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Rassegna Stampa del 20/04/2018

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Indice Articoli

Via Chiatamone addio, “Il Mattino” dovrà trasferirsi

Grandi giornali Usa e big del web Faccia a faccia sulle news a Bagnaia

I NUMERI

Media e fake news Il vertice dei direttori sul ruolo dell’ editoria

L’ Unità, adesso la testata rischia di essere venduta all’ asta

Gruppo Angelucci, i 5 Corrieri al restyling grafico e di contenuti

Gazzetta si fa in 3

Chessidice in viale dell’ Editoria

Canali kids in chiaro alla riscossa

Sky sbarca su Mediaset Premium e chiude i nove mesi con ricavi a +5%

Arriva Convenienza TV, il canale sulle offerte della gdo

Ansa, confermati l’ ad e if comitato esecutivo

Carta stampata e piattaforme digitali a confronto al convegno di Bagnaia

Mediapro ai club «Fideiussione il 26»

“Rispetterò i patti” i dubbi della serie A dinanzi a Mediapro

Mediapro rassicura il calcio: i soldi ci sono, nessuno stop

A Torino tutto questo

Via Chiatamone addio, “Il Mattino” dovrà trasferirsi

Il Fatto Quotidiano
Vincenzo Iurillo
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Secondo un ex componente del comitato di redazione de Il Mattino “è l’ anticamera della chiusura”. Speriamo di no, ma per esprimere i propri sentimenti l’ assemblea di redazione usa un verbo manzoniano: “Attonita per questa scelta”. Tutto è successo all’ improvviso, nel pomeriggio del 18 aprile, anche se i rumors si inseguivano da almeno due anni: il capo dell’ amministrazione Massimo Garzilli ha convocato il Cdr per informarlo che entro gennaio la sede del giornale verrà trasferita da via Chiatamone al Centro Direzionale, quasi certamente in un altro immobile di proprietà dell’ editore, Torre Francesco. L’ editore è il costruttore romano Francesco Gaetano Caltagirone e la decisione è l’ epilogo di una politica di tagli, ridimensionamenti dell’ organico, prepensionamenti e cassa integrazione a rotazione, che di fatto hanno impoverito il principale e più autorevole quotidiano napoletano fino a trasformarlo in una sorta di succursale de Il Messaggero, il giornale di punta del gruppo, con sede a Roma. Nel 2009, quando dichiarò il primo stato di crisi, il Mattino contava oltre 100 giornalisti. Oggi arriva a stento a una sessantina e le vendite in edicola sarebbero scese sotto le 30.000 copie, peraltro vendute a 1.20 euro. Poche settimane fa ha prepensionato due tra le sue firme più prestigiose, Pietro Treccagnoli e Rosaria Capacchione, la cronista di giudiziaria che vive sotto scorta per le minacce del clan dei Casalesi, che era appena rientrata in organico dopo l’ esperienza da parlamentare Pd. Capacchione ha così iniziato a collaborare su testate web, l’ Huffington Post e Fanpage. La scelta di ‘sfrattare’ il Mattino dall’ immobile di via Chiatamone, che si trova a pochi metri da Chiaia e dal lungomare liberato, è forse funzionale a ridestinarne i locali in usi più remunerativi. Tre anni fa Iustitia, un sito ben informato sul mercato giornalistico-editoriale locale, anticipò il trasferimento del Mattino al Centro Direzionale ipotizzando a Napoli un’ operazione simile a quella già compiuta a Roma al piano terra del Messaggero: utilizzare il piano terra di via Chiatamone per una attività commerciale (a Roma ci aprirono un negozio di valigie di lusso). Ma con il trasferimento del Mattino dal salotto buono di Napoli “si mette in discussione la centralità sia geografica che culturale del quotidiano, e quindi il suo rapporto con la città”, si legge nella nota dell’ assemblea di redazione che dichiara all’ unanimità lo stato di agitazione permanente. Ieri però sulle agenzie non si è letta nessuna voce delle istituzioni locali a difesa della storia de Il Mattino, che si è radicato a via Chiatamone nel 1962, una sede diventata nel tempo un punto di riferimento stabile nel dibattito culturale e politico campano. Non ha parlato nemmeno Luigi de Magistris, il sindaco che ha con Caltagirone un rapporto conflittuale che deriva dagli interessi dell’ editore nell’ ex area industriale di Bagnoli, dove si è consumato un durissimo scontro tra il sindaco e il governo Renzi sulle colpe della mancata bonifica e sul commissariamento. Tutto questo accade mentre Caltagirone fa la spesa in borsa ed è salito al 4% di Generali. Intanto dal Veneto rimbalzano altre notizie di tagli in uno dei giornali del gruppo, Il Gazzettino. Dal 13 aprile una trentina di collaboratori della testata fondata nel 1887, corrispondenti da Belluno, Venezia, Pordenone e Rovigo, hanno smesso di scrivere per protesta contro la decisione dell’ editore di ridurre i pagamenti del 10, 15%, innalzando a 4000 battute la soglia per ottenere il compenso massimo per un articolo: 19 euro. Piccoli segnali, meno gravi di quelli che arrivano da Napoli. Ma indicativi dei ‘disinvestimenti’ del gruppo Caltagirone nel segmento editoriale.

