Indice Articoli
L’ ultimo giorno di Gabanelli in Rai: “Proseguirò altrove”
L’ impresa modello di creatività su «How to Spend it»
Audiweb, ecco i pezzi mancanti
Il caso Brizzi mette sulle difensive i produttori di cinema e tv
A Marketing Media and Money protagonista la ristorazione
Chessidice in viale dell’ Editoria
Pubblicità, Libro bianco sulle gare
Rcs: per il gruppo benefici dai Mondiali anche senza gli Azzurri
L’ ultimo giorno di Gabanelli in Rai: “Proseguirò altrove”
Il Fatto Quotidiano
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“Oggi ho consegnato il badge, la chiave della mia stanza, il telefono aziendale, la scheda del computer”. Inizia così il messaggio di saluto di Milena Gabanelli alla redazione di Report, pubblicato sulla pagina Facebook della trasmissione. Ieri è stato l’ ultimo giorno di Gabanelli in Rai. “Sono passata a salutare questo pezzo di famiglia – scrive -. Sì, più che colleghi sono la mia famiglia, e più che madre mi sento quasi una figlia che esce di casa”. Il messaggio è accompagnato da una foto di gruppo con tutta la redazione, nella quale Gabanelli indossa un paio di occhiali scuri, probabilmente per nascondere la commozione. “Ci siamo fatti belle risate sono davvero simpatici, e me ne vado con l’ orgoglio di lasciare una bella eredità. Proseguirò il mio mestiere su un altro mezzo, da un’ altra parte, ma prima dovevo salutarvi su questa pagina, dove di tanto in tanto ho consegnato un po’ dei miei pensieri e preoccupazioni. Un bacio a tutti voi. Uno per uno”. La storica conduttrice di Report aveva annunciato l’ addio alla televisione pubblica lo scorso 31 ottobre.
L’ impresa modello di creatività su «How to Spend it»
Il Sole 24 Ore
Nicoletta Polla Mattiot
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«P lanare sulle cose dall’ alto, non avere macigni sul cuore”. È l’ invito alla leggerezza, mai superficiale, della prima, forse la più letta, delle Lezioni americane di Calvino. Invito raccolto e rilanciato dal nuovo numero di How to Spend it, fin dall’ immagine di copertina: un nido da cui scendono fiocchi di neve e di brillanti. Anche quest’ anno, a novembre, il mensile di lifestyle del Sole 24Ore raddoppia e torna in edicola venerdì con uno speciale dedicato all’ alta gioielleria e al savoir faire artigianale. Idee per uno shopping delle feste che è anche un percorso dentro la creatività più estrema. Sarà per una particolare sensibilità per le pietre o per un’ attenzione personale alla vestibilità, ma la maggioranza dei creatori dell’ haute joiaillerie sono “creatrici”. Un mestiere nato al maschile, di cui le eredi di oggi sono le designer delle principali maison, da Chopard a Bulgari, da Damiani a Messika. «Anche se è composto dagli elementi più resistenti al mondo, metalli e diamanti, un gioiello deve sembrare plasmato da un soffio di vento», spiega Cindy Chao. «In ogni creazione cerco l’ assenza di peso, quello che indossi non dev’ essere un macigno». Ritornano le stesse parole della lezione sulla leggerezza: ci vuole invenzione, e tanto lavoro, per mettersi al servizio del più lieve volo di fantasia. D’ altronde, un componente essenziale dell’ arte è il rischio, senza il quale è difficile dar vita al nuovo. Si muovono in equilibrio fra poesia e follia sperimentale le sculture del Duchamp indiano, Subodh Gupta, che racconta la sua New Delhi dove persino il cibo è arte e «in ogni pentola è scritta una storia». Sono giochi in bilico fra kitsch ed emozione regressiva le macchine coccolavolti della designer Sara Ricciardi, che rintracciano, anche nell’ arredo, la ricerca di lavorazioni che vadano nella direzione opposta alla pesantezza. Persino il servizio di moda di questo numero viaggia a cavallo fra mondi opposti, produzione contemporanea e storia del costume, rivisitando le stampe ukiyoe e il maestro Kuniyioshi (a lui è dedicata la mostra, alla Permanente di Milano, Il visionario del mondo fluttuante, fino al 28/1). Se poi creare significa rompere le regole, arriva dalla storica Lucetta Scaraffia la proposta più radicale: «Proporre il dilemma fra creare in qualunque modo – la creazione di una collezione, un piatto, un gioiello – e generare, significa sottovalutare un tesoro. Il lusso è guardare il mondo con gli occhi delle donne». © RIPRODUZIONE RISERVATA.
