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Rassegna Stampa del 31/01/2018

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Indice Articoli

Oltre 5 milioni in attesa di rinnovo

Mondadori e il doppio nodo dei periodici

Crozza investe sull’ imitazione di Carlo De Benedetti

Chessidice in viale dell’ Editoria

La Famiglia Cristiana si allarga

Facebook contro le fake news in Italia. Sul social attività di fact-checking con ‘Pagella Politica’ e consigli su come riconoscere le bufale

Tributo a un giornalista sociologo

Oltre 5 milioni in attesa di rinnovo

Il Sole 24 Ore

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Sono 5,3 milioni i lavoratori in attesa del rinnovo del contratto di lavoro. Alla fine di dicembre 2017, secondo l’ Istat, i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano 7,6 milioni di dipendenti (58,7% del totale) e corrispondono al 55,8% del monte retributivo osservato. I contratti in attesa di rinnovo sono 35, invariati rispetto al mese precedente. Nella media del 2017 la retribuzione oraria media è cresciuta dello 0,6% rispetto all’ anno precedente. Nel 2017 sono stati recepiti 16 contratti a cui fanno riferimento circa 1,2 milioni di dipendenti. L’ attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 71,5 mesi. A dicembre scorso, inoltre, l’ indice delle retribuzioni contrattuali orarie è aumentato dello 0,1% rispetto al mese precedente.

Mondadori e il doppio nodo dei periodici

Il Sole 24 Ore
Simone Filippetti
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In casa Mondadori da tempo è appeso il cartello «Lavori in corso»: la casa editrice della famiglia Berlusconi sta ridisegnando la sua fisionomia. Sempre più strategici i libri; problemi con le riviste. Sul tavolo di Ernesto Mauri, l’ uomo che ha preso le redini di un’ azienda in perdita con il mandato categorico di Marina Berlusconi di risanare (e finora i numeri gli stanno dando ragione), c’ è una questione prioritaria: i periodici. Settimanali e mensili sono la gamba storica di Segrate, l’ altra sono appunto i libri. Nonostante l’ Italia sia il paese dove si stampa di più e si legge di meno in Europa, questi ultimi sono un mercato profittevole. E l’ affondo sulla Rcs Libri, il principale concorrente, ha di fatto creato un colosso nazionale solido e stabile. Non si è ancora trovata la quadra, invece, per i periodici. Vanno male in Francia, dove il mercato un tempo fiorente ora è in forte crisi: lì Mondadori potrebbe fare un matrimonio riparatore a tre; o addirittura vendere e lasciare il paese. E fanno fatica anche in Italia, che per Mondadori pesa molto: la casa editrice, con le sue 40 testate, è il più grande editore di riviste del paese. Negli ultimi anni, però, il settore è stato investito da una tempesta: cala la diffusione (-11% quella di Mondadori nel 2017). Negli ultimi anni i periodici hanno chiuso in perdita (1,4 milioni nel 2016 e 7 milioni nel 2015): a Segrate hanno tamponato l’ emorragia con tagli e con l’ acquisto di Banzai che ha permesso lo sbarco con forza nel digital (uno su tutti, GialloZafferano.it vero fenomeno editoriale on line). Tra i periodici di casa Mondadori, occhi puntati su Panorama, da sempre il settimanale «politico» della casa editrice, ma anche quello più in sofferenza. Dopo l’ addio del direttore Giorgio Mulè, che correrà come senatore per Forza Italia, pure lo storico periodico potrebbe essere oggetto di interventi: si vocifera che possa sparire l’ edizione cartacea, per rimanere solo con un’ edizione on line. Sono anche circolate voci di ipotetici ridimensionamenti dei dipendenti giornalisti, dalla prossima estate. Voci che hanno messo in subbuglio i sindacati, ai quali però l’ azienda ha replicato che il 2017 si chiuderà come il migliore anno del recente passato, smentendo tutte le voci circolate. E, se non ci saranno scossoni, Mondadori ha assicurato che manterrà lo stesso perimetro: ossia, non venderà, né chiuderà testate. Anzi ha pure aperto la porta a possibili acquisizioni per sostenere il suo portafoglio. D’ altronde, nonostante il calo continuo, i periodici contano per la metà dei ricavi del gruppo: 436 milioni su un totale di 925 nei primi nove mesi del 2017, ma con una marginalità (8 milioni in italia) microscopica rispetto ai libri che con un fatturato simile fanno ben 60 milioni di margine (3 volte i periodici di Italia e Francia). La quota di mercato sale ma è la fetta di una torta semre più in calo. E la stessa Mondadori ammette che la preoccupazione dei sindacati è legittima: il mercato non si riprenderà. E per il primo editore di riviste in Italia, è un campanello d’ allarme. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Crozza investe sull’ imitazione di Carlo De Benedetti

