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Rassegna Stampa del 13/05/2018

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Indice Articoli

Il Boss e il Divo, la Rai crede alle bufale del Foglio su Pif

Ora pecunia olet: Mediaset rifiuta gli spot di “Loro”

Quell’ imbarazzo Rai quando si filma la politica

Il «Morante Ragazzi» va a Stella e Foja

Sky-Mediaset, il nodo Antitrust sull’ operazione Premium

`Tv, radio e web, con i social in testa: a livello comunicativo gli Internazionali si confermano evento di primissima fascia

Il Boss e il Divo, la Rai crede alle bufale del Foglio su Pif

Il Fatto Quotidiano
Lorenzo Giarelli
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Pif, al secolo Pierfrancesco Diliberto, è un “calunniatore”, “un pifferaio male informato”, un “mascariota”. Gentili definizioni offerte ieri dal quotidiano il Foglio, che in un articolo in prima pagina se l’ è presa con fiction La mafia uccide solo d’ estate – in onda su Raiuno – di cui Pif è autore. La sua colpa? Raccontare, senza beneficio del dubbio né verbi al condizionale, un incontro tra Giulio Andreotti e il boss di Cosa Nostra Stefano Bontate, avvenuto per discutere dell’ omicidio del presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella, ucciso dalla mafia nel 1980. Secondo il Foglio, che riporta parte della sentenza di Cassazione sul processo Andreotti, quegli incontri non ci furono, perchè “la presenza di Andreotti in Sicilia” in quei giorni sarebbe stata “incompatibile con gli impegni altrove dello stesso”, mentre le date di altri incontri sarebbero “indeterminate” e “non ricostruibili”. Un – presunto – errore da matita blu che ieri ha costretto la Rai a verificare la propria versione dei fatti, cercando di capire se fosse davvero possibile aver mandato in onda un episodio smentito in maniera così esplicita dalla magistratura. Mario Orfeo, direttore generale della Rai, ha chiesto al direttore di Rai Fiction Tinny Andreatta di rispondere nelle prossime ore al Foglio, tramite la società di produzione della fiction, ma l’ errore non è del servizio pubblico e per accertarlo è sufficiente un breve ripasso giudiziario su Andreotti. Lo stralcio della sentenza riportata sul quotidiano fa infatti riferimento a quanto deciso su Andreotti dal Tribunale di Palermo, che in primo grado aveva assolto il Divo, poi condannato in Corte d’ appello e in Cassazione. Compare dunque nella decisione della Suprema Corte, ma solo nella ricostruzione della vicenda processuale. Sugli incontri tra Bontate e Andreotti, l’ Appello ha invece stabilito che l’ ex dc avesse prima trattato con i mafiosi per scongiurare l’ omicidio di Mattarella, scendendo poi in Sicilia per chiedere conto a Bontate della scelta di sopprimere il presidente della regione. Una verità ormai conclamata e che viene rivendicata da Pif, il “calunniatore” in persona: “La versione del Foglio è imbarazzante, la sentenza è inopinabile e considero un trionfo averla portata su Rai Uno, tutto il resto è rumore di fondo”. Compresa l’ accusa al regista di credersi “autorevole mafiologo”, che invece “calpesta i fatti con l’ allegria di un pupo sulla spiaggia”: “Agli insulti dei presunti intellettuali sono abituato – replica Pif – forse perché mi occupo dei temi di cui dovrebbero occuparsi loro. Se poi però chi mi critica scrive stupidaggini del genere allora mi viene da ridere. Invece di perdere tempo con me, pensino a studiare”. Oppure a guardare le fiction.

Ora pecunia olet: Mediaset rifiuta gli spot di “Loro”