Grandi giornali Usa e big del web Faccia a faccia sulle news a Bagnaia

Il Sole 24 Ore
Silvia Pieraccini
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Sarà il primo confronto pubblico tra i direttori dei grandi giornali americani – New York Times, Wall Street journal, Washington Post – e i responsabili delle news di Google, Facebook e Twitter: il faccia a faccia, che toccherà uno dei temi caldi del futuro dell’ editoria, non andrà in scena negli Stati Uniti, ma in un borgo del Senese, la Bagnaia, che da 10 anni ospita il convegno annuale dell’ Osservatorio permanente Giovani-Editori guidato da Andrea Ceccherini. L’ edizione 2018, dal titolo “Crescere tra le righe”, è in programma il 25 e 26 maggio prossimi e avrà come parola-chiave “apertura”. L’ apertura, ha spiegato ieri Ceccherini presentando l’ evento a Firenze, dove l’ Osservatorio ha sede – è «l’ unica e sola condizione per la crescita del mondo dell’ editoria, che deve innovare e dialogare senza steccati e territori franchi». L’ apertura sarà declinata dall’ Osservatorio sia nel confronto tra “i principi dei contenuti” (come lo stesso Ceccherini li ha definiti) e i capi delle piattaforme digitali che li distribuiscono, sia con il confronto tra tutti gli attori del mondo editoriale italiano. Per la prima volta, infatti, tutti i grandi gruppi editoriali nazionali saranno presenti tra i relatori del convegno, che vedrà anche la partecipazione di 300 studenti delle scuole superiori, accompagnati dai loro insegnanti, che seguono il progetto dell’ Osservatorio sulla lettura del “Quotidiano in classe” e che potranno fare domande agli ospiti. Tra i personaggi che saliranno sul palco ci sono Urbano Cairo, presidente e amministratore delegato di Rcs; Maurizio Costa, presidente delle Federazione editori; Marco De Benedetti, presidente del gruppo Gedi; Franco Moscetti, amministratore delegato del gruppo Sole 24 Ore; Andrea Riffeser Monti, amministratore delegato di Poligrafici Editoriale; Cesare Romiti, presidente onorario di Rcs MediaGroup. Ampio il parterre dei relatori internazionali, con i direttori dei grandi giornali americani – Gerard Baker del Wall Street Journal, Dean Baquet del New York Times, Martin Baron del Washington Post – affiancati da Carlo d’ Asaro Biondo presidente Google Emea; Alex Hardiman, direttore delle news di Facebook; Peter Greenberger, direttore dei contenuti globali delle news Twitter. E ancora John Elkann, presidente e amministratore delegato di Exor; Giuseppe Guzzetti, presidente Acri; Esther Wojcicki, fondatrice della scuola di giornalismo di Palo Alto; e Andrea Bocelli, a capo della fondazione che porta il suo nome. «Un programma di elevato standing internazionale», lo ha definito Ceccherini: «Ognuno ha diritto alle proprie opinioni, nessuno ai propri fatti: è seguendo questa stella che l’ industria editoriale può tornare a splendere». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

I NUMERI

Il Sole 24 Ore

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13.482 mq La superficie commerciale Aumentata di quasi il 30% la superficie commerciale netta venduta a editori e enti per gli stand durante la 31sima edizione del Salone che si svolgerà in quattro padiglioni del Lingotto. 143.800 Il pubblico nel 2017 Questa edizione celebra il ritorno a Torino dei grandi editori, dopo la spaccatura l’ anno scorso con Milano, e rappresenta una fase di passaggio dal punto di vista organizzativo.

Media e fake news Il vertice dei direttori sul ruolo dell’ editoria

Corriere della Sera
Alessio Ribaudo
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DAL NOSTRO INVIATO FIRENZE «Apertura». Con questa parola Andrea Ceccherini, presidente dell’ Osservatorio permanente giovani-editori (Opge) ha presentato, ieri a Firenze, la decima edizione del convegno «Crescere tra le righe» che il 25 e 26 maggio trasformerà Borgo La Bagnaia, nel Senese, nella capitale dell’ editoria grazie a 22 relatori e nove moderatori di fama internazionale che si confronteranno sul ruolo del giornalismo di qualità nell’ era digitale. «Apertura è l’ unica e sola condizione per la crescita – ha spiegato Ceccherini – e apertura in un mondo dell’ editoria che deve innovare e dialogare senza steccati e territori franchi. Apertura deve esserci tra il mondo dell’ hi-tech e del publishing». Nella due giorni, il dibattito si svilupperà intorno a parole sempre più d’ attualità come social network e fake news. «Bagnaia nasce perché l’ apertura aiuti il dialogo – ha detto Ceccherini – e il dialogo favorisca soluzioni nell’ interesse della democrazia prima ancora che del mercato». Un dialogo – condotto da Stefania Pinna di SkyTG24 e da Massimo Gramellini, vicedirettore del Corriere – che avrà un respiro globale grazie sia ai direttori dei quotidiani statunitensi più prestigiosi come Dean Baquet ( New York Times ), Gerard Baker ( Wall Street Journal ) e Martin Baron ( Washington Post ) sia ai responsabili news di Google, Facebook e Twitter. Spazio anche agli amministratori delegati del New York Times , di NewsCorp e di Time Warner; alla fondatrice del Palo Alto High Shool Media Arts Center e al presidente Emea di Google. Sul palco ci saranno poi i big dell’ editoria italiana come Urbano Cairo, presidente e ad di Rcs MediaGroup; Marco De Benedetti, presidente del gruppo Gedi; John Elkann, presidente e ad di Exor; l’ ad di Poligrafici Editoriale, Andrea Riffeser Monti e l’ ad de Il Sole 24 Ore Franco Moscetti; Cesare Romiti, presidente onorario di Rcs; Giuseppe Guzzetti, presidente di Acri; Marisa Monti Riffeser, presidente di Poligrafici Editoriale e Maurizio Costa, presidente di Fieg. Tra i relatori anche Andrea Bocelli. Un parterre che verrà moderato dai direttori Luciano Fontana ( Corriere ); Guido Gentili ( Il Sole 24 Ore ); Maurizio Molinari ( La Stampa ); Virman Cusenza ( Il Messaggero ); Paolo Giacomin ( Qn ); Massimo Russo (direttore della divisione digitale Gedi); dagli editorialisti Ferruccio de Bortoli e Massimo Gaggi del Corriere e dalla presidente della Rai, Monica Maggioni.