Italia Oggi
GIORGIO PONZIANO
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Maurizio Crozza ha trovato il nuovo personaggio, con cui aprirà la prossima serie di Fratelli di Crozza, dal 16 febbraio su Nove. Sarà Carlo De Benedetti, al centro in queste settimane di accese polemiche. Complice la campagna elettorale, la politica avrà notevole spazio, quindi torneranno le imitazioni, tra gli altri, di Marco Minniti, Valeria Fedeli, Alessandro Di Battista, Pietro Grasso. Le ultime puntate del programma, a dicembre, avevano superato il milione di ascolto (4,4% di share). Maria De Filippi è al lavoro per due speciali (Canale5) che potrebbero diventare l’ antipasto di un vero e proprio programma. Ogni serata sarà incentrata su un personaggio (il primo sarà Francesco Totti), con una lunga intervista inframezzata da servizi e testimonianze di vario tipo. Un po’ C’ è posta per te e un po’ Che tempo che fa. Se la formula avrà successo nella tarda primavera potrebbe andare in onda il nuovo copyright dell’ instancabile moglie di Maurizio Costanzo. Barbara Palombelli (Forum, Canale5) è in testa alla classifica delle ore settimanali passate dinanzi alle telecamere: 21. Al secondo posto si posizionano Francesca Fialdini e Marco Liorni (La vita in diretta, Rai1) con 14,5 ore a settimana e al terzo posto c’ è Maria De Filippi (C’ è posta per te, Canale5) con 14 ore. L’ indiscrezione che poneva Barbara Palombelli conduttrice di un prossimo ritorno su Canale5 del Grande Fratello (in versione usuale, dopo la stagione del vippume) è stata da lei smentita: «Non ne so niente e inoltre Mediaset deve ancora decidere se realizzare o meno il programma». Intanto fa discutere una sua presa di posizione a proposito del professore arrestato per avere fatto sesso (consenziente) con una sua alunna di cui si è detto innamorato: «Siete proprio sicuri che una liceale non possa innamorarsi del professore?». Gerry Scotti, conduttore di punta di Mediaset, diventa produttore. Per ora senza lasciare il video ma in futuro chissà. Intervistato dal quotidiano La Stampa ha detto: «Provo imbarazzo per alcuni grandi della tv che si lamentano, magari passati gli 80 anni, perché non li fanno lavorare. Sono frasi che spero non dirò mai. Non accorgersi che il tempo è finito è un peccato grave. Prima o poi avvierò con mio figlio e alcuni collaboratori una casa di produzione per realizzare contenuti per la tv. Credo sia il modo giusto per dare la svolta a una carriera che sinceramente mi ha dato tantissimo». Gianluigi Paragone (La Gabbia open, La7) ed Emilio Carelli (primo direttore di SkyTg24 ) si candidano per un posto in parlamento col Movimento 5 Stelle, mentre Leonardo Metalli (Tg1) si candida (a New York) col Maie, movimento associativo italiani all’ estero. Ha declinato invece l’ invito Clemente Mimun, direttore del Tg5. Barbara D’ Urso (DomenicaLive, Canale5) si sfoga in diretta: «Mi scrivete in tantissimi che c’ è una trasmissione che mi copia tutto. Dai lanci, ai servizi fino ai video. Vorrei precisare che non è una trasmissione Mediaset. Vi dico però perché non mi interessa: perché a scuola anche io copiavo tutto perché ero una capra e copiavo quelli più bravi di me. Ecco perché ci copiano. Pazienza!». Con chi ce l’ ha la conduttrice? Sembra con Eleonora Daniele e la sua trasmissione Sabato Italiano (Rai1). Mara Venier dall’ Isola dei Famosi (Canale5) alle passerelle di moda. Ha infatti disegnato una collezione per Luisa Viola e ha sfilato indossando alcuni dei capi. Dice: «Sono molto contenta perché ho avuto la possibilità di esprimere la mia personalità, il mio gusto e la mia visione di stile per il prossimo autunno-inverno 2018». In video sfoggiando, d’ ora in poi, i suoi vestiti? Maurizio Costanzo e la televisione. Qual è oggi il suo programma preferito? Risponde: «Seguo sempre Chi l’ ha Visto (Federica Sciarelli, Rai3, Ndr)». E il migliore programma di sempre? Lascia o Raddoppia di Mike Buongiorno. È stato un format rivoluzionario». Fabio