Indice Articoli
Nubi sul Sole, in cassa risorse per due mesi
Chessidice in viale dell’ Editoria
Nyt, le stesse sfide degli inizi
Postini, giudici, maestri e piloti: finite le feste, ripartono gli scioperi
Mondadori e Lagardere verso un polo dell’ editoria
Scatta Mondadori Voci di riassetto in Francia (+5,7%)
«Sgravi fiscali per le edicole? Un’ opportunità da cogliere al volo»
Nubi sul Sole, in cassa risorse per due mesi
Il Fatto Quotidiano
Marco Franchi
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Il Sole 24 Ore ha ancora due o tre mesi di ossigeno, poi, per tenere in vita il prestigioso quotidiano economico, la Confindustria che ne ha il controllo sia in termini finanziari che politici dovrà rimettere mano al portafoglio. La notizia è desumibile dalla informativa supplementare data dalla società editrice a fine 2017 su richiesta della Consob che, utilizzando l’ articolo 114 del Testo unico della finanza, di norma pretende dalle società quotate che se la passano male dati più tempestivi e approfonditi sui conti. I numeri al 30 novembre 2017 della società guidata da Franco Moscetti lasciano poco spazio alla fantasia e molto alla preoccupazione. Il patrimonio netto è ridotto a 7,7 milioni di euro. È vero che un anno fa, al 31 dicembre 2016, era negativo per 50,7 milioni, ma è anche vero che nello scorso mese di novembre Moscetti ha incassato 50 milioni di aumento di capitale e 36,7 milioni dalla vendita della controllata Business School24. Dice infatti la nota ufficiale della società che, al netto dei proventi straordinari, “la variazione della posizione finanziaria netta è negativa per 28,3 milioni di euro ed è riferita principalmente all’ andamento del flusso dell’ attività operativa ed al flusso dell’ attività di investimento”. In sostanza nei primi 11 mesi del 2017 Il Sole 24 Ore ha bruciato cassa per oltre 28 milioni, pari alla media di 2,6 milioni al mese. I 7,7 milioni di patrimonio netto residui, a questo ritmo, verrebbero esauriti entro la fine di febbraio. La situazione drammatica dei conti del quotidiano confindustriale è emersa nell’ estate 2016 durante il breve mandato da amministratore delegato di Gabriele Del Torchio. È stato l’ inizio di una stagione turbolenta che ancora non sembra esaurirsi. Del Torchio è stato messo alla porta dal presidente della Confindustria Vicenzo Boccia principalmente a causa della impossibile coabitazione con il direttore Roberto Napoletano. Ma il gruppo editoriale è stato coinvolto dall’ inchiesta della procura di Milano che vede indagati per falso in bilancio l’ ex presidente Benito Benedini e l’ ex ad Donatella Treu, oltre allo stesso Napoletano che a marzo scorso ha lasciato la direzione a Guido Gentili. Da quando è emersa la necessità di un aumento di capitale per non portare i libri in tribunale, l’ azionista di controllo, cioè Boccia, ha impiegato un anno a completare l’ operazione. Dei 50 milioni la Confindustria ne ha sottoscritti 30. Secondo la denuncia dell’ agenzia di stampa La Presse, che – come ha scritto ieri Il Fatto Quotidiano – ha chiesto il sequestro cautelare di 2 milioni di euro a garanzia dei propri crediti verso il gruppo editoriale milanese, l’ associazione degli industriali avrebbe fatto fronte ai suoi impegni facendosi prestare 30 milioni dalla Bnl, la banca presieduta da Luigi Abete che, incidentalmente, è consigliere d’ amministrazione del Sole oltre che ex presidente della Confindustria. Per ottenere il finanziamento Boccia avrebbe accettato di ipotecare immobili di proprietà dell’ associazione, il più importante dei quali è proprio la sede in viale dell’ Astronomia a Roma. Il dettaglio conferma quanto già noto da tempo, e cioè che per Moscetti e per Boccia i margini di manovra sembrano esauriti.
