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Rassegna Stampa del 22/07/2017

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Indice Articoli

Dopo il dg Campo Dall’ Orto, lascerà anche la Bignardi

Ft e gli eventi cattura abbonati

Ascolti, canale Nove supera Tv8

Chessidice in viale dell’ Editoria

Ecco la classifica dei quindici quotidiani più diffusi a maggio elaborata da Primaonline.it su dati Ads (INFOGRAFICA)

Digital Transformation, la ricetta di Elettronica per l’ Italia

Comunicato del cdr

Le nostre frontiere sono aperte ai clandestini ma chiuse per i pensionati in fuga dalle tasse

Dopo il dg Campo Dall’ Orto, lascerà anche la Bignardi

Il Fatto Quotidiano

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Ormai da mesi, soprattutto per motivi personali, si parla dell’ addio di Daria Bignardi alla direzione di Rai3. L’ ex conduttrice televisiva arrivò in Rai grazie all’ ottimo rapporto con l’ ex amministratore delegato Antonio Campo Dall’ Orto, un rapporto di amicizia coltivato sin dai tempi di La7. Bignardi ha cercato di innovare l’ ex rete della sinistra, ma della sua esperienza nel servizio pubblico resterà nella memoria il clamoroso fallimento di Politics, il talk show del martedì condotto per 4 mesi da Gianluca Semprini, già giornalista di Skytg24. La direttrice ha mandato via Massimo Giannini (sgradito al presidente del Consiglio, Matteo Renzi) e chiuso la storica trasmissione di Ballarò, che faceva eccellenti ascolti. Subito Semprini ha perso la sfida con Giovanni Floris (DiMartedì) e l’ azienda è stata costretta a interrompere Politics già a dicembre, dopo il referendum costituzionale. Con le dimissioni di Campo Dall’ Orto, in Viale Mazzini hanno iniziato a scommettere sull’ imminente uscita dall’ azienda della Bignardi. Non è ancora ufficiale, ma manca poco.

Ft e gli eventi cattura abbonati

Italia Oggi
MARCO LIVI
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Dieci eventi chiamati Ft Engage in un anno, momenti in cui i lettori sono coinvolti e interagiscono con i giornalisti del quotidiano sui temi caldi: dalla Brexit a all’ amministrazione Trump, dal cambiamento generazionale al calcio. Sono parte degli strumenti usati dal Financial Times per attrarre nuovi abbonati e soprattutto per evitare di perdere quelli già esistenti. Non si tratta di una novità, anzi, gli eventi sono ampiamente usati nel settore editoriale anche in Italia, sia dai maggiori giornali come Corriere e Repubblica sia dai quotidiani locali. Il Ft ha però cercato di capire quanto fossero utili questi eventi e ha esaminato la correlazione tra coloro che hanno partecipato agli incontri e la loro frequenza di accessi a FT.com, il volume di articoli letti e quanto era recente l’ ultima visita. Combinati questi dati hanno dato vita a un «engagement score», un punteggio sul coinvolgimento con il quale la casa editrice guidata dal ceo John Ridding giudica il successo degli incontri. Ebbene, il punteggio degli abbonati che hanno partecipato a un evento sono superiori in media del 300% rispetto alla media. Un dato sufficiente per iniziare a espandere il programma a livello internazionale. Il numero totale di partecipanti in ciascun evento è stato limitato a 100 persone, di cui circa la metà già abbonati e l’ altra metà non abbonati. Dopo l’ evento ai partecipanti sono state inviate e-mail con collegamenti agli articoli di cui i giornalisti del Ft avevano parlato durante l’ incontro e una sintesi degli argomenti toccati, insieme con sconti ai prodotti del quotidiano. Il punteggio a cui si è fatto cenno prima è relativo ai lettori già abbonati per i quali è più semplice seguire il comportamento online essendo registrati al sito. Nonostante manchino i dati dei possibili nuovi abbonati, si tratta comunque di numeri molto utili al giornale, perché relativi alla possibilità di trattenere gli attuali utenti: limitare il cosiddetto churn rate, facendo percepire il valore di quanto ottengono in cambio dei loro soldi. Gli Ft Engage sono differenti dagli altri eventi organizzati dal quotidiano. Nonostante infatti siano comunque a pagamento, cosa che li differenzia rispetto a quelli italiani, l’ ingresso costa dalle 15 alle 30 sterline (17-33 euro), poco rispetto alle 1.000 sterline medie a persona per gli eventi professionali della casa editrice. Ft Engage si espanderà a livello internazionale con un evento previsto a New York in autunno, mentre un altro è stato organizzato a Singapore all’ inizio di quest’ anno. © Riproduzione riservata.