Fazio (Che tempo che fa, Rai1) vince (4,4 milioni, 17%) la sfida domenicale contro Liberi Sognatori (Canale5) fermo a 3,4 milioni (14,3%). Nel pomeriggio continua lo strapotere di Barbara D’ Urso che con Domenica Live (Canale5) raggiunge il 23,8% di share (sceso però al 15,4% con l’ intervista a Matteo Renzi) lasciando le briciole a Cristina Parodi che con Domenica In (Rai1) arriva a malapena all’ 8,5%, un insuccesso che sembra stia mettendo in crisi il suo rapporto con la sorella Benedetta, relegata ormai a un ruolo marginale. Sabato sera netta vittoria di Maria De Filippi con C’ è posta per te (Canale5) che calamita 5,5 milioni (28,5%), col film di Rai1 (Il labirinto del silenzio) che non va oltre 2,5 milioni (13,3%). Antonella Clerici (La Prova del Cuoco, Rai1) e le molestie sessuali. Confessa: «Si può sempre dire di no. Poi io avevo una tecnica formidabile, facevo la finta tonta, fingevo di non capire e poi me ne andavo. Mi è capitato che uno mi facesse una proposta, Credo un produttore. Mi disse vorrei qualcosa in cambio da te, mi fece capire che cosa voleva. Io gli dissi: questa è la cassetta del provino, gliela buttai addosso e me ne andai». Francesca Ulivi, direttore di Spike News (sul canale Spike, 49 del digitale terrestre) curerà anche un’ edizione giornaliera (alle ore 22) intitolata Fake Vs Good, in cui si parlerà delle notizie false e disinformate. «Vogliamo aiutare il pubblico a capire», dice, «la differenza tra informazione reale e quella inventata o propagandistica». L’ appuntamento si aggiunge alle cinque edizioni quotidiane del TgSpike. Luca Milano, direttore RaiRagazzi, ha coprodotto con France4, Tv5Monde e HR, un (quasi) cartone animato, Max e Maestro, ideato da Giorgio Welter e Agathe Robilliard. La particolarità è la presenza del maestro Daniel Barenboin. «Gli autori», commenta Luca Milano, «sono riusciti a trasmettere il gusto e il fascino della grande musica. Ed è anche una serie sul coraggio di scegliere la propria strada superando conformismi e pregiudizi. Max inizialmente si vergogna di amare la musica classica, ha paura del giudizio degli altri, ma alla fine, grazie all’ intervento del maestro Barenboin, saprà seguire la sua passione». Si tratta di 52 episodi di 11 minuti, saranno in onda su RaiGulp entro l’ anno. Continua con questo programma la strategia di puntare anche sulla fascia dei ragazzi più grandi. Infatti è appena partito Top Music, ogni domenica alle 14,05, in cui Federica Carta propone le canzoni in classifica (chi si ricorda Hit Parade?) e gli artisti più amati dai teenager. Marcello Cioli è l’ editore di RuotestoricheTv. Ha raggiunto un accordo con alcune emittenti (1Sport, Cafè24, TelePavia, Telespazio, MatrixTv, Tgs) che consentiranno la visione in quasi tutte le regioni di un settimanale (di 30 minuti) dedicato alle auto d’ epoca. Sono previste 52 puntate. La redazione è coordinata da Nino Balestra e Dario Mella. «Proponiamo», dice Cioli, «il primo canale televisivo in grado di diffondere al grande pubblico questa passione che oltre a creare emozioni è anche un investimento». Michele Bertini Malgarini rispolvera l’ Italia dei Comuni in lotta tra loro, ma in versione moderna. La serie Romolo+Giuly La guerra d’ Italia racconterà infatti un conflitto d’ amore e di interessi tra famiglie dislocate in diverse città e quartieri. Si tratta di una produzione Fox-Italia che l’ emittente (canale 112 di Sky) proporrà in autunno. Richard K. Morgan, ideatore della saga Altered Carbon, trasportata poi dal libro alla tv, sbarca su Netflix. Dal 2 febbraio anche in Italia si entrerà nel mondo di Altered Carbon, dove è possibile ottenere facilmente l’ immortalità e cambiare il corpo fisico proprio come si cambia un paio di scarpe. Meglio di così… Maise Williams, che in Trono di Spade (Sky Atlantic) interpreta Arya Stark, annuncia l’ avvio delle riprese per l’ ottava e ultima stagione della saga. Arriverà sui teleschermi, anche italiani, nell’ aprile 2019. Twitter: @gponziano.

