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Rassegna Stampa del 29/09/2017

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Indice Articoli

Per l’ Inpgi pesa ancora l’ effetto crisi Saldi positivi a partire dal 2038

Piano news, l’ ultima promessa di Orfeo: “Entro sei mesi”

Tronchetti non punisce il Fatto e il fedele Porro non si dà pace

Sky e Mediaset contro gli orari delle partite decisi dalla Lega Serie A

Alpha, De Agostini parla ai maschi

Linkiesta.it chiude il 2016 con 410 mila euro di perdite

La pubblicità va online con i video legati ai contenuti

Class Editori, ricavi semestrali a 33,09 mln. Perdite ridotte di 4,53 mln (pari al 37%)

Class Editori, ricavi semestrali a 33,09 milioni. Perdite ridotte di 4,53 mln (pari al 37%)

Rai Radio, raccolta a +4,2%

Il capo dei media vaticani: Bergoglio non sa comunicare

Per le banche dati online Iva al 4%

Rai, così in radio il nuovo Gr è personalizzato

Per l’ Inpgi pesa ancora l’ effetto crisi Saldi positivi a partire dal 2038

Il Sole 24 Ore

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La crisi economica continua a farsi sentire nel settore editoriale e gli interventi di riforma del sistema previdenziale, adottati per garantire la sostenibilità finanziaria della gestione nel medio lungo periodo, consentiranno di invertire la tendenza con saldi positivi a partire dal 2038. È quanto è emerso ieri da un’ audizione della presidente dell’ Inpgi, Marina Macelloni, alla Commissione bicamerale enti gestori. «Se la riforma è sufficiente per una sostenibilità futura dell’ Inpgi – ha sottolineato Macelloni – al momento subiamo ancora gli effetti della crisi e processi di espulsione di giornalisti dalle redazioni». Per uscire dalla crisi, ha aggiunto la presidente, «servirà l’ impegno di tutti i soggetti attivi nell’ editoria per dare riconoscibilità a forme di lavoro giornalistico diverse».

Piano news, l’ ultima promessa di Orfeo: “Entro sei mesi”

Il Fatto Quotidiano
Gi. Ro.
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“Gubitosi ci ha messo tre anni, Campo Dall’ Orto un anno e mezzo, a me date almeno sei mesi”. Così il direttore generale della Rai, Mario Orfeo, ha risposto alla richiesta di chiarimenti sul piano informazione durante il Cda di ieri, che si è svolto a Milano. Il dg ha cercato di smentire le indiscrezioni che parlavano di almeno un anno di tempo, ma ha fatto capire che non sarà una cosa veloce. I sei mesi cui fa riferimento Orfeo partiranno dalla fine di ottobre, quando verrà messo a punto il contratto di servizio, con uno slittamento di un mese dovuto a un ritardo del Mise. Si arriva così ad aprile, a ridosso delle elezioni, in piena campagna elettorale. Ma c’ è Milena Gabanelli che, dopo aver chiesto l’ aspettativa non retribuita, aspetta il varo del piano per ottenere quello che le avevano promesso: una testata per gestire l’ informazione Internet della Rai. Orfeo, poi, dopo aver elencato i buoni risultati della Rai a settembre (35,1% di share sulla giornata; 36,2 sul daytime; 36,6 sulla prima serata), ha fatto sapere che oggi (ultimo giorno utile) verrà inviata all’ Anac tutta la documentazione richiesta sul contratto di Fabio Fazio.

Tronchetti non punisce il Fatto e il fedele Porro non si dà pace

Il Fatto Quotidiano
Giorgio Meletti
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Nicola Porro, conduttore di Matrix, lavora per la Mediaset di Silvio Berlusconi e per Il Giornale dei suoi familiari. È dunque autorità indiscussa del rapporto tra pubblicità e informazione e lo ringraziamo di aver notato sul Fatto sia un articolo critico sul ritorno in Borsa della Pirelli sia la pubblicità della stessa operazione. I lettori lo sapevano già: Il Fatto è libero dai condizionamenti della pubblicità. Porro però è incredulo: “È una grande ipocrisia le pubblicità gli editori le sentono e i giornalisti pure”. Pur tifosissimo di Marco Tronchetti Provera, non si capacita che il boss della Pirelli, spesso contrariato dai nostri articoli, e magari prevedendo la critica, non abbia fatto escludere Il Fatto dalla campagna pubblicitaria. Tronchetti è stato corretto e Porro non ci crede (andiamo bene). Così va oltre e accusa noi di slealtà: secondo lui l’ editore del Fatto doveva garantire articoli entusiastici, oppure rifiutare quella pubblicità. Come se avessimo morso la mano che ci nutriva. Forse l’ editore del Giornale ha chiesto a Porro di leggersi le mille pagine del prospetto Pirelli, e solo quando lui ha certificato che era una figata la pubblicità è stata ammessa. Chissà se al Giornale, ogni volta che arriva una pagina di pubblicità Ferrero il direttore Sallusti assaggia per correttezza un Kinder. La separazione tra pubblicità e notizie non è un principio ipocrita, come Porro ama definire l’ etica. È il criterio di correttezza con cui gli editori, prima ancora dei giornalisti, mantengono la fiducia dei lettori. Violando questa regola commerciale si stanno rovinando molti quotidiani italiani diretti dagli uomini di mondo che piacciono a Porro. Se ne faccia una ragione: i lettori preferiscono i giornalisti che sputano nel piatto dove mangiano a quelli che lo leccano.