L’ Unità, adesso la testata rischia di essere venduta all’ asta

Italia Oggi

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L’ Unità si avvia verso la vendita all’ asta, per cercare possibili acquirenti della testata e poter pagare così le ultime mensilità spettanti ai suoi dipendenti. Il quotidiano manca dalle edicole dalla fine del maggio 2017 e ha distribuito ai primi di giugno scorso i suoi ultimi numeri in formato pdf. Ieri il tribunale di Roma ha deciso di affidare a un consulente tecnico la stima del valore della testata, che per poco non è riuscita a festeggiare i 100 anni, in modo da valorizzare l’ asset principale e poter soddisfare ex lavoratori e relativa domanda di pignoramento. Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, la prossima udienza sul caso è fissata agli inizi di maggio. I tempi sono stretti perché, formalmente, la registrazione di una testata giornalistica decade dopo un anno di assenza dalla distribuzione (anche se può bastare la pubblicazione di pochi numeri per interrompere il periodo consecutivo da conteggiare). Nel caso dell’ Unità, che sia distribuzione in edicola (a fine maggio 2018) o solo in digitale (inizi del prossimo giugno), comunque, manca poco più di un mese alla scadenza. Ci sono però particolari che complicano ulteriormente il destino già travagliato del quotidiano ex organo ufficiale del Partito democratico, anche lontano da tipografie ed edicole (non esiste manco più un sito web non aggiornato): il primo è che nella valorizzazione della testata non viene ricompreso l’ archivio (che rimane nelle disponibilità dell’ ultimo editore Unità srl che fa capo, a sua volta, al duo Massimo Pessina e Guido Stefanelli). Ed è l’ archivio dell’ Unità che può avere un suo valore tra annali di fotografie, immagini storiche oltre ai relativi articoli di cronaca. Il secondo punto ancora da risolvere, poi, è la terza e ultima tranche di pagamento da versare (pari a 3,5 milioni in tutto) per l’ acquisto del giornale da parte di Pessina-Stefanelli. Sulla conclusione dell’ acquisizione dal precedente fallimento pesa anche una fideiussione bancaria. Di progetti editoriali, invece, non se ne parla più definitivamente da quando (l’ estate scorsa) è naufragato prima del varo quello del direttore Staino per tornare a pubblicare almeno online. Intanto il Pd s’ è fatto un altro giornale, più snello, Democratica, e alcuni esuli dell’ Unità hanno fondato Strisciarossa. © Riproduzione riservata.

Gruppo Angelucci, i 5 Corrieri al restyling grafico e di contenuti

Italia Oggi

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Il Corriere dell’ Umbria insieme al Corriere di Arezzo, Siena, Rieti e Viterbo apre al nuovo corso con grafica e contenuti nuovi. A partire dalle prime pagine di tutti e 5 i quotidiani del gruppo Angelucci che puntano molto sulle immagini. Fotografie più grandi per rafforzare il titolo di apertura oppure per evidenziare un’ ulteriore notizia in centro pagina o ancora per la nuova colonna di news sempre in prima sulla sinistra, ma l’ importante è che «sia chiaro già graficamente che c’ è stata una selezione delle informazioni pubblicate e, per questo quindi, quella notizia occupa uno spazio maggiore con tanto di foto», spiega a ItaliaOggi Franco Bechis, da inizio anno direttore delle testate locali del Centro Italia del gruppo editoriale che comprende anche Libero e Tempo (di entrambi peraltro Bechis è editorialista). Nuova anche la seconda pagina dei giornali con due commenti principali diversi ogni giorno, su temi di attualità e interesse generale. Nella foliazione segue la cronaca «sempre in un rapporto biunivoco tra locale e nazionale viste le varie possibili chiavi di lettura», prosegue il direttore con un passato non solo da vicedirettore a Libero ma anche in diversi giornali, spesso con un’ attenzione particolare per i temi economici. Economia o meglio storie di aziende e imprenditori che ora, infatti, vengono raccontate anche nella sezione Album, rivista proprio per ricomprendere dagli eventi d’ intrattenimento locale fino agli spettacoli e, per l’ appunto, il made in Italy sul campo. Tra le nuove firme di Corriere dell’ Umbria, Arezzo, Siena, Rieti e Viterbo, ci sono tra gli altri Alessandro Giuli (già direttore di Tempi), Michele Cucuzza e Giovanni Masotti (ex corrispondente Rai da Londra e Mosca). Il valore dell’ informazione locale? Bechis conferma: «i giornali locali rappresentano ancora la voce sana dell’ informazione visto che guardano la realtà così com’ è, grazie ai molti collaboratori sul territorio che coprono la cronaca anche dei centri più piccoli» (vedere ItaliaOggi del 29/12/2017). © Riproduzione riservata.

Gazzetta si fa in 3

Italia Oggi
PAGINA A CURA DI MARCO A. CAPISANI
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Giorni lunghi e intensi alla Gazzetta dello Sport made in Rcs: ieri c’ è stata una riunione fiume sulla riorganizzazione della redazione diretta da Andrea Monti. In particolare sull’ integrazione definitiva tra carta e web e la verticalizzazione nella produzione di contenuti. Tradotto: chi segue una disciplina sportiva la deve coprire a 360 gradi, su ogni piattaforma della testata, e farà parte di una redazione dedicata su quello sport. In programma infatti, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, c’ è la creazione di tre macro-redazioni. L’ ultima a nascere è quella che si occupa di calcio (lo sport più amato dagli italiani e anche dagli inserzionisti). C’ è poi quella sulle discipline olimpiche, dall’ atletica al nuoto, da cui però l’ intenzione è far emergere il ciclismo. Non foss’ altro perché Rcs organizza il Giro d’ Italia e di recente (vedere ItaliaOggi del 28/3/2018) il suo editore Urbano Cairo ha sottolineato come la gara ciclistica abbia mosso un business cresciuto nel 2017 sui 37,4 milioni di euro dai precedenti 27,2 mln (complessivamente gli eventi sportivi targati Rcs hanno incrementato il giro d’ affari del 17,4% per 74,9 milioni). Chiude la riorganizzazione della redazione (cui solo il giorno prima ancora, mercoledì scorso, sono stati annunciati i licenziamenti dei vicedirettori Umberto Zapelloni e Stefano Cazzetta) il servizio che si occupa di motori, un mondo a se stante viste le caratteristiche tecniche e, tra l’ altro, le prove su pista da raccontare. Adesso per passare dalla teoria ai fatti della riorganizzazione, ci sono da incasellare i nomi dei responsabili del nuovo organigramma del quotidiano codiretto da Stefano Barigelli (ex Corriere dello Sport). Tra le novità all’ orizzonte in casa Gazzetta dello Sport, infine, ce ne sono alcune che destano la preoccupazione più che altro dei giornali concorrenti: la prima è l’ ennesimo passo in avanti di Cairo nel lanciare edizioni locali. Dopo Genova, prossima meta: l’ Emilia Romagna. Obiettivo finale: presidiare il mercato pubblicitario locale per fatturare inserzioni significative sommando tanti piccoli budget. Da ultimo a fine giugno è atteso il debutto del domenicale Fuorigioco, con un posizionamento un po’ familiare un po’ popolare. Sbarcando prima dell’ estate, ci saranno tutte le vacanze per testare il nuovo prodotto editoriale. © Riproduzione riservata.