Chessidice in viale dell’ Editoria

Italia Oggi

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Infront, verso l’ archiviazione l’ indagine sui diritti tv del calcio. I pm di Milano Paolo Filippini e Giovanni Polizzi hanno firmato la richiesta di archiviazione dell’ inchiesta sul caso Infront, per l’ assegnazione dei diritti televisivi nel mondo del calcio. L’ indagine coinvolgeva, tra gli altri, gli ex vertici della società Marco Bogarelli e Giuseppe Ciocchetti, Riccardo Silva, patron della società Mp&Silva, e i presidenti della Lazio, del Genoa e del Bari, rispettivamente Claudio Lotito, Enrico Preziosi e Gianluca Paparesta. Fatto Quotidiano, lo stampatore e socio Franceschi si candida con Berlusconi. Lascerà l’ azionariato del giornale. Fabio Franceschi, titolare di Grafica Veneta e stampatore del Fatto quotidiano e socio della Editoriale Il Fatto con una quota del 4%, ha deciso di candidarsi alle prossime elezioni politiche nelle liste di Forza Italia. Una scelta incompatibile con il giornale di Travaglio, che della lotta senza quartiere a Silvio Berlusconi ha fatto la sua bandiera. Tanto che Cinzia Monteverdi, a.d. dell’ Editoriale Il Fatto, e Marco Travaglio, direttore del Fatto quotidiano, stanno per mettere a punto una proposta che Franceschi non potrà rifiutare. Come scrivono i due in un articolo pubblicato ieri sul Fatto quotidiano, «intendiamo tranquillizzare i nostri lettori sulla assoluta incompatibilità con la nostra società editoriale per chiunque ricopra incarichi in qualunque forza politica. Entro breve tempo, dunque, Franceschi riceverà una proposta per la cessione del suo pacchetto azionario». Rai, cda approva piano anti-corruzione e procede nell’ attuazione della riforma della governance. Il cda Rai ha approvato ieri il nuovo piano triennale per la prevenzione della corruzione per il 2018-2020, che aggiorna e rafforza la struttura del piano del precedente triennio, sempre elaborato in linea con le indicazioni e le raccomandazioni espresse dall’ Anac. Il board ha proseguito anche l’ esame del regolamento per l’ elezione del dipendente aziendale nel prossimo cda così come prevede la legge di riforma della governance Rai del 28 dicembre 2015. Uci Cinemas, sponsor di Seamen Milano. Il circuito cinematografico con 49 multisale in Italia per un totale di 495 schermi e una quota di mercato pari al 21% diventa sponsor di Seamen Milano, società sportiva impegnata nella diffusione del football americano in Italia. Seamen Milano è affiliata alla Federazione italiana di football americano (Fidaf) e al Coni. Facebook contro le fake news assieme a Pagella Politica. Il social network vara in Italia, e in vista delle prossime elezioni politiche, una serie di iniziative per valutare l’ accuratezza delle storie presenti sul suo flusso di notizie. Tra queste c’ è l’ attività di fact-checking in collaborazione con il sito Pagella Politica. A Giancarlo Mazzuca il premio StregArti. Il giornalista Giancarlo Mazzuca, membro del cda Rai, ha vinto il premio «StregArti – Premio Arco di Traiano» per la sezione giornalismo. La consegna è prevista sabato a Benevento, a Palazzo Paolo V, dove è in corso la rassegna internazionale di arte moderna sul tema delle streghe, con 75 artisti italiani e internazionali. Sky Arte hd e le grandi invenzioni del rock. Oggi alle 21.15 su Sky Arte hd (canale 120 e 400 di Sky) i grandi nomi del rock raccontano le invenzioni che hanno segnato la storia della musica: Rock revolution – Le invenzioni che hanno cambiato la musica. Si parte con l’ introduzione della chitarra elettrica, le cui origini risalgono alla fine degli anni Venti.