Ascolti, canale Nove supera Tv8

Italia Oggi
CLAUDIO PLAZZOTTA
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Il canale tv Nove di Discovery Italia supera Tv8 di Sky negli ascolti in prima serata rilevati da Auditel (fascia oraria 20,30-22,30). Dipende, certo, dall’ effetto Maurizio Crozza, che comunque lascia un alone di pubblico su Nove pure in giugno nonostante il suo programma sia terminato in maggio, e dipende anche dal palinsesto di Tv8, sul quale Sky, dopo gli ottimi risultati di marzo e aprile, ha un po’ sollevato il piede dall’ acceleratore. Fatto sta che già in maggio c’ era stato un sorpasso in prima serata (Nove all’ 1,77% rispetto all’ 1,66% di Tv8), quando però il programma di Crozza era ancora in onda. Sorprende di più il risultato di giugno (Nove all’ 1,57% di share, rispetto all’ 1,41% di Tv8), quando lo show del comico era già andato in vacanza (tuttavia c’ erano in palinsesto le repliche). Tv8, in realtà, ha avuto un calo costante a partire da marzo: 2,01% di share in prima serata, e poi 1,96% in aprile, 1,66% in maggio, 1,41% in giugno. Nove, invece, è rimasto più stabile sui suoi valori, sempre attorno all’ 1,6-1,7% di share. Rimane comunque impressionante la progressione dei due canali rispetto al giugno 2016: Tv8 ha toccato l’ 1,90% di share sulle 24 ore (era all’ 1,43), ed è comunque cresciuto pure nel prime time (1,41% di share in confronto all’ 1,29% del giugno 2016). Nove, invece, è all’ 1,47% sulle 24 ore (era all’ 1,07% nel giugno 2016), ed è raddoppiato in prima serata (1,57% rispetto allo 0,89% del giugno 2016). Il confronto tra i due canali è ovviamente sotto i riflettori tenuto conto della loro numerazione lcn, che li colloca tra le grandi tv generaliste. Tuttavia va detto che, dietro ai tre canali Rai, ai tre canali Mediaset, e a La7, le migliori performance nel prime time di giugno le fanno Rai 4, all’ 1,82% di share, e Iris all’ 1,72%, con Rai Movie (1,48%), Paramount channel (1,28%) e Rai Premium (1,27%) a incalzare da vicino le posizioni di Tv8 e Nove. Quanto agli ascolti dei big, la prima serata è dominata in giugno da Rai Uno (19,29% di share) rispetto al 13,21% di Canale 5; Rai Due e Rai Tre hanno audience simili (6,7-6,8% di share), così come Italia Uno (4,95%) e Rete 4 (4,6%). La7 ha chiuso il mese con un 3,7% in prima serata, e un 3% di share sulle 24 ore. Il confronto coi dati del giugno 2016 perde di senso, poiché in quel mese erano in onda gli Europei di calcio (su Rai e Sky) che assorbivano buona parte del pubblico televisivo. Da segnalare, infine, la buona crescita di Cielo (Sky), che supera l’ 1% in prime time, e la ripresa di Real Time, all’ 1,5% sulle 24 ore e all’ 1,1% in prima serata. © Riproduzione riservata.