Il Fatto Quotidiano
Gianluca Roselli
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Mediaset si rifiuta di trasmettere gli spot sul film di Paolo Sorrentino su Silvio Berlusconi. I trailer di Loro 1 e Loro 2 in questi giorni stanno andando in onda su tutte le reti nazionali, ma non sui canali del Biscione. E questo nonostante le sollecitazioni da parte della casa di produzione, la Indigo Film. Una decisione che appare totalmente politica presa dall’ azienda con l’ obiettivo di non fare pubblicità a una pellicola considerata denigratoria nei confronti del leader di Forza Italia. Una scelta a dimostrare che, di fronte alla politica, non ci sono ragioni commerciali che tengano. Perché, facendo a meno degli spot sul film, Mediaset rinuncia comunque a degli introiti. Dall’ azienda preferiscono non commentare, ma tendono a escludere che si tratti di una decisione presa ai vertici. “Se dovesse uscire un film contro Rupert Murdoch, non ci sarebbe da stupirsi se a Sky non mandassero in onda i trailer”, commenta una fonte interna. Tra l’ altro, c’ è da ricordare che Sorrentino nemico del Biscione proprio non è. Basti pensare che La grande bellezza, il film vincitore di un premio Oscar, ma anche This must be the place e Youth, la giovinezza, sono stati distribuiti da Medusa, la casa di distribuzione di famiglia, guidata da Carlo Rossella: “Sono appena rientrato dall’ estero e non ho ancora visto nemmeno Loro 1. Posso però dire che in Francia c’ è molta attesa, i francesi non vedono l’ ora di vedere il film”, racconta Rossella. “Il film, Berlusconi non l’ ha visto”, fa sapere Licia Ronzulli. E alla sua uscita lo stesso leader azzurro aveva annunciato di non essere interessato. Dalle parti di Forza Italia, però, c’ è chi scommette che alla fine verrà sopraffatto dalla curiosità. Del resto il Caimano, venuto a sapere della lavorazione, qualche mese fa ha invitato a pranzo ad Arcore lo stesso Sorrentino. Incontro sul quale il regista ha mantenuto il più stretto riserbo. “È stato un incontro privato e tale deve restare”, ha detto Sorrentino. In Forza Italia, invece, dopo roboanti attacchi alla pellicola, ora si tende a minimizzare. “Il film non l’ ho visto e non ho sentito nemmeno commenti al riguardo. In questo periodo abbiamo cose più importanti cui pensare”, sussurra Gregorio Fontana, deputato tra i più assidui frequentatori di Arcore. Del film, però, all’ interno della truppa parlamentare si parla eccome. Chi l’ ha visto, chi non l’ ha visto e non andrà, chi non l’ ha visto ma vuole sapere tutto. “Non ho avuto tempo, ma sicuramente andrò. La decisione di Mediaset? Non commento, sarebbe un conflitto d’ interessi”, risponde l’ ex direttore di Panorama oggi deputato, Giorgio Mulè. “Sono andato a vedere Loro 1, ma dopo il primo tempo sono uscito. Ero con mia figlia, l’ ho trovato di una volgarità assoluta, mi ha dato fastidio. Non so nulla della decisione di Mediaset, ma ogni azienda si regola come vuole”, dice Paolo Romani. “Si tratta sempre del film sulla persona che ha cambiato la vita di tutti noi. Non andarlo a vedere suona quasi come un insulto a ‘Lui’, per dirla come nel film. Poi, che Mediaset non trasmetta i trailer, è legittimo e si può capire”, racconta un altro parlamentare che preferisce l’ anonimato. Tornando a Mediaset, Paolo Del Debbio e Nicola Porro non si appassionano al tema. “Il film non l’ ho visto e penso che non lo vedrò. Capisco la decisione dell’ azienda: se il prodotto è sgradito, la scelta di non trasmettere i trailer è comprensibile”, spiega Del Debbio. “Penso che andrò. Come giornalista sono curioso. Per quanto riguarda Mediaset, è una decisione che ci può stare”, osserva Porro. Nel frattempo il film sta andando bene al botteghino. Nella sua prima settimana di programmazione, Loro 1 è stato in testa alla classifica dei film più visti in Italia e, a giovedì, aveva incassato 3,4 milioni di euro. Vedremo se Loro 2, uscito da quattro giorni, avrà la stessa fortuna, nonostante Mediaset non ne trasmetta gli spot.

