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Rassegna Stampa del 21/08/2018

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Dazn studia le soluzioni tecniche per far vedere il gol quando è gol

Rispunta Cairo in campo con il fronte europeista

Il documentario di Renzi su Firenze non sarò piu diffuso da Mediaset

Dazn, un fuorigioco al debutto

Chessidice in viale dell’ Editoria

Tutto Dazn minuto per minuto

“Ma la radio è più romantica e non tradisce mai l’ ascoltatore”

«Rubare articoli sul web è reato ma tocca agli editori denunciare»

«Stiamo difendendo il diritto d’ autore» «Sarà, ma i furti ai giornali continuano»

Dazn studia le soluzioni tecniche per far vedere il gol quando è gol

Corriere della Sera
Daniele Sparisci
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«Ma gli highlights li manda in onda History Channel?». Battute taglienti, come questa del conduttore tv Nicola Savino, hanno accompagnato il viaggio della serie A nel pianeta streaming. Migliaia di italiani hanno conosciuto il lato oscuro del «buffering», il ritardo nella trasmissione del segnale; altri sono stati ipnotizzati dal moto della rotellina aspettando di rivedere la diretta. C’ è chi riscopre il fascino della radio e chi sui social elargisce dritte che se non hai studiato al Politecnico è meglio lasciar perdere, ma fra un po’ nessuno avrà più voglia di scherzare. Per esempio in Rai, dove il sindacato Usigrai e il cdr di RaiSport hanno preso una dura posizione andando all’ attacco (anche della loro stessa azienda): «Vedere il calcio in tv ormai è un privilegio per pochi. Per i pochi che possono pagare costosi abbonamenti… Ormai gli interessi dei signori dei diritti tv e quelli del club stanno negando il calcio in tv al grande pubblico. I giornalisti Rai chiedono alle istituzioni un intervento nell’ interesse dei cittadini: gli affari non possono vincere sempre su tutto… Al nuovo vertice della Rai chiediamo di far sentire la propria voce e di tornare a essere protagonista nel settore: lo sport deve essere di tutti, per tutti». Sabato sera c’ è Napoli-Milan, gli occhi sono puntati sulla prima in rossonero di Higuain contro il suo vecchio amore. Ma soprattutto su Dazn, che trasmetterà in esclusiva il big match. Dopo un fine settimana da bollino rosso, il rischio di congestione sulle autostrade digitali che smistano il segnale a telefonini, tablet, pc e smartphone resta elevato. E le facce radiose di Diletta Leotta e Paolo Maldini non possono bastare a calmare il malcontento di quanti hanno visto spezzoni di partite e immagini sfocate. La Lega serie A, che ha venduto i diritti tv di tre incontri per ogni giornata al gruppo britannico, sta monitorando la situazione. Riceve aggiornamenti e rassicurazioni sulle misure messe in campo per evitare autogol come quello inaugurale in Lazio-Napoli. Quando un server, di dimensioni importanti dicono i ben informati, è collassato lasciando al buio migliaia di tifosi. Interventi straordinari hanno impedito che il guasto si ripetesse in Sassuolo-Inter, che avrebbe avuto numeri ancora più alti del match del giorno prima: i disservizi sono diminuiti ma non spariti. A conferma che non è soltanto un problema di traffico ma anche di carenze della banda larga italiana. Il guaio è che se decidi di entrare in un mercato dalle infrastrutture strette devi sapere anche come superare i colli di bottiglia. L’ impressione è che ci vorrà del tempo prima di sciogliere tutti i nodi. Quanto? La prossima settimana, dopo la seconda giornata di campionato, la Lega assieme all’ advisor Infront farà un bilancio. Da via Rosellini, che ieri ha raggiunto un accordo con Electronic Arts per l’ uso dei loghi nel videogame Fifa 2019, trapela attenzione ma non preoccupazione. Anche se il rodaggio potrebbe durare un mesetto. Guardacaso lo stesso periodo che Dazn ha offerto in omaggio ai suoi abbonati. Mentre anche la nuova app che consentirà ai clienti di Sky Q di vedere le partite di Dazn attraverso il decoder evitando il ping-pong con la smart tv attende la luce verde, si parla di settembre. Gli inglesi si aspettavano un avvio complesso e proprio per questo hanno martellato sulle promozioni. I numeri sono top secret, ma stime attendibili parlano di più di mezzo milione di iscritti con nuove richieste sull’ ordine delle migliaia al giorno. Risultati di molto superiori alle attese. Adesso viene il difficile: convincerli a restare quando scatterà il canone di 9,99 euro al mese e gestire l’ enorme mole di traffico. Un test per il calcio e per l’ Italia digitale. Anche perché la marcia indietro è praticamente impossibile: scenari estremi come la revoca delle licenze per ora non sono nemmeno contemplati. E anche soluzioni-ponte come la possibilità di mandare in onda le partite sul satellite appoggiandosi alla piattaforma Sky (già avviene in bar, hotel e ristoranti) appare un sentiero impercorribile per una società che ha fondato il suo business sulla rete. Sempre che la rete italiana non si trasformi in una trappola.

