirittura di 3,4 punti rispetto al 2015. Ottimo l’ exploit di Sky+Fox: il polo migliora di due punti di share in prima serata, soprattutto sulla scia di Tv8, che nel 2015 non esisteva e che oggi fa l’ 1,8% di share in prime time. Tornando alle cose di casa Rai, a nemmeno un anno dal lancio (avvenuto lo scorso settembre), RaiPlay conta 4,4 milioni di utenti al mese, collocandosi quasi allo stesso livello dell’ offerta di intrattenimento live e on demand di Mediaset, che raggiunge 4,6 milioni di utenti al mese e per la quale, il prossimo autunno, è in arrivo la nuova piattaforma Mediaset play.

Chessidice in viale dell’ Editoria

Italia Oggi

link

Il Sole 24 Ore cede il 49% del ramo formazione a Pcp per 39,2 mln… Il Sole 24 Ore ha sottoscritto il contratto per la cessione a Palamon Capital Partners (Pcp) del 49% di Business School24, la società di nuova costituzione cui sarà conferito il ramo d’ azienda che si occupa di formazione. Il prezzo di vendita è di 39,2 milioni, di cui 35,3 milioni alla data di esecuzione della cessione e i restanti 3,9 milioni entro il 2023, sulla base di una valorizzazione dell’ enterprise value della società pari a 80 milioni. L’ accordo prevede il diritto dell’ acquirente a rilevare nel mese di maggio 2018 un ulteriore 2% del capitale sociale al prezzo di 1,6 milioni. e conferma Gentili alla direzione. Il cda del Sole 24 Ore a seguito della risoluzione consensuale del rapporto di lavoro con l’ ex direttore Roberto Napoletano e «in considerazione dell’ ottimo lavoro svolto in questi mesi» ha confermato Guido Gentili direttore editoriale del gruppo 24 Ore e direttore responsabile del quotidiano Il Sole 24 Ore, di Radio 24, Radiocor Plus e delle altre testate specializzate del gruppo 24 Ore. Cessa così il suo interim, essendo stato confermato nella carica a pieno titolo. Lega Pro, bando per i diritti tv. La Lega Pro ha pubblicato il bando per i diritti tv a livello nazionale delle partite in chiaro per il triennio 2017-2020 riguardanti il Campionato di Serie C, la Coppa Italia Serie C e la Supercoppa Serie C. Il pacchetto parte da un prezzo minimo di 900 mila euro per la stagione 2017-2018, 950 mila per la successiva e un milione la stagione 2019-2020. Le offerte dovranno essere presentate alla Lega Pro entro le 18 del 21 agosto. Chi, in edicola con lo speciale su Lady D. Arriva in edicola domani Vent’ anni senza Diana, la sua storia, il suo mito, lo speciale del magazine Chi, diretto da Alfonso Signorini, dedicato ai 20 anni dalla scomparsa di Lady D. Una monografia che ripercorre in 100 pagine, attraverso fotografie e testimonianze esclusive, la vita della principessa Diana, dall’ infanzia infelice nella residenza di Althorp House al matrimonio con Carlo d’ Inghilterra; dagli incontri con le celebrità e i potenti del mondo fino alla tragica scomparsa. Lo speciale Vent’ anni senza Diana, la sua storia, il suo mito sarà in edicola, al prezzo di 3,9 euro, per tutto il mese di agosto.

Visto e Novella, Santanchè licenzia e cerca nuovi soci

Italia Oggi

link

«Visibilia Magazine ha deciso di licenziare tutti i dipendenti. È questa la decisione dell’ onorevole Daniela Santanchè, ex amministratore unico della società che edita Visto e Novella 2000 dal 1° gennaio 2016». Lo hanno annunciato ieri i giornalisti dei due periodici che fanno capo all’ imprenditrice specializzata nella raccolta pubblicitaria (oltre che da anni in politica col centrodestra) e oggi impegnata a cercare nuovi soci che portino nuove risorse a Visto e Novella 2000 (al momento ancora diretti da Benedetto Mosca e Roberto Alessi, a loro volta coadiuvati da service editoriali esterni dopo il licenziamento della redazione). I primi contatti con potenziali cavalieri bianchi, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, ci sono stati. Adesso è da vedere se e cosa l’ autunno porterà in dote. Intanto rimane incerto il futuro di 14 tra giornalisti e impiegati, dopo alcune dimissioni dalla redazione di firme poi arruolate nuovamente come collaboratori. I giornalisti hanno formalmente finito l’ ultima tranche di cassa integrazione lo scorso 4 agosto, stesso giorno in cui è stata posta in liquidazione Visibilia Magazine (vedere ItaliaOggi del 26/7/2017). Quindi, se Visto e Novella 2000 proseguiranno le pubblicazioni, lo faranno sotto un’ altra editrice del gruppo, verosimilmente Visibilia Editore, società quotata che già manda in edicola Ciak, VilleGiardini e Pc Professionale. A meno che, ma Santanchè non sembra propensa, la soluzione finale non sia la vendita delle due testate.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 8003

Trending Articles