Quell’ imbarazzo Rai quando si filma la politica

Il Fatto Quotidiano
Tommaso Rodano
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Quant’ è timida la televisione quando c’ è un film su Berlusconi. E soprattutto: quant’ è pavida la tv di Stato quando il cinema racconta il potere. Prima di Loro il più celebre tentativo di portare il Cavaliere sul grande schermo era stato quello di Nanni Moretti con Il caimano . Uscito nel 2006 fu subito acquistato dalla Rai: un milione e mezzo di euro per cinque passaggi televisivi. Malgrado l’ investimento, il film è rimasto chiuso negli scrigni di Viale Mazzini per oltre 5 anni. Il primo tentativo di mandarne in onda qualche passaggio subì una censura pubblica, clamorosa: il 9 febbraio 2011 Serena Dandini aveva deciso di trasmettere gli ultimi 7 minuti – con la profetica condanna- durante Parla con me (Rai Tre, seconda serata). Per evitarlo si scomodò il vicedirettore generale Antonio Marano, che chiese di tagliare quella sequenza e ridurla a tre minuti. Moretti si rifiutò, Il caimano rimase nel cassetto. Fiaccata dalle polemiche che ne seguirono, la Rai trasmise il film qualche mese più tardi, il 19 giugno 2011. Una domenica d’ estate alle 21, ovviamente su Rai Tre. Fu visto da 2.766.000 spettatori (fece il 12.97%). In quegli anni la Rai ignorava un altro classico di Paolo Sorrentino: quello su Giulio Andreotti. Il Divo del 2008 è uno dei primi successi del regista napoletano, quello che iniziò la luna di miele con la critica americana e spianò il sentiero che avrebbe portato all’ Oscar. Premiato a Cannes e distribuito ovunque, Il Divo fu trasmesso dalle tv di mezzo mondo ma non dalla Rai. Cosa faceva paura? Il ritratto pubblico e privato del divo Giulio, in bilico tra l’ esercizio nero del potere, le stragi e la mafia (“Bisogna amare così tanto Dio per sapere quanto sia necessario il male per avere il bene”) e la tenera complicità con la moglie Livia (la scena epica de I migliori anni della nostra vita). Snobbato dalla Rai, snobbato da Mediaset, ci volle La7 per trasmetterlo a tre anni dall’ uscita, il 2 febbraio 2011 (e Rai Uno gli fece concorrenza con il film premio Oscar The Millionaire). Più di recente – e tornando al Caimano – un altro film scomparso dai radar è Belluscone , documentario di Franco Maresco sulle misteriose fortune imprenditoriali del Cavaliere e i rapporti con la Sicilia. Il senatore forzista Lucio Malan arrivò addirittura a chiederne il sequestro. E restando in Sicilia, la Rai continua a rifiutarsi di trasmettere La trattativa di Sabina Guzzanti (2014). Anche dopo la sentenza di Palermo che ha cancellato l’ aggettivo “presunta” davanti alle parole “trattativa Stato-mafia”, il direttore Mario Orfeo lo considera un film “vecchio, che non ha avuto successo, è inutile trasmetterlo”. Nella lista nera c’ è anche una pellicola su Sandro Pertini (interpretato nel ’93 da uno sconosciuto Maurizio Crozza): Se ci sarà un giorno di Franco Rossi ha avuto un solo passaggio carbonaro alle 4 del mattino. La politica, pare, c’ entra poco: la “censura” è arrivata per conto della vedova del presidente, Carla Voltolina. Non voleva che il giovane Pertini fosse ritratto insieme alla fidanzatina dell’ epoca. Nel lungo elenco di film scomparsi ci sono documentari come Videocracy e Girlfriend in a coma di Bill Emmott. E, più indietro negli anni, grandi classici del cinema italiano. Un regista su tutti: Francesco Rosi. Per la Rai di Ettore Bernabei i suoi film non esistevano. Le mani sulla città , Salvatore Giuliano e le altre pellicole girate tra la fine degli anni 50 e l’ inizio dei 60 non furono trasmesse prima del 1975. All’ improvviso la Rai li mise in palinsesto tutti insieme: se n’ era andato Bernabei (e il Pci aveva vinto le Amministrative nelle grandi città).

Il «Morante Ragazzi» va a Stella e Foja

Il Mattino

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La giuria tecnica del Premio Elsa Morante Ragazzi, presieduta da Dacia Maraini ha selezionato i vincitori delle sezioni dedicate allo spettacolo: quello per il cinema va a Luciano Stella, produttore di «La Gatta Cenerentola»; per la musica ai Foja per «A chi appartieni», brano contenuto nella colonna sonora del film d’ animazione; per il teatro a David Gramiccioli, fondatore della Compagnia del Teatro Artistico d’ Inchiesta. La consegna il 22 maggio alle 10.30 all’ Auditorium Rai.