Audiweb, ecco i pezzi mancanti
Italia Oggi
ANDREA SECCHI
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Con il primo trimestre del nuovo anno, se tutto filerà liscio, arriveranno i primi dati dell’ audience online della nuova rilevazione Audiweb, chiamata 2.0 e realizzata insieme con Nielsen che ha vinto il beauty contest con cui si doveva individuare il fornitore. Una rilevazione che, secondo quanto annunciato ieri dal presidente della società Marco Muraglia, dovrebbe «dare il giusto valore» ai contenuti degli editori e una «fotografia trasparente agli investitori». L’ Audiweb dovrebbe insomma rispondere meglio a una realtà online che è profondamente mutata e che la vecchia rilevazione non rappresentava adeguatamente. Per esempio si pensi a come molti contenuti degli editori siano oggi fruiti all’ interno dell’ app di Facebook sui cellulari, traffico che Audiweb non registrava se non con una survey avviata lo scorso anno ma completamente staccata dalla rilevazione originale. Ma non è solo questo. Il nuovo impianto dovrebbe dare una foto più fedele del traffico sui siti, compresi quelli più piccoli e specializzati. Il banco di prova arriverà comunque a gennaio con la prima novità al vaglio degli editori: i dati saranno anche giornalieri e settimanali, «diffusi 72 ore dopo per via della complessità del digitale e non il giorno successivo come accade con l’ Auditel», ha spiegato Muraglia. Da aprile ci saranno poi i classici dati mensili con il giorno medio che soppianteranno definitivamente quelli diffusi finora. I dati sugli utenti unici riguarderanno tutto: non solo le pagine web tradizionali e mobile, ma anche i video su qualsiasi piattaforma (anche mobile, mentre ora sono misurati solo su pc), l’ in-app browsing (la navigazione sulla pagina di un sito direttamente dall’ app di Facebook, soprattutto), gli Istant Articles (gli articoli incorporati sul social di Zuckerberg) e le Accelerated mobile pages di Google. Sul mobile restano ancora fuori gli utenti i minori di 18 anni per le difficoltà legali ad espandere il panel con i minorenni. L’ ampliamento del campione di utenti è comunque previsto, si tratterà di lavorarci prossimamente. Fin qui un primo cambiamento che restituirà agli editori il traffico ora mancante. Poi c’ è il differente impianto di rilevazione: il panel di 40 mila individui resta, ma non sarà al centro come in passato. «Ora si parte dal dato censuario, che sarà colorato e arricchito dal panel», ha detto Filippo D’ Avanzo, Coordinatore del Comitato Tecnico di Audiweb. Si parte alla fonte, dai codici inseriti nei contenuti degli editori («gli Sdk di Nielsen, più avanzati rispetto ai tag tradizionali») rilevati nel momento in cui questi ultimi vengono fruiti da qualche parte. Così si potrà cogliere anche la coda lunga di internet, quei siti più piccoli a cui il panel non rende giustizia. C’ è però un nuovo ingrediente che servirà a produrre il dato finale, i big data. Nielsen ha a livello mondiale un accordo con Facebook che serve per attribuire le demografiche, età e sesso, ai dati grezzi ricavati dai tag. Il percorso sarà questo: si rileva il traffico sui contenuti, in maniera anonima viene mandato a Facebook che assegna le demografiche (com’ è l’ utente che in tal ora ha visitato il sito web? Facebook il più delle volte lo sa perché l’ utente resta collegato), poi si passa al panel per eliminare determinati errori e calibrare i dati ottenuti con il social. Infine si calcolano le metriche da distribuire. In questo passaggio si ottiene il dato sugli utenti unici, non duplicati nel caso uno stesso utente vedesse il sito attraverso differenti