Quantcast
Channel: Editoria.tv
Viewing all articles
Browse latest Browse all 7936

Rassegna Stampa del 29/12/2018

$
0
0

Indice Articoli

Appello di Askanews: «Conte batta un colpo»

Conte: «Non alziamo le tasse» E apre a tagliando e rimpasto

Conte: il governo aprirà un tavolo per l’ editoria

Chessidice in viale dell’ Editoria

Conte: sì al tagliando di governo E apre al rimpasto ma poi ritratta

Appello di Askanews: «Conte batta un colpo»

Il Giornale

link

Roma L’ agenzia Askanews non ha coperto la conferenza stampa di fine anno del premier. I redattori hanno manifestato davanti al palazzo della presidenza dove parlava Giuseppe Conte e lanciato un appello al premier affinché intervenga per sbloccare una situazione drammatica nata sotto il precedente governo e non risolta. Il Comitato di redazione sottolinea come Palazzo Chigi si rifiuti di pagare i servizi regolarmente forniti da Askanews per oltre un anno, dando così il pretesto all’ editore Luigi Abete, presidente Bnl-Bnp Paribas, per scaricare sugli oltre 90 giornalisti il peso della crisi finanziaria ponendo i lavoratori di fronte all’ avvio del concordato preventivo.

Conte: «Non alziamo le tasse» E apre a tagliando e rimpasto

Il Messaggero

link

L’ INTERVENTO ROMA Quasi tre ore di conferenza stampa sono state una bella prova per il premier Giuseppe Conte. La consacrazione della sua crescita come figura politica confermata dall’ alto gradimento degli italiani per il suo profilo da democristiano molto sornione e al tempo stesso scolorito quanto basta pur di emergere esercitando l’ arte della mediazione sui mille fronti, interni ed esterni, di un esecutivo difficile. Ha parlato molto ieri il premier, scoprendo la sua fede sportiva giallo-rossa ma anche l’ assoluta fedeltà alla formula politica giallo-verde. NUOVI MINISTRI Una formula che definisce «amalgama di colori» che intende difendere anche da eventuali insidie interne. Come un ancora «ipotetico» rimpasto di governo, che nel caso arrivasse, sottolinea, «auspico sia condiviso e che non destabilizzi l’ esperienza di governo», salvo poi smentire anche l’ ipotesi. Spiega la cosa così: intanto si tratterebbe di una ipotesi di «quarto grado». Poi sottolinea che «il discorso rimpasto esula dalla sensibilità del premier»,e ricorda che «semmai» accadesse, «l’ esigenza maturerà in seno a una delle forze politiche, verrà comunicata all’ altra, io ne verrò eventualmente messo a parte se fosse un’ istanza condivisa e se ci fosse una soluzione prospettata». NUOVO PATTO Ammette alcune defaillance, Conte, ma rivendica il modus operandi dell’ esecutivo, promette correzioni, non esclude un «tagliando» al contratto di governo, chiede tempo e fiducia: «questa esperienza funzionerà perché si regge su un amalgama perfetto tra giallo e verde. Non una mescolanza ma due colori ben riconoscibili e distinti» che «sarebbe un grave errore tradire». DI MAIO Il premier ha difeso i due azionisti di maggioranza, ha negato litigi, ma ha abbondato nella difesa della quota gialla del governo. «Plaudo alla forza con cui Di Maio ha portato avanti la battaglia del Reddito di Cittadinanza quando tutti erano contrari» dice parlando delle festa sul balcone. «Luigi Di Maio è stato crocifisso per essersi battuto per una misura di equità sociale», sottolinea. IL FORLANIANO Conte è riuscito varie volte, grazie all’ eloquio da avvocato, a dribblare le domande più dirette, anche quella in cui gli è stato chiesto se si riconoscesse nel leader della Dc Arnaldo Forlani: «Paragonarmi non ha molto senso, lo dico anche per umiltà. Lascio a voi cogliere eventuali sensibilità comuni». L’ EDITORIA Il Presidente del Consiglio non ha fatto da sponda alle proteste dei giornalisti per i pericoli per la libertà di informazione («rivedere un sistema di finanziamento dell’ Editoria non è un attentato»), e anzi ha incalzato testate come Radio Radicale, Avvenire e il Manifesto invitandole ad imparare a «stare sul mercato». Per Conte nel tagli dei finanaziamenti ai giornali minori e locali «non ci sono intenti punitivi». LA MANOVRA Dalla conferenza stampa non sono emerse grandi novità sulla manovra. Il premier ha confermato gli impegni sulla futura sterilizzazione dell’ Iva (quasi 23 miliardi da trovare per la manovra 2020), sulla crescita, sui tagli agli sprechi per i quali annuncia una «task force». Ha negato l’ intervento di Bruxelles sulle misure in manovra ma ha ammesso – come aveva fatto già l’ altro ieri – l’ errore compiuto con il raddoppio dell’ Ires ai volontari. LE IMPOSTE Conte ha negato con forza che la manovra comporti un aumento della pressione fiscale e delle tasse. ha poi confermato che nelle prossime settimane maturerà la riforma delle autonomie regionali e ha rivendicato il comma che alza da 40.000 a 150.000 euro il livello di appalti che i sindaci possono affidare senza gara. TORINO-LIONE Fra le altre risposte offerte dal premier spicca quella sulla Tav la linea ferroviaria ad alta velocità fra Torino e Lione. L’ esito dell’ esame costi-benefici dell’ opera, atteso in questi giorni, viene genericamente rinviato a «prima delle europee». Poi Conte annuncia che sul tema scottante della legittima difesa arriverà una riforma costituzionale. E infine sfiora la gaffe con i pensionati per i tagli degli aumenti legati alla scala mobile: «Neppure l’ avaro di Moliere forse si accorgerebbe di qualche euro al mese in meno» ironizza prima di attaccare la protesta di piazza: «Ora scendono in campo, ma li ricordo silenti per la legge Fornero», liquida forse ingenerosamente il sindacato poiché non accenna che in quel dicembre del 2011, quando la legge Fornero fu varata in 20 giorni, lo spread era oltre quota 500. Diodato Pirone © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Conte: il governo aprirà un tavolo per l’ editoria