La Famiglia Cristiana si allarga

Italia Oggi
MARCO A. CAPISANI
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Il gruppo di Famiglia Cristiana s’ è desto e, per combattere la crisi dell’ editoria, ha deciso di lanciare nuovi periodici. Due in particolare quelli allo studio, secondo quanto risulta a ItaliaOggi: un mensile di approfondimento e inchieste e un magazine (verosimilmente un settimanale) sui temi religiosi ma dal taglio abbastanza «pop», visto che il gruppo editoriale edita già Credere (settimanale incentrato sui protagonisti della Chiesa, dai santi alle grandi personalità cattoliche), Jesus (mensile di cultura religiosa e sui grandi dibattiti in seno al Vaticano) o ancora Vita Pastorale, più per parroci e addetti ai lavori. A proposito di quest’ ultimo mensile, fresco di restyling, alla sua guida c’ è don Antonio Sciortino, storico direttore di Famiglia Cristiana, sostituito a fine 2016 dopo 17 anni da don Antonio Rizzolo. Alla famiglia religiosa dei Paolini, che edita i periodici San Paolo di cui Famiglia Cristiana è l’ ammiraglia, si pensa a un calendario preciso per i nuovi lanci sotto la supervisione di don Rosario Uccellatore. E aleggia un po’ quella filosofia alla Urbano Cairo in salsa Rcs-Corriere della Sera per cui servono più prodotti editoriali che aumentino le voci di ricavi e arginino la fuga dei lettori, pur nel business complessivo in discesa. A dir il vero, comunque, il nuovo rilancio dei periodici San Paolo è un ritorno a una strategia che i religiosi avevano impostato già nel 2013, con la precedente gestione dei magazine affidata al d.g. Maurizio D’ Adda. Adesso per riprendere slancio e spingere sulle nuove iniziative editoriali (oltre che dare un contributo più popolare a Famiglia Cristiana) alla condirezione dell’ ammiraglia è arrivato Luciano Regolo, già autore per i libri delle Edizioni Paoline (stesso gruppo) ma soprattutto con un passato a Oggi, Chi e come direttore sia a Novella 2000 sia al quotidiano l’ Ora della Calabria. Il lancio della prima nuova testata è atteso per maggio, il successivo a partire dal prossimo autunno. C’ è infine l’ intenzione di mettere mano alle pubblicazioni riservate ai ragazzi, un segmento in cui tradizionalmente i Paolini sono presenti e di cui Il Giornalino è il più antico periodico per ragazzi in Europa con oltre 90 anni di edicola alle spalle. Gli interventi sulle testate per ragazzi non arriveranno, però, prima della fine del 2018. Grandi progetti ma nelle settimane scorse il gruppo editoriale è salito alla ribalta della cronaca per un serrato confronto azienda-giornalisti di Famiglia Cristiana. Sul tavolo c’ erano i termini da definire per un nuovo stato di crisi, su cui poi si è arrivati a un’ intesa che porta a un nuovo biennio in regime di solidarietà (fino alla fine del 2020). A fare da sfondo resta il bilancio del gruppo che, stando alle attese, punta a chiudere il consuntivo 