Rispunta Cairo in campo con il fronte europeista

Il Giornale
Pasquale Napolitano
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Pasquale Napolitano Roma La tentazione c’ è. E il quadro politico in Italia, in fase di ricomposizione, potrebbe essere la spinta decisiva: Urbano Cairo (nella foto) non pare abbia accantonato l’ idea di una discesa in politica. Il numero uno del Toro e de La7, da un anno presidente di Rcs-Mediagroup, valuta pro e contro sulla scelta di mollare, momentaneamente, la vita da imprenditore e assumere la guida di un nuovo movimento politico. Il pressing sull’ imprenditore di origini piemontesi arriva da più parti: per ora Cairo frena e non sembra intenzionato a raccogliere l’ invito di chi lo vorrebbe alla testa di una forza centrista, liberale ed europeista. Valuta con attenzione l’ ipotesi di spostare i propri interessi dal campo dell’ editoria alla politica. Ieri, in un’ intervista a La Verità, Luca Ricolfi, docente di analisi dei dati all’ Università di Torino e responsabile scientifico della Fondazione Davide Hume, ha tratteggiato l’ identikit del possibile leader di un movimento che riunisca i moderati e collochi l’ Italia saldamente in Europa: identikit che corrisponde al profilo del patron del Torino. In passato il nome di Cairo è stato accostato al mondo dei Cinque stelle, ma il presidente di Rcs-Mediagroup ha negato di aver simpatie per i grillini. Oggi, rispetto a un anno fa, il quadro politico è in fase di evoluzione: in autunno si terranno le elezioni regionali in Basilicata, Trentino Alto Adige e Abruzzo. La Lega potrebbe decidere di rompere il centrodestra e lanciarsi tra le braccia del M5s, riproponendo il blocco sovranista, ora alla guida del Paese. In casa Pd, Matteo Renzi sta valutando l’ idea di sganciarsi dalla sinistra e dare vita a un movimento autonomo che guarderebbe ai moderati del centrodestra. Un cartello politico centrista ed europeista che avrebbe bisogno di una nuova leadership. E Cairo diventerebbe una opzione. L’ imprenditore sarebbe, in uno scenario del genere, chiamato a guidare il fronte europeista. Il patron de La7 nega l’ ipotesi che lo vorrebbe in campo già dalle elezioni Europee. Ma alcuni indizi confermano l’ interessamento alla prospettiva di impegno politico: a maggio di un anno fa, Cairo è stato tra i pochi invitati alla cena a Milano durante la visita dell’ ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