dispositivi. La scelta di utilizzare i dati di Facebook, che non è certificato da terzi, è stata spesso criticata in passato. «Abbiamo scelto Facebook perché ci permetteva di avere una qualità molto elevata del dato, dal momento che gli utenti che si registrano sono portati a mettere dati veri su sesso ed età», ha spiegato Luca Bordin, general manager media sales & solutions di Nielsen. «Ma Nielsen comunque controlla questi dati grazie al suo panel. Inoltre Facebook, al contrario di altri provider, rappresenta in maniera abbastanza equilibrata la popolazione online, non c’ è un eccessivo squilibrio per esempio sui giovani». Ad Audiweb potrebbero partecipare anche Facebook e YouTube («ci sono contatti», ha detto Muraglia) per essere misurati come gli altri editori (attualmente vengono rilevati ma solo con il panel) come richiede l’ Agcom. Parallelamente a tutto questo Muraglia ha anche confermato quanto già era circolato: Audiweb utilizzerà la ricerca di base di Auditel fatta da Ipsos, ovvero l’ indagine che descrive la popolazione italiana e i dispositivi che utilizza. Si parte da una base comune, insomma, poi ognuno realizza le proprie rilevazioni. In futuro, comunque, Auditel e Audiweb dovrebbero tornare a parlarsi: «Riprenderemo il dialogo nel momento in cui Auditel inizierà a rilevare i contenuti della tv online», ha concluso Muraglia. © Riproduzione riservata.
Il caso Brizzi mette sulle difensive i produttori di cinema e tv
Italia Oggi
CLAUDIO PLAZZOTTA
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Ieri il regista Fausto Brizzi ha compiuto 49 anni. E il compleanno non sarà stato dei più felici tenuto conto del momento delicato che sta vivendo, travolto dallo scandalo sulle presunte molestie durante i provini ad alcune attrici che lo hanno accusato nella trasmissione tv Le Iene. Ma oltre alle vicende personali, ci sono quelle professionali che potrebbero avere effetti rilevanti su aziende e lavoratori del mondo del cinema e della tv. Brizzi, infatti, è tra i soci fondatori della casa di produzione Wildside, una delle più importanti sulla scena italiana ed europea (quasi 74 milioni di euro di ricavi nel 2016), e alla quale partecipa attraverso la Fw srl (la società ha il 37,5% di Wildside, che è invece controllata al 62,5% da Quarto piano srl, azienda al 100% di FremantleMediaGroup Uk). A sua volta la Fw srl è posseduta al 25,5% da Mario Gianani, al 25,5% da Lorenzo Mieli, al 15,67% dal regista Brizzi, al 15,67% dall’ altro regista Saverio Costanzo, al 15,67% dal terzo regista Marco Martani, e al 2% da Mauro Martani. Brizzi è stato pure amministratore di Wildside, carica che ha lasciato alcuni anni fa. Ma, nonostante quanto letto su alcuni giornali nei giorni scorsi («Brizzi ha ceduto le sue quote di Wildside») continua invece a esserne socio indiretto, attraverso la Fw, come risulta dalle visure camerali presso la Camera di commercio di Roma, aggiornate al 15 novembre 2017. Una presenza, quella di Brizzi, che a questo punto potrebbe risultare molto ingombrante, tenuto conto che Wildside è la casa di produzione che ha realizzato le serie tv The Young Pope (di cui sta curando anche la nuova The Young Pope 2) diretta da Paolo Sorrentino, In Treatment 1-2-3, 1992, 1993, La mafia uccide (di Pif), Romanzo famigliare (di Francesca Archibugi), L’ amica geniale (tratta dai romanzi di Elsa Ferrante e diretta da Costanzo), e ha prodotto, tra gli altri, tutti gli ultimi film di Brizzi, tra cui Poveri ma ricchi del 2016 e il nuovo cinepanettone Poveri ma ricchissimi, in uscita il prossimo 14 dicembre. E proprio su quest’ ultimo titolo si è espresso il gruppo Warner