Chessidice in viale dell’ Editoria

Italia Oggi

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Fox ha rifiutato l’ offerta di Comcast prima di quella Disney. La 21st Century Fox, ceduta a Disney lo scorso dicembre per 52 miliardi di dollari (circa 42,1 miliardi di euro), ha rifiutato un’ offerta più alta, avanzata in precedenza da Comcast. Il no era dovuto al timore di uno stop da parte delle autorità di controllo Usa. È quanto è trapelato da una comunicazione ufficiale di Fox e Disney secondo la quale l’ offerta Comcast «portava con sé maggiori rischi» mentre quella Disney «aveva più probabilità di essere conclusa». La decisione è inoltre stata presa alla vigilia della sfida lanciata dal dipartimento alla giustizia Usa alla fusione tra Time Warner e AT&T. Comcast si è anche rifiutata di pagare una compensazione in caso di stop alla fusione, mentre Disney si è detta pronta a pagare 2,5 miliardi di dollari (circa 2 miliardi di euro). Comcast aveva offerto 34,40 dollari ad azione (pari a 27,8 euro), contro i 29 dollari (23,5 euro) di Disney. Lo scorso 14 dicembre Disney ha annunciato l’ acquisizione di diversi asset di Fox. L’ operazione è ancora al vaglio della autorità di controllo, la cui valutazione verrà conclusa non prima del 2019. Vivendi: con Mediaset non è mica finita, siamo pazienti. Con Mediaset «non è mica finita. Siamo sempre i secondi azionisti. Siamo pazienti e non abbiamo fretta». Così un portavoce di Vivendi ha espresso ieri la posizione del gruppo francese in merito al contezioso con Mediaset per la mancata acquisizione della pay tv Premium. La prossima udienza in tribunale tra le due società è fissata per ottobre. Galimberti (Odg Lombardia), massima pubblicità alle sanzioni comminate ai giornalisti. «La deontologia dei giornalisti funziona. Sotto la precedente presidenza, nella sola Lombardia sono stati aperti circa 400 procedimenti disciplinari con un centinaio di sanzioni. Sotto il mio mandato, cercherò di dare massima informazione e pubblicità alle sanzioni comminate, perché è giusto che si sappia che i comportamenti sbagliati dei giornalisti vengono punti dalla categoria stessa». A sostenerlo è stato il presidente dell’ Ordine dei giornalisti della Lombardia Alessandro Galimberti parlando in merito al sistema sanzionatorio dell’ Odg. Direttori della stampa Usa a «Crescere tra le righe». Il direttore del New York Times Dean Baquet e quelli del Wall Street Journal Gerard Baker e del Washington Post Martin Baron sono i nomi del giornalismo statunitense attesi per la decima edizione del convegno crescere tra le righe, che si terrà vicino a Siena, nel Borgo La Bagnaia, tra il 25 e il 26 maggio prossimi. Previste anche le presenze del presidente e amministratore delegato di Rcs MediaGroup Urbano Cairo, del presidente del gruppo Gedi Marco De Benedetti, il presidente e amministratore delegato di Exor NV e azionista di The Economist John Elkann, l’ amministratore delegato di Poligrafici Editoriale Andrea Riffeser Monti, il presidente della Fieg Maurizio Costa, il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, dell’ a.d.del The New York Times Mark Thompson, del ceo di NewsCorp (che edita tra le altre testate anche The Wall Street Journal) Robert Thomson e Jeff Bewkes, amministratore delegato del colosso mondiale dei media Time Warner, conglomerato a capo della Cnn. Ci saranno anche i responsabili news, a livello mondiale, delle maggiori piattaforme digitali come il vice presidente delle news di Google Richard Gingras, la direttrice News Products di Facebook Alex Hardiman e il direttore global content partnerships, news di Twitter Peter Greenberger. Apt, Giancarlo Leone confermato presidente. L’ assemblea dell’ Associazione Produttori Televisivi ha confermato Giancarlo Leone nel suo ruolo di presidente dell’ Apt per il biennio 2018-2020. Leone, 62 anni, è manager televisivo e cinematografico e amministratore delegato di Q10Media, società da lui fondata nel 2017. In passato ha ricoperto gli incarichi di vicedirettore generale della Rai, amministratore delegato di Rai Cinema, direttore di Rai1. Tra i punti del suo programma di attività ci sono la centralità del ruolo delle produzioni audiovisive indipendenti nell’ ambito del nuovo scenario di mercato in netta crescita, l’ azione proattiva sui mercati internazionali, un’ attività sempre più incisiva sull’ applicazione del tax credit di prossima emanazione, l’ intenzione di continuare a lavorare per costruire un proficuo dialogo con Rai, con le emittenti private e con le nuove piattaforme trasmissive, la volontà di portare avanti la battaglia per l’ abolizione dello split payment, la sempre maggiore valorizzazione del Mia-Mercato internazionale dell’ audiovisivo e il rilancio del FictionFest. Radio Italia celebra la carriera di Pirlo. Radio Italia è radio ufficiale de «La notte del Maestro», l’ evento che celebra la carriera di Andrea Pirlo con una partita di addio al calcio giocato. L’ appuntamento, fissato per lunedì 21 maggio alle 20.30 allo Stadio San Siro di Milano, vedrà in campo tutti i campioni che hanno giocato con Pirlo in Nazionale e nelle squadre di club Juventus, Inter, Milan, Brescia, Reggina e New York City. Pirlo sarà anche ospite presso gli studi di Radio Italia e Radio Italia Tv il 23 aprile alle 10.45 per un’ intervista in diretta contemporanea radio, video e social con gli speaker Paoletta e Patrick. Dal 30 aprile partecipando al concorso sul sito radioitalia.it sarà possibile aggiudicarsi i biglietti dell’ evento.

