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Rassegna Stampa del 26/09/2017

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Indice Articoli

Per la Rai di Milano l’ ipotesi del Portello

La potentissima disinformatia della Rai

Maggioni, più Rai a Milano

Internazionale si rafforza

Chessidice in viale dell’ Editoria

Claudio Siciliano nominato responsabile ammministrazione, finanza e controllo di Citynews

La Champions League si ascolta su Radio 105. Rinnovata la partnership per la radiocronaca in esclusiva

La battaglia dell’ Auditel

La Rai a Milano «No al trasloco, progetti pronti» Ma Sala rilancia

Master in web communication, a Parma via alla 6ª edizione

La macchina delle fake news russe ora si muove sulla Catalogna

Per la Rai di Milano l’ ipotesi del Portello

Il Sole 24 Ore
Andrea BiondiSara Monaci
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L’ ipotesi della Rai di Milano nel quartiere Portello diventa sempre più concreta. Per ora non ci sono documenti e progetti scritti, ma nel capoluogo lombardo l’ attesa è che la Rai possa aprire un bando per la ricerca di una nuova sede regionale già il prossimo mese. Il primo candidato – forse l’ unico – sarebbe la Fondazione Fiera Milano, proprietaria dei due padiglioni del Portello dove la Rai milanese potrebbe trasferire la produzione, con nuovi studi, camerini e laboratori. A quanto risulta al Sole 24 Ore potrebbero lavorare qui fino a un migliaio di persone, magari per il momento usando i primi 20mila metri quadrati (su 56mila totali circa), e poi valutare in seguito ulteriori espansioni. La cifra del canone per l’ occupazione dello spazio potrebbe aggirarsi, basandosi sul valore dei precedenti bandi non andati in porto, intorno a 1,5 milioni di euro all’ anno. Questo progetto arriverebbe dopo altri due tramontati: la costruzione del nuovo stadio del Milan (che ha prima vinto la gara e poi si è ritirato, con tanto di contenzioso) e la realizzazione di “Milano Alta”, un centro per commercio e strutture ricettive firmato dal raggruppamento Vitali-Stam (arrivato secondo alla gara e poi respinto da Comune e Fondazione, con un contenzioso ancora in corso). L’ attesa attorno a un progetto di questo tipo ha preso ancora maggior corpo ieri dopo le parole del presidente della Rai Monica Maggioni durante la presentazione della 69esima edizione del Prix Italia: premio internazionale di tv, radio e web che, dopo un decennio a Torino, è tornato itinerante. Dal 28 settembre all’ 1 ottobre si svolgerà a Milano, con focus sulle fake news, tant’ è che il titolo è “Back to facts”. Alla presentazione c’ erano anche il Governatore della Lombardia Roberto Maroni e il sindaco di Milano Giuseppe Sala. Da entrambi è arrivata la “stoccata”, per avere più Rai a Milano. Da qui la replica della presidente Maggioni che ha assicurato sull’ esistenza di un progetto «a breve» con «una serie di iniziative, di direzioni e produzioni che potranno avere luogo a Milano. È tutto parte dello studio che sta facendo il direttore generale Orfeo. Manca poco al progetto definitivo. Poi ve lo racconteremo». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