Italia, che co-produce e distribuisce la pellicola, confermando l’ uscita del film ma sospendendo «ogni futura collaborazione con Fausto Brizzi che non verrà associato ad alcuna attività relativa alla promozione e distribuzione del film Poveri ma ricchissimi». A questo punto c’ è da attendersi una catena infinita di «presa di distanze» dal regista, almeno finché non si sarà chiarito come siano andate veramente le cose in quei provini. Wildside, per esempio, è anche socia all’ 8% di Vision distribution, la nuova casa di distribuzione lanciata da Sky Italia e alla quale partecipano i principali produttori cinematografici indipendenti italiani. Insomma, il caos nella vita di Brizzi mette in fibrillazione il gioiellino Wildside, nato nel 2009 su iniziativa di Mario Gianani (attuale amministratore delegato della società) e Lorenzo Mieli (figlio del giornalista Paolo) e che sin da subito ha visto coinvolti i registi Brizzi, Costanzo (figlio di Maurizio Costanzo) e Martani. Nel 2016, come anticipato, la casa di produzione ha avuto un boom di ricavi, saliti a quota 73,6 milioni di euro rispetto ai 35,8 mln del 2015. La grande crescita è arrivata essenzialmente dallo sviluppo delle produzioni tv, e, in particolare, della serie The Young Pope con Jude Law per la regia di Paolo Sorrentino, serie che, in quanto produzione internazionale, aveva da sola un budget di 40 milioni di euro. Nel 2016 i ricavi per produzioni tv di Wildside sono ammontati a 42,6 milioni di euro (erano praticamente nulli nel 2015), mentre quelli per produzioni cinematografiche si sono stabilizzati a quota 11,2 mln, dopo i 9 milioni del 2015. I contributi governativi, sotto forma di tax credit o sovvenzioni varie, sono invece arrivati a 9,1 milioni, rispetto ai 4,4 del 2015. Nel 2017 i conti di Wildside, come spiegano gli amministratori, sono continuati a crescere (si sta già preparando The Young Pope 2). E adesso si tratterà di gestire con delicatezza e fermezza la vicenda Brizzi (che controlla indirettamente quasi il 6% di Wildside, quota che ovviamente, per essere liquidata, necessita di trovare un compratore disposto a sborsare un bel malloppo di euro). © Riproduzione riservata.
A Marketing Media and Money protagonista la ristorazione
Italia Oggi
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Il mercato degli investimenti pubblicitari in Italia chiude il mese di settembre in crescita del 3,6% e l’ ultimo trimestre dovrebbe consolidare e affermarsi come il migliore del 2017 in termini di crescita. Questo e tanto altro nell’ ultimo rapporto pubblicato da Nielsen, brand storico che da anni aiuta le imprese a misurare quello che succede nel mondo dei consumi. A parlane è stato Alberto Dal Sasso, ospite a Marketing Media and Money (canale 507 di Sky, in onda martedì alle 21,05 e in replica mercoledì e sabato alle 10,10 e venerdì alle 13,30). Ma non solo dati, nella puntata infatti è stato protagonista il marketing della ristorazione con due marchi molto diversi tra loro. Crai che con il direttore marketing Mario La Viola ha parlato della nuova campagna pubblicitaria «Nel cuore dell’ Italia» e ha raccontato il modo in cui è stato realizzato il nuovo spot animato in 3D. A raccontare invece della comunicazione, ormai sempre più online, della ristorazione, Elena Collini, responsabile della Comunicazione di The Fork, brand di TripAdvisor, che permette di prenotare online i ristoranti. Anche questa settimana la classifica degli spot promossi e rimandati. Con la vittoria di Samsung e il suo nuovo spot comparativo ai danni di Apple, e lo scivolone di Audi, che ha dovuto ritirare uno spot trasmesso in Cina.