Canali kids in chiaro alla riscossa

Italia Oggi
CLAUDIO PLAZZOTTA
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Nel 2017 in Italia la spesa per i bambini dai 3 ai 13 anni (6,2 milioni di individui) è stata pari a 3,3 miliardi di euro, in crescita dell’ 1,3% rispetto al 2016. Come spiega una ricerca di Doxa, quindi, il comparto è ricco, di un certo peso e in fase di sviluppo, con un 48% della spesa assorbita dai giocattoli, il 13% da parchi e acquari, l’ 8% dalla cartoleria, l’ 8% dall’ edicola, il 7% dai libri, il 6% dal cinema, il 5% dai videogiochi e il 5% dalla tv. A fronte di una natalità in picchiata, quindi, i consumi delle famiglie italiane per i propri figli restano alti. È chiaro, quindi, che su questo particolare comparto si concentrino molte delle strategie editoriali dei principali gruppi televisivi della Penisola. Soprattutto ora che il settore vede una forte crescita dei canali in chiaro, e uno stallo, se non un arretramento, di quelli della piattaforma Sky, che in questo particolare segmento soffre molto la concorrenza del digitale terrestre free. E non è casuale che il nuovo ViacomLab, progetto continuativo appena lanciato da Viacom International media networks Italia (che edita, tra gli altri, i canali Super!, Nickelodeon, Nick jr), abbia voluto concentrare la sua attenzione proprio su «I bambini oggi: valori, desideri e ruolo all’ interno del nucleo familiare», presentando le linee emerse dalle ricerche «Kids of the world» e «Kid Power». È emerso, come spiega Morena D’ Incoronato, direttore del dipartimento research&insights di Viacom, «che la generazione kids tra i 4 e i 12 anni è molto tollerante e aperta. Percepisce la diversità come ricchezza. Sono poi circondati da tate, dai nonni, che hanno un ruolo determinante nella loro vita. E proprio per questo ora i bambini hanno più modelli cui ispirarsi, non solo i due genitori. Danno sicuramente per scontata la tecnologia, ma cercano il contatto fisico, le esperienze reali, i parchi, le vacanze. E in molti casi preferiscono l’ esperienza al prodotto, al giocattolo». In base alla indagine Viacom su 6 mila bambini in oltre 30 paesi, i bimbi «affrontano la vita con un atteggiamento positivo, senza paura, cercano un forte supporto dalla famiglia. E sono sempre più potenti all’ interno del nucleo familiare nell’ influenzare sia le esperienze da condividere, sia i prodotti da acquistare: la spesa alimentare della famiglia subisce una influenza kids del 94%, dove andare in vacanza il 75%, le scelte di intrattenimento il 98%, i prodotti di elettronica l’ 82%». ViacomLab sarà comunque un laboratorio di conoscenza e ricerca sempre attivo, proponendosi di condividere i tratti salienti che emergono dagli studi internazionali e locali di Viacom, e affrontando, di volta in volta, tutti i target: kids, teen e adulti. I prossimi appuntamenti di ViacomLab, infatti, saranno dedicati a «Giovani e futuro», ovvero la percezione dei ragazzi italiani rispetto a politica, scuola, lavoro e futuro; poi sarà la volta di «Experience economy», dove i ragazzi sono sempre più alla ricerca di esperienze reali in grado di creare sensazioni, ricordi, immagini indelebili (e di qui gli eventi Nickelodeon, SpongeBob, lo Slimefest a Mirabilandia, il tour dei Paw Patrol, i parchi a tema Nickelodeon sviluppati in alcune nazioni estere, solo per ricordare alcune iniziative Viacom); spazio, infine, al tema della «My teen life», dedicato al mondo dei teen-ager 12-17 anni, i loro timori, desideri e progetti. «Sono molto contento di poter presentare questo nuovo progetto a lungo termine», commenta Andrea Castellari, amministratore delegato di Viacom Italia, «che ci permette di essere presenti in maniera ancor più capillare su tutti i nostri pubblici e avere uno scambio costruttivo con i nostri stakeholder (con cui saranno condivisi i risultati delle varie ricerche, ndr), rafforzando la relazione con loro e promuovendo il dialogo tra varie figure del mercato». © Riproduzione riservata.

Sky sbarca su Mediaset Premium e chiude i nove mesi con ricavi a +5%

Italia Oggi
CLAUDIO PLAZZOTTA
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Da ieri l’ accordo commerciale tra Sky e Mediaset ha degli effetti pratici. Sulla offerta di Mediaset Premium, infatti, sono spuntati tre nuovi canali targati Sky. Si tratta di Sky Uno vetrina (all’ lcn 318), Sky sport vetrina (374) e la sua versione in Hd (379). Questi canali resteranno visibili gratuitamente agli abbonati Premium fino al 3 giugno. Poi Sky organizzerà una sua offerta a pagamento sul digitale terrestre, che necessiterà di apposito contratto. Sia Sky Uno, sia Sky Sport avranno comunque un palinsesto diverso rispetto alle analoghe versioni trasmesse sulla piattaforma satellitare. Tuttavia, per esempio, i clienti Premium potranno vedere i match di tennis del torneo di Monte-Carlo, qualche incontro di Premier league di calcio, la Serie B italiana di calcio, le partite di Europa league, e poi Moto Gp, Formula 1 e golf. Intanto Sky Italia, guidata dall’ a.d. Andrea Zappia, ha chiuso i primi nove mesi dell’ esercizio 2018 (luglio 2017-marzo 2018) con ricavi pari a 2,187 miliardi di euro, +5% sull’ analogo periodo dell’ esercizio 2017. Merito, soprattutto, del buon andamento della raccolta pubblicitaria (che incrementa in doppia cifra) e del +8,6% dei prezzi per gli abbonati dallo scorso autunno. Il parco abbonati, comunque, al 31 marzo 2018 resta sostanzialmente stabile a quota 4.766.000, solo due mila in meno rispetto al 31 dicembre 2017, mentre il 31 marzo 2017 erano a quota 4.802.000. Cresce, invece, la redditività delle operazioni italiane di Sky, con un ebitda che raggiunge i 285,6 milioni di euro, +21% sull’ analogo intervallo dell’ esercizio 2017. Questo, in particolare, grazie al fatto che i costi di Sky Italia restano costanti rispetto al 2017. La media company può contare sul 61% delle case Sky connesse a Internet, una soglia importante e in crescita rispetto al 55% di 12 mesi prima. Le intese con Mediaset e con Open Fiber porteranno varie novità nelle offerte sul digitale terrestre (da giugno) e sulla nuova generazione di banda larga, dalla estate 2019. Ci sono poi gli accordi internazionali di Sky con Netflix e Spotify, presto su Sky Q. Mentre il gruppo, che a livello paneuropeo ha raggiunto 11,36 miliardi di euro di ricavi nei primi nove mesi dell’ esercizio 2018 (+5%), si appresta a lanciare sue offerte in mercati nei quali ancora non era presente: Svizzera e, soprattutto, Spagna. © Riproduzione riservata.