Italia Oggi

link

«Ci sarà un tavolo per l’ editoria dove si valuteranno tutte le misure per garantire la libertà di informazione». Ad annunciarlo è stato ieri il presidente del consiglio Giuseppe Conte nel corso della conferenza stampa di fine anno. Il premier ha precisato anche che «questo tavolo ci sarà senz’ altro, c’ è un delegato, che è il sottosegretario Vito Crimi, e vi parteciperò anche io, ma dovremmo discutere anche di altre cose», come ad esempio l’ equo compenso e la tutela delle fonti. «Il premier non rivendica con orgoglio se un domani dovessero chiudere delle testate», ha proseguito lo stesso Conte, ma «in questa esperienza di governo c’ è una sensibilità che muove da lontano, è una delle convinzioni che il M5S ha da subito portato avanti, di sollecitare le imprese editoriali a stare sul mercato». «Non credo che un’ idea come quella che muove e ispira l’ azione del M5S, e condivisa anche da un’ altra forza politica e dal sottoscritto», ha dichiarato il presidente del consiglio, «di rivedere il sistema del finanziamento all’ editoria sia un attentato alla libertà di informazione. Dal governo c’ è massimo rispetto per la libertà di informazione». Rivolgendosi a un giornalista di Radio Radicale, Conte ha affermato che «siete stimolati un poco a trovare delle risorse alternative, c’ è tempo per farlo, spero che questo contenimento del finanziamento di cui beneficiavate non vi arrechi tanto disagio». Il premier ha sottolineato poi che «bisogna ingegnarsi» per trovare «strumenti di finanziamento anche diversi».