Chessidice in viale dell’ Editoria
Italia Oggi
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Mediaset, Fininvest raccoglie le deleghe degli azionisti in vista dell’ assemblea. Fininvest solleciterà gli azionisti di Mediaset ad affidarle la delega di voto in vista dell’ assemblea straordinaria convocata per il prossimo 15 dicembre con all’ ordine del giorno la modifica dello statuto. Fininvest ha trasmesso ieri a Consob, Borsa, Monte Titoli e alla stessa Mediaset l’ avviso relativo all’ attività di sollecitazione deleghe che intende effettuare in qualità di promotore. La sollecitazione, precisa Fininvest in una nota, «avrà ad oggetto il primo punto all’ ordine del giorno, la modifica dell’ art. 17 dello statuto sociale riguardante la composizione e la nomina del consiglio di amministrazione». È la norma con cui si vuole introdurre il sistema delle cosiddette liste bloccate per la nomina del cda, finalizzate a limitare la presenza di Vivendi ed evitare stalli decisionali. Fininvest darà voto favorevole alla proposta formulata dal cda Mediaset «riservandosi di indicare le motivazioni a sostegno di tale indicazione nei modi e nei tempi previsti dalla normativa». Rcs, dai Mondiali nel 2018 attesa in Italia buona parte di ricavi e margini. «È ragionevole attendersi che il forte e diffuso interesse per i Mondiali, anche in assenza della nostra Nazionale e in considerazione delle iniziative che potranno essere lanciate in tale occasione, consentirà comunque di realizzare in Italia nel 2018 buona parte di tali ricavi e margini incrementali». A sostenerlo è stato ieri il gruppo Rcs in una nota. «Si sottolinea inoltre che il gruppo Rcs pubblica in Spagna la testata Marca, leader tra i quotidiani sportivi, che beneficerà in termini di pubblicità e diffusione della partecipazione della nazionale spagnola ai Campionati Mondiali». Il gruppo editoriale ha evidenziato che nel 2014 la competizione mondiale ha generato per Rcs in Italia circa 7 milioni di euro di ricavi e circa 5 milioni di euro di margini incrementali. Time Inc. lancia Sports Illustrated Tv su Amazon Prime. Time Inc. lancerà oggi Sports Illustrated TV su Amazon Prime. Il canale televisivo sportivo includerà cinque show originali, documentari originali su star come LeBron James, interviste esclusive e programmi e film sullo sport acquistati da Amazon. Si tratta del primo servizio video a pagamento over the top di Time Inc. Gli utenti potranno provare gratuitamente il canale tv per una settimana; poi, i membri di Amazon Prime potranno accedere al costo di 4,99 dollari al mese. Eurosport rinnova l’ accordo per gli US Open di tennis fino al 2022. Eurosport continuerà a trasmettere, per i prossimi cinque anni, sulle proprie piattaforme in Europa (ad eccezione di Regno Unito e Irlanda) gli US Open di tennis. Il nuovo accordo, che resterà in vigore fino al 2022 e garantisce a Eurosport i diritti in esclusiva del torneo, permetterà agli appassionati italiani di seguire l’ Australian Open, Roland Garros e US Open – su Eurosport ed Eurosport Player.