Il documentario di Renzi su Firenze non sarò piu diffuso da Mediaset

Italia Oggi
MARCO ANTONELLIS
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Volete incontrare Matteo Renzi nei prossimi giorni? Bene, segnatevi data e orario perché così potrete essere diretti testimoni dell’ inizio della sua nuova vita, quella di conduttore e presentatore tv, del famoso politico toscano che qualcuno definì, nei momenti d’ oro e con un eccesso di piaggeria, un novello Machiavelli. Le riprese cominceranno il prossimo 21 agosto, ma se volete incontrarlo, dovrete andare in piazza del Duomo a partire dalle 18. Le riprese dureranno tutta la notte fino all’ alba del mattino seguente. Si è appreso che la piazza non verrà chiusa al pubblico (eccetto quando voleranno i droni) per cui sarà possibile vedere all’ opera l’ ex segretario Pd. Il giorno dopo (il 22 cioè) lo troverete impegnato con i ciak a Palazzo Medici, sempre dopo le 18. Idem per il 23 ma stavolta il neo conduttore tv sarà impegnato a Palazzo Vecchio. Ma c’ è di più perché probabilmente il documentario «Matteo Renzi che racconta Firenze» sarà, almeno all’ inizio, solo all’ estero anche perché Mediaset non è più disposta a trasmetterlo sui suoi canali ed è impossibile che le reti Rai si aprano al contributo televisivo di un ex presidente del consiglio che, per di più, è notoriamente in corsa per diventarlo ancora. Non più Italia, dunque, non più Mediaset, come invece si era pensato in un primo momento, fino a quando cioè le tv di Berlusconi avevano dato la propria disponibilità. Disponibilità tolta poi repentinamente e senza dare troppe spiegazioni. Ma fare colpo sugli stranieri raccontando una tra le città italiane più belle e affascinanti al mondo è come segnare un rigore a porta vuota. E chissà che non passi proprio da qui anche il rilancio dell’ immagine di Matteo Renzi. Un’ immagine «bruciata» in patria ma che potrebbe essere ancora buona all’ estero per ottenere qualche prestigioso incarico internazionale. Gli appoggi che contano non mancano: dai Democratici americani al Presidente francese Macron per le questioni europee, Renzi pare poter muovere ancora pedine che contano. Insomma, mentre al borsino della finanza internazionale danno quasi per acquisita una revisione del giudizio sul Belpaese da parte delle tre grandi sorelle del rating Fitch, Moody’ s (che ha già messo l’ Italia sotto osservazione) e S&P, cosa che avverrà tra poco più di una dozzina di giorni, l’ ex leader Pd non perde tempo e comincia a raccontare Firenze e l’ Italia a modo suo. Per la politica, soprattutto se le cose dovessero andare come spera, c’ è sempre tempo. © Riproduzione riservata.

Dazn, un fuorigioco al debutto

Italia Oggi
ANDREA SECCHI
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Chessidice in viale dell’ Editoria

Italia Oggi

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Sky Italia pronta a far fuori Asia Argento da X Factor. Le rivelazioni del New York Times sulle accuse di molestie sessuali contro Asia Argento potrebbero costare all’ attrice il posto di giudice della prossima edizione di X Factor su Sky. Secondo il quotidiano Usa, infatti, l’ attrice italiana avrebbe versato 380 mila dollari a Jimmy Bennett, attore e musicista rock americano, che sostiene di essere rimasto vittima di «un’ aggressione sessuale» da parte della Argento quando aveva 17 anni. Per Sky Italia «se quanto scrive oggi (ieri, ndr) il New York Times fosse confermato, questa vicenda sarebbe del tutto incompatibile con i principi etici e i valori di Sky e dunque, in pieno accordo con FremantleMedia, non potremmo che prenderne atto e interrompere la collaborazione con Asia Argento». La media company guidata da Andrea Zappia ha inoltre ribadito «che Sky Italia e FremantleMedia non hanno scelto Asia Argento come giudice di X Factor Italia per il suo impegno nella campagna #Metoo né per le sue posizioni personali, bensì, come è sempre avvenuto per i giudici di X Factor Italia, per le sue competenze musicali e le sue capacità di gestire un ruolo televisivo in un programma di questo tipo». La Festa del Fatto Quotidiano. Si terrà dal 30 agosto al 2 settembre a Marina di Pietrasanta (Lucca) «Versiliana 2018», la Festa del Fatto Quotidiano organizzata dalla società Editoriale il Fatto. Arrivata alla nona edizione, l’ evento richiama ogni anno migliaia di persone in Versilia, per quattro giorni di musica, incontri e spettacoli. La festa sarà anche un’ occasione per incontrare il management e i principali azionisti della società editoriale che recentemente ha avviato il processo di quotazione sul mercato Aim Italia di Borsa Italiana. Infinity, a settembre nuovi film e serie tv. La piattaforma tv in streaming riparte a settembre con una selezioni di nuovi titoli tra cinema e serie tv. In particolare, dal 21 al 27 settembre arriva su Infinity Premiere Ready Player One, l’ ultimo film di Steven Spielberg che omaggia la cinematografia e la cultura pop, in particolare degli anni ’80 e ’90. L’ uomo di Neve, basato sull’ omonimo romanzo di Jo Nesbø sarà invece in onda il 7 settembre: protagonista del film è Michael Fassbender nei panni di un poliziotto della omicidi, celebre per risolvere casi impossibili. Dal 17 settembre sarà in programmazione Conspiracy – La cospirazione, un thriller con Al Pacino e Anthony Hopkins. Dal 23 settembre sarà disponibile Trolls, il film d’ animazione candidato agli Oscar e ai Golden Globe, mentre il giorno dopo sarà la volta di Fast and Furious 8. Dal 29 settembre sarà in onda Indivisibili, il film di Edoardo De Angelis che si è aggiudicato 6 David di Donatello ed è stato presentato alla Mostra del cinema di Venezia e al Toronto International Film Festival. Per quanto riguarda le serie tv, il cofanetto della seconda stagione di Wrecked arriverà dal 3 settembre su Infinity, andandosi ad aggiungere alla prima stagione già disponibile, mentre dal 14 settembre partirà la quarta stagione di The Flash. Dal 4 settembre sarà trasmesso un episodio a settimana di Deception, dall’ 8 settembre uno di Rise e dal 26 settembre uno della quinta stagione di 100. Mondadori compra azioni proprie. Arnoldo Mondadori Editore ha acquistato sul Mercato Telematico Azionario, nel periodo tra il 13 e il 17 agosto 2018, 14.000 azioni ordinarie (pari allo 0,005% del capitale sociale) al prezzo unitario medio di 1,3569 euro per un controvalore complessivo di 18.996,65 euro. Le operazioni sono state realizzate nell’ ambito dell’ autorizzazione all’ acquisto di azioni proprie deliberata dall’ assemblea degli azionisti del 24 aprile 2018. La società detiene 1.085.000 azioni proprie pari allo 0,415% del capitale sociale.

