Indice Articoli
- Cairo: il 2019 sarà l’ anno dello sviluppo digitale per Rcs Yacht, il marchio Wally nella scuderia Ferretti
- «Made in Italy, gli investitori puntano sulle aziende medie»
- Scoppia la bufera sui compensi: la Rai punterebbe a dimezzarli
- News online in calo a novembre
- Chessidice in viale dell’ Editoria
- Rcs, Cairo ottimista a oltranza sul dividendo Il 2019 sarà l’ anno dello sviluppo digitale
- Mondadori cede la controllata a Parigi e fa rotta sui libri
- Nuova campagna di comunicazione per Mediolanum
- Osservatorio Comunicazioni Agcom 4/2018
Cairo: il 2019 sarà l’ anno dello sviluppo digitale per Rcs Yacht, il marchio Wally nella scuderia Ferretti
Corriere della Sera
Paola Pica
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MILANO Domani in apertura del salone nautico di Düsseldorf sarà ufficiale: l’ amministratore delegato di Ferretti, Albero Galassi, annuncerà l’ ingresso di Wally, icona di design e tecnologia nella nautica di lusso, nel proprio portafoglio marchi attraverso un accordo di licenza in esclusiva del brand. «Il closing dell’ acquisizione del marchio avverrà in un paio di settimane – spiega Galassi -. Ma siamo già al lavoro, Luca Bassani (il fondatore di Wally, ndr ) resta con noi in esclusiva. Nel periodo 2019-2022 Ferretti investirà oltre 84 milioni di euro, 70 milioni solo nei primi due anni, nello sviluppo del brand e nella progettazione e realizzazione di nuovi prodotti nei nostri stabilimenti: i grandi yachts in quello di Ancona, mentre le barche a vela continueranno a essere costruite nel cantiere sul Tirreno». Ferretti presenterà anche la prima barca della nuova collaborazione, il 48 Wallytender. Per Rcs il 2019 sarà l’ anno dell’ accelerazione digitale. «Un settore nel quale siamo già presenti in modo rilevante ma che intendiamo sviluppare» ha detto ieri l’ editore Urbano Cairo, al quale oltre al gruppo del «Corriere della Sera», fa capo con Cairo Communication anche il network «La7». La rete televisiva, ha osservato Cairo partecipando a un incontro con gli investitori in Mediobanca, «fa numeri impressionanti sia come ricavi pubblicitari, sia come ascolti». Questi ultimi sono in aumento del 15% nelle prime due settimane del mese di gennaio trainati dal gradimento del pubblico per i programmi di approfondimento giornalistico, come già era stato rilevato nel corso del 2018 con un trend di crescita costante dopo il risultato elettorale del 4 marzo. In Rcs, ha spiegato l’ editore e presidente, «stiamo lavorando per far sì che sia ancora un anno positivo e in particolare in tema di obiettivi da raggiungere nel digitale». Oggi il fatturato dell’ area digitale di Rcs è di circa 160 milioni su un totale di circa 980. «Parliamo del 17%, ma vogliamo chiaramente crescere». Lo stesso vale per gli abbonamenti digitali: «Ne abbiamo 133 mila circa ma intendiamo aumentarli a ritmi importanti». Quanto al bilancio, la chiusura dell’ esercizio 2018 si profila positiva per Rcs con la possibile discesa del debito sotto quota 200 milioni e l’ ipotesi di un ritorno al dividendo: «Vediamo i conti, non anticipiamo nulla. Sono sempre ottimista e mi aspetto di essere in linea con quanto previsto – ha osservato – ma per il dividendo è il consiglio che propone e poi l’ assemblea che delibera l’ eventuale cedola». L’ attenzione è rivolta infine all’ apertura dell’ arbitrato relativo alla vendita alla società americana Blackstone della sede storica del «Corriere» in via Solferino avvenuta nel 2013. Rcs si riferisce alla legge che salvaguarda chi si trova a cedere beni a prezzi molto inferiori ai valori di mercato mentre attraversa una condizione di difficoltà nota all’ acquirente. La vendita dell’ immobile che il «Corriere» occupa da 115 anni nel centro di Milano è avvenuta per 120 milioni insieme al riaffitto dello stesso per 10,4 milioni annui. Rcs ha promosso l’ arbitrato alla Camera arbitrale di Milano. «Aspettiamo l’ arbitrato, riteniamo di avere argomentazioni forti – ha detto Cairo, che ha assunto il controllo di Rcs nell’ agosto del 2016 – noi abbiamo nominato il nostro arbitro, il professor Vincenzo Roppo, e loro hanno fatto lo stesso incaricando il professor Vincenzo Mariconda. Adesso i due arbitri dovranno nominare un presidente, quindi la situazione procede. Non voglio dire altro, rispettiamo chi dovrà giudicare».