Sky e Mediaset contro gli orari delle partite decisi dalla Lega Serie A

Il Sole 24 Ore

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Mediaset Premium e Sky contro la Lega Serie A. Come anticipato ieri sul sito del Sole 24 Ore (www.ilsole24ore.com), i due broadcaster hanno inviato una lettera di protesta in merito alla programmazione delle gare di Serie A della stagione in corso, in particolare quelle di Milan e Inter. I contenuti delle lettere inviate sono gli stessi, i toni differenti. Quella di Mediaset è una vera e propria diffida legale. Le pay tv puntano innanzitutto l’ indice contro le nuove finestre orarie di sabato alle 15 e di domenica alle 18 che non erano previste nel bando 2015/18. Altra doglianza: la programmazione alle 20.45 di partite con squadre senza grande seguito di tifosi. Anche perché le milanesi, destinatarie indirette del cahier de doleances, con le nuove proprietà cinesi preferiscono (accontentate) orari pomeridiani più favorevoli al pubblico asiatico. Indice puntato anche verso Tim ed Eleven Sports con le loro offerte in streaming ritenute a valori troppo lontani dal mercato. In serata dalla Lega è stato precisato di voler «tenere nella massima considerazione» le idee delle due pay tv. (A. Bio. e M.Bel.)

Alpha, De Agostini parla ai maschi

Italia Oggi
MARCO A. CAPISANI
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De Agostini presenta ufficialmente Alpha, il suo quarto canale televisivo che andrà in onda da domenica prossima al numero 59 del digitale terrestre (dtt). Dopo i canali satellitari per ragazzi DeA Kids e DeA Junior su Sky e quello al canale 47 sul dtt in joint venture con Viacom International Media Networks, Super!, è pronto per il debutto un canale dedicato al pubblico maschile (25-44 anni). Anche se c’ è sempre l’ intenzione di crearne un altro, pensato per sole telespettatrici: «Ci piacerebbe avviare questo progetto ma non abbiamo trovato la numerazione», ha dichiarato ieri a Milano Pierfrancesco Gherardi, managing director della divisione DeA Digital che riunisce le attività televisive tra piccolo schermo, web e mobile. «Sono state valutate troppo alcune lcn (numerazioni dei canali, ndr) che in passato sono finite sul mercato». Al momento, quindi, l’ attenzione è per gli obiettivi che Alpha si prefigge, ossia share allo 0,3-0,4% nel giro di un anno e una raccolta pubblicitaria «100 power ratio», ha spiegato Gherardi. Tradotto: se gli ascolti toccano lo 0,3% di share, per esempio, allora l’ intenzione è attirare lo 0,3% della spesa complessiva in Italia in spot tv. Intanto, il manager conferma un fatturato 2016 di DeA Digital a quota 27 milioni di euro ma non si sbilancia su quello 2017 vista la variazione di perimetro delle attività dopo il deconsolidamento di parte del canale Super!, oggi in jv con Viacom. Quest’ anno però Super! aumenterà, secondo le previsioni, del 10% le inserzioni curate da Viacom, che si occuperà anche di Alpha. Stabili invece la raccolta dei canali satellitari seguiti da Prs e quella dei siti web (con Viacom in campo per quelli posizionati sul target ragazzi e con la concessionaria Manzoni per quelli al femminile). Gherardi si aspetta dal mondo della televisione «forti cambiamenti». Compresa la riforma del ministro dei beni culturali Dario Franceschini che prevede maggiori obblighi d’ investimento in produzioni indipendenti? «No comment», ha risposto il manager del gruppo co-firmatario con tutti gli altri big della tv italiana di una lettera di protesta contro il ministro. Invece, è la jv in Super! con Viacom una scelta strategica in vista dei prossimi cambiamenti, considerando che «Viacom ha un’ importante library e possibilità di muoversi all’ estero», ha proseguito Gherardi. «Noi vogliamo focalizzarci più sulla detenzione dei diritti tv che sulla loro mera commercializzazione. Più in generale, rimaniamo attenti alle occasioni sul mercato, sia per progetti declinabili sui vari schermi (tv o mobile che sia, ndr) sia per nuovi format (compresi quelli sui cellulari, ndr)». A proposito di produzioni e con alle spalle un budget in comunicazione da 1,5 milioni di euro, Alpha lancerà opere originali come Campi di battaglia con gli ex sportivi Martin Castrogiovanni e Gennaro Gattuso, Clan Maddaloni con Gianni e Marco Maddaloni, rispettivamente maestro e campione di judo, originari di Scampia a Napoli dove il papà Gianni tiene aperta una palestra. Però, più della lotta alla delinquenza e di un esempio di valore civico (tema peraltro al centro del posizionamento del canale), Gianni Maddaloni ha parlato soprattutto di un altro napoletano doc, Roberto Saviano, definendolo «un personaggio che si deve parcheggiare. Meglio se avesse fatto una deposizione contro la malavita e via», concludendo che «i panni sporchi si lavano in casa».

