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Rassegna Stampa del 15/08/2018

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Calcio in tv. La triste sorte dei vecchi abbonati che non meritano gli sconti

Gli Angelucci fanno marcia indietro su Panorama

Tv8 cresce. Nove resta al palo

Chessidice in viale dell’ Editoria

Parigi, l’ edicola ora vende di più

Calcio in tv. La triste sorte dei vecchi abbonati che non meritano gli sconti

Il Fatto Quotidiano
PATRIZIA DE RUBERTIS
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Da storica abbonata al cinema Sky ho deciso quest’ anno, in vista del Campionato di Serie A e della Champions League, di fare un regalo a mio marito e aggiungere alla mia offerta il Calcio dopo aver sentito della promozione sconti su Dazn. Ma quando ho provato a farlo, ho scoperto che questi sconti sono solo per i nuovi clienti e che a noi “veterane” toccherebbe disdire il nostro contratto e farne un altro per usufruire dei nuovi prezzi al ribasso. Di fronte a questa scelta di marketing mi sorge spontaneo chiedermi se Sky pur di avere nuovi clienti abbia deciso di fare a meno dei vecchi. Stefania Pirri Gentile Stefania, la “rivoluzione” che quest’ anno ha colpito il calcio italiano, non renderà né economicissimo né semplicissimo ai tifosi riuscire a destreggiarsi fra le varie piattaforme. Se fino alla scorso anno con un solo abbonamento si poteva vedere tutta la serie A su Sky e le 8 principali squadre su Mediaset Premium, il 18 agosto per assistere a Chievo – Juventus (ore 18) bisognerà sottoscrivere un doppio abbonamento alle due società che si sono spartite i diritti televisivi: Sky e Dazn. La prima trasmetterà 7 gare; la seconda – che appartiene alla Perform Group – le restanti tre. Nelle scorse settimane è stato già raggiunto un accordo che consente ai clienti del gruppo di Murdoch di non sottoscrivere un abbonamento separato, ma di acquistare a condizioni dedicate i ticket Dazn: 7,99 euro al mese contro 9,99 euro (ma ci sono anche offerte a 3 e 9 mesi). Peccato che, a tre giorni dall’ inizio del campionato, ancora non si sappia se i clienti Sky possano vedere la partita trasmessa da Dazn sulla tv, visto che l’ app di Dazn non è ancora disponibile su Sky Q (la piattaforma per usufruire dei contenuti Sky su più dispositivi). Va meglio agli abbonati Mediaset Premium che, rimasti orfani del calcio, possono vedere gratuitamente le tre partite a settimana di Dazn. A rimetterci sono i vecchi clienti Sky. Per loro non ci sono offerte promozionali nel caso si voglia aggiungere un nuovo pacchetto. Per ottenere lo sconto dovrebbero fare richiesta di disdetta ed essere così ricontattati dalla società. Che punta a ingraziarsi sono gli orfani di Mediaset, i fan di Cristiano Ronaldo e nuovi tifosi per rientrare dei milioni spesi per acquistare i diritti tv. L’ obiettivo di Sky è chiaro: raggiungere 7 milioni di abbonati dai 4,7 di fine 2017, che sborseranno per un anno 49,90 euro sottoscrivendo un abbonamento Calcio e Sport. Ma attenzione: salvo disdetta, dal tredicesimo mese si pagheranno 63,80 euro. Diventando ormai un vecchio abbonato non più da coccolare. Patrizia De Rubertis.