«Made in Italy, gli investitori puntano sulle aziende medie»
Corriere della Sera
Francesca Basso
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MILANO In un contesto economico nazionale e internazionale che mostra segnali di rallentamento le nostre eccellenze industriali, con la loro capacità di esportare anche nei momenti più difficili, restano un punto fermo e di attrazione per gli investitori istituzionali. Lo dimostra l’ interesse per la prima edizione della Mid Cap Conference, l’ evento dedicato alle società quotate italiane di media capitalizzazione organizzato da Mediobanca. In giugno si tiene la Ceo Conference e quella di ieri ne ricalca il modello, con la possibilità per le società di media capitalizzazione di confrontarsi con gli investitori (sono stati circa 300 gli incontri one-to-one). Il direttore generale Francesco Saverio Vinci ha aperto i lavori della giornata davanti a un parterre con i rappresentanti di una cinquantina di aziende, quotate e non, di diversi settori dall’ energia con Erg e Falck Renewables, all’ editoria con Cairo Communication e Mondadori, ai brand Geox e Piquadro. Presenti anche le società di più recente quotazione, come Carel e Unieuro. Il ceo Giancarlo Nicosanti, ha raccontato la propria esperienza spiegando che al centro del percorso di quotazione di Unieuro c’ è stata «la credibilità della storia dell’ azienda». Gli analisti di Mediobanca hanno osservato, durante la presentazione dell’ outlook sui macro trend del 2019, che le medie aziende italiane sono molto dinamiche e c’ è un forte interesse degli investitori per questa parte dell’ economia italiana, anche se è difficile da raggiungere perché ancora poche Pmi sono quotate. Tuttavia rappresentano un’ opportunità per gli investitori, nonostante lo scenario complesso, grazie alla solidità patrimoniale e alla forza dei l0ro prodotti, risultato di creatività e molta innovazione.
Scoppia la bufera sui compensi: la Rai punterebbe a dimezzarli
Il Messaggero
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IL CASO Al Festival, dopo la bufera di polemiche su Baglioni e le sue esternazioni in fatto di migranti, ecco che si scalda, puntuale, il clima sul tema dei compensi. Non tanto quello di direttore artistico che, come ha reso noto la Rai ieri in un comunicato, è in linea con quello di un anno fa, 585 mila euro «anche se viene sottolineato ha iniziato a lavorare cinque mesi prima» e con la considerazione del successo ottenuto nel 2018 (10 milioni e 971 mila spettatori con il 52 di share). Ma soprattutto quello dei due conduttori Claudio Bisio e Virginia Raffaele, che sarebbero oggetto di una trattativa al ribasso che fa parte di una strategia per ridurre i compensi in generale nel settore dell’ intrattenimento. Stando a cifre fatte filtrare (ma che risultano sbilanciate rispetto al cachet del direttore artistico, perché troppo vicine nella differeza di ruoli) per Bisio sarebbe stata concordata la cifra di 450 mila euro (vale a dire 50 mila in più di quanto venne pagata Michelle Hunziker un anno fa) e per la Raffaele di 350 mila (50 mila in più di Favino). Ora, a parte che non si capisce per quale motivo Bisio dovrebbe essere pagato 100 mila euro più della collega (Alba Parietti si è detta scandalizzata da questo non dalle cifre), perché non risolvere il contenzioso prima invece che farlo in vista della partenza? La trattativa è condotta con viale Mazzini dall’ agente Beppe Caschetto che, tra l’ altro, non sembra avere un rapporto così facile con la nuova