Chessidice in viale dell’ Editoria

Italia Oggi

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Vice, espansione internazionale ma anche tagli. Vice Media sta per tagliare il 2% del suo staff in tutte le aree, da quella editoriale al corporate. Si tratta di 60 persone su 3 mila, sia negli Stati Uniti sia in Canada ed Europa. La notizia è stata data dal sito di Variety che ha anche spiegato come i tagli arrivino nel mezzo di un’ espansione internazionale di Vice e di un impegno maggiore sui video. Lo scorso mese Vice ha annunciato un finanziamento da 450 milioni di dollari (386,5 mln di euro) dal fondo di private equity Tpg. I fondi serviranno, oltre che per rafforzarsi all’ estero, anche per fondare i Vice Studios che produrranno contenuti originali. Con il nuovo round la società è ora valutata 5,7 miliardi di dollari (4,9 mld di euro). Barbara Ferrieri lascia il gruppo Discovery Italia. Il prossimo 31 luglio Barbara Ferrieri saluta i colleghi di Discovery Italia e lascia libera la poltrona di communication senior director del gruppo televisivo. Si riposerà qualche settimana per poi assumere un nuovo incarico in un’ altra società. Ferrieri, in precedenza, tra il 1998 e il 2007, aveva lavorato all’ ufficio stampa di Tele+ e poi di Sky Italia. Mondo Tv con Cj E&M per la coproduzione della seconda stagione di Robot T. Mondo Tv Suisse, controllata di Mondo Tv, sarà co-produttore della seconda stagione di Robot T la serie animata di genere action e adventure, con CJ E&M, una delle maggiori società coreane di contenuti e marketing. La seconda stagione sarà costituita da 52 episodi di 11 minuti ciascuno e sarà prodotta in 3D. Mondo TV Suisse sarà partner come investitore partecipando al budget di produzione con 800 milioni di won (circa 610 mila euro al cambio corrente) e acquisendo il diritto a una quota del 14,45% di tutti gli utili derivanti dallo sfruttamento della serie. Mondo TV Suisse si occuperà anche della realizzazione dell’ animazione di 36 episodi dei 52 che compongono la serie, un lavoro per cui riceverà un compenso di 1,25 milioni di dollari (1,07 mln di euro). Inoltre sarà distributore della seconda stagione in una vasta gamma di paesi tra Europa, Medio Oriente, Africa e paesi del Pacifico, sia in relazione alla distribuzione dei diritti audiovisivi che licensing e merchandising. In agosto Barcellona-Real Madrid su Nove. La finale di Supercoppa spagnola di calcio si gioca in due partite. E le finaliste 2017 sono Real Madrid e Barcellona. Che si sfideranno in due match (le date non sono ancora definitive, ma potrebbero essere il 12 e il 15 agosto) trasmessi in diretta esclusiva su Nove, il canale tv di Discovery Italia. Il calcio giovanile raccontato da Rai Gulp. Due appuntamenti dedicati al calcio giovanile su Rai Gulp: Calcio che passione domenica 23 e domenica 30 luglio, alle ore 12,45, con la conduzione di Anna Maria Baccaro. Il calcio come portatore di valori come l’ amicizia, il rispetto e la solidarietà presso le nuove generazioni e dove partecipare è più importante che vincere. Questo è l’ intento divulgativo che si prefigge di raggiungere il programma in collaborazione con l’ Associazione Italiana Calciatori. Su Rai Storia i Documentari d’ autore. Adolfo Celi, attore e artista di fama internazionale, raccontato dal figlio Leonardo e dalle voci di numerosi artisti. Immagini d’ archivio e testimonianze che si uniscono in Adolfo Celi, un uomo per due culture, in onda oggi alle 22,10 su Rai Storia per Documentari d’ autore. Dipiù con la borsa frigo. Lunedì prossimo con il settimanale di Cairo Editore diretto da Sandro Mayer arriva in edicola la borsa frigo di Gio’ Style.