Linkiesta.it chiude il 2016 con 410 mila euro di perdite

Italia Oggi
ANDREA GIACOBINO
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Anche i modelli di business dell’ editoria italiana basati solo sul web fanno acqua. Lo prova il bilancio 2016 di Editoriale Linkiesta.it, che pubblica l’ omonimo sito, società che pure annovera azionisti eccellenti di minoranza come Marco Pescarmona (patron di Mutuionline), il banchiere d’ affari Guido Roberto Vitale, Andrea Guerra (già ceo di Luxottica e oggi numero uno di Eataly), il banchiere Pietro Modiano presidente della Carlo Tassara di Romain Zaleski, Orlando Barucci banker della scuderia di Vitale, il gestore di hedge fund Luca Orsini (che cedendo le sue azioni Rcs a Urbano Cairo è stato un fattore importante nella conquista del Corriere della Sera) e Salvatore Bragantini. L’ esercizio si è chiuso con una perdita di quasi 410 mila euro su un fatturato di soli 234 mila euro. Sennonché alla perdita del 2016 si è aggiunto un rosso di altri 55 mila euro da gennaio ad aprile di quest’ anno e così l’ intero passivo è stato ripianato da una parte attingendo alle riserve e dall’ altra riducendo il capitale a 78 mila euro. Il nuovo rosso è avvenuto in un anno chiuso con oltre 20 milioni di utenti unici (+72% sul 2015) e 50,5 milioni di pagine viste (+84%), ma il consiglio d’ amministrazione prevede che anche il 2017 chiuda in perdita. © Riproduzione riservata.

La pubblicità va online con i video legati ai contenuti

Corriere della Sera
Ba.Mill.
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rViralize è una piattaforma tecnologica che supporta editori, creatori di contenuti e inserzionisti nell’ esecuzione di strategie di distribuzione e advertising video online. Fondata nel 2013 da Marco Paolieri, Maurizio Sambati e Ugo Vespier, fattura 4 milioni che quest’ anno «raddoppiano a otto milioni» dichiara Ugo, cpo. «Mettiamo a disposizione dei formati di adv che servono a monetizzare audience online». Sono i video che partono quando si clicca una news, per intenderci. Con la differenza che Viralize ha introdotto tecnologie e formati all’ avanguardia per il video advertising, ad esempio il Video in Picture, l’ InText to ViP, e i formati per la distribuzione dei contenuti Matrix e Stream. Gli editori possono inoltre usufruire della piattaforma della start up per erogare e tracciare le proprie campagne dirette. Tra i clienti: Sky, Condle Nast.

Class Editori, ricavi semestrali a 33,09 mln. Perdite ridotte di 4,53 mln (pari al 37%)