Chessidice in viale dell’ Editoria
Italia Oggi
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Rai, quasi 5 mln di spettatori e 21,53% per il Capodanno con Bolle. Grande successo di ascolti lunedì sera su Rai1 con il Capodanno in tv insieme al ballerino Roberto Bolle e ai suoi ospiti: gli spettatori del programma Danza con me sono stati 4 milioni 860 mila, con share del 21,53%. Al momento della presentazione dello show, che ha avuto in Marco D’ Amore colui che raccontava e tra gli ospiti anche Sting e Virginia Raffaele, oltre a professionisti italiani e stranieri e ad allievi della danza, gli spettatori sono stati 5 milioni 357mila con share del 21,46%, mentre al termine del programma, il segmento Sogna con me è stato visto da 2 milioni 480 mila spettatori, con share del 16,38%. La Città di Salerno, Manzo direttore. Dall’ inizio dell’ anno Antonio Manzo è il nuovo direttore de La Città di Salerno. Prende il posto di Andrea Manzi, che lascia il quotidiano da lui fondato e diretto dal 1996 al 2002 e che ha guidato nuovamente dal novembre 2016 quando gli imprenditori Vito di Canto e Giovanni Lombardi hanno acquisito la testata da Finegil, la società dei giornali locali del gruppo Espresso. Su Infinity la quarta stagione di The Last Ship. Arriva oggi sulla piattaforma di streaming on demand Infinity la quarta stagione composta da 10 episodi di The Last Ship, serie televisiva statunitense del 2014 creata da Hank Steinberg e Steven Kane e prodotta, tra gli altri, da Michael Bay. La serie, rinnovata per una successiva quinta stagione, si basa sull’ omonimo romanzo del 1988 di William Brinkley e racconta le vicende dell’ equipaggio del cacciatorpediniere USS Nathan James, della Marina degli Stati Uniti, alla ricerca della cura da un virus che ha quasi sterminato la razza umana. Timvision, da oggi torna Berlin Station in esclusiva. Berlin Station, la serie tv targata Epix con Richard Armitage e Rhys Ifans torna da oggi con la sua seconda stagione in anteprima esclusiva per l’ Italia su TimVision. L’ intesa Rai-Eutelsat-Tivusat nell’ Ultra HD. Prosegue la collaborazione tra Rai, Eutelsat e Tivùsat sul fronte della tv in Ultra HD sul canale Rai 4K diffuso al tasto 210 della piattaforma satellitare gratuita. A partire da domani sarà in onda Meraviglie – La penisola dei tesori, il nuovo programma in 4 puntate di Alberto Angela alla scoperta di alcuni dei luoghi più belli d’ Italia. Si tratta di un contenuto girato con riprese in 4K nativo, che verrà trasmesso su Rai 4K così come gli altri tre appuntamenti del ciclo in calendario il 10, il 17 e il 24 gennaio.
Nyt, le stesse sfide degli inizi
Italia Oggi
MARCO LIVI
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«La nostra società è ancora una volta trasformata da forze politiche, tecnologiche e ambientali che richiedono una analisi profonda e una attenta spiegazione. Più di 120 anni da quando la visione di Adolph Ochs era stata impressa su queste pagine, il bisogno di indipendenza, coraggio, giornalismo affidabile è grande come non mai». Così ha scritto il nuovo editore del New York Times, A. G. Sulzberger, membro della storica famiglia che da più di cento anni guida il quotidiano americano, nel suo saluto ai lettori pubblicato sul numero del quotidiano del primo dell’ anno. Sulzberger, 37 anni, ha iniziato la «nota dell’ editore» facendo un parallelo con le sfide che il suo antenato Adolph Ochs ha dovuto affrontare quando nel 1886 acquistò l’ allora piccolo quotidiano di New York. Il nuovo editore ha parlato di un periodo eccitante grazie agli sviluppi tecnologici e alle possibilità date al giornalismo dal mondo digitale. Di un giornale globale che si rivolge a tutto il mondo. Ma ha anche parlato delle difficoltà che il giornalismo deve affrontare per potersi finanziare e così sostenere una società aperta e democratica. Sulzberger ha spiegato che, come i suoi predecessori, non cederà alle forze della disinformazione, al click facile, alla produzione di contenuti poco curati e non originali. Il nuovo editore, reporter di formazione, sostiene che nei prossimi anni ci saranno enormi cambiamenti, che daranno al giornalismo possibilità impensabili, ma che al New York Times non mancheranno mai «le risorse ai reporter per poter andare in profondità a una singola storia per mesi», finanziando giornalisti «in ogni angolo del mondo» e facendo lavorare persone esperte in singole materie. «Continueremo a cercare il miglior modo per raccontare storie, dalla prosa alla realtà virtuale fino a tutto quello che ci sarà in futuro». © Riproduzione riservata.