Ecco la classifica dei quindici quotidiani più diffusi a maggio elaborata da Primaonline.it su dati Ads (INFOGRAFICA)

Prima Comunicazione

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La classifica dei quotidiani a maggio (.xls) per diffusione carta+digitale elaborata da Primaonline.it sui dati Ads . La graduatoria è realizzata comparando il dato appena diffuso da Ads. Con l’ entrata in vigore del nuovo regolamento Ads sono state aggiunti dati non presenti nella precedete rilevazione (nuove colonne non erano censite): le nuove fasce di prezzo inferiori alle soglie previste, la nuova colonna delle copie promozionali e omaggio e naturalmente le copie digitali multiple, sospese fino al mese scorso, da maggio concorrono al totale diffusione.

Digital Transformation, la ricetta di Elettronica per l’ Italia

Il Tempo

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La rivoluzione tecnologica è partita senza l’ Italia, ma adesso i tempi sono maturi per recitare un ruolo da protagonista. «La buona notizia èche impareremo dagli errori degli altri paesi. L’ onda del cambiamento digitale è arrivata ed è inarrestabile». Le parole di Enzo Benigni, presidente di Elettronica, scandiscono l’ agenda del simposio organizzato a Roma con The European House – Ambrosetti sul tema «Digital Transformation: nuovi confini, crescita e sicurezza del Paese». L’ evento, che ha visto sfilare, tra gli altri, il ministro della Difesa Roberta Pinotti, l’ ex premier Enrico Letta, il vice segretario generale della Difesa Gen. Nicolò Falsaperna, il presidente di Corporate & Investment Bank Emea di JP Morgan Vittorio Grilli, il presidente della Rai, Monica Maggioni, l’ ex arbitro Pierluigi Collina, presidente della Commissione Arbitri Fifa e il General Manager Italia di Deliveroo Matteo Sarzana, ha messo a fuoco il piano di implementazione della «digital transformation» che porterà benefici in termini di competenze, risorse e tecnologia. Per Benigni «l’ innovazione sarà per chi avrà la capacità di immergersi nelle nuove tecnologie, ma dal punto di vista del metodo e del pensiero. Il nostro Paese ha creato grandi imprese nell’ era agraria e industriale, nell’ era di informazione e del digitale stiamo facendo fatica a produrre imprese globali». Occhio, però, al rischio cybercrime. Per Vittorio Grilli, che fu ministro dell’ Economia e delle Finanze con Mario Monti premier, «se l’ attenzione dei cyber criminali si concentrasse sul sistema internazionale di pagamenti, l’ economia mondiale potrebbe essere bloccata». Per questa ragione «c’ è bisogno di un alto livello di consapevolezza di questi pericoli» e c’ è necessità «di investire in tecnologie innovative, orientate alla protezione del sistema finanziario». «Uno dei più recenti attacchi di questo tipo», ha aggiunto Grilli, «ha colpito la Banca del Bangladesh, attraverso la quale si è poi riuscito a intaccare il sistema Swift».