Pubblicità, Libro bianco sulle gare
Italia Oggi
MARCO A. CAPISANI
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Arriverà a inizio 2018 il nuovo Libro bianco sulle gare nel mondo della comunicazione. Una sorta di manifesto-decalogo con raccomandazioni su come assegnare alle agenzie creative i budget pubblicitari delle aziende, rispettando sia i desideri degli investitori sia il lavoro e il tempo speso dai pubblicitari. È così che Upa, Assocom e Unicom hanno deciso di redigere insieme, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, il manifesto e anche un vademecum di consigli pratici. Insomma, a partire dal Libro bianco sul digitale lanciato lo scorso giugno da Upa (Utenti pubblicità associati, che riunisce gli investitori italiani sotto la presidenza di Lorenzo Sassoli de Bianchi) e da altre sette associazioni di settore (Fieg, Assocom, Netcomm, Iab, Fedoweb, Fcp e Unicom-Associazione imprese e agenzie di comunicazione presieduta da Alessandro Ubertis), adesso emerge maggiormente dal mercato la necessità di fissare dei parametri di buona condotta, trasparenza ed efficienza un po’ in ogni ambito della comunicazione. Nel caso del Libro bianco sulle gare nel mondo della comunicazione, però, è altrettanto vero che si tratta di una pubblicazione attesa da tempo e al contempo molto delicata visto che coinvolge differenti soggetti (ognuno con diversi punti di vista), spaziando dai grandi gruppi pubblicitari a quelli più piccoli, dagli inserzionisti fino ai centri media. Sotto l’ iniziativa di Assocom-Associazione aziende di comunicazione guidata da Emanuele Nenna (co-fondatore e a.d. dell’ agenzia The Big Now), ora si è passati ai fatti e l’ obiettivo è stabilire nuovi parametri di condotta (dal momento che le associazioni di settore non hanno potere impositivo nei confronti dei loro membri). Se i consigli pratici si focalizzeranno sul fornire, da parte delle aziende investitrici, brief completi e precisi sulla campagna che si vuole realizzare oppure sul rendere noti i nomi di tutti i partecipanti alla gara, non mancheranno nemmeno proposte alternative allo strumento delle stesse gare. Ne sono solo alcuni esempi le consultazioni, che sono meno strutturate delle gare e assomigliano più a delle presentazioni, o la realizzazione (come avveniva in passato) di libri coi profili completi delle principali agenzie, in modo che ogni azienda possa scegliere fin da subito le sigle creative con uno storico più vicino ai propri desiderata. Ma soprattutto verrà toccato il punto dolente della remunerazione delle agenzie che partecipano a una gara, senza vincerla. Il punto di compromesso che sembra verrà definitivamente condiviso dalle parti è quello di caldeggiare il pagamento delle agenzie che partecipano a gare poi annullate. In realtà, regole simili sono state già delineate dal comparto, ma ai giorni nostri più che mai gli attori della comunicazione sentono, evidentemente, la necessità di ribadire che la buona norma rimane sempre remunerare l’ impegno e il tempo speso da parte dei creativi nelle gare in generale. O almeno, in ultima analisi, in quelle che non hanno poi esito. Non solo, secondo alcuni protagonisti del mercato, il nuovo Libro bianco potrà sfatare alcune bufale come il timore dei pubblicitari di vedersi scippare la paternità dei progetti resi noti durante le gare, dal momento che basta depositare presso lo Iap (Istituto autodisciplina pubblicitaria) i bozzetti del progetto per tutelarne il copyright. Infine, come già sottolineato da Nenna (vedere ItaliaOggi del 14/7/2017), vanno eliminati soprattutto «gli sprechi». È per questo che «rivediamo e aggiorniamo il protocollo presentato tre anni fa». Tanto per fare un esempio, è una gara su tre a venire annullata, disperdendo così risorse per circa 3 milioni di euro, secondo dati Assocom. © Riproduzione riservata.
Rcs: per il gruppo benefici dai Mondiali anche senza gli Azzurri
Corriere della Sera
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Rcs MediaGroup ieri ha diffuso una nota facendo riferimento all’ articolo di Milano finanza «Il flop Mondiali piega Rcs». Rcs rileva che si tratta di «dati non corretti ed esageratamente sovrastimati, che non riflettono gli impatti in termini di ricavi e margini generati in occasione delle ultime competizioni mondiali». «È ragionevole attendersi che l’ interesse per i Mondiali, anche in assenza della nostra Nazionale e in considerazione delle iniziative che potranno essere lanciate, consentirà comunque di realizzare in Italia nel 2018 buona parte di tali ricavi e margini incrementali». Rcs poi pubblica in Spagna Marca , «che beneficerà in pubblicità e diffusione della partecipazione spagnola ai Mondiali. Cairo communication ha diffuso i conti dei 9 mesi 2017, chiusi, a perimetro omogeneo, con ricavi a 180,8 milioni e utile a 2,6 milioni. Per l’ intero perimetro del gruppo (compresa Rcs) i ricavi sono pari a 882,7 milioni e l’ utile sale da 5,3 a 17,3 milioni.