Italia Oggi

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Il consiglio di amministrazione di Class Editori ha approvato i risultati consolidati relativi al primo semestre 2017. I ricavi totali sono stati pari a 33,09 milioni di euro, rispetto ai 36,03 milioni del corrispondente periodo del 2016, con la raccolta pubblicitaria pari a 18 milioni, -3% rispetto allo stesso periodo del 2016 a parità di perimetro. La riduzione dei costi operativi è stata pari all’ 8,4% (36,86 milioni contro 40,24 nel semestre 2016). L’ ebitda mostra un miglioramento di circa 0,45 milioni di euro, con un saldo pari a -3,77 milioni di euro rispetto ai -4,21 milioni di euro dello stesso periodo. Gli ammortamenti e le svalutazioni sono pari a 3,38 milioni di euro (4,29 milioni nel primo semestre 2016). Di conseguenza, il risultato operativo (Ebit) per il primo semestre 2017 mostra un miglioramento di circa 1,54 milioni di euro, con un saldo pari a -7,39 milioni di euro, rispetto ai -8,93 milioni di euro del semestre 2016. Il risultato ante imposte è pari -7,61 milioni di euro (-10,91 milioni), mostrando un miglioramento di circa 3,30 milioni di euro. Il risultato netto di gruppo dopo gli interessi di terzi e le imposte è pari a -7,66 milioni di euro (-12,19 milioni di euro nel primo semestre 2016), con un miglioramento di circa 4,53 milioni di euro. La posizione finanziaria netta della casa editrice presenta alla data del 30 giugno 2017 un indebitamento pari a 65,6 milioni di euro rispetto ai 67,3 milioni al 31 dicembre 2016. La raccolta pubblicitaria della casa editrice (che edita MF/Milano Finanza), in un contesto di mercato pubblicitario italiano non favorevole (-3%, fonte Nielsen, che sale a -5% non considerando la performance delle tv generaliste in cui la casa editrice non è presente) ha registrato una crescita nei settori della GO TV (Telesia +13%), Tv (+8% Class CNBC) e Internet (+20%), che insieme rappresentano il 37% del fatturato complessivo. La GO TV Telesia, in particolare, si conferma secondo mezzo della casa editrice e leader del mercato di riferimento. Class CNBC prosegue la sua crescita con una performance superiore al mercato televisivo. Rassicuranti i risultati del web, in crescita del 20% a fronte dell’ 1,7% del settore. La flessione della raccolta dell’ area quotidiani (-8% inferiore al -10,8% del mercato) e dei periodici, è stata in parte contenuta dalla capacità della casa editrice di offrire iniziative distintive e originali, apprezzate dal mercato pubblicitario: ItaliaOggi 25, 1° Milano Marketing Festival, Capital G7-Le eccellenze d’ Italia al G7, Class Digital Experience Week 2 e Gentleman The Best Ideas. I canali tv uniti alle piattaforme di trading online, alle news e alle informazioni finanziarie vendute con pacchetti applicativi professionali, ai siti Internet di MF/Milano Finanza e della collegata ItaliaOggi, ai siti di e-commerce, alle applicazioni per tablet, alle radio e alle corporate tv fanno tutti parte di un’ area digitale che vede non solo la convergenza di tecnologie ma anche di mercato e che nel semestre ha visto ricavi in crescita del 4,4% e un miglioramento del margine di contribuzione. Il sito web di Milano Finanza ha registrato nel semestre, secondo quanto certificato dai dati reali di traffico dei sistemi digitali di Analytics, una media giornaliera di 135.377 utenti unici, con una crescita del 15,4% rispetto ai primi sei mesi del 2016). Il numero di lettori che seguono in tempo reale le notizie del sito attraverso Twitter ha sfiorato le 98 mila unità per MF-Milano Finanza e superato le 36 mila unità per la collegata ItaliaOggi. Per quanto riguarda le diffusioni cartacee e digitali delle testate, MF/Milano Finanza ha registrato una diffusione media di circa 67 mila copie, Class di circa 36 mila copie e Capital circa 37 mila copie (dati Ads). Nel comparto dell’ e-commerce, ha preso buon avvio la commercializzazione di prodotti di qualità attraverso Capital Shop, per il quale sono state realizzate convenzioni con prestigiose comunità. Per quanto riguarda l’ e-commerce in Cina, gestito dalla controllata Ccec Srl, che ha in corso un contratto pluriennale di fornitura con CCIG Mall, sono in fase di definizione le fasature con il nuovo business model adottato dalla società cinese, che è passata da un e-commerce del tipo B2B a B2C, ma con un’ innovativa piattaforma dedicata in esclusiva ai clienti di Bank of China, China Telecom, Beijing Gas, che garantiscono masse di potenziali clienti molto consistenti. In questi mesi, precisa il comunicato della casa editrice, sono continuati i colloqui e i contatti per mettere a punto la collaborazione alla nuova piattaforma, che, secondo quanto riferito negli ultimi colloqui, sta per diventare operativa: al fine di attivare la collaborazione con la stessa piattaforma e riprendere le forniture, è stato previsto un incontro operativo a Pechino entro la fine di novembre, durante il quale saranno esaminati anche tutti gli aspetti amministrativi. Il comunicato ricorda che dopo la chiusura del semestre, Class Editori e Università Telematica Pegaso, leader assoluto dei corsi universitari online legalmente riconosciuti, hanno costituito una Associazione in partecipazione per realizzare un progetto di amplissimo respiro, dai Master alla formazione online, alla diffusione della conoscenza e dell’ informazione a elevato valore aggiunto, per studenti, manager, top manager e professionisti. Entro l’ anno prenderà il via l’ attività della Business School Milano Finanza e della Business School ItaliaOggi, le due accademie di formazione online e in aula che nascono dall’ unione fra la competenza acquisita negli anni da Pegaso e le competenze di MF-Milano Finanza e ItaliaOggi. Quanto all’ andamento prevedibile della gestione, la casa editrice comunica che, sebbene con migliori stime di crescita del Pil rispetto al 2016, il contesto economico nazionale non offre ancora segnali forti di miglioramento nei mesi a seguire; tuttavia, l’ entrata in vigore della misura prevista nel DL 50/17 riguardante la concessione di un credito di imposta dal 75% al 90% del valore degli investimenti incrementali in campagne pubblicitarie su carta stampata e tv locali effettuati da imprese e professionisti, prospetta una ripresa nella parte finale dell’ anno della raccolta pubblicitaria. Inoltre la Casa editrice prosegue la propria strategia di contenimento dei costi e sul fronte dei ricavi ha avviato una riorganizzazione interna diretta a un forte aumento della propria quota di mercato della pubblicità digitale, e un particolare sviluppo dei ricavi è previsto dalla GO TV Telesia. Tutto ciò, unito alla prosecuzione degli eventi e iniziative speciali nella seconda parte dell’ anno e ripetibili anche negli anni a venire, come l’ iniziativa Motore Italia (in totale 20 eventi e iniziative speciali già programmate e quantificate nei ricavi), fa prevedere un ulteriore miglioramento dei risultati di gestione nella seconda parte dell’ anno.