Arriva Convenienza TV, il canale sulle offerte della gdo

Italia Oggi

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Una vetrina per le insegne, un servizio di informazione per i consumatori. È questo l’ obiettivo di Convenienza TV, visibile in chiaro sul canale 262 del digitale terrestre a partire dallo scorso 17 aprile. Convenienza TV, fruibile anche in streaming sul sito www.convenienza.TV e sull’ app, dà visibilità a oltre sessanta insegne di differenti categorie merceologiche: food/beverage, elettronica di consumo, arredo, brico e fai da te, cura della casa e della persona, pet. La nuova emittente, di proprietà di Nextcom, presenta i volantini promozionali delle principali insegne, mettendo in evidenza le offerte migliori in catalogo e i prodotti più convenienti da scegliere. Il palinsesto conta ogni giorno rubriche, inchieste e approfondimenti per raccontare i consumi della Penisola e rendere più consapevoli gli acquisti: dalle offerte per la spesa ai prezzi più bassi di benzina, telefono, luce, gas, cellulare. All’ interno della programmazione anche una parte dedicata all’ intrattenimento, con contenuti di economia domestica, riutilizzo e riciclo, ricette in cucina. «Per la prima volta le aziende della grande distribuzione hanno la possibilità di promuoversi su un canale tematico che parla di loro», spiega Ferruccio Bovio, editore di Convenienza TV che ha affidato a Massimo Lualdi la direzione della testata giornalistica. «Vogliamo essere un punto di riferimento per la grande distribuzione e dare voce a clienti e consumatori. Convenienza non significa solo vantaggio in termini qualità/prezzo, ma è anche conoscenza, consapevolezza, attenzione al consumo». Gli ascoltatori, tramite un’ app dedicata, possono scaricare sullo smartphone buoni sconto da spendere nei supermercati sotto casa e coupon con le promozioni. La raccolta pubblicitaria è gestita da Nextcom e, per il lancio del canale, è stata pianificata una campagna media che coinvolge alcune delle principali emittenti radio nazionali e areali, uscite stampa su testate a target femminile e, per massimizzare l’ awareness, un piano di affissioni digitali su Milano.

Ansa, confermati l’ ad e if comitato esecutivo

Il Mattino

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Il nuovo Consiglio di Amministrazione dell’ Agenzia Ansa, nominato dall’ Assemblea dei soci Ansa lo scorso 10 aprile, e presieduto dal Presidente Giulio Anselmi, ha confermato Giuseppe Cerbone nel ruolo di Amministratore Delegato dell’ Agenzia. Il Consiglio ha inoltre nominato il nuovo comitato esecutivo, in rappresentanza delle diverse realtà editoriali nazionali e regionali che compongono la compagine societaria dell’ Agenzia. Il nuovo Comitato esecutivo sarà composto da nove esponenti: Giulio Anselmi e Giuseppe Cerbone, membri di diritto, Pierpaolo Camadini, Albino Majore, Marco Moroni, Franco Capparelli, Carlo Perrone, Andrea Leopoldo Riffeser Monti, Alessandro Zelger. Ulteriore nomina riguarda l’ organismo di vigilanza dell’ Agenzia, costituito dall’ avvocato Paolo Maria Gemelli. Giuseppe Cerbone ricopre il ruolo di amministratore delegato e direttore henerale dell’ Agenzia dal 2008 – dopo un primo incarico svolto tra il 1998 ed il 2002 – ed è oggi al suo quarto rinnovo nella carica. Nato a Napoli nel 1958, si è laureato in Scienze dell’ Informazione.

Carta stampata e piattaforme digitali a confronto al convegno di Bagnaia

La Stampa
B. P.
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Il confronto tra l’ editoria globale e le grandi piattaforme tecnologiche sarà il nucleo centrale dell a decima edizione di «Crescere tra le righe», il convegno organizzato dall’ Osservatorio Permanente Giovani-Editori, in agenda il 25 e 26 maggio a Borgo La Bagnaia (Siena). L’ agenda dei lavori include un dialogo diretto tra le piattaforme come Google, Facebook e Twitter e i direttori e gli editori delle testate internazionali e italiane. «Spero sia una edizione che porti coraggio all’ editoria italiana, che affronta momenti non facili ma non deve perdere la fiducia», ha detto l’ organizzatore di «Crescere tra le righe», Andrea Ceccherini. Il lungo elenco degli ospiti include i rappresentanti delle più prestigiose testate come New York Times, Washington Post , Wall Street Journal , gli editori italiani come il presidente del Gruppo Gedi, Marco De Benedetti e il presidente di Exor, John Elkann, il direttore de La Stampa Maurizio Molinari e quello della divisione digitale di Gedi, Massimo Rus so. [B. P.]

Mediapro ai club «Fideiussione il 26»

La Stampa
T. C.
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Dieci minuti per rassicurare i 20 club di A. È questo il tempo che Jaume Roures, uno dei soci fondatori di Mediapro, si è preso durante l’ assemblea di Lega per confermare che il 26 verserà la fideiussione da 1 miliardo più iva. Poi, sull’ istanza presentata da Sky e accolta da Tribunale di Milano, annuncia: «Contesteremo il ricorso, spero nel giudizio del Tribunale del 4 maggio». Tutto liscio, invece, sui diritti di Coppa Italia e Supercoppa. Il bando domani: in corsa Mediaset e Rai. [t. c.]