Chessidice in viale dell’ Editoria

Italia Oggi

link

New York Times, addio al 2018 in numeri. Il quotidiano Usa saluta l’ anno che sta per finire, raccontandosi attraverso i numeri. Come quello molto importante dei lettori abbonati che, quest’ anno, sono in tutto 4 milioni sparsi in 200 paesi. I giornalisti sono invece 1.550, tra i quali oltre 100 assunti recentemente nel 2018. Oltre alle 15 redazioni in America, nel mondo sono 31 le sedi attive, per le quali lavorano più di 200 reporter. Gli articoli vengono pubblicati in 11 lingue, incluso inglese, cinese, spagnolo, tedesco, francese, coreano, italiano, giapponese, portoghese, russo e arabo. Per esempio, per pubblicare 55 mila articoli, sono state usate più di 50 milioni di parole. Famiglia Cristiana, Liliana Segre italiana dell’ anno. Liliana Segre, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz e nominata dal capo dello Stato Sergio Mattarella senatrice a vita, è la «italiana dell’ anno» per il settimanale Famiglia Cristiana, che la mette in copertina nel numero speciale dedicato al nuovo anno. «Abbiamo scelto lei», scrivono nell’ editoriale di presentazione il direttore Antonio Rizzolo e il condirettore Luciano Regolo, «perché la sua lezione, portata da un trentennio nelle scuole, è una limpida e coraggiosa testimonianza. Liliana Segre, vittima del razzismo, che ha vissuto e poi ha imparato a vedere le proprie sofferenze, può insegnare a tutti noi, oggi, a continuare a osservare. A conservare il senso di quanto è accaduto allora, e a vigilare sull’ oggi. A ricordare per combattere quell’ indifferenza, quell’ oblio, quelle paure, quei superficiali egoismi che favoriscono odi razziali, pregiudizi e ostilità varie». Gazzetta del Mezzogiorno, campagna social e tavolo in Regione. Prosegue sui social la campagna mediatica a sostegno della Gazzetta del Mezzogiorno. Intanto ieri, presso la Regione Puglia, c’ è stata la prima riunione della task force per le crisi aziendali, convocata per la vicenda del quotidiano le cui quote sono sottoposte a confisca nell’ ambito di una indagine antimafia della Procura di Catania. L’ attuale amministrazione giudiziaria, a causa di debiti pregressi, ha chiesto il taglio del costo del lavoro del 50% (attualmente sono assunti 144 lavoratori tra giornalisti e poligrafici). Netflix, Black Mirror: Bandersnatch primo film interattivo. L’ indiscrezione circolava già ma adesso esce davvero il primo film della piattaforma di video streaming durante il quale lo spettatore può decidere lo sviluppo della storia. Basta che faccia la sua scelta muovendo il mouse del computer o attraverso i tasti del telecomando. Black Mirror: Bandersnatch si rifà all’ omonima serie tv creata da Charlie Brooker ma, in realtà, è un lungometraggio che dura un’ ora e mezza. Netflix sta sperimentando progetti editoriali interattivi e, infatti, è stata la stessa piattaforma Usa a proporre a Brooker e alla cosceneggiatrice Annabel Jones di cimentarsi con l’ interattività di una storia. Netweek con Portobello. Netweek ha firmato un accordo commerciale con Portobello, società specializzata nella distribuzione di servizi media anche attraverso attività di barter (scambio di beni e servizi, ndr). In base all’ accordo, Portobello acquisterà spazi pubblicitari su media cartacei e digitali del circuito Netweek e di altre testate gestite dalla sua concessionaria Publi(IN), per un controvalore nominale non inferiore ai 2 milioni di euro entro i prossimi 24 mesi. Grazie a questo accordo commerciale, che nasce a valle di una partnership strategica stretta tra le rispettive compagini societarie, Netweek punta a proseguire velocemente nel consolidamento delle proprie competenze di raccolta pubblicitaria e ampliamento della base clienti.