Tutto Dazn minuto per minuto

La Stampa
BENIAMINO PAGLIARO
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Dopo essersi infine rassegnati al concetto che «rigore è quando arbitro fischia», sia pure con l’ eccezione della moviola in campo, gli italiani sono di fronte a un nuovo inquietante interrogativo: quando, esattamente, l’ arbitro avrebbe fischiato? Quel «quando» dipende dal momento in cui l’ azione ci ha raggiunto, sul divano di casa, in riva al mare, o in ufficio anche di sera. Da tre giorni il pezzo di Paese che proprio non ne vuol sapere di rinunciare al pallone dibatte, si arrabbia e un po’ scherza sull’ arrivo di Dazn nel calcio italiano. Le prime tre partite dell’ era digital-first della Serie A sono state un banco di prova impegnativo per il servizio che offre i match direttamente su Internet con un abbonamento mensile. La società non ha diffuso numeri precisi e ci si deve dunque affidare a testimonianze dirette riportate di migliaia di utenti, che hanno riscontrato problemi di trasmissione significativi come l’ interruzione del flusso video, la ripetizione di alcuni secondi di partita, o la bassa definizione dell’ immagine. Gli spettatori Solo Dazn, effettivamente, può conoscere i numeri e sostiene che «alcuni utenti, una piccola parte delle centinaia di migliaia di spettatori, ha registrato delle interruzioni», ma il problema «è stato risolto». Le ragioni del blocco possono essere molteplici, e potrebbero dipendere dalla potenza di trasmissione di Dazn, dai nodi di interscambio o dalla velocità della banda nell’ ultimo miglio. Anche se i problemi saranno risolti già dalle prossime giornate, la tecnologia di trasmissione è diversa da quella satellitare, che di fatto riceve un segnale dal cielo e lo riproduce. È possibile che ci dovremo abituare, insomma, alla fine della simultaneità perfetta del calcio, a cui siamo affezionati da quando siamo nati. Cos’ era, del resto, il classico intervento «da un altro campo» sulle nostre autoradio, se non la dimostrazione che questo Paese è in effetti uno, unito? Nello stesso preciso istante, sia pure a chilometri di distanza, esultavamo per un rigore concesso da Collina alla Favorita di Palermo o un salvataggio di Pagliuca a San Siro. Ecco, non ci siamo fatti mancare la nota nostalgica. In realtà già da anni ci eravamo abituati al lusso di Diretta Gol , evoluzione di Tutto il calcio minuto per minuto con l’ aggiunta dell’ immagine. Sono proprio i diritti tv, benedetti quando consentono ai club di acquistare un giocatore e maledetti quando ci disturbano nelle abitudini, ad aver guidato la Lega di Serie A a una gara diversa dal passato. Se dunque non potremo svegliarci oggi, anime belle, a lamentare il dominio del denaro sul pallone, rimane però un dubbio legittimo: quanto deve essere complicato vedere le partite, tutte, e dall’ inizio alla fine, per il povero tifoso? Gli abbonamenti La speranza futura chiama in causa maggiore concorrenza e in teoria una migliore offerta per i tifosi. È proprio dai numeri degli abbonamenti, del resto, che si potrà giudicare l’ impresa di Dazn con il passare dei mesi. Ma non ci sarà, almeno con questi diritti, una vera competizione Sky-Dazn. Piuttosto una santa alleanza, nonostante tutto: gli abbonati di Sky scuciranno altri sessanta euro per le partite mancanti, e forse Dazn costruirà la base di fedelissimi nei campi della Serie B di cui ha l’ esclusiva. Secondo quanto risulta a La Stampa , il proprietario dei diritti, la Lega di Serie A, è stata rassicurata da Dazn. La situazione viene tenuta sotto controllo, e c’ è fiducia che i problemi saranno superati. La trasformazione L’ arrivo di Dazn in Italia fotografa in realtà un cambiamento che è già avvenuto. Milioni di italiani fruiscono da anni di contenuti culturali e sportivi lontani dalle gabbie temporali della tv lineare, così come lavorano da casa, fanno acquisti online e la spesa al supermercato alle undici di sera. Facebook ha in Italia 30 milioni di utenti attivi, Netflix non diffonde numeri ma le stime dicono che avrebbe superato il milione di abbonati paganti. Facebook ha (solo) 14 anni, Netflix ha lanciato lo streaming nel 2007. Mentre il mondo faceva i conti con la crisi finanziaria, i cittadini del mondo acquistavano telefoni sempre più potenti. Così anche se in Italia non pensavamo troppo alla banda larga, che è un’ infrastruttura e come un ponte va costruita, richiede denaro e pazienza, gli italiani sono arrivati online. Gran parte dell’ economia globale attraversa una delicata rincorsa verso l’ epoca digitale. Al termine della quale, c’ è da sperare, riconquisteremo almeno la simultaneità del gol. (Hanno collaborato Guglielmo Buccheri e Tiziana Cairati) BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