Class Editori, ricavi semestrali a 33,09 milioni. Perdite ridotte di 4,53 mln (pari al 37%)

MF

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Il consiglio di amministrazione di Class Editori ha approvato i risultati consolidati relativi al primo semestre 2017. I ricavi totali sono stati pari a 33,09 milioni di euro, rispetto ai 36,03 milioni del corrispondente periodo del 2016, con la raccolta pubblicitaria pari a 18 milioni, -3% rispetto allo stesso periodo del 2016 a parità di perimetro. La riduzione dei costi operativi è stata pari all’ 8,4% (36,86 milioni contro 40,24 nel semestre 2016). L’ ebitda mostra un miglioramento di circa 0,45 milioni, con un saldo pari a -3,77 milioni rispetto ai -4,21 milioni dello stesso periodo. Gli ammortamenti e le svalutazioni sono pari a 3,38 milioni (4,29 milioni nel primo semestre 2016). Di conseguenza, il risultato operativo (ebit) per il primo semestre 2017 mostra un miglioramento di circa 1,54 milioni, con un saldo pari a -7,39 milioni rispetto ai -8,93 milioni del semestre 2016. Il risultato ante imposte è pari -7,61 milioni (-10,91 milioni), mostrando un miglioramento di circa 3,3 milioni. Il risultato netto di gruppo dopo gli interessi di terzi e le imposte è pari a -7,66 milioni di euro (-12,19 milioni nel primo semestre 2016), con un miglioramento di circa 4,53 milioni. La posizione finanziaria netta della casa editrice presenta alla data del 30 giugno 2017 un indebitamento pari a 65,6 milioni di euro rispetto ai 67,3 milioni al 31 dicembre 2016. La raccolta pubblicitaria della casa editrice (che edita MF-Milano Finanza), in un contesto di mercato pubblicitario italiano non favorevole (-3%, fonte Nielsen, che sale a -5% non considerando la performance delle tv generaliste in cui la casa editrice non è presente) ha registrato una crescita nei settori della GO TV (Telesia +13%), Tv (+8% Class Cnbc) e Internet (+20%), che insieme rappresentano il 37% del fatturato complessivo. La GO TV Telesia, in particolare, si conferma secondo mezzo della casa editrice e leader del mercato di riferimento. Class Cnbc prosegue la sua crescita con una performance superiore al mercato televisivo. Rassicuranti i risultati del web, in crescita del 20% a fronte dell’ 1,7% del settore. La flessione della raccolta dell’ area quotidiani (-8% inferiore al -10,8% del mercato) e dei periodici è stata in parte contenuta dalla capacità della casa editrice di offrire iniziative distintive e originali, apprezzate dal mercato pubblicitario: ItaliaOggi 25, 1° Milano Marketing Festival, Capital G7-Le eccellenze d’ Italia al G7, Class Digital Experience Week 2 e Gentleman The Best Ideas. I canali Tv uniti alle piattaforme di trading online, alle news e alle informazioni finanziarie vendute con pacchetti applicativi professionali, ai siti Internet di MF-Milano Finanza e della collegata ItaliaOggi, ai siti di e-commerce, alle applicazioni per tablet, alle radio e alle Corporate Tv fanno tutti parte di un’ area digitale che vede non solo la convergenza di tecnologie ma anche di mercato e che nel semestre ha visto ricavi in crescita del 4,4% e un miglioramento del margine di contribuzione. Il sito web di Milano Finanza ha registrato nel semestre, secondo quanto certificato dai dati reali di traffico dei sistemi digitali di Analytics, una media giornaliera di 135.377 utenti unici, con una crescita del 15,4% rispetto ai primi sei mesi del 2016). Il numero di lettori che seguono in tempo reale le notizie del sito attraverso Twitter ha sfiorato le 98 mila unita per MF-Milano Finanza e superato le 36 mila unita per la collegata ItaliaOggi. Per quanto riguarda le diffusioni cartacee e digitali delle testate, MF-Milano Finanza ha registrato una diffusione media di circa 67 mila copie, Class di circa 36 mila copie e Capital circa 37 mila copie (dati Ads). Nel comparto dell’ e-commerce, ha preso buon avvio la commercializzazione di prodotti di qualità attraverso Capital Shop, per il quale sono state realizzate convenzioni con prestigiose comunità. Per quanto riguarda l’ e-commerce in Cina, gestito dalla controllata Ccec Srl, che ha in corso un contratto pluriennale di fornitura con CCIG Mall, sono in fase di definizione le fasature con il nuovo business model adottato dalla società cinese, che è passata da un e-commerce del tipo B2B a B2C, ma con un’ innovativa piattaforma dedicata in esclusiva ai clienti di Bank of China, China Telecom, Beijing Gas, che garantiscono masse di potenziali clienti molto consistenti. In questi mesi, precisa il comunicato della casa editrice, sono continuati i colloqui e i contatti per mettere a punto la collaborazione alla nuova piattaforma, che, secondo quanto riferito negli ultimi colloqui, sta per diventare operativa: al fine di attivare la collaborazione con la stessa piattaforma e riprendere le forniture, è stato previsto un incontro operativo a Pechino entro la fine di novembre, durante il quale saranno esaminati anche tutti gli aspetti amministrativi. Il comunicato ricorda che dopo la chiusura del semestre, Class Editori e Università Telematica Pegaso, leader assoluto dei corsi universitari online legalmente riconosciuti, hanno costituito una Associazione in partecipazione per realizzare un progetto di amplissimo respiro, dai Master alla formazione online, alla diffusione della conoscenza e dell’ informazione a elevato valore aggiunto, per studenti, manager, top manager e professionisti. Entro l’ anno prenderà il via l’ attività della Business School Milano Finanza e della Business School ItaliaOggi, le due accademie di formazione online e in aula che nascono dall’ unione fra la competenza acquisita negli anni da Pegaso e le competenze di MF-Milano Finanza e ItaliaOggi. Quanto all’ andamento prevedibile della gestione, la casa editrice comunica che, sebbene con migliori stime di crescita del pil rispetto al 2016, il contesto economico nazionale non offre ancora segnali forti di miglioramento nei mesi a seguire; tuttavia, l’ entrata in vigore della misura prevista nel dl 50/17 riguardante la concessione di un credito di imposta dal 75 al 90% del valore degli investimenti incrementali in campagne pubblicitarie su carta stampata e tv locali effettuati da imprese e professionisti, prospetta una ripresa nella parte finale dell’ anno della raccolta pubblicitaria. Inoltre la casa editrice prosegue la propria strategia di contenimento dei costi e sul fronte dei ricavi ha avviato una riorganizzazione interna diretta a un forte aumento della propria quota di mercato della pubblicità digitale, e un particolare sviluppo dei ricavi è previsto dalla GO TV Telesia. Tutto ciò, unito alla prosecuzione degli eventi e iniziative speciali nella seconda parte dell’ anno e ripetibili anche negli anni a venire, come l’ iniziativa Motore Italia (in totale 20 eventi e iniziative speciali già programmate e quantificate nei ricavi), fa prevedere un ulteriore miglioramento dei risultati di gestione nella seconda parte dell’ anno.