Al via Audiweb 2.0, nuovo sistema di rilevazione dell’ audience online, più completo e preciso. I primi dati disponibili da gennaio
Prima Comunicazione
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Ci sono voluti più di due anni di lavoro, ma alla fine la nuova Audiweb 2.0 ha visto la luce. “Il nuovo sistema di rilevazione delle audience online, realizzato in collaborazione con Nielsen, restituisce agli editori il giusto valore dei contenuti digitali, misurati in modo corretto su tutte le piattaforme, e offre agli investitori una fotografia chiara, tempestiva e trasparente del mercato, in modo che possano valutare al meglio come pianificare”, ha affermato Marco Muraglia , presentando il 15 novembre a Milano la nuova ricerca, che – ha aggiunto con giustificato orgoglio il presidente di Audiweb – è “la più innovativa oggi presente al mondo”. In particolare è innovativa la metodologia della ricerca, basata su tre fonti di dati: la rilevazione censuaria mediante SDK, un particolare software messo a punto da Nilsen, che sostituisce i vecchi tag; l’ utilizzo dei big data (in particolare quelli demografici, come l’ età e il sesso) forniti da Facebook; il panel di 40mila persone, che consente di validare e calibrare i big data per produrre le informazioni corrette necessari per le pianificazioni pubblicitarie. Nella foto Marco Muraglia, presidnete di Audiweb; Filippo D’ Avanzo, responsabile del comitato tecnico; Luca Bordin, general manager media, sales& solutions di Nielsen Italia “La nuova Audiweb 2.0, ha aggiunto Muraglia, “fornirà una rilevazione completa e coerente di tutte le audience da pc e dispositivi mobili, anche di quelle attualmente non rilevate, come il traffico in-app mobile su Facebook, Twitter e gli altri social network, le Amp (accelerated mobile pages) di Google, una piena copertura video, e dati giornalieri e settimanali, oltre che mensili, colmando così un’ altra lacuna delle attuali rilevazioni”. I primi risultati del nuovo sistema di rilevazione saranno disponibili a partire dal prossimo anno: in gennaio saranno distribuiti agli editori i dati quotidiani e settimanali; in aprile saranno diffusi anche i dati mensili e quelli del giorno medio del nastro di pianificazione. Infine ci sarà un’ unica ricerca di base sull’ universo degli utenti di Internet, realizzata congiuntamente da Audiweb e Auditel , come auspicato dall’ Autorità per le comunicazioni. “Il tavolo di lavoro con Auditel è in fase avanzata”, ha detto Muraglia.
Cairo bacchetta Milano Finanza: dati non corretti e sovrastimati sui ricavi generati dai Mondiali. E rintuzza: al Campionato mondiale la Spagna c’ è e noi anche, con Marca
Prima Comunicazione
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Rcs Mediasgroup, in riferimento all’ articolo pubblicato oggi su Milano Finanza “Il flop Mondiali piega RCS” – sottotitolo “Il disastro degli Azzurri inciderà sulla diffusione e sulla raccolta pubblicitaria della Gazzetta dello Sport che contava su decine di milioni di introiti dall’ evento” ed anche “Un danno che potrebbe pesare per decine di milioni” – precisa che si tratta di dati non corretti ed esageratamente sovrastimati, che non riflettono gli impatti in termini di ricavi e margini generati in occasione delle ultime competizioni Mondiali, quando nel 2014 hanno generato per RCS in Italia circa 7 milioni di Euro di ricavi e circa 5 milioni di Euro di margine incrementali. Urbano Cairo (foto Olycom) E’ ragionevole attendersi continua la nota Rcs – che il forte e diffuso interesse per i Mondiali, anche in assenza della nostra nazionale ed in considerazione delle iniziative che potranno essere lanciate in tale occasione, consentirà comunque di realizzare in Italia nel 2018 buona parte di tali ricavi e margini incrementali. Si sottolinea inoltre che il Gruppo RCS pubblica in Spagna la testata Marca, leader tra i quotidiani sportivi, che beneficerà in termini di pubblicità e diffusione della partecipazione della nazionale spagnola ai Campionati Mondiali.