“Ma la radio è più romantica e non tradisce mai l’ ascoltatore”

La Stampa
GUGLIELMO BUCCHERI
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C’ era quando, nel ’60, Radio Rai accese Tutto il calcio minuto per minuto . E c’ è stato, fra l’ altro, per ben otto edizioni dei Mondiali, dal ’70 in Messico al ’98 in Francia. Ezio Luzzi riceveva e dava la linea, senza strappi, sempre seguendo tempi e scalette. Tablet, smartphone, pc: il nuovo calcio le piace? «A dire la verità non ho ancora ben capito come ci si deve districare sui nuovi dispositivi. E poi, mi scusi, la radiolina dove la mettiamo?». Un mondo che non tramonta mai, anzi. «Un mondo, direi, che non tradisce mai. Stiamo vivendo dentro a un grande paradosso: più la tecnologia va avanti, più si torna indietro». Il calcio alla radio è il racconto della storia del nostro Paese. «Alla radio si sogna e immagina. E il bello è che, alla radio, si stanno avvicinando anche i giovani: lo trovo un modo romantico per vivere il gioco più bello del mondo». Tv accesa e voce dei radiocronisti: si fa anche così. «Spesso è così». Ricorda il suo debutto? «Le sto parlando dal mio studio e davanti a me ho la fotografia insieme ad Ameri, Ciotti, Provenzali e i colleghi di una volta. Ricordi intramontabili». Ricevevate la linea per ridarla dopo interventi costruiti da scalette ben definite. «E, visti i tempi, mi verrebbe da dire senza che saltasse mai il collegamento. Alla radio ci si avvicinava abbandonandosi al racconto del radiocronista». Tutto il calcio minuto per minuto ha segnato il confine. «Si cominciava tutti allo stesso orario: il calcio d’ inizio era diventato un rito». Ora c’ è lo «spezzatino». «Ma Tutto il calcio non finirà mai». Torniamo indietro. Si abituerà a guardare le partite sui tablet, gli smartphone o i pc? «Non è una questione di abitudine o altro. Io dico solo che la radio è magia. Una magia che non smetterà mai di produrre i suoi effetti: per strada mi fermano ragazzi che mi conoscono per i racconti dei padri». Ci può essere un modo diverso di vivere le partite anche per radio? «Ognuno già la vive a modo suo. La radio ti lascia libero, più libero della tv». Sa come si pronuncia Dazn? «No. Mi sto sforzando di trovare la pronuncia esatta: imparerò». Ameri, Ciotti. E gli altri… «Nessuno di noi urlava. Nessuno di noi cercava di fare il personaggio: eravamo al servizio del pubblico di radioascoltatori. Semplicemente questo: che bella la radio». BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