Gli Angelucci fanno marcia indietro su Panorama

Il Sole 24 Ore
Simone Filippetti
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Sotto l’ ombrellone di un Ferragosto anomalo e piovoso, gli italiani continueranno a trovare in edicola un Panorama di proprietà della Mondadori. Tra fine luglio e inizi di agosto è sfumato l’ affare tra la famiglia Angelucci, noti editori romani a capo di un piccolo impero di giornali, e la casa editrice della famiglia Berlusconi: i proprietari del Tempo e di Libero erano in trattativa avanzata per rilevare il settimanale di punta del gruppo milanese. La scomparsa del compratore non cambia però di mezzo millimetro le cose a Segrate: l’ ad Ernesto Mauri ha deciso che lo storico settimanale, periodico più prestigioso del gruppo con 60 anni di vita alle spalle, va venduto. Ci sarebbero già stati altri contatti, molto preliminari e molto informali, con due potenziali candidati: Class Editori, fresco della recente fusione-alleanza con il Gambero Rosso, gruppo editoriale di gastronomia quotato all’ AIM. Dal canto suo il «re delle cliniche» Giampaolo Angelucci si consolerà con un’ altra pedina nel Risiko dell’ editoria: pare abbia messo nel mirino La Gazzetta del Mezzogiorno, il principale quotidiano del Sud Est del paese con 120 anni di storia, con l’ obiettivo di allargare il suo polo di quotidiani nazional-regionali (oggi molto forte sul Centro-Italia) e diventare un serio concorrente di Finegil-Gruppo Espresso. Nonostante le affinità politiche, Angelucci è un parlamentare di Forza Italia, e la mediazione di un personaggio del calibro di Denis Verdini, per anni braccio destro e oggi presidente della società editrice degli Angelucci, il matrimonio Libero-Panorama non è andato in porto. L’ operazione Libero-Panorama aveva molto senso industriale: Mondadori si sarebbe liberata di una testata in perdita e sarebbe uscita dai newsmagazine, settore molto difficile da gestire specie se proprietari di una sola testata, per focalizzarsi sui libri (visione immaginata dalla presidente Marina Berlusconi e concretizzatasi nel mega matrimonio con la Rizzoli Libri); e consolidare le testate verticali più di prodotto. Svanita l’ opzione Angelucci, a Segrate, secondo rumor di mercato, poco prima della chiusura estiva avrebbero siglato degli accordi di riservatezza con il gruppo editoriale che pubblica MF-Milano Finanza e Italia Oggi (più il canale tv Class-Cnbc) e con Maurizio Belpietro, il direttore-editore che ha lanciato il quotidiano La Verità. L’ idea rimane quella di far maritare Panorama con un gruppo editoriale a che pubblichi quotidiani per replicare il modello giornale-settimanale dell’ Espresso, il periodico che oggi viene venduto in abbinamento a Repubblica. Sul mercato ci sarebbe un equivalente di area conservatrice a far da contraltare a quello progressista. All’ eventuale compratore Mondadori darebbe anche una «dote», per invogliare l’ acquisto. Non dovesse trovare alcun editore interessato, in Mondadori non si escluderebbe la decisione estrema di una chiusura del settimanale. Negli ultimi anni, l’ ad Mauri ha completato un’ impegnativa ristrutturazione che ha riportato in utile la divisione Periodici nel suo complesso, ma Panorama continua a perdere soldi e ha costi decisamente fuori mercato. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Tv8 cresce. Nove resta al palo

Italia Oggi
CLAUDIO PLAZZOTTA
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Tv8 di Sky e Nove di Discovery Italia sono canali televisivi legati da una storia piuttosto simile. Entrambi, infatti, nascono sulle ceneri di altri due brand preesistenti (Mtv il primo, Deejay tv il secondo), subendo un deciso stravolgimento del palinsesto e un rebranding: Nove è passato al gruppo Discovery nella primavera del 2015, e dall’ ottobre 2016 ha assunto l’ attuale forma; Tv8, invece, è diventato un canale di Sky dal settembre 2015, e già dal febbraio 2016 si è proposto al mercato come Tv8. Sky è un gruppo televisivo che lavora principalmente nella pay tv, e che ha scelto di potenziare la sua presenza nella tv free, soprattutto con Tv8, in anni nei quali era ancora molto accesa la battaglia con Mediaset. L’ alleanza col Biscione della scorsa primavera e la fine dello scontro con Cologno Monzese nella pay tv potrebbero anche ridefinire le strategie future del canale in chiaro diretto da Antonella D’ Errico. Discovery ha scelto invece Nove per affermarsi nella grande tv generalista in chiaro, il suo business principale. E ha dirottato su di esso la gran parte dei suoi più recenti investimenti (si veda l’ ingaggio milionario di Maurizio Crozza) affidandone la direzione ad Aldo Romersa. Tv8 può godere di molti contenuti pregiati già andati in onda tempo prima in versione pay sui canali di Sky (dai programmi di intrattenimento tipo Masterchef, 4 Ristoranti, Il contadino cerca moglie, Hell’ s kitchen, fino agli eventi sportivi, tipo la MotoGp), di eventi in diretta, come le partite di Europa league di calcio, e di contenuti originali tipo Italia’ s got talent, Dance dance dance (Andrea Delogu) o Guess my age (Enrico Papi), o le selezioni e la finale di X-Factor, che vanno in contemporanea in chiaro e in pay. Più complicato il lavoro di Romersa, che deve predisporre il palinsesto di Nove non potendo attingere a una library così vasta e pregiata come quella di Sky, puntando invece su piccole produzioni originali tipo il quiz Boom! con Max Giusti, i tanti programmi di Antonino Cannavacciuolo, le interviste di Peter Gomez a La confessione o di Andrea Scanzi ad Accordi&disaccordi, i quiz di Gabriele Corsi (ormai, tuttavia, un talent in marcia verso la Rai), le malizie di trasmissioni di intrattenimento come Alta infedeltà o Undressed, e il suo unico brand di grande respiro nazionale in prima serata, ovvero lo show Fratelli di Crozza di Maurizo Crozza. Fatte queste doverose premesse, Tv8 ha un percorso di crescita molto nitido, con ascolti che aumentano stagione dopo stagione: tra marzo e giugno 2018 il canale è stabilmente al 2,3% di share in prima serata, e vicino al 2% sulle 24 ore. Nello stesso periodo del 2017 era all’ 1,75% in prima serata, più o meno la media che raggiungeva pure sulle 24 ore. Se dovessimo considerare dove era Tv8 nel gennaio 2017 e dove si trova ora, è sufficiente indicare il +44% di ascolti nelle 24 ore e il +48,6% in prima serata. Per Nove, invece, gli incrementi di audience non sono così evidenti: nel marzo 2017 aveva l’ 1,34% di share nelle 24 ore e l’ 1,78% in prime time, e nel marzo 2018 siamo all’ 1,41% sulle 24 ore e addirittura in arretramento all’ 1,56% in prima serata. Nei 16 mesi tra il marzo 2017 e il giugno 2018 il canale del gruppo Discovery mantiene più o meno inalterate le sue audience sulle 24 ore, attorno all’ 1,3-1,4% di share. E sempre nei 16 mesi le sue performance in prima serata parlano di un trend in lieve calo, con un aprile 2018 all’ 1,54% di share (1,72% nell’ aprile 2017), maggio all’ 1,34% (1,77% nel maggio 2017) e giugno all’ 1,21% (1,57% nel 2017). Sul canale, insomma, c’ è ancora un po’ di lavoro da fare. Come peraltro su tutto il portafoglio di brand televisivi di Discovery Italia, che negli ultimi mesi, quanto ad ascolti, non ha brillato nel suo complesso. © Riproduzione riservata.