“Rispetterò i patti” i dubbi della serie A dinanzi a Mediapro

La Repubblica
MARCO MENSURATI MATTEO PINCI
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Diritti tv e governance, Roures promette il miliardo entro il 26. I club orientati su Paolo Del Pino per la carica di ad e « Io non sono venuto qui per fare l’ intermediario ma per creare valore nel calcio attraverso la digitalizzazione. Se non potrò farlo in questo triennio, lo farò nel prossimo. Consideratemi un vostro partner a lungo termine. Ho sempre rispettato tutte le scadenze, rispetterò anche la prossima: entro il 26 aprile vi darò le garanzie previste». Firmato, Jaume Roures, capo di Mediapro. Il discorso fatto dal nuovo proprietario dei diritti televisivi della Serie A all’ assemblea dei presidenti dei club è durato poco più di tre minuti e, almeno nei toni, è stato « lapidario » . Gli spagnoli non hanno intenzione di fare forzature: non faranno il canale. Il progetto è a lungo termine e dunque sono disposti a rischiare. E però, pure a fronte di tanta chiarezza, quasi nessuno dei manager presenti si è detto convinto che alla fine le cose andranno lisce. L’ ipotesi che gli spagnoli tra sei giorni si presentino con una fideiussione bancaria ” pulita” da 1 miliardo e 50 milioni è considerata da quasi tutti irrealistica. Come dimostra il nervosismo dell’ advisor Infront. Alla fine dell’ assemblea si è saputo che l’ ad De Siervo aveva pronto un intervento (con 12 slide) nel quale, dopo l’ annuncio del contenzioso aperto da Sky, si consideravano tutti gli scenari possibili, e si approdava alla solita conclusione: che la soluzione migliore per la Lega sarebbe a questo punto il Canale. E però il presidente Micciché – ora dopo ora più convinto dell’ irrealizzazibilità del progetto – ha stoppato De Siervo: discorso decisamente prematuro. Ieri a Milano si è discusso pure di governance: Malagò e Miccichè, stanno brigando per chiudere le nomine di a.d. e consiglieri nell’ assemblea elettiva del 7 maggio a Roma. Lotito vuole uno dei due posti nel consiglio federale, per tornare a mettere piede in Federcalcio, ed è convinto di avere in mano i voti per riuscirci. L’ urna però potrebbe riservargli una sorpresa. Gandini ( Roma), Marotta ( Juve), Romei (Samp, ma può fare un passo indietro), sono profili decisamente più ” compatibili” con il commissario Malagò. E lo spettro di veder ridiscusso il ” paracadute” per chi retrocede, potrebbe condizionare le preferenze delle piccole, ampia fetta del consenso pro Lotito. Il cuore della battaglia per la governance riguarda però il ruolo da ad: Malagò- Miccichè hanno in testa il nome del Ceo di Hsbc, Marzio Perrelli. Ma l’ idea che sia la coppia a decidere la carica più importantenon piace a tanti presidenti, molto più orientati su Paolo Dal Pino, su cui quello tiepido è Malagò. Che sul fronte federale, promette novità riguardo al ct: «Quanto manca? Non troppo». Mancini ha già iniziato il countdown. © RIPRODUZIONE RISERVATA Stop a De Siervo: voleva illustrare il Canale. Lotito vuole un posto nel prossimo consiglio Figc. Ct: Mancini vicinissimo.

Mediapro rassicura il calcio: i soldi ci sono, nessuno stop

Corriere della Sera
Monica Colombo
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MILANO Sono bastati dieci minuti al quarto piano di via Rosellini per raffreddare gli animi dei presidenti, da giorni in agitazione. «Io non sono preoccupato, non c’ è alcuna base per la sospensione» ha detto Jaume Roures, il fondatore di Mediapro ai club in ansia dopoché il Tribunale di Milano aveva sospeso il bando di aggiudicazione dei diritti tv accogliendo il ricorso di Sky. «In passato abbiamo detto che avremmo offerto 1,05 miliardi e lo abbiamo fatto, che avremmo pagato l’ anticipo e lo abbiamo versato. Ora presenteremo la fideiussione entro il 26 aprile». Sospiro di sollievo in sala. «Anche in Spagna Canal+ e Gruppo Prisa per non perdere abbonati ci osteggiarono e si comportarono come sta facendo ora Sky. Ma poi il Paese capì l’ importanza del percorso di digitalizzazione e le istituzioni ci aiutarono». Insomma Roures predica ottimismo («al 100% venderemo i diritti tv») partendo dal presupposto che «le offerte arriveranno, Mediaset ha rassicurato che parteciperà al bando. In Spagna il ruolo delle compagnie telefoniche e del calcio ha portato lo sviluppo della fibra da 2 a 6 milioni di punti connessione». Poi, certo, c’ è Sky, con cui gli spagnoli non sono in corresponsione di amorosi sensi. «È curioso che stia facendo una campagna pubblicitaria per vendere la serie A senza avere i diritti» osserva sornione il presidente del gruppo iberico. Che resta convinto della bontà del canale, «la soluzione migliore per il calcio e i tifosi». Il commissario della Lega Malagò però è categorico. «È da escludere almeno per i prossimi tre anni, il bando per come è impostato non lo prevede». Archiviato il tema almeno fino al 4 maggio, giorno in cui sono previste le udienze delle parti in tribunale, la Lega approva il bando della Coppa Italia (per i diritti tv domestici base minima d’ asta di 30 milioni) e pone le basi per la nuova governance. «Mi auguro che si completi nell’ assemblea del 7 maggio» sottolinea Malagò che insieme al presidente Gaetano Miccichè svolgerà nei prossimi giorni con i club un lavoro di sintesi per ridurre le candidature ora sul tavolo. Per le due poltrone di consiglieri federali corrono Marotta, Lotito, Gandini e Romei. Per i quattro seggi di consiglieri di Lega concorrono i rappresentanti di Milan, Inter, Napoli, Atalanta, Cagliari, Fiorentina, Bologna e Udinese. E soprattutto per la carica di ad i nomi sul tavolo sono sempre quelli di Perrelli, Kahale, Domenicali, Dal Pino e De Siervo. Al momento sembra improbabile arrivare a una fumata bianca alla prima votazione, con il quorum di 14 voti. L’ importante è iniziare.