amministrazione Rai (è suo anche Fabio Fazio). Secondo le voci uscite (da casa Rai?), la tv di stato punterebbe addirittura a un dimezzamento dei compensi dei due conduttori (ammesso che siano proprio quelli). LA DIFFERENZA Ferma restando la differenza fra Bisio e la Raffaele di 100 mila euro, la proposta sarebbe stata di darne 250 al primo e 150 alla seconda. È possibile che l’ immissione in circolo delle notizie, che comunque rivela una certa confusione, sia stata prodotta anche a conforto della strategia al ribasso. Eppure il prossimo Sanremo si annuncia come una gallina dalle uova d’ oro per viale Mazzini. Se i costi previsti sono in linea con il passato (circa 16 milioni di euro), l’ incasso con pubblicità e il resto dovrebbe arrivare intorno a 26 milioni: più o meno, 10 milioni di utile. Cifre che si basano sull’ ipotesi di un bis del successo di un anno fa, con lo spazio caldo che va alle 21,45 e che prevede la ripetizione per 5 volte di spot di 15 secondi fuori break a quasi 1,3 milioni di euro con ribattuta su Rai Premium. m. mol. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
News online in calo a novembre
Italia Oggi
ANDREA SECCHI
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L’ audience online di novembre non brilla per i siti di informazione. Da una parte il mese aveva tre giorni lavorativi in meno, compreso il primo e il 2 novembre, cosa che influisce sempre negativamente sul traffico Internet. Dall’ altra non ci sono stati avvenimenti di particolare peso rispetto a ottobre: si è parlato spesso delle possibili modifiche alla legge di Bilancio con la procedura di infrazione da parte della Commissione Ue che aleggiava sul provvedimento. Argomento piuttosto noioso per i più, interrotto ogni tanto dalle vicende legate al padre di Luigi Di Maio, da qualche partita (gli Azzurri nella Nations League e Milan-Juve) ma non molto di più. I dati aggregati confermano questo: la categoria Current Events & Global News aveva 35,9 milioni di utenti unici a ottobre, mentre a novembre è a 35,4 milioni, -1,4%. C’ è però come al solito qualche crescita, ma alcune, vedremo, dipendono almeno in parte dall’ adeguamento dei singoli siti alla rilevazione. Per poter contare gli utenti che arrivano nelle diverse modalità (browser all’ interno di Facebook, app mobile, video e così via), Audiweb richiede infatti che le pagine dei siti si dotino dei cosiddetti tag, codici che molti editori hanno inserito da giugno dello scorso anno e altri stanno inserendo in questi mesi. Nella top ten dei dati giornalieri presenti in tabella qualcosa si muove. Repubblica e Corriere restano al primo e al secondo posto con piccoli cali, -3,2% il primo e -2,6% il secondo. Al terzo posto però sale il network di siti locali Citynews che cresce dell’ 8,1% superando Tgcom24 che al contrario cala del 4,6%. In passato il sorpasso era già accaduto, dopotutto i due siti sono separati da circa 16 mila utenti secondo le rilevazioni di Audiweb, quindi vedremo cosa accadrà prossimamente. Dal quinto posto al nono le posizioni restano come nel mese precedente: Fanpage +1%, Messaggero -4,7%, Gazzetta dello Sport -7,1%, Fatto -8%, Stampa -6,1%. È al decimo che si ha il cambiamento con la salita dell’ Ansa in crescita del 51,5%. Questo è uno dei casi in cui c’ è stato però un intervento tecnico, perché Ansa ha aggiunto i tag che servono per rilevare la navigazione da browser in generale e all’ interno dell’ app mobile di Facebook. Quello precedente per l’ agenzia è stato un mese di