«Rubare articoli sul web è reato ma tocca agli editori denunciare»

Libero
ELISA CALESSI
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«Quel canale lo conosco. Ed è illegale. Per chiuderlo serve una denuncia da parte degli editori. Dopo di che, pensare che questo risolva il problema, purtroppo è una illusione». Vito Crimi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega all’ editoria, conosce bene la vicenda sollevata dal direttore di Libero, Vittorio Feltri: su Telegram, un’ applicazione di messaggistica simile a Whatsapp, esiste un canale che distribuisce ogni giorno a migliaia di persone i giornali in modo gratuito, creando un danno economico ai quotidiani. Sapeva che esisteva? «Sì, l’ ho scoperto circa un mese fa. Mi è stato raccontato dalla Fieg (la Federazione italiana editori giornali, n.d.r.) e sono andato a verificare. Riffeser (il presidente della Fieg, n.d.r.) ha dichiarato che la Fieg si sarebbe mossa per contrastare questo fenomeno e altri del genere che violano la legge. Peraltro è una vicenda su cui vanno chiariti molti elementi». Per esempio? «Quale è l’ obiettivo di questa iniziativa? Perché qualcuno ogni giorno mette online tutti i quotidiani? È evidente che c’ è dietro una professionalità». Lei che idea si è fatto? «In generale questi strumenti servono a fidelizzare migliaia di utenti, alle quali poi veicolo un certo tipo di contenuti». Intanto diminuiscono i contributi per i giornali. Ma se poi vengono diffusi senza pagare, come fa un giornale a resistere? «Il legislatore non può fare nulla, sono gli editori che devono muoversi. Però mi chiedo: i contributi che i giornali hanno ricevuto, come sono stati utilizzati? Gli editori li hanno usati per investire, per cambiare e adeguarsi al futuro o solo per ripianare i conti?». Ma il legislatore cosa fa? Il governo? «Stiamo parlando di una iniziativa che è già illegale. Esiste già una legge che punisce penalmente e civilmente la diffusione di contenuti coperti dal diritto di autore». E allora perché quel canale è ancora aperto? «Devono essere gli editori sporgere denuncia. Tutto ciò che riguarda la tutela del diritto di autore può essere perseguito solo nel momento in cui i titolari del diritto denunciano». Ma chi si scarica i giornali in quel modo è perseguibile? «Questo è più complicato. Il singolo utente non può sapere se chi sta diffondendo i giornali gratis ha un accordo con tutti gli editori. Non potendolo sapere, non si può denunciare. Mentre devono essere gli editori a denunciare. Detto questo, non illudiamoci che la denuncia risolvi il problema». In che senso? «Ogni qual volta cerchiamo di regolamentare in maniera restrittiva l’ utilizzo online di contenuti coperti dal copyright, questa modalità si trasforma. La direttiva Ue che interveniva su questo, è diventata inutile. Pensiamo alla battaglia che fu fatta contro i blog, perché si riteneva facessero informazione al pari di un giornale. Mentre si facevano leggi contro i blog, nascevano i social che facevano lo stesso. Oggi è uguale: si fa guerra contro Google e gli altri, e intanto partono servizi di istantanea messaggistica che fanno peggio». È una guerra persa? «No. Gli editori devono denunciare. Dopo di che devono comprendere le potenzialità della Rete e utilizzarla a proprio favore. Bisogna cambiare approccio, per esempio fornendo contenuti a basso costo, singoli articoli riservati all’ online». Ma l’ online non copre i costi di un giornale. «Sì, ma quanti lettori che fruiscono di contenuti online comprerebbero un giornale cartaceo? È la stessa cosa con il cinema. Anni fa tanti scaricavano i film illegalmente. Il fenomeno è calato grazie all’ accessibilità a basso costo di contenuti video. Oggi con un euro scarichi un film per 24 ore. Per cui non conviene più farlo illegalmente. Questa è la scommessa». riproduzione riservata Il sottosegretario con delega all’ editoria Vito Crimi. In alto, Libero di ieri con l’ articolo di Vittorio Feltri