2017 in rosso per un massimo di 900 mila euro, anche grazie al ricorso agli ammortizzatori sociali. Tanto per avere un termine di paragone, un anno fa nel 2016 e prima delle ultime ristrutturazioni, le attività delle altre controllate (libri e tv per esempio, esclusi i periodici) pesavano per 1,6 milioni di euro (di cui un milione in rosso per l’ emittente Telenova). A fine 2017, la scommessa dei libri è il break-even. Quella della tv Telenova, invece, mira al traguardo del pareggio in bilancio tra quest’ anno e il prossimo (dopo che in passato era stata messa in vendita). Resta infine l’ attività principale con Famiglia Cristiana e gli altri magazine, che nel tempo si è mantenuta più redditizia o, perlomeno, ha saputo limitare maggiormente le perdite. © Riproduzione riservata.

Facebook contro le fake news in Italia. Sul social attività di fact-checking con ‘Pagella Politica’ e consigli su come riconoscere le bufale

Prima Comunicazione

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Facebook rafforza la lotta contro le fake news in Italia e in vista delle elezioni politiche del 4 marzo lancia nuovi strumenti di verifica e segnalazione. Dalla prossima settimana il social lancerà il fact-checking delle notizie che circoleranno sulla piattaforma in collaborazione con un soggetto terzo, Pagella Politica, piattaforma italiana specializzata nel monitoraggio delle dichiarazioni di esponenti politici, che rivedrà e valuterà l’ accuratezza delle storie condivise. Già disponibile un decalogo con i consigli su come imparare a riconoscere le notizie false, realizzato in collaborazione con Fondazione Mondo Digitale, che nei prossimi giorni sarà pubblicato anche sui principali quotidiani italiani, sul modello di quanto fatto lo scorso anno anche in Inghilterra. Se una notizia verrà giudicata falsa, Facebook mostrerà l’ analisi scritta dal fact-checker e articoli aggiuntivi per dare un contesto più ampio al lettore. Tali notizie saranno inoltre visualizzate più in basso nel News Feed, dove verrà anche data meno visibilità alle pagine e ai siti web che condividono ripetutamente notizie ritenute false. Gli utenti saranno poi incoraggiati a segnalare eventuali bufale incontrate sul social. Mark Zuckerberg (foto Olycom) La lotta alla disinformazione di Facebook passerà anche attraverso un dialogo con i protagonisti della tornata elettorale italiana: candidati e partiti saranno coinvolti su un utilizzo corretto degli strumenti di sicurezza della piattaforma, ad esempio per scongiurare la presenza di profili falsi o di intrusioni esterne nel proprio account. Facebook ha inoltre stretto una collaborazione con l’ Agcom e partecipa al Tavolo tecnico per la garanzia del pluralismo e della correttezza sulle piattaforme digitali lanciato dal Garante per le comunicazioni a dicembre scorso con l’ obiettivo di prevenire e contrastare le strategie di disinformazione.