transizione, dovuto all’ abbandono della concessionaria Veesible/Sky Media per portare la raccolta all’ interno. Dal momento che le iscrizioni all’ Audiweb sono in genere a cura della concessionaria, è servito un periodo di adeguamento. Anche per AdnKronos, al 44esimo posto, si può fare un discorso simile visto che ha implementato il medesimo tag e cresce del 72%. Ovviamente parte della crescita di entrambe può dipendere pure dall’ incremento reale degli utenti. Scorrendo la classifica si trovano poi le altre testate nazionali: il Giornale +14,6%, Sole 24 Ore -9%, Quotidiano.net +16,4%, Libero Quotidiano -11,8%, Milano Finanza -6,8%. Fra gli sportivi TuttoSport -14,8%, Corriere dello Sport -5,1%. Da citare inoltre Il Tempo che quasi raddoppia (+91,3%) arrivando a 94,2 mila utenti giornalieri e, fra i pure player online, il Post a +32,3%. Fra i siti della televisione, invece, Mediaset Play torna in testa dopo gli aggiustamenti di perimetro dei mesi scorsi con 686 mila utenti unici (+45%), mentre RaiPlay segue con 573 mila utenti, pressoché stabile. Crescono anche Fox +21,4%, Rai.it +9,2% e Sky Uno +26,5%. Infine le radio: Deejay conduce sempre, vicino ai 200 mila utenti ma cala del 3,7%, mentre cresce del 19% 105 che nel frattempo ha anche introdotto il tag per rilevare gli Instant articles di Facebook. © Riproduzione riservata.
Chessidice in viale dell’ Editoria
Italia Oggi
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Mediaset, Merrill Lynch parla di rischi per il settore mentre il Tribunale prende tempo su Simon. Bank of America – Merrill Lynch in un report sui broadcaster europei ha falcidiato i prezzi obiettivo delle azioni del comparto con tagli del 50% circa. Nel caso di Mediaset il giudizio è passato da neutral a underperform, con target price più che dimezzato da 4 a 1,7 euro. Gli analisti citano l’ accelerazione del calo della tv, la flessione della pubblicità e i crescenti investimenti dei broadcaster nell’ online e nella diversificazione. Gli esperti evidenziano un «indebolimento del macro» e una «incertezza politica» in Italia e ritengono che «un potenziale consolidamento in Spagna sarebbe operativamente rischioso». Il titolo del Biscione in Borsa ieri ha perso il 3,26% a 2,84 euro. A Milano, intanto, il tribunale civile si è riservato di decidere sul ricorso avanzato da Simon Fiduciaria (veicolo cui Vivendi ha conferito il 9,9% di Mediaset) contro la decisione di respingere il ricorso d’ urgenza presentato per sospendere l’ efficacia delle delibere assunte dall’ assemblea del gruppo tv dello scorso 27 giugno. Il ricorso d’ urgenza respinto in precedenza dai giudici riguardava il fatto che Simon Fiduciaria era stata esclusa dall’ assemblea del giugno scorso in seguito a una decisione unanime del cda di Mediaset. Secondo il gruppo di Cologno Monzese il conferimento della quota a Simon Fiduciaria violava le norme del Tusmar (Testo unico della radiotelevisione). Il 9 aprile prossimo è prevista invece l’ udienza che dovrà discutere se annullare o meno le delibere prese dal cda Mediaset così come richiesto da Simon Fiduciaria. Tim Cook (Apple): gli utenti devono poter cancellare i loro dati online. Il ceo di Apple, Tim Cook, ha chiesto al Congresso statunitense di approvare una legge che permetta agli utenti di internet di vedere i propri dati personali raccolti online e di cancellarli con un’ applicazione centralizzata. Cook in un articolo sulla rivista Time ha espresso la sua opinione nel dibattito sul progetto del Congresso di