La potentissima disinformatia della Rai

Italia Oggi
AMBROGIO ROVIDETTI DETTI
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L’ assenza di una testa pensante e dirigente al vertice della Rai è facilmente dimostrabile dal comportamento delle varie reti in due eventi recentissimi. Il primo è l’«Operazione Cataluna». Essa è stata descritta con enfasi impropria e rappresentata come una grande aspirazione libertaria e democratica contro la quale si stava esercitando la repressione del governo Rajoy. Nessuno s’ è preoccupato di mettere in rilievo non tanto le opinioni degli unionisti, quanto il quadro legale nel quale è nata e s’ è sviluppata l’ iniziativa del referendum indipendentista di ieri. La Spagna è un regno (solo Pertini ebbe il becco di ferro di dire a sua maestà Juan Carlos: «Saluto in lei colui che ha portato la Spagna dalla dittatura fascista alla Repubblica!») costituzionale con una costituzione democratica, nella quale sono previste larghe autonomie per alcune regioni. La secessione di una di esse può avvenire solo attraverso la complessa procedura di una riforma costituzionale votata, nelle forme previste, dal Parlamento nel quale è rappresentata la nazione intera. L’ Operazione Cataluna è, quindi, illegale. Chi è intervenuto per rimuovere l’ illegalità non è il governo Rajoy e i Carabineros o la Guardia Civil, è l’ autorità giudiziaria dello Stato spagnolo. A quali interessi risponda la disinformazione Rai non è chiaro. Probabilmente, solo al piacere di rimestare l’ acqua della non-conoscenza e del qualunquismo che di questi tempi affligge l’ Italia politica, come quella normale». La seconda mistificazione concerne le elezioni tedesche: «La Merkel vince, l’ Spd, i socialdemocratici perdono rovinosamente». Poiché la matematica non è un’ opinione (salvo che per alcuni (troppi) commentatori Rai) va ricordato che la Merkel ha perso l’ 8,7% contro il 5% dell’ Spd. Basterebbe che il direttore generale della Rai Mario Orfeo, autore e succubo dell’ inaccettabile «Operazione Fazio», desse una direttiva o una semplice indicazione sul rispetto dei dati di fatto e delle ragioni della legalità. Non lo farà. Contento del risultato raggiunto (la direzione generale, dopo il fallimento dell’ ipotesi riformista, mai concretizzatasi, di Campo dell’ Orto), si gode il nuovo incarico senza muovere paglia. mentre il baraccone giornalistico della Rai continua nella sua potentissima disinformatia. Fino a quando sarà sopportata dalla decenza?

Maggioni, più Rai a Milano

Italia Oggi
CLAUDIO PLAZZOTTA
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Il presidente della Rai, Monica Maggioni, va giù dritta sulla questione: «Abbiamo una serie di iniziative in corso a Milano, grandi programmi, pensate allo studio straordinario con cui domenica ha cominciato Fabio Fazio. Certamente Milano, e tutto quello che è in grado di essere e produrre, è attrattivo per Rai, e a breve ci saranno una serie di novità, produzioni, direzioni che potranno avere luogo qui. È tutto parte di uno studio che sta facendo il direttore generale Mario Orfeo. Per cui, quando saremo arrivati al progetto definitivo, lo diremo». E per Milano non si parla solo di un nuovo generico polo produttivo, trasferendo quello di via Mecenate su altre aree, o dello spostamento sotto la Madonnina del Tg2, come da progetto news bocciato di Carlo Verdelli: «No, perché un maggior peso di Milano sull’ informazione della Rai si può avere anche lavorando sulle strutture trasversali. Non mi sottraggo mai alle sfide», dice