Chessidice in viale dell’ Editoria

Italia Oggi

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Mediaset, ecco l’ offerta sportiva in chiaro. Mediaset detta il calendario della sua nuova offerta sportiva «in chiaro, senza canone e senza abbonamento», hanno sottolineato ieri da Cologno Monzese con una nota. Inizia infatti il nuovo campionato di calcio di Serie A e si parte, in occasione della prima e della seconda giornata di campionato, domenica 19 e 26 agosto, con Aspettando Pressing, speciale in seconda serata su Canale 5 che anticipa il nuovo Pressing, programma in diretta al debutto domenica 2 settembre tra highlights, gol e commenti. Il giorno successivo sarà la volta, sempre in seconda serata ma su Italia1, di Tiki Taka, quest’ anno con Wanda Nara, moglie e procuratrice del capitano dell’ Inter Mauro Icardi, al suo esordio televisivo come opinionista. Infine, durante la settimana, Sport Mediaset coprirà gli aggiornamenti con 4 appuntamenti quotidiani: due edizioni su Italia 1 alle 13.00 e alle 19.00 più due edizioni, sempre in chiaro, sul canale all news TgCom24 alle 20.30 e alle 24.00. Rds Play On Tour, ultima tappa a Cefalù. Dopo le tappe di Cattolica, Bibione, Lido di Camaiore, Porto San Giorgio e Vieste, Sergio Friscia raggiungerà la sua compagna di conduzione Anna Pettinelli nella sua Sicilia per l’ ultima tappa del Rds Play On Tour 2018 a Cefalù il 18 e 19 agosto. Cinema, pochi incassi per le anteprime. L’ iniziativa Cinemadays 2018 propone per agosto una serie di anteprime di film molto attesi, da Ant-Man and the Wasp a Mamma Mia! Ci risiamo. Nel giorno della programmazione Ant-Man and the Wasp di Peyton Reed ha incassato 279 mila euro (11/8); Mamma Mia! Ci risiamo di Ol Parker 225 mila euro (12/8) e Come ti divento bella di Abby Kohn e Marc Silverstein 73 mila euro (13/8). Incassi molto lontani da Shark – Il primo squalo di Jon Turteltaub che solo nella giornata di ieri 13 agosto ne ha incassati 321.026 per un totale (dal 9 al 13 agosto) di 1.974.754 euro. Rai: nuovo spot della 75esima Mostra del Cinema di Venezia. Il fascino della Laguna, il talento di grandi maestri e star internazionali per la 75esima Mostra internazionale d’ Arte Cinematografica di Venezia, tutto racchiuso nel promo ideato e realizzato dalla direzione creativa Rai in onda sui canali generalisti. Il video anche quest’ anno darà il via alla cerimonia di apertura della Mostra a Venezia il 29 agosto, trasmessa da Rai Movie in diretta web sul proprio sito (www.raimovie.it) e in differita, in seconda serata, sul canale 24 del digitale terrestre. State Street, premio giornalistico all’ 8ª edizione. Si apre l’ 8ª edizione del Premio giornalistico State Street, dedicato al giornalismo economico-finanziario in Italia. Le categorie sono Giornalista dell’ anno – autore del miglior scoop, Giornalista dell’ anno – autore del miglior articolo di approfondimento, Innovation per le forme innovative di giornalismo e Investment management per i media specializzati del settore e ancora Giovane talento. I contributi potranno riguardare un massimo di due categorie e dovranno includere due articoli per ogni categoria scelta, pubblicati negli ultimi 12 mesi (luglio 2017-giugno 2018). Tutte le candidature vanno inviate via email a premiostatestreet@communitygroup.it entro il 14 settembre.