Conte: sì al tagliando di governo E apre al rimpasto ma poi ritratta

La Repubblica
ANNALISA CUZZOCREA
link

Roma Usa eufemismi come « definizione agevolata» per dire condono; latinismi per assicurare che ogni taglio previsto in manovra è fatto « cum grano salis»; lunghe perifrasi quando non ha risposte nette da dare, come su Tav, F35, il Parlamento calpestato per l’ approvazione della manovra, la Consob senza presidente da oltre 3 mesi, la linea dura sui migranti del decreto sicurezza. Giuseppe Conte – durante la conferenza stampa di fine anno – ha un tono ecumenico, ma è capace di dire cose durissime. Come quando accusa i pensionati che protestano per lo stop alle indicizzazioni degli assegni sopra i 1500 euro lordi: « È solo un raffreddamento, non se ne accorgerebbe neanche l’ avaro di Molière». Per poi aggiungere che rispetta la protesta, ma che non l’ ha vista dopo l’ approvazione della legge Fornero ( una nota di Palazzo Chigi preciserà poco dopo che si riferiva alle sigle sindacali in piazza, non ai cittadini). Il premier è ambiguo sulla possibilità di un rimpasto di governo: « Se fosse prospettato lo valuteremo. Spero sia condiviso, che non destabilizzi. Ma siamo nel periodo ipotetico del terzo, quarto grado » . Sembra un “forse”, ma a correggere, a dire non se ne parla, arriva un comunicato di Palazzo Chigi. Quanto alla necessità di rivedere il contratto di governo, come già prospettato dal ministro dell’ Interno Matteo Salvini, Conte è più netto: «La possibilità di un tagliando non è da escludere » . Eppure, tiene ad assicurare che il suo governo, « un perfetto amalgama giallo- verde » , si muove in « totale sintonia » . Mai una lite, una frase fuori posto, una questione che non sia risolta in pochi minuti. A chi gli fa notare che su molti temi non è stato così, come sulle grandi opere o sul fisco e le cosiddette « manette agli evasori », risponde che non è vero: «Si fa un torto alla Lega se si pensa che voglia andare incontro all’ elusione o all’ evasione fiscale » . Difende anche Di Maio: « Lo avete crocifisso per il balcone, ma esultava per una misura di giustizia sociale come il reddito di cittadinanza». Quanto alle dichiarazioni a dir poco contrastanti dei due alleati sulle grandi opere come la Tav, sarebbero tutte invenzioni dei giornali. Non c’ è nessun problema, ma neanche una data per la soluzione. Perché se la prima valutazione costi- benefici della Torino- Lione arriverà entro dicembre (e siamo al 29), la decisione del governo arriverà mesi dopo, « prima delle elezioni europee » . Conte ricorda che è stato lui a sbloccare Tap e Terzo Valico, per evitare penali troppo alte. Ma insomma, rimanda ancora. Mentre sulla “legittima difesa”, che dopo il sì del Senato arriva in aula alla Camera, fa capire che potrebbe cambiare: «Aspettate che il lavoro sia finito ». Nega quel che l’ ufficio parlamentare di bilancio ha certificato, che la manovra alzi la pressione fiscale ( « a pagare di più saranno solo giganti del web, banche e assicurazioni » ). E nega che l’ Italia sia osservata speciale in Europa: «Avete scritto che la manovra ce l’ ha dettata Bruxelles, non è vero » . Invita Radio Radicale, che rischia la chiusura per i tagli al fondo per l’ editoria, a ingegnarsi per «camminare sulle proprie gambe», nonostante il servizio pubblico fornito ogni giorno con la trasmissione di lavori parlamentari e convegni. Rivendica l’ innalzamento del tetto per gli affidamenti senza gara a 150mila euro, convinto che basti la legge anti-corruzione a risolvere il problema, nonostante l’ allarme del presidente dell’ Anac Raffaele Cantone e di quello antimafia, il senatore M5S Nicola Morra. Rivendica anche, ammettendo l’ errore, di essere stato lui a ritenere adeguato il raddoppio delle tasse al Terzo settore previsto in manovra: «Dopo alcune grida di allarme abbiamo pensato di metterci intorno a un tavolo per definire meglio l’ intervento». Non dice quando, né come. Anche a questo, come ai decreti su reddito e quota 100, si penserà a gennaio.

L'articolo Rassegna Stampa del 29/12/2018 proviene da Editoria.tv.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 7936

Trending Articles