Maggioni, «e, ripeto, con il direttore generale Mario Orfeo stiamo facendo un lavoro molto serio per pensare alla centralità di Milano rispetto alla progettualità Rai. Centralità che deve arrivare non nei prossimi anni, ma nei prossimi mesi. Nelle prossime settimane esamineremo il tutto per dare il via alle iniziative. Che potrebbero partire in concomitanza con la firma del contratto di servizio (prevista entro la fine dell’ anno, ndr). Milano è un luogo che dimostra come si può cambiare la realtà, è simbolo di quello che le città possono essere capaci di esprimere». Alla presentazione della 69esima edizione del Prix Italia Rai, per la quarta volta a Milano e in cartellone dal 28 settembre al 1° ottobre, è proprio Karina Laterza, segretario generale del premio, a fornire un assist magnifico alla città: «Avremo tantissimi ospiti internazionali, che hanno accolto con entusiasmo l’ invito quando hanno saputo che il Prix si teneva a Milano. Ora infatti Milano è un brand fortissimo e molto desiderato nel mondo». La butta lì a mo’ di battuta il presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni, che si dice in attesa che «tutto il quartier generale della Rai si sposti da Roma a Milano. Al più presto». Mentre il sindaco di Milano, Beppe Sala, unendosi alla battuta «del compagno Maroni» chiede di «incontrare a breve presidente e direttore generale della Rai per studiare con loro le soluzioni non solo di localizzazione fisica (in passato si è parlato dell’ area del Portello, ndr), ma anche in termini di contenuti. È tempo che pure loro dicano con maggiore chiarezza se hanno intenzione di portare qualcosa di più a Milano, cosa che ovviamente mi troverebbe totalmente a favore e potremmo anche supportarli in questo processo. Chiediamo, senza arroganza, di trovare un modo giusto per rafforzare il ruolo della Rai a Milano. Che è il centro del sistema dei media in Italia, dell’ informazione, che è una città dove le imprese straniere investono sempre di più, un territorio fondamentale per capire il presente e il futuro. Per questo vorrei che ci fosse una accelerazione nelle riflessioni sul tema. Mi piace molto il titolo di questa edizione del Prix Italia, Back to facts, è perfetto per Milano, dove ci misuriamo sui fatti e non sulle chiacchiere». Il cambio dei vertici Rai ha ovviamente rallentato tutto il processo. Lo ribadisce lo stesso Sala, che spiega: «Il mio precedente colloquio era avvenuto con Antonio Campo Dall’ Orto. Ora ho lasciato tranquillo il suo successore, Mario Orfeo, per un po’: adesso, però, è il momento di riaffrontare la questione». Molti eventi in programma a Milano per il Prix Italia: dalla mostra «La Rai ha una bella testa» a Palazzo Giureconsulti, a cura di Fabiana Giacomotti, con una rassegna delle più belle corone, spille da capo e mascherine sfavillanti predisposte dai costumisti Rai per programmi storici; e poi, tra gli altri, il ritorno dell’ orchestra di Renzo Arbore (Teatro Dal Verme, 28 settembre), un ricordo di Mariangela Melato al Piccolo Teatro Grassi (il 29 settembre), Andrea Bocelli a Palazzo Giureconsulti (29 settembre), Gianni Amelio su Amatrice (29 settembre); e, ancora, un ricordo di Giorgio Gaber a Palazzo Giureconsulti (30 settembre), i Manetti Bros al cinema Anteo (30 settembre), il concerto di Niccolò Agliardi alla Triennale (1° ottobre), insieme a una serie di workshop e convegni dove il filo conduttore sarà quello delle fake news e della riscoperta della centralità del mestiere di giornalista. © Riproduzione riservata.