«Stiamo difendendo il diritto d’ autore» «Sarà, ma i furti ai giornali continuano»

Libero

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Caro direttore, ho letto il tuo articolo con sorpresa non tanto per i toni utilizzati, tipici del personaggio, quanto per l’ evidente non conoscenza delle azioni messe in campo dagli editori italiani, e tra questi anche dal Suo editore, attraverso la Fieg. A dieci giorni dal mio insediamento alla presidenza della Federazione Editori Giornali la Fieg ha avviato un’ azione contro Telegram, attraverso la segnalazione di una decina (e non di un solo canale come ti hanno segnalato) di canali e bot su cui quotidianamente vengono condivisi contenuti editoriali protetti in via non autorizzata. Tra le aziende associate che hanno conferito specifico mandato all’ azione c’ è anche la società che edita Libero. È di fondamentale importanza ribadire la necessità che il copyright sia tutelato in tutto l’ ambiente digitale: poiché solo una efficace protezione del contenuto editoriale e l’ applicazione di regole chiare, in condizioni di effettiva concorrenza, possono garantire una informazione di qualità. Per questo motivo, ho individuato 4 linee d’ azione prioritarie per la Fieg, che vanno dal pieno riconoscimento della proprietà intellettuale, anche on-line, in ambito sia nazionale sia europeo al contrasto ad ogni utilizzo non remunerato del prodotto, anche sulle piattaforme digitali “chiuse”, come già avviato con Telegram e proseguendo con gli altri social; dalla limitazione di ogni forma indebita di utilizzo gratuito dei prodotti editoriali, nel rispetto dei diritti di cronaca e di critica ma anche delle regole di concorrenza, alla promozione di specifiche azioni di prevenzione e contrasto delle violazioni dei diritti di proprietà industriale e intellettuale, attraverso forme di collaborazione e di cooperazione rafforzata, come già rispettivamente attivate con l’ Agcom e la Guardia di finanza. Libertà di stampa e pluralismo sono possibili solo con imprese editrici autonome ed economicamente sane, che operino in un contesto di regole di mercato. Rafforzare l’ effettività della tutela del diritto d’ autore in Internet rispetto ai molteplici fenomeni di sfruttamento parassitario dei contenuti editoriali significa rafforzare le imprese stesse, la loro economicità e la loro capacità di sviluppare e sperimentare nuove forme di comunicazione multimediale. ANDREA RIFFESER MONTI, presidente Fieg Il presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, risponde educatamente al mio articolo di ieri riguardante Telegram, nel quale ponevo in evidenza il fatto increscioso che il portale rendesse pubblico, gratuitamente, il contenuto di ogni quotidiano italiano. Cosa che a me sembra assurda, visto che i giornalisti delle redazioni scrivono per i loro editori, cui pertanto spetta il diritto di riscuotere i diritti d’ autore. Riffeser, nella sostanza, mi dà ragione, tuttavia sostiene che la Federazione che presiede in realtà si sta dando da fare per porre fine agli abusi. Quindi non è vero che i padroni siano più stupidi dei pennaioli che vengono sfruttati dai maghi di internet. A giudicare dai risultati non mi sembra che ciò sia vero, dato che i furti dei nostri testi continuano ad essere impuniti. Io non ce l’ ho con nessuno, mi attengo ai dati di fatto, che sono quelli da me esposti. I furti continuano e noi pennini, così come gli editori, non becchiamo un soldo e i fogli in edicola non vanno bene in quanto vanno benissimo – sottolineo gratis – sui siti telematici. I politici se ne fregano e ci riducono alla fame col consenso delle aziende giornalistiche. Cari editori, è inutile concionare. Bisogna agire a livello di categoria. Altrimenti andremo in malora. Caro Riffeser, personalmente mi fido di lei. Abbiamo lavorato insieme e conosco le sue capacità. Spero che lei riesca a scuotere i suoi colleghi e a costringerli a mobilitarsi in blocco per superare questa fase in cui siamo tutti danneggiati. Coraggio presidente, le siamo tutti vicini. V.F. Andrea Riffeser Monti

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