Rai Radio, raccolta a +4,2%

Italia Oggi
CLAUDIO PLAZZOTTA
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I canali radio della Rai hanno una raccolta pubblicitaria che nei primi otto mesi del 2017 cresce del 4,2% sullo stesso periodo del 2016. E che, se manterrà lo stesso ritmo fino alla fine dell’ anno, porterà la divisione guidata da Roberto Sergio a ricavi pubblicitari complessivi attorno ai 31,2 milioni di euro, dopo i 30 milioni archiviati nel bilancio Rai 2016. Nel corso della presentazione dei palinsesti di Rai Radio, ieri sera a Milano, l’ amministratore delegato di Rai Pubblicità, Fabrizio Piscopo, ha sottolineato come «il pubblico radiofonico di Rai Radio è leader nel nuovo target Spendenti, costituito dal 67% degli italiani che appartiene alla classe economica media e medio-alta. Il loro reddito è due volte e mezzo quello del rimanente 33% ed equivale all’ 85% del potere d’ acquisto del totale Italia. Il pubblico di Rai Radio è inoltre leader nel target di consumo, ossia di chi acquista prodotti di marca, specialmente nelle fasce di età over 35, e nel value planning, che si riferisce a coloro che condividono i valori del brand commerciale». Sempre ieri, a Milano, si è tenuto un consiglio di amministrazione della Rai, in cui il direttore generale Mario Orfeo ha ribadito che dall’ inizio del cosiddetto periodo di garanzia televisivo, con la stagione autunno-inverno, la Rai è l’ unica tv generalista a incrementare gli ascolti rispetto a un anno fa, con +0,7 punti sull’ intera giornata. A trainare questi risultati è soprattutto Rai Uno con il daytime che sale di quasi un punto con i programmi tradizionali della mattina e la nuova formula de La vita in diretta, e anche grazie ai successi in prima serata con Carlo Conti, Fabio Fazio, Fiorella Mannoia ed Elio Germano nell’ omaggio a Nino Manfredi. I consiglieri di amministrazione della Rai, infine, hanno dato l’ ok alla nomina di Roberto Nepote (attualmente direttore del centro di produzione Rai di Torino) come presidente di RaiCom, mentre Gian Paolo Tagliavia è stato confermato amministratore delegato della società. Nel consiglio di amministrazione di RaiCom confermati pure i consiglieri Pier Forleo ed Eleonora Andreatta, ai quali si aggiunge Silvia Calandrelli, direttrice di Rai Cultura. © Riproduzione riservata.