Internazionale si rafforza

Italia Oggi
MARCO A. CAPISANI
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C’ è un festival che riempie la città di Ferrara ogni autunno ma per il settimanale che lo organizza non è la principale fonte di ricavi, anzi. Si tratta del magazine Internazionale che firma l’ omonima kermesse e, quest’ anno, inaugura da venerdì a domenica prossima, tre giorni parlando di diritti civili in bilico, fame nel mondo, donne, guerre e mafie ma anche di temi più rassicuranti come la riscossa di chi vive in condizioni disagiate, i fumetti, la ripresa politica ed economica. Certo, complessivamente, argomenti impegnativi ma che continuano a piacere in media a oltre 70 mila italiani e muovono in tutto un giro d’ affari da circa mezzo milione di euro, che serve a coprire i costi dell’ organizzazione e a chiudere in pareggio la manifestazione (affidata a un’ associazione ad hoc). Quindi, anche senza un apporto importante dal Festival, il settimanale Internazionale diretto da Giovanni De Mauro non solo non naviga in cattive acque, a dispetto di molti periodici italiani, ma soprattutto trae molta della sua forza dalla carta stampata, ossia dalla sua edizione tradizionale. Quest’ anno per esempio, l’ edicola tiene secondo i dati aziendali dell’ editrice, ma dopo il -6% registrato l’ anno scorso che ha scontato da agosto 2016 un prezzo di copertina passato a quattro euro dai precedenti tre. Gli abbonamenti tra carta stampata e digitale crescono di oltre il 7%, in linea con l’ esercizio 2016 chiuso a +7%. Sul fronte pubblicitario, poi, la raccolta (per lo più su carta) è salita l’ anno scorso del 6,7% e, finora, si è mantenuta in linea con questo andamento. Tirando le somme, quindi, dalla casa editrice guidata dall’ a.d. Alessandro Spaventa (figlio di Luigi Spaventa, economista, ministro, presidente Consob) e controllata al 70% dal gruppo di Luigi Abete (editore tra l’ altro dell’ agenzia stampa Askanews impegnata in questi giorni in un confronto sindacale sui prepensionamenti) le attese sono quelle di chiudere l’ anno in corso con un utile maggiore di quello 2016, pari a 173,7 mila euro rispetto ai 55,7 mila euro del 2015. Sempre lo scorso esercizio, il fatturato complessivo è stato pari quasi 8,9 milioni di euro (+5,8%), di cui 7,4 milioni da ricavi editoriali e 1,3 milioni da quelli pubblicitari. Quale è il segreto editoriale di questa testata che cresce dal 2001? Sembrano non saperlo nemmeno a Internazionale o, forse in chiave understatement, almeno secondo il direttore De Mauro, la buona salute del settimanale (online all’ indirizzo www.internazionale.it) dipende dal fatto che «non ci occupiamo solo di esteri ma anche di economia, scienza e c’ è persino l’ oroscopo» (quello ironico molto in voga di Rob Brezsny, ndr). Insomma, ci rivolgiamo a un largo bacino di lettori. Il Festival a Ferrara? «Crea una comunità tra i lettori», spiega De Mauro. «Anche se molti portano amici, la maggior parte del pubblico che viene a Ferrara è già abbonato. Si tratta quindi di un’ iniziativa che serve a fidelizzare più che a creare lettori». Progetti per il futuro? «Questo è l’ anno del consolidamento, dopo aver investito sul sito web», conclude il direttore che coordina una redazione di meno di 30 giornalisti (secondo il bilancio 2016). «L’ abbiamo fatto giusto in tempo per beneficiare della coda lunga della crescita della pubblicità online. Adesso, infatti, è la raccolta di carta a compensare le contrazioni di quella internet».