Sky-Mediaset, il nodo Antitrust sull’ operazione Premium

Corriere della Sera
FABRIZIO MASSARO
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Se si guardano i recenti accordi con Tim e Sky per la distribuzione dei canali pay di Premium sul satellite e per la ritrasmissione di quelli tradizionali sulla internet tv del gruppo telefonico, per Mediaset i ricavi aggiuntivi ammontano a quasi cento milioni l’ anno, tra quelli dell’ alleanza con Sky (circa 80 milioni l’ anno) e i 40 milioni in tre anni dell’ accordo su Tim Vision. Rappresenteranno insomma una voce non irrilevante del bilancio e, dal punto di vista strategico, sposteranno il gruppo del Biscione sempre più sulla produzione – quindi sull’ attività editoriale -, rispetto alla trasmissione, dopo che l’ esperimento Premium si è sgonfiato per gli alti costi e i ricavi non all’ altezza delle aspettative. Il patto con Sky darà anche una grossa mano alla tv satellitare a combattere la concorrenza dei vari Netflix e degli altri colossi internet, e quello con Tim a far restare i clienti della Iptv per più tempo dentro la piattaforma telefonica. Dei due accordi, quello significativo per Mediaset è con Sky, anche perché a fine anno il gruppo inglese potrà rilevare pure la parte «operazioni» di Mediaset Premium, già collocata in una newco, R2 srl, ottenendo così Sky una piattaforma «pay» sul digitale terrestre oltre che sul satellite. Di sicuro per ora Premium resterà: Mediaset ha smentito la notizia della chiusura il 31 luglio. Molto dipenderà dall’ aggiudicazione dei diritti della Serie A di calcio: se Premium – che intende avanzare una proposta – li vincesse, per la piattaforma pay ci sarebbe ancora una ragion d’ essere; in caso contrario è destinata a rimpicciolirsi di offerta e quindi anche di clienti, a tutto vantaggio di Sky. Da anche questo passaggio dipende la trasformazione dei rapporti Sky-Mediaset da accordo commerciale ad operazione industriale con l’ acquisto della parte operativa. Su tale aspetto l’ Antitrust ha chiesto ai gruppi più informazioni. Bisognerà vedere se l’ esito della valutazione di quelle informazioni sarà o no l’ apertura di un’ istruttoria. Una decisione potrebbe essere presa nei prossimi giorni.

`Tv, radio e web, con i social in testa: a livello comunicativo gli Internazionali si confermano evento di primissima fascia

Il Messaggero

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Una copertura mediatica a 360 gradi per permettere a tutti di vivere le emozioni del Foro Italico. Le novità della 75ª edizione degli Internazionali Bnl d’ Italia riguardano anche il mondo della comunicazione. Tv, radio, web e social network: il tennis d’ Italia non si gioca solo sulla terra rossa. Tutte le piattaforme esistenti sono coinvolte. I media incrementano i servizi di pari passo con la crescita della manifestazione, aumentando l’ interazione con il pubblico e la fruizione del prodotto. PICCOLO SCHERMO Per seguire il torneo femminile in televisione basta sintonizzarsi su Super Tennis. Le partite delle stelle della Wta saranno trasmesse in chiaro sul canale 64 del digitale terrestre, in HD sul canale 224 di Sky e sul numero 30 di Tivùsat. Non solo: per chi non fosse armato di telecomando, Super Tennis ha messo a disposizione sul proprio sito lo streaming per pc, smartphone e tablet. Gli incontri maschili, invece, sono visibili integralmente su Sky in HD. I canali Sky Sport2 e Sky Sport3 sono quelli dedicati al Masters 1000. Per i clienti della tv satellitare tutti i match sono disponibili anche in mobilità su smartphone, tablet e pc, grazie all’ applicazione Sky Go. A Tv8 del digitale terrestre è affidato il compito di trasmettere in chiaro due quarti di finale, le due semifinali e la finale maschile. SOCIAL I numeri dello scorso anno parlano chiaro. Il pubblico digitale degli Internazionali è in continua espansione. Nella passata edizione in dodici giorni tra gli account Facebook, Twitter, Instagram, Snapchat degli Internazionali BNL d’ Italia e di SuperTennis Tv le visualizzazioni sono state circa 57 milioni. Cifre impressionanti, che sottolineano la dimensione mondiale di un evento che ha fatto registrare un incremento della risposta social (+26%), delle app scaricate e installate (+24%), del tempo medio di navigazione sul sito (+40%) e dello sfoglio e download del magazine ufficiale (+228%). Anche quest’ anno tra web, post, tweet, Insta-stories e snap sarà possibile entrare nel vivo della manifestazione con l’ hashtag #ibi18. Lo storytelling del torneo sarà ancora più ricco e unico nel suo genere, puntando in particolare sulla centralità dei video. Alla lista dei canali social si è aggiunto inoltre Spotify, piattaforma di musica in streaming, che permetterà di ascoltare i brani che suoneranno negli stadi e di allenarsi con le playlist dei campioni in gara. Per restare aggiornati sul torneo basta cliccare sul sito (www.internazionalibnlditalia.com), la prima fonte di notizie e informazioni, dai match al meteo, dalle informazioni logistiche alla disponibilità dei biglietti, alle curiosità in campo e fuori. Insomma, un punto di riferimento per addetti ai lavori e noi, che durante gli otto giorni della passata edizione ha sfiorato quota 8 milioni e mezzo di pagine viste, con ben 216 Paesi collegati. RADIO Collegamenti quotidiani nelle trasmissioni e nei notiziari, risultati, approfondimenti, aggiornamenti, voci e curiosità dal torneo: RTL 102.5 è la radio che segue in diretta dai campi gli Internazionali. Presente con i suoi mezzi sul posto, l’ emittente racconterà ogni sfaccettatura del torneo durante tutto l’ arco della giornata. Valerio Cassetta © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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