Postini, giudici, maestri e piloti: finite le feste, ripartono gli scioperi
Libero
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Dai postini ai giudici di pace e al personale della scuola fino ai lavoratori del trasporto ferroviario. Il 2018 comincia con una raffica di scioperi, a partire già da oggi con i giornalisti di Rai sport. Prosegue fino a domani il blocco degli straordinari dei lavoratori di Poste Italiane aderenti a Cobas Pt-Cub-Usb. Niente lavoro straordinario in varie date anche per i dipendenti di Icbpi, Cartasi, Help Line e Oasi aderenti a Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca, Unisin e sciopero di 2 ore a fine turno per i dipendenti Telecom aderenti a FlmUniti-Cub e a Cisal. Nella scuola, saranno in sciopero lunedì prossimo docenti e personale Ata aderenti a Saese, Anief, Cub e Cobas. Il 19 giornata difficile per il trasporto aereo: si concentreranno infatti le proteste del personale Assohandlers (sciopero dell’ intera giornata indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl-Ta) e a Fiumicino di Aviapartner Handling (sciopero di 4 ore indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl-Ta)e di Aviation Services (sciopero di 24 ore proclamato da Fit Cisl e Ugl Ta). Incroceranno poi le braccia i dipendenti aderenti a Usb di Vueling e tutto il personale del trasporto aereo aderente a Cub. Infine, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt, Ugl-T, Fast Mobilità hanno chiamato allo sciopero di 8 ore i lavoratori di Ntv il 29 gennaio. Per circa un mese, a partire da lunedì, si asterranno dalle udienze i giudici di pace, garantendo una sola udienza a settimana. Durerà fino al 4 febbraio. «Malgrado gli scioperi che si protraggono da oltre un anno e la nostra apertura al dialogo», si legge in una nota dell’ Unione nazionale giudici di pace, «il governo, in particolare il Ministro Andrea Orlando, non ha preso le misure necessarie per rendere la riforma della magistratura onoraria compatibile con l’ ordinamento comunitario e costituzionale, provvedendo ad accollarsi gli oneri contributivi e ad adeguare gli stipendi dei magistrati di pace in osservanza del principio comunitario di non discriminazione. Peraltro, in violazione della delega ricevuta da Parlamento, il governo non ha ancora regolamentato i trasferimenti e sta per avviare nuovi concorsi senza che neppure siano state rideterminate le piante organiche degli uffici». «La scriteriata politica giudiziaria di Orlando», continua la nota, «non solo è lesiva di tutti i diritti dei giudici di pace e dei magistrati onorari, ma ha già causato negli ultimi mesi preoccupanti crolli di produttività negli uffici giudiziari di primo grado, trend negativo destinato ad accentuarsi nei mesi a venire laddove l’ esecutivo non assuma immediatamente, come imposto dalla legge delega vigente, i dovuti correttivi al nefasto decreto legislativo di riforma approvato a luglio e osteggiato dall’ intera categoria». I giudici di pace preannunciano che, in segno di protesta, non parteciperanno all’ inaugurazione dell’ anno giudiziario.