adottare delle misure più stringenti per la protezione della privacy e dei dati sulle piattaforme online. Secondo il ceo di Apple, una nuova legge dovrebbe dare ai consumatori maggiori possibilità di sapere quali dati siano stati raccolti e di poter cancellare queste informazioni «on demand». Negli ultimi mesi Cook ha duramente criticato i rivali di Apple, Facebook e Google, il cui modello di business si fonda proprio sulla raccolta e monetizzazione dei dati personali. Facebook, rimosse 364 pagine: notizie false legate all’ agenzia russa Sputnik. Facebook ha rimosso oltre 300 pagine che facevano parte di una campagna di disinformazione condotta da dipendenti dell’ agenzia di stampa russa Sputnik. In un post sul suo blog, Facebook ha reso noto di aver rimosso 364 pagine che «hanno preso parte a una campagna coordinata» partita dalla Russia e operativa nei Baltici, in Asia Centrale e nei Paesi centro-orientali europei. Il social ha reso noto che si presentavano come pagine d’ informazione indipendenti che pubblicavano articoli su politica ed economia. Sulle pagine si leggevano spesso articoli contro la Nato e a favore di movimenti di protesta. Quasi 800 mila persone seguivano le pagine rimosse. Facebook, per evitare nuovi scandali come quello dell’ ingerenza russa nelle scorse elezioni presidenziali statunitensi, aumenterà i controlli sulle pubblicità a sfondo politico in India, Nigeria, Ucraina e nei Paesi dell’ Unione europea dove, nel corso del 2019, sono previste delle elezioni. Lucisano Media Group, accordo con Sony per la ridigitalizzazione in 4K di nuove sale cinematografiche. Prosegue il percorso di rinnovamento delle sale cinematografiche del gruppo, con 33 schermi in 4K per circa 6.400 posti in qualità premium. L’ accordo con Sony Digital Cinema 4K riguarda il cinema Andromeda di Roma, che fa così salire a 6 il numero di sale del gruppo passate alla nuova tecnologia nell’ ultimo anno. Agcom: a settembre in aumento gli ascolti Rai, vendite giornali -8%. Ascolti Rai e La7 in crescita a settembre dell’ anno scorso rispetto allo stesso mese del 2017. È quanto emerge dall’ Osservatorio sulle comunicazioni dell’ Agcom. La tv di Stato registra una crescita degli ascolti dell’ 1,5% salendo al 36,5%, mentre Mediaset (-2,2%) ottiene una share del 29,0%. Il settore dell’ editoria continua a registrare risultati negativi: nel mese di settembre 2018 la vendita di quotidiani (copie cartacee e copie digitali) è risultata di poco superiore ai 2,8 milioni di copie, in flessione dell’ 8% rispetto allo stesso mese del 2017. Alessandro Orlandi entra in BCube come direttore creativo esecutivo. Gianluca Tedoldi, managing director di BCube, ha nominato Alessandro Orlandi direttore creativo esecutivo affiancando Andrea Stanich, già direttore creativo esecutivo della struttura appartenente a Publicis Groupe Italia. Orlandi proviene da Saatchi & Saatchi, dove era entrato nel 2006 e aveva fondato la sezione Interactive. Stand By Me firma la seconda stagione e il film di Sara e Marti per Disney. Dopo il successo della prima stagione di Sara e Marti – #LaNostraStoria, serie tv per ragazzi presentata al MIPJunior 2018 e in onda su Disney Channel e in chiaro su Rai Gulp, la casa di produzione Stand by Me prosegue il suo racconto del mondo dei ragazzi firmando, in collaborazione con The Walt Disney Company, la seconda stagione della serie tv, in onda dal 21 gennaio 2019 su Disney Channel, e il lungometraggio Sara e Marti – il film, nelle sale italiane dal 14 marzo 2019.