Il capo dei media vaticani: Bergoglio non sa comunicare

Libero

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FRANCESCO RIGATELLI «Il problema del papato di Francesco non è quello che lui dice, ma la percezione di quello che lui dice». A parlare è monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la comunicazione della Santa Sede, dicastero voluto dallo stesso Bergoglio per sovrintendere e riordinare i media vaticani, dall’ Osservatore Romano a Radio Vaticana, dalla Sala stampa al Centro televisivo. Ne fanno parte 16 membri (6 cardinali, 7 vescovi e 3 laici di cui due donne), provenienti dai cinque continenti e coadiuvati da un prefetto. Appunto Viganò, che ieri di fatto ha ammesso per la prima volta a Milano davanti al pubblico del Prix Italia della Rai che esiste un problema di comunicazione del papato di Francesco. Inoltre, stando alla frase del monsignore, viene da chiedersi se il Papa non dovrebbe tenere più da conto le sue parole. Per non entrare nella discussione sulla sua fallibilità. Viganò è arrivato all’ argomento parlando del suo impegno radiofonico di confronto col pubblico su Rtl 102.5: «Esperienza stimolante perché consente di capire i bisogni reali di tutte le persone, non solo di coloro che vanno a messa la domenica, e di intermediare meglio i contenuti del papato». Di questo bisogno di intermediazione, come se il Papa non si spiegasse bene da solo, domandiamo direttamente al prefetto: «Quando Francesco viene travisato non è per ciò che dice, ma per pregiudizio ideologico o per ignoranza. A questo Papa danno del comunista allo stesso modo in cui accusavano Benedetto XXVI di essere di destra». E dire che al nuovo dicastero della Curia romana è affidato il compito di ristrutturare complessivamente, attraverso un processo di riorganizzazione e di accorpamento, «tutte le realtà che, in diversi modi, fino ad oggi, si sono occupate della comunicazione», al fine di «rispondere sempre meglio alle esigenze della missione della Chiesa». La Segreteria è articolata in cinque direzioni: affari generali, editoriale, sala stampa della Santa Sede, tecnologica e teologico-pastorale. Di pochi giorni fa è anche la pubblicazione della lettera inviata l’ 11 agosto, cui il Papa non ha risposto, e svelata dai 62 firmatari il 24 settembre in cui alcuni membri della Chiesa accusano Francesco di eresia. Fra i nomi più conosciuti, il vescovo svizzero Bernard Fellay, l’ ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi e l’ ex vicepresidente del Cnr Roberto de Mattei. Nella lettera, i firmatari attribuiscono al Papa sette «proposizioni false ed eretiche», contenute «in modo diretto o indiretto» nell’ ultima esortazione apostolica, intitolata “Amoris laetitia”. Nel documento, Francesco non aveva proposto grandi cambiamenti bensì promosso un atteggiamento genericamente più aperto nei confronti dei divorziati che si risposano o vanno a convivere – per la Chiesa il matrimonio cattolico è inscindibile – e dei gay, sebbene con molti distinguo. Su entrambi gli argomenti, i cattolici ostili al Papa lo criticano da molti anni. riproduzione riservata.