Chessidice in viale dell’ Editoria

Italia Oggi

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Instagram sale a 800 mln utenti. Non si ferma la cavalcata di Instragram, l’ app per scambiare foto e video controllata da Facebook. Come ha fatto sapere Carolyn Everson, vicepresidente delle soluzioni marketing globali di Facebook, Instagram ha raggiunto gli 800 milioni di utenti, contro i 700 milioni di aprile. Gli utenti attivi quotidianamente, ha spiegato durante l’ Advertising Week di New York, sono 500 milioni. Per fare un paragone, la rivale Snapchat ne ha 173 milioni. Everson ha anche sottolineato che il numero di video prodotti ogni giorno su Instagram è quadruplicato rispetto a un anno fa e il tempo che gli utenti trascorrono guardandoli è aumentato dell’ 80%. Instagram si rafforza ulteriormente sul fronte della pubblicità online, visto che il numero di inserzionisti sulla piattaforma è raddoppiato da marzo, a una base di 2 milioni. HuffPost compie cinque anni. HuffPost Italia taglia il traguardo dei cinque anni di attività con 18 milioni di browser unici al mese (dato Webtrekk) e per il secondo anno di fila, raggiunto il break even nel 2016, stima che anche il 2017 si concluderà con i conti in utile. Nel primo semestre di quest’ anno la crescita di sul mobile è stata del 57% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Inoltre, secondo le rilevazioni Audiweb del traffico social, HuffPost Italia è al terzo posto tra i siti di informazione per la navigazione da app, soprattutto Facebook. Lucia Annunziata, annunciando di aver raggiunto un accordo con l’ azienda per un altro triennio di direzione, ha inoltre comunicato cinque nuove nomine che ridisegnano la struttura della redazione. A partire dal 1° ottobre il vicedirettore Gianni Del Vecchio assume la carica di condirettore. Vengono nominati due vicedirettori: Alessandro De Angelis e Carlo Renda. Angela Mauro viene nominata inviata speciale per le tematiche europee, mentre Adele Giorgia Sarno assume l’ incarico di caposervizio Social news. Nuovo ingresso di Citynews. Il gruppo editoriale che nei giorni scorsi ha annunciato l’ ingresso in squadra di Felice Lizza a capo delle risorse umane, ha chiamato nel proprio team Claudio Siciliano, che ricoprirà il ruolo di responsabile amministrazione, finanza e controllo. Citynews porta, dunque, avanti il percorso di crescita in termini di esperienza manageriale e di professionalità, anche in ruoli executive. Alla Milan Games Week ospiti dal mondo della musica, della tv e dello sport e i più famosi youtuber e progamer. Un calendario con tanti di ospiti per il principale evento italiano dedicato al mondo dei videogiochi, da venerdì 29 settembre a domenica 1° ottobre per la prima volta a Fiera Milano Rho. La musica sarà protagonista con la conferma di Radio 105 come radio ufficiale, con dirette live e artisti: Gue Pequeno, Lodovica Comello, Jake La Furia, Sergio Sylvestre, Nesli, Elodie. Non solo musica ma anche star tv: Chef Rubio sbarcherà alla Milan Games Week per incontrare il pubblico presso lo spazio Dmax (canale 52) a partire dalle ore 15 di sabato. Per lo sport venerdì arriverà Blaise Matuidi, il centrocampista della Juventus, presente nella vip area dello stand Activision. I cestisti dell’ Olimpia Milano EA7 Davide Pascolo, Patric Young e Amath M’ Baye arriveranno in manifestazione sabato nello spazio NBA2K e sul palco centrale. Marco Pagani, pilota del team Franciacorta e unico italiano che ha corso la TT dell’ Isola di Man, parteciperà ed esporrà anche la sua moto originale. Non mancheranno i più famosi youtuber: FaviJ, LaSabriGamer, Klaus e i Mates, Tuberanza e Gioseph The Gamer. Radio 105, in esclusiva radiofonica la Champions League. Anche questa stagione la Uefa Champions League va in scena su Radio 105. L’ emittente seguirà in diretta l’ avventura dei club europei che si sono aggiudicati la partecipazione alla competizione calcistica. Le partite di Juventus, Roma e Napoli saranno trasmesse in diretta su Radio 105 e sull’ app ufficiale. In studio, l’ esperto di calciomercato per Sport Mediaset Niccolò Ceccarini insieme ad Aldo Preda di TgCom24 e con loro, a commentare ogni partita, Giovanni Galli per il Napoli, Giuseppe Galderisi per la Juve e Marco Delvecchio per la Roma. Si comincia oggi con Napoli-Feyenoord e si prosegue domani con la sfida tra Juventus e Olympiacos e con gli aggiornamenti su Qarabag FK-Roma. Editoria e media, 245 mila addetti in Italia, uno su tre a Milano. Nel settore media, editoria, tv e video, sono 48 mila le imprese. A Roma se ne contano circa 7 mila, seguita da Milano con circa 6 mila, e poi da Napoli e Torino con circa 2 mila, Firenze, Bologna e Bari con mille. È quanto emerge da un’ elaborazione della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi su dati del registro imprese al secondo trimestre 2017 e Aida. TimVision, arriva la serie The Handmaid’ s Tale. In anteprima esclusiva per l’ Italia su TimVision – arriva The Handmaid’ s Tale, la serie tv che ha trionfato agli Emmy Awards 2017 aggiudicandosi tra gli altri i premi come «miglior serie drammatica» e «miglior attrice protagonista in una serie drammatica» per l’ interpretazione di Elisabeth Moss e collezionando in totale otto premi. Rai Eri, oggi la premiazione del Premio Rai La Giara. Oggi nella sede Rai di Viale Mazzini si concluderà la sesta edizione del Premio Rai La Giara per romanzi inediti di giovani autori, che quest’ anno vede arrivare in finale Christian Maria Giuseppe Bartolomeo (39 anni) dalla Sicilia, con il romanzo Le quindici; Filippo Lorrai (33 anni) dalla Sardegna con il romanzo Il grande Erik; Giuseppe Marotta (19 anni) dalla Basilicata, con il romanzo Lo specchio. I tre romanzi dopo aver superato una prima fase di selezione, quella regionale, sono poi stati scelti dalla Commissione Nazionale composta da Daria Bignardi, Pier Luigi Celli, Antonio Debenedetti, Gian Arturo Ferrari, Paolo Mauri e il Laboratorio di scrittura creativa di Rai Eri. Mondadori, acquistate azioni proprie per oltre 50.430 euro. Arnoldo Mondadori Editore ha acquistato sul Mercato telematico azionario, nel periodo tra il 18 e il 22 settembre 26 mila azioni ordinarie (pari allo 0,010% del capitale sociale) al prezzo unitario medio di euro 1,9396 per un controvalore complessivo di 50.430,76 euro.