Rcs, Cairo ottimista a oltranza sul dividendo Il 2019 sarà l’ anno dello sviluppo digitale
Italia Oggi
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Urbano Cairo è «ottimista a oltranza» sul ritorno del gruppo Rcs-Corriere della Sera al pagamento di una cedola, visto che «l’ andamento finale dei conti» è «buono». Il presidente e a.d. del gruppo editoriale milanese ha aggiunto che è stato raggiunto, nel 2018, il target di riduzione dell’ indebitamento al di sotto dei 200 milioni di euro, uno dei pre-requisiti annunciati per ipotizzare la distribuzione di un dividendo. A margine della Mid Cap conference di Mediobanca, ieri a Milano, il presidente e a.d. di Rcs Cairo ha precisato che «vediamo l’ andamento finale dei conti, che è buono; dopodiché il cda farà una proposta all’ assemblea ma non voglio anticipare. Io sono presidente e maggiore azionista, però credo sia giusto rispettare board e assemblea. Essendo quotati dobbiamo aspettare per dirlo. Appena saremo pronti comunicheremo tutto, ma sicuramente saremo in linea con quanto previsto». L’ editore di Corsera, Gazzetta dello Sport, La7 e vari periodici ha poi ricordato che, nella disputa tra Rcs e il fondo americano Blackstone per la vendita della sede storica del Corriere in via Solferino, «c’ è un arbitrato che deve partire. Noi abbiamo nominato l’ arbitro e loro anche. Adesso i due arbitri dovranno nominare un presidente. Quindi la situazione sta procedendo». In parallelo però, negli Stati Uniti, Blackstone ha denunciato Rcs e avviato una causa davanti alla Corte suprema di New York. Per quanto riguarda l’ anno appena iniziato, «stiamo lavorando per far sì che il 2019 sia un anno positivo con obiettivi da raggiungere di sviluppo del digitale», ha proseguito Cairo parlando del prossimo futuro di Rcs. Il digitale è un settore «nel quale siamo già presenti in maniera importante: Rcs ha un fatturato digitale di circa 160 milioni su poco meno di 980 milioni di fatturato, quindi parliamo del 17% ma vogliamo chiaramente svilupparlo. Abbiamo 133 mila abbonamenti digitali e vogliamo crescere in maniera importante». Sul fronte tv con La7, infine, il canale «sta facendo numeri impressionanti sia come fatturati pubblicitari sia come ascolti: anche nei primi 15 giorni di gennaio stiamo crescendo di un altro 15% come ascolti».
Mondadori cede la controllata a Parigi e fa rotta sui libri
Libero
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nI libri sono il core business di Mondadori, leader indiscussa del mercato italiano dopo aver acquistato Rcs-Libri. Per questa ragione, l’ azienda presieduta da Marina Berlusconi e guidata dall’ amministratiore delegato Ernesto Mauri sta definendo la cessione della controllata francese (periodici) al gruppo Reworld Media, per concentrare tutti gli sforzi sulla produzione e distribuzione libraria. A tal proposito, la casa editrice controllata dalla Fininvest dei Berlusconi è pronta a espandersi all’ estero e in particolare in Francia, Spagna e Inghilterra. La conferma arriva da Mauri a margine della Mid Cap Conference che si è svolta ieri a Mediobanca: «Il nostro obiettivo è quello di spostarci verso business meno soggetti allo tsunami del digitale, quindi più libri». Per finanziare questa operazione il gruppo sta accelerando sulla vendita dei periodici in Francia. L’ operazione vale fra 70 e 80 milioni. Del pacchetto fanno parte decine di riviste tematiche e siti Web correlati, come Auto Plus, Full Life, Top Health, Biba, Grazia, Closer, Star TV, The French Hunter, Science and Life. Mauri ha affermato che Reworld Media è «molto determinata».