Comunicato del cdr

La Stampa

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Il Comitato di redazione de «La Stampa», interpretando le preoccupazioni e l’ allarme di tutti i colleghi, manifesta la più profonda inquietudine per le modalità con cui la Guardia di Finanza è intervenuta nei confronti del nostro collega Gianluca Paolucci che ha subìto una perquisizione a casa e in redazione con il sequestro di tutti gli strumenti di lavoro e materiale privato. L’ operazione della Guardia di Finanza, su mandato della procura di Torino, è avvenuta per l’ ipotesi di rivelazione del segreto istruttorio, in relazione a due articoli pubblicati su «La Stampa» la settimana scorsa sulle manovre di Unipol per bloccare la riforma della Rc Auto. Si tratta di fatti avvenuti tra la fine del 2013 e l’ inizio del 2014. La denuncia è stata fatta da Carlo Cimbri, amministratore delegato del gruppo Unipol. La Guardia di Finanza, che si è presentata stamattina alle 8 nell’ abitazione del collega e poi alle 10 sul posto di lavoro, presso la sede di Torino, ha sequestrato i suoi telefoni, il computer che usa al giornale, un iPad, numerose chiavette usb e schede di memoria. Sono stati sequestrati anche un vecchio iPad non più funzionante e due telefoni della sua compagna, non più in uso. Hanno prelevato materiale privato del collega e due dvd con il backup dei dati relativi al suo precedente lavoro, che ha lasciato oltre dieci anni fa, materiale poi in parte restituito. Hanno setacciato con scrupolo la camera dei suoi figli, le scatole con i loro giocattoli, i libri, la cantina, il baule della Vespa in garage. A «La Stampa», invece, sono stati perquisiti materiali, archivio, documenti del giornalista. Dopo averne clonato il contenuto, al collega sono stati restituiti i telefoni che ha in uso (ma non quelli della compagna) e il suo iPad. Nei telefoni ci sono chat e contatti con le sue fonti, molte delle quali non hanno nessuna attinenza con la cronaca giudiziaria ma con il cuore della sua attività giornalistica, la cronaca economica e finanziaria. Venerdì scorso la procura aveva già acquisito una parte delle intercettazioni, peraltro ancora disponibili online. Da allora, il collega ha continuato a lavorare e ha trovato altra documentazione. Si tratta di atti risalenti – i più recenti – a tre anni e mezzo fa. Ma che evidentemente suscitano ancora imbarazzo a Unipol e al suo amministratore delegato. Nell’ esprimere la massima solidarietà al collega Gianluca Paolucci, il Cdr ribadisce l’ impegno a informare i propri lettori raccontando i fatti anche se spiacevoli per qualcuno. Il Cdr de La Stampa BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

Le nostre frontiere sono aperte ai clandestini ma chiuse per i pensionati in fuga dalle tasse