Tributo a un giornalista sociologo

Il Roma
FLAVIA CUOZZO
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Un incontro a Napoli per ricordare Enrico Mascilli Migliorini (nella foto, il tavolo dei relatori). Giornalista, manager poi professore ordinario di sociologia all’ Università di Urbino. Assieme a Carlo Bo aveva fondato l’ Istituto di formazione, dando il via alla prestigiosa scuola di giornalismo, tra le prime innovative in Italia. Ha diretto diverse sedi Rai come Ancona, Firenze, Napoli e Cosenza provenendo però dalla carta stampata. Aveva infatti fondato e diretto il Messaggero Veneto. Ha dato vita e diretto la rivista Sociologia della comunicazione. «L’ Emeroteca Tucci, che un tempo si chiamava Sindacato napoletano dei giornalisti corrispondenti era divenuta una sezione del sindacato fascista. Venuti gli alleati era stata requisita la sede ma, un rude guerriero della quinta armata, aveva comandato che venisse lasciata stare la Biblioteca – spiega Salvatore Maffei – Enrico mi scriveva tante lettere, piene di elogi, ma non mi aveva mai detto che senza di lui forse questo luogo oggi non ci sarebbe. Era unico avvocato nel gruppetto di giornalisti che si occupò di questo recupero. Lo spazio dedicato a questa mostra, più di quaranta bacheche non ci avrebbero consentito di esporre tutta la produzione di Enrico, un grande uomo, mai sedotto dagli allettamen ti del potere, ma sensibile soltanto all’ esecuzione del sapere» «Di incontri come quello di stamattina sarebbe bello se ne facessero molti a Napoli, una città che appare impigrita – afferma Ermanno Corsi – questa ricostruzione è rapida, veloce e piena di contenuti, proprio come dovrebbe essere un giornalista. Di fronte ad una personalità come Enrico Mascilli Migliorini io mi sentirei di parlare di quattro nascite e quattro stagioni. Al periodo intensamente giornalistico, è seguita una lunga carriera universitaria ad Urbino. Io sono grato a Enrico perché ospitandomi ad Urbino mi ha permesso di conoscere Carlo Bo. Era affascinante sentirli commentare i quotidiani del giorno, in quella nube tossica data dal sigaro». «Quando arrivò ad Urbino Enrico Mascilli Migliorini, era bello, elegante ed aristocratico – ricorda Lella Mazzoli – nessuno all’ epoca lo chiamava professore o direttore, ma tutti Avvocato. Tutti noi allievi abbiamo avuto un rapporto non tradizionale con lui. Noi eravamo diretti e immediati, perché aveva il suo piglio da giornalista che ci permetteva di andare oltre i modi accademici. Nel 1991 vinse la battaglia di rendere il corso di Laurea in Sociologia, Facoltà». «Ho avuto una solida amicizia con lui – racconta Giuseppe Galasso- non fatta di presenza costante, ma molto partecipata. Ricordo che a Lui piaceva trascorrere l’ ultimo dell’ anno a san Giovanni in Fiore. E capii il perché, avendovi trascorso anch’ io una volta l’ ultimo dell’ anno. Quelle cene erano la compensazione dello stare insieme, in una società in cui non era sempre possibile la convivialità.” «Papà era un uomo molto selettivo, veniva da una vecchia aristocrazia che aveva visto il mondo sempre dall’ alto- ricorda il figlio Luigi Mascilli Migliorini – si circondava di persone che avevano un’ alta sostanza umana. Quando mi avvicino a qualcuno che ha fatto parte della vita di papà so di rapportarmi a delle persone con una profondità particolare».


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