Mondadori e Lagardere verso un polo dell’ editoria
La Stampa
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La possibile integrazione con i gruppi francesi Lagardere e Groupe Marie Claire mette il turbo al titolo Mondadori che sale a +5,7%. Secondo l’ ipotesi anticipata ieri da MF-Milano Finanza, «i tre operatori potrebbero costituire una nuova società a cui conferire le loro attività nei periodici che potrebbe essere quotata a Parigi in un secondo momento». L’ aggregazione che potrebbe diventare realtà entro fine anno sarebbe positiva per Mondadori, consentendo al gruppo un focus maggiore sul settore libri, grazie al possibile de-consolidamento delle attività periodici in Francia e una riduzione del debito. Secondo Mediobanca Securities, il nuovo gruppo avrebbe un fatturato di un miliardo di euro. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.
Scatta Mondadori Voci di riassetto in Francia (+5,7%)
Il Giornale
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Il titolo Mondadori ieri ha fatto segnare un rialzo del 5,67% dopo le indiscrezioni di riassetto delle attività francesi. Il gruppo di Segrate avrebbe, infatti, allo studio l’ integrazione delle proprie attività in Francia con quelle di Lagardere e Marie Claire. I tre editori potrebbero costituire una nuova società a cui conferire i loro asset che arriverebbe a un fatturato complessivo di circa 1 miliardo. Allo studio ci sarebbe poi la possibilità della quotazione della newco a Parigi. L’ obiettivo sarebbe di chiudere l’ operazione entro l’ anno. Anche sulla scorta di queste indiscrezioni Banca Akros ha alzato il giudizio a «buy» da «neutral» con target price confermato a 2,4 euro.
«Sgravi fiscali per le edicole? Un’ opportunità da cogliere al volo»
Il Resto del Carlino (ed. Modena)
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«SGRAVI fiscali per le edicole? E’ un’ opportunità da cogliere». Su questo punto Confesercenti Modena non ha dubbi: tutto ciò che può essere fatto per aiutare gli edicolanti, nella cornice del protocollo siglato tra Anci, l’ associazione nazionale dei Comuni, e Fieg (l’ associazione degli editori di giornali), è ben accetto. L’ intesa tra i due organismi punta ad ampliare l’ offerta di beni e servizi che le edicole possono offrire: non stiamo parlando, infatti, di semplici negozi, ma di importanti presidi cittadini che contribuiscono in modo essenziale alla salvaguardia del diritto all’ informazione. Il Comune di Firenze è stato, tra i più importanti, quello che ha fatto da apripista. In che modo? Il sindaco Dario Nardella ha disposto, dall’ inizio di quest’ anno, una riduzione della tassa per l’ occupazione del suolo pubblico davanti alle edicole (si paga per esporre le locandine con le notizie principali): per il momento si è ridotta del 30%, poi scenderà del 70% e, nel 2020, si arriverà all’ esenzione. Ma non è finita qui: nel capoluogo toscano, infatti, da quest’ anno è possibile esporre gratuitamente le locandine dei quotidiani anche nei bar e negli altri esercizi pubblici; non più solo davanti alle edicole, dunque. «Queste misure – commenta il coordinatore provinciale della categoria giornalai per Confesercenti Marco Poggi – rappresentano sicuramente un’ importante opportunità per il settore. E’ noto a tutti che questa categoria è in grossa difficoltà: con le riforme previste dal protocollo le edicole dovrebbero essere messe nelle condizioni di offrire nuovi servizi, che vanno dai certificati anagrafici ai biglietti per i musei. L’ idea è quella di farle diventare, a tutti, gli effetti punti informativi». INSOMMA, questo potrebbe essere un anno di svolta per la categoria, se le opportunità offerte dal protocollo venissero sfruttate a dovere. E infatti il Comune fa sapere che «nelle prossime settimane si terrà un incontro con il sindacato edicolanti in cui si potranno approfondire ipotesi sul tema». L’ assessore al Lavoro Andrea Bosi precisa, però, «che bisogna comunque tenere presenti i vincoli di bilancio: proprio in questi giorni stiamo lavorando per presentare la proposta di preventivo entro il mese di gennaio. In ogni caso – continua – già oggi il costo per gli edicolanti non è eccessivamente penalizzante: la Tosap per le locandine quotidiane delle edicole, in uno spazio che può essere al massimo di 2 metri quadri – spiega l’ assessore – prevede un costo annuo di 99 euro in centro storico, che scendono a 81 nelle altre aree della città». d. m.