Nuova campagna di comunicazione per Mediolanum
Prima Comunicazione
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‘Perché scegliere un Family Banker di Banca Mediolanum?’, l’ esordio del nuovo spot, declinato su quattro soggetti diversi, con protagonisti altrettanti family banker – Massimo Cupillari, Claudio Chiumenti, Giorgia Bruschi e Cristiano Mariani -, che raccontano il loro impegno, il rapporto con i clienti. “Dietro un Family Banker di Banca Mediolanum c’ è tutta Banca Mediolanum”, il payoff di Massimo Doris, che chiude lo spot. In onda dal 20 al 16 febbraio con spot da 30″ e 45″, la campagna sarà pianificata in tv sulle reti Mediaset, Rai, Sky, Mediaset Premium, Discovery, Cielo, La7, Canali 8 e 9 e Class. Dal 21 gennaio al 3 febbraio sarà on air anche in radio, sulle emittenti nazionali con audience elevata e con un target profilato, quali Rtl 102.5, RDS, Radio 24, Radio Deejaj, Radio 105, Virgin e Radio Sportiva. Pianificata la presenza di annunci pubblicitari sui principali quotidiani nazionali, nel formato pagina intera su 17 differenti testate, su internet, sui siti di informazione e intrattenimento, social media, Facebook e YouTube. Previsti anche spot per alcuni circuiti cinematografici italiani e una campagna di affissioni a beneficio dei Family Banker Office presenti sul territorio.
Osservatorio Comunicazioni Agcom 4/2018
Prima Comunicazione
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A fine settembre 80mila unità in meno negli accessi alla rete fissa; la quota di mercato Tim nella rete mobile sale al 31%, mentre Iliad conquista in tre mesi il 2,2%; internet conta 42,7 milioni di utenti medi giornalieri; le vendite dei quotidiani a 2,8 milioni (-8%). In tv crescono gli ascolti Rai (+1,5%) e La7 (+0,7%), cala Mediaset (-2,2%). Sono alcuni dati dell’ Osservatorio sulle Comunicazioni, diffusi oggi dall’ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Di seguito il testo del comunicato con dati e infografiche. Qui il link dove scaricare la presentazione. A fine settembre 2018, gli accessi complessivi della rete fissa si riducono di 80mila unità rispetto al trimestre precedente (-90mila unità su base annua). I dati dell’ Osservatorio sulle Comunicazioni, diffusi oggi dall’ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, evidenziano tuttavia profondi mutamenti nella composizione delle tecnologie utilizzate per la fornitura del servizio: se nel settembre 2014 quasi il 95% degli accessi alla rete fissa era in rame, dopo quattro anni questi sono scesi al 62%, pari ad una flessione di 6,8 milioni di linee. Nello stesso periodo sono cresciuti gli accessi tramite altre tecnologie qualitativamente migliori, in particolare quelle in tecnologia FTTC (+5,5 milioni di unità), FTTH (+460 mila) e FWA (+ 660 mila). Tale dinamica si riflette in un aumento delle prestazioni della rete in termini di velocità di connessione: le linee con velocità inferiore ai 10 Mbit/s sono passate da poco meno dell’ 80% delle linee broadband e ultrabroadband nel settembre 2014, al 26,9% nel settembre 2018, mentre il peso delle linee con velocità pari o maggiore di 30 Mbit/s, è salito dal 2,8 al 41,4%. Il quadro competitivo degli accessi broadband e ultrabroadband vede Tim quale maggiore operatore con 44,5%, seguito da Vodafone, Fastweb e Wind Tre con quote comprese tra il 14 ed il 15%. Nella rete mobile, si registra su base annua un aumento complessivo di 3,8 milioni di sim: le M2M sono cresciute di 4,6 milioni, mentre quelle “solo voce” e “voce+dati” si sono ridotte di 800 mila unità. Tim (con una quota in aumento dello 0,5% rispetto a settembre 2017) sale al 31,0%, mentre Vodafone (29,4%) e Wind Tre (29,1%) perdono rispettivamente lo 0,8% e il 2,3%. Di contro, Iliad nei primi tre mesi di attività in Italia conquista