Parigi, l’ edicola ora vende di più

Italia Oggi
MARCO A. CAPISANI
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Parigi val bene una copia di giornale: nella capitale francese aumentano del 10% le vendite nelle edicole di quotidiani e periodici. Rialzo in controtendenza che sorprende non solo perché l’ andamento generalizzato aveva prima il segno negativo davanti (intorno al -2,5%) ma soprattutto perché i risultati positivi arrivano dopo che molte edicole hanno provato a esporre meno testate ma in modo più ordinato, con la copertina frontale rispetto ai clienti e senza copie che si sovrappongono tra loro. In media, sugli espositori, i titoli sono scesi a quota 800 dai precedenti 1200, secondo il rapporto firmato da Marc Schwartz, cosigliere della Corte dei conti, e voluto dal ministro della cultura Françoise Nyssen e da quello dell’ economia Bruno Le Maire, che hanno preannunciato una riforma di tutta la distribuzione della stampa. Del resto, Oltralpe, i tempi stringono visto che uno dei maggiori distributori Presstalis è di nuovo sull’ orlo del fallimento dopo le crisi del 2012 e del 2013. Le insegne di alcune edicole (come Mediakiosk e Nap) si sono già mosse in modo autonomo rinnovando a Parigi, e anche nel resto del paese, i punti vendita. Per cambiare i format di vendita, si sono ispirate addirittura al Giappone e in particolare ai konbini, ossia i negozi che stanno aperti 24 ore su 24 e si caratterizzano per un’ ampia offerta di prodotti, dai giornali per l’ appunto fino alla cosmetica. Ma il senso, per i rivenditori francesi, è proprio quello di ottimizzare gli spazi per diversificare la funzione delle edicole trasformandole in luoghi dove comprare sigarette, fare una fotocopia o ricevere un pacco postale. Tutti servizi presenti anche in Italia ma non in modo omogeneo né sempre condotti con successo. In Francia, poi, sono stati rinnovati anche i chioschi veri e propri, a cui i parigini peraltro sono molto affezionati, almeno a quelli in stile primi del Novecento. Aria condizionata, servizi igienici e spazi per soffermarsi a decidere se comprare o meno un libro sono alcune delle novità. Mentre da un punto di vista tecnico sono stati ottimizzati gli spazi per il magazzino e le casse sono state informatizzare per essere collegate a un unico database che monitora vendite e rese. Anche di quest’ ultimo aspetto si parla, già da tempo, in Italia. Più in generale, comunque, andando al di là delle iniziative delle singole insegne, il rapporto Schwartz sembra propendere per una riforma che porti a una maggior libertà per gli edicolanti nella selezione di cosa e quanto esporre. Anche a rischio di ridurre in parte il pluralismo dell’ offerta, ma permettendo la specializzazione delle edicole (in economia, per esempio, per quelle vicino ai distretti finanziari). Come contraltare, per consentire ai piccoli editori di essere presenti in più edicole, il rapporto Schwartz suggerisce parametri standard nella definizione dei contratti di distribuzione. Da notare, infine, che in Francia si vogliono rinnovare le edicole, portare i giornali in vendita anche in negozi differenti come panifici e pasticcerie (diversificazione studiata anche in Italia) ma soprattutto si punta a regolamentare le edicole digitali. Queste ultime, non avendo i costi di gestione delle omologhe reali, devono mettere in vendita il maggior numero possibile di testate. Obiettivo: garantire il pluralismo, almeno in digitale. Società tlc e media, come Orange guidata dall’ a.d. Stéphane Richard e Sfr di Patrick Drahi, sono avvisate. © Riproduzione riservata.

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