Per le banche dati online Iva al 4%

Il Sole 24 Ore
Anna AbagnaleBenedetto Santacroce
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L’ abbonamento a una banca dati on line di libri gode dell’ aliquota Iva ridotta del 4%. A dirlo è la Direzione centrale normativa dell’ agenzia delle Entrate, con la risoluzione 120/E/2017 pubblicata ieri in risposta ad un interpello . L’ origine della questione Il trattamento agevolato ai fini Iva dell’ operazione in questione trae origine dall’ interpretazione estensiva che il legislatore della legge di Stabilità 2015 ha dato alla tabella A, parte II, numero 18), allegata al Dpr 633/1972, considerando come «giornali, notiziari quotidiani, dispacci dell’ agenzie di stampa, libri e periodici», tutte le pubblicazioni identificate da codice ISBN o ISSN e veicolate attraverso qualsiasi supporto fisico o tramite mezzi di comunicazione elettronica. La conseguenza è stata l’ estensione agli e-books dell’ aliquota Iva al 4% ed il rischio di una procedura di infrazione in quanto la norma non sembrava essere conforme all’ ordinamento unionale. La novità della Ue La decisione della nostra amministrazione finanziaria sembrerebbe, invece, muoversi ora nella stessa direzione indicata da Bruxelles, dove il 2 giugno scorso il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria, ha approvato un provvedimento che modifica la direttiva 2006/112/CE riguardo all’ e-commerce. La novità proveniente dall’ Unione europea e che consiste, nello specifico, nella possibilità di tassare la vendita di pubblicazioni elettroniche con un’ aliquota Iva ridotta, pone fine alla discriminazione fiscale preesistente tra libri stampati e libri digitali. Questo vero e proprio cambiamento di rotta non solo renderebbe legittima la nostra disciplina interna, ma addirittura fa sì che possa ritenersi superata l’ ultima pronuncia della Corte di giustizia sul tema la quale, in riferimento alla causa C-390/15, aveva affermato che l’ applicazione di un’ aliquota Iva ordinaria agli e-books non determinava una disparità di trattamento rispetto al regime agevolato previsto per la fornitura di libri digitali mediante un supporto fisico (cd, cd-rom eccetera). La situazione italiana Ritornando alla prassi nazionale appena emanata, nello specifico l’ agenzia dell’ Entrate ha chiarito, come d’ altronde già aveva fatto nella circolare 20/E/2016, che l’ aliquota Iva del 4% è pure applicabile alle operazioni di messa a disposizione on line dei prodotti editoriali, tra cui giornali, libri, periodici eccetera. Nel caso in cui tali prodotti sono offerti da parte di una banca dati online, che prevede altresì una serie di servizi aggiuntivi – tra cui ad esempio la possibilità di scaricare alcuni articoli in formato pdf o di leggere l’ abstract – questi ultimi non rilevano ai fini del trattamento Iva applicabile. Ciò in quanto, trattandosi di una banca dati bibliografica, le funzionalità di ricerca offerte all’ utente non costituiscono un valore aggiunto per il consumatore, tanto è vero che tali ultimi servizi sono offerti gratuitamente a tutti gli utenti, anche se non abbonati. In definitiva, restando la funzione principale del contratto di abbonamento quella di consentire di acquisire il contenuto digitalizzato dei libri e delle altre pubblicazioni, che presentano i requisiti richiesti dalla legge per il trattamento Iva agevolato, l’ aliquota Iva applicabile è senza alcun dubbio quella del 4 per cento. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Rai, così in radio il nuovo Gr è personalizzato

La Stampa
MICHELA TAMBURRINO
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U n Prix Italia benedetto da Renzo Arbore e non poteva essere diversamente perché a Milano si è parlato di radio, delle 3 reti generaliste e delle 5 tematiche, si è fatto il punto sul quello che sarà, con la presidente Monica Maggioni e con il dg Mario Orfeo, in versione show man. Ge rardo Greco novello direttore di Radio1 ha sfoderato le sue novità che andranno in onda dalle cinque del mattino e che sanno di pace. Come quella che ha riunito Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro, tornati insieme per Senza titolo , una lettura di giornali leggera che passa al setaccio quotidiani in edicola e on line. Ma il fiore all’ occhiello riguarda l’ App You Radio1, una radio «à la carte», personalizzabile, a disposizione degli utenti che si registrano sulla piattaforma digitale Rai Radio: un modo per creare un Gr dedicato, con le ultime notizie dei temi preferiti, in ordine di priorità. Mangiafuoco è il nuovo format narrativo che approfondisce con un taglio particolare la notizia del giorno. Paola Marchesini spedisce Radio2 in giro per l’ Italia con Pif&Astori sempre alla ricerca di un pubblico giovane. Il canale dedicato agli eventi live e all’ intrattenimento fa della crossmedialità un punto di forza, entrando di forza in programmi televisivi restituiti a modo loro. Strategica è la sperimentazione di nuove voci e il coinvolgimento di influencer e youtuber. Gino Gastaldo e Ema Stokholma saranno in viaggio attraverso le nuove tendenze musicali. E poi i classici come Il ruggito del coniglio rimontato e rimesso a nuovo con Dose e Presta Extralarge ad occupare tutta la prima mattina, subito le zampate colte di Caterpillar . Idee, contenuti e nuove piattaforme sono i modelli di Radio3 cari a Marino Sinibaldi che li usa per raccontare cultura, nel tentativo ambizioso di avvicinarla ai luoghi da dove nasce. Attenzione al programma che vede alla guida la bravissima Chiara Valerio che entrerà nelle case degli artisti per scoprire che cosa loro si porterebbero dietro su un’ isola deserta tra libri, film, canzoni. Il primo è Camilleri e sui social è partita la caccia all’ indizio. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.


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