Libero
RENATO FARINA
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Sergio Rizzo è molto famoso. Chi non ha un suo libro in casa? Dieci anni fa diventò giustamente ricco con il libro contro «la Casta», ovvero i politici, un successo strepitoso, un colpo maestro che tutta la categoria degli scribi gli invidia. In questi giorni ha scoperto una nuova razza di privilegiati, quella dei pensionati portoghesi, e gli sono girate prontamente le caste. Così racconta che se da pensionato ti trasferisci in Portogallo, oppure alle Canarie (Spagna), o in altri Paesi europei e vi passi almeno una metà dell’ anno solare, vivi come un pascià: non paghi le tasse sul reddito per nove anni né là né da noi. Del resto anche in Italia si è predisposta una legge simile per i forestieri. I ricchissimi stranieri se stabiliscono da noi la residenza, pagano centomila euro di tasse l’ anno, e il resto se lo tengono. C’ è una logica: pagano meno tasse, ma spendono qui, fanno girare i consumi e il Pil. Si chiama sistema liberale: concorrenza fiscale tra Stati. Rizzo non ci sta. Assolve i pensionati a basso reddito, poiché essendo «al limite dell’ indigenza» hanno il diritto di soffrire di meno. Chi invece, avendo versato più denari nelle casse della previdenza, ha un mensile più ricco, deve soffrire, non può scamparla in mutande a Cascais. Scrive: «ci sono i furbi. Parliamo di quanti, pur godendo di una pensione non certo da fame, scelgono di lasciare l’ Italia per incassare un assegno non falcidiato dalle nostre imposte e non dover pagare il contributo di solidarietà dovuto dai pensionati ricchi. In questa tipologia c’ è una concentrazione rilevante di una categoria particolare: i giornalisti». Pare siano trecento. Personalmente non ne conosco e non ritengo mi metterò mai nel mazzo dei fuggitivi, ma sanzionare moralmente la gente che decide di usare la sua libertà, in nome di una morale superiore alla legge, è un vizio vampiresco. Non potendo usare le manette d’ acciaio, impongono, da custodi autoreferenziali della morale, il cilicio etico a chi rifiuta la penitenza dell’ Agenzia delle entrate. Meglio Savonarola di questi fratacchioni laici che la sera invece dello spazzolino usano la lima per aguzzare i canini. Mancava solo un nuovo babau da addentare per conto della plebe: il pensionato che girà in pedalò a Tenerife. Questi qua di Repubblica fanno campagna per accogliere tutti, dare lo ius soli e la cittadinanza a chiunque si affacci tra noi. Proclamano il diritto atavico a erigere come propria patria «quella dove si sta bene» (don Abbondio nei Promessi sposi), senza chiedere permesso a chi ci abitava prima. Ritengono si debba dare licenza assoluta all’ istinto che presiede ai traslochi di qualunque popolo o singolo: ci si sposta per star meglio. Fa niente se i giovanotti africani che attraversano il Mediterraneo depauperano il proprio Paese, dove hanno fatto scuole e università a spese pubbliche, e trasferiscono il loro capitale umano, dove peraltro intasano il mercato degli assistiti e dei mendicanti. Va bene così, per Repubblica. Appena però un pensionato di Concorezzo o Pinerolo, che ha versato i contributi in un istituto previdenziale italico (Inps o simili), prova a cercare di star meglio all’ estero, questi cacciatori professionisti di caste vere o presunte lo inseguono con la fiocina, come fosse uno squalo che sta rubando la pappa ai loro figli. Gli tirano palle escrementizie, lo investono di un anatema morale, preparando per quando costui tornasse in Italia, per un battesimo o una cresima, il trattamento per lo scroccone da indicare a dito, o, se dovesse rientrare piuttosto esanime per il suo stesso funerale, vedrebbero volentieri un coretto che gli urli «ladro ladro» durante la mesta cerimonia. Usano l’ arma del ricatto morale costoro, a scopo di non proliferazione, quasi fosse la bomba atomica. È inutile: la sinistra è così, non sopporta che il carico fiscale non schiacci la gente. Riconoscono infatti: è legale sì, ma che schifo, non si fa, devi restare in Italia, cercare di intasare l’ ospizio facendoti spennare magari nelle numerose case per anziani dell’ editore di Repubblica, che notoriamente ha stipato in dimore per quiescenti gli utili forniti dalle pubblicazioni così progressiste e dall’ aver mollato in graziose mani pubbliche le proprie imprese fallimentari. L’ imperativo di fondo, la legge morale non scritta secondo questo giornalismo dalla coda di paglia militante, è questa: la libertà non conta un cazzo. Tu sei dello Stato. Le tue proprietà sono dello Stato. I soldi che ti spettano non sono tuoi. Hai versato contributi lavorando? Non puoi vivere pagando le tasse dove ti pare. Devi vivere qui. O se proprio vuoi traslocare all’ estero, devi farti tosare previamente. Non hai il diritto di decidere dove andare rispettando la legge del tuo Paese e di quello di accoglienza. Troppo comodo. Guai. C’ è un dovere superiore alla libertà: lasciarsi strozzare dal fisco; con il simmetrico diritto di questi signorini della penna d’ inseguire in tutto il mondo a fustigarne la coscienza, chi osa provare a risparmiare sull’ Irpef. Interessante e penosa la reazione dell’ Inpgi, l’ istituto che gestisce la previdenza dei giornalisti. Invece di difendere il diritto alla libertà di tutti, compresi i suoi iscritti, si premura di osservare che lei una legnatina «ai furbi» riesce a dargliela, e fa pagare loro il contributo di solidarietà. Tiè. riproduzione riservata.


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