il 2,2% del mercato. Se si considerano unicamente le sim “human”, escludendo quindi le M2M, nonostante una quota in calo di 2,2 punti percentuali, Wind Tre rimane il principale operatore con il 33,2%. Prosegue poi a ritmi sostenuti la crescita della larga banda mobile: nel terzo trimestre dell’ anno le sim che hanno effettuato traffico dati hanno superato i 57 milioni (+8,7% su base annua), con un consumo medio unitario di dati stimabile in 3,88 GB/mese (+50,8%). Relativamente al settore televisivo, rispetto a settembre 2017 si riscontra una crescita degli ascolti per la Rai (+1,5%), che sale al 36,5%, mentre Mediaset (-2,2%) ottiene una share del 29,0%. Nello stesso periodo risultano sostanzialmente stabili le quote di Comcast (Sky Italia) e Discovery mentre cresce di 0,7 punti percentuali l’ ascolto di La7 del gruppo Cairo Communication. Il settore dell’ editoria continua a registrare risultati negativi: nel mese di settembre 2018 la vendita di quotidiani (copie cartacee e copie digitali) è risultata di poco superiore ai 2,8 milioni di copie, in flessione dell’ 8% rispetto allo stesso mese del 2017. Guardando all’ intero periodo considerato (settembre 2014-settembre 2018), le copie giornaliere complessivamente vendute (cartacee e digitali) dai sei principali editori sono passate da 2,9 a 1,9 milioni circa. Con riferimento al totale delle copie cartacee vendute nell’ editoria quotidiana e periodica, come risultante dai dati di base dell’ Informativa Economica di Sistema 2018, tra il 2013 ed il 2017 si osserva un calo del 33% per i quotidiani e del 29% per i periodici. Per quanto riguarda l’ utilizzo di Internet, nel mese di settembre 2018, 42,7 milioni di utenti medi giornalieri si sono collegati ad Internet, per un totale di 70 ore di navigazione mensile a persona. Continua a crescere l’ audience dei principali social network, dove Facebook con 35,7 milioni di utenti unici si conferma il social maggiormente frequentato, seguito da Instagram (22,3 mln) e Linkedin 15,3 mln). Con riferimento al Sistema Integrato delle Comunicazioni (SIC), nel 2017, i ricavi complessivi ammontano a 17,5 miliardi di euro, registrando una riduzione dello 0,9% rispetto al 2016. Tutte le aree economiche del SIC segnano una variazione negativa ad eccezione del segmento che comprende l’ editoria elettronica e la pubblicità online (+12,6% sul 2016). La pubblicità nel suo complesso, con un peso di quasi il 52%, risulta la principale fonte di ricavo del SIC. Tra i soggetti presenti nel sistema, Comcast Corporation/Sky (15,4%), Fininvest (15,2%) e RAI (14,1%) si confermano i principali operatori. Riguardo al settore postale, nei primi nove mesi dell’ anno, i ricavi complessivi sono aumentati del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2017, con i servizi di corriere espresso in crescita del 6,2% e quelli postali in flessione dell’ 1,1%. I volumi dei servizi compresi nel servizio universale risultano in flessione del 12,9%, mentre gli invii di pacchi sono in crescita del 7,6%, con 345 milioni di unità movimentate da inizio anno. Il quadro concorrenziale del settore, nel suo complesso, vede Poste Italiane principale operatore con il 38,1% (oltre il 43% includendo l’ operatore SDA). Tale quota supera il 74% per il segmento dei servizi postali liberalizzati. I servizi di corriere espresso mostrano invece un maggiore livello di competizione: i tre principali operatori risultano essere DHL, con il 21,8%, seguita da TNT-FedEx con il 18,7% e da BRT con il 17,0% del mercato. Con riguardo ai ricavi unitari medi su base annua, quelli relativi al complesso dei servizi postali mostrano una crescita del 3,4% mentre quelli relativi ai servizi di corriere espresso si riducono del 2,6%.
L'articolo Rassegna Stampa del 18/01/2019 proviene da Editoria.tv.