A Torino tutto questo

La Stampa
EMANUELA MINUCCI
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«Mi entusiasma pensare che dal 10 al 14 maggio dormiranno sotto lo stesso cielo, qui a Torino, alcune delle migliori menti del Pianeta». Non esagera il direttore del Salone Internazionale del Libro Nicola Lagioia, perché sarà così. E non esagera neppure quando dice, davanti alla platea dell’ Arsenale della Pace fondato da Ernesto Olivero, che la 31ª edizione, dal titolo «Un giorno, tutto questo», al momento ha un solo problema: dare uno stand a tutti gli editori in lista d’ attesa, perché il Salone ha già superato il record dell’ anno scorso: «Siamo in overbooking» annuncia il direttore, scambiando un sorriso con il presidente dell’ Aie, Ricardo Franco Levi, che siede in prima fila e si dice «felice del successo di ogni manifestazione dove si lavora per diffondere la lettura». Superata l’ ansia da prestazione dell’ edizione più difficile, quella dell’ anno scorso – orfana dei grandi editori, ma piena di orgoglio e adrenalina -, ieri, a venti giorni dal taglio del nastro al Lingotto, si respirava un’ atmosfera pacificata. Certo, resta il problema dei debiti, e di un’ ex Fondazione che deve pagare anche molti di coloro che stanno lavorando alla prossima edizione. Eppure anche questo aspetto ieri appariva, più che una debolezza, una forza. Qualche fornitore presente ha infatti spiegato che crede nel progetto «e ha fiducia nel fatto che presto il suo lavoro sarà pagato». Concetti in qualche modo ripresi dal presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino: «Il Salone del Libro è un progetto culturale legato alla trasformazione di questa città, anzi, un progetto politico, ma non nel senso di un partito o di un altro». Il ricordo di Aldo Moro Un passaggio cruciale, arrivato dopo l’ intervento del presidente Massimo Bray che parla del Salone citando una frase di Aldo Moro (cui si dedicherà, a 40 anni dall’ assassinio, una lettura di Fabrizio Gifuni alle Ogr): «Abbiamo fatto tutto il nostro dovere, e credo che l’ abbiamo fatto con spirito di unità, di concordia e per il bene del Paese». A Bray va il ringraziamento sia della sindaca Chiara Appendino («Ha accettato di rimettere in piedi un Salone a pezzi subito dopo lo strappo con i grandi editori») e tra i politici c’ è chi butta lì: «Ecco chi riesce a far dialogare Pd e Cinque Stelle. Dovrebbero dare a lui l’ incarico…». Forte di numeri da «sold out» (13.482 metri quadri occupati, più 28% rispetto all’ anno scorso), un programma di ospiti «che è il più ricco di sempre» e la promessa più importante, pronunciata dalla prima cittadina, «i prossimi Saloni non saranno più costruiti sul filo dell’ emergenza», parte lo show di Nicola Lagioia. T-shirt bianca, jeans neri, il premio Strega 2015 fa la sua premessa: «Senza una grande volontà di guardare al futuro di questo straordinario evento culturale e senza un clima di reciproca fiducia non sarebbe stato possibile fare nulla di tutto questo». Un’ edizione straordinaria che mischia Topolino ai premi Pulitzer, Frankenstein ai Nobel per la Letteratura, i doppiatori del Trono di Spade con la lectio magistralis sull’ Europa di Javier Cercas, e che chiede al direttore del Museo Egizio Christian Greco di confrontarsi con Maxime Durand, il capo del team di storici di Ubisoft, che ha ricreato l’ Antico Egitto in Assassin’ s Creed Origins . La ricetta di Lagioia La 31ª edizione comincerà con una ricca vigilia (il 9 maggio alle Ogr) e proseguirà con la giornata di inaugurazione che, oltre a Cercas, vedrà protagonisti come Michelangelo Pistoletto, Giuseppe Tornatore, Petros Markaris e Roddy Doyle. Ogni giorno ha il suo bel peso specifico, e solo due sere fa il direttore Lagioia ha pure ricevuto la telefonata del neo premio Pulitzer Andrew Sean Greer che ha annunciato la sua partecipazione. La ricetta del Salone di Torino sta nel trovare una chiave di attualità a un ospite pop come Topolino (che dedicherà un numero speciale alle famose cinque domande sul futuro poste dal Salone) e agli scrittori più attesi come Paco Ignacio Taibo II, Joël Dicker e Auður Ava Ólafsdóttir, o a un ospite «stracult» come Eduard Limonov che manca dall’ Italia da 23 anni e al Lingotto porterà l’ autobiografia edita da Sandro Teti Zona industriale. Ospiti del Salone saranno anche i genitori di Giulio Regeni che, insieme con i loro legali, parleranno dell’ omicidio del loro figlio avvenuto all’ inizio del 2016. Con la Francia come paese ospite, invece, si celebreranno i 50 anni del ’68 attraverso un approfondimento sul «Maggio» distillato dal filosofo Edgard Morin e da Antoine Volodine. Grande attesa per il premio Nobel Herta Müller, la scrittrice romena di lingua tedesca, e per le altre autrici attraverso le quali si svilupperà una riflessione sulla scrittura al femminile. Come Alice Sebold che con i suoi Amabili resti ha venduto 2 milioni di copie solo negli Stati Uniti. Non mancherà Roberto Saviano «che ha cambiato programmi per essere con noi», spiega Lagioia. Infine l’ intreccio letteratura, serie tv e cinema verrà celebrato con l’ anteprima della serie Il miracolo scritta da Niccolò Ammaniti per Sky. E la trama non c’ entra nulla – giurano – con la storia del Salone del Libro. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

L'articolo Rassegna Stampa del 20/04/2018 proviene da Editoria.tv.


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