Claudio Siciliano nominato responsabile ammministrazione, finanza e controllo di Citynews

Prima Comunicazione

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Il Gruppo Editoriale Citynews – fondato nel 2010 da Luca Lani e Fernando Diana che pubblica 44 quotidiani metropolitani online e la testata nazionale Today.it – dopo l’ ingresso di Felice Lizza a capo delle Risorse Umane , annuncia oggi la nomina di Claudio Siciliano come Responsabile Amministrazione, Finanza e Controllo. Dopo la laurea in discipline economiche, un Master M.B.A., due corsi di specializzazione in nuove tecnologie ed un Master in Controllo di Gestione e sistemi informativi, Claudio Siciliano inizia la sua carriera in qualità di Controller nel settore bancario e finanziario. Negli ultimi anni ha ricoperto svariati ruoli manageriali all’ interno dell’ Area Amministrazione, Finanza e Controllo sia in contesti P.M.I. che di stampo internazionale, alternando esperienze in società di servizi e di produzione, ultima delle quali quella in Optima Italia. Ha acquisito un’ esperienza quindicinale nell’ ambito Finance arricchendo ulteriormente il percorso formativo con un Master Executive in Controllo di Gestione ed uno in Gestione del Credito. Dal 2011 è inoltre Commercialista e Revisore Contabile. Claudio Siciliano “Sono consapevole della grande responsabilità e allo stesso tempo delle enormi opportunità che mi si prospettano ricoprendo questo ruolo in Citynews – dichiara Claudio Siciliano -. Le grandi ambizioni di questo Gruppo Editoriale, che in pochi anni si è affermato come leader dell’ informazione di prossimità in Italia, hanno bisogno di essere supportate da accurate strategie e soluzioni economiche e finanziarie. Il mio compito sarà quello di trasferire e applicare anche in questi ambiti i valori di elevata qualità professionale e costante ricerca dell’ innovazione che caratterizza tutte le attività del Gruppo Editoriale Citynews”. “Siamo felici di dare il nostro benvenuto a Claudio – afferma Fernando Diana, co-founder di Citynews -, sul quale riponiamo la massima fiducia e grandi aspettative per il prossimo futuro. Ritengo che riuscire a prevedere sviluppi e scenari futuri di un settore delicato e cruciale come quello finanziario, sia un elemento fondamentale per il sostegno economico dei numerosi progetti futuri della nostra azienda. Con l’ arrivo di Claudio prenderà il via, inoltre, un processo di innovazione tecnologica anche nella gestione amministrativa di Citynews. Prevediamo infatti l’ introduzione di nuovi software di business intelligence allo scopo di aumentare l’ efficienza e l’ efficacia gestionale di un’ azienda editoriale che cresce in modo esponenziale in termini di audience, di fatturato, di personale e, conseguentemente, anche in termini di complessità amministrativa”. Rachelle.

La Champions League si ascolta su Radio 105. Rinnovata la partnership per la radiocronaca in esclusiva

Prima Comunicazione

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Anche questa stagione la magia della Uefa Champions League va in scena su Radio 105. L’ emittente seguirà in diretta – in esclusiva radiofonica – l’ avventura dei club europei che si sono aggiudicati la partecipazione alla competizione calcistica più importante d’ Europa. Le partite di Juventus, Roma e Napoli saranno trasmesse in diretta su Radio 105 e sull’ app ufficiale. In studio, il super esperto di Calciomercato per Sport Mediaset Niccolò Ceccarini insieme ad Aldo Preda di TGCOM24 e con loro, a commentare ogni partita, una gloria del calcio: Giovanni Galli per il Napoli, Giuseppe Galderisi per la Juve e Marco Delvecchio per la Roma. Si comincerà domani con Napoli-Feyenoord e si proseguirà mercoledì 27 con la sfida tra Juventus e Olympiacos e con gli aggiornamenti su Qarabag FK-Roma. Radio 105 ha pianificato a sostegno una campagna ADV declinata su stampa (quotidiani sportivi), digital (siti del gruppo Mediaset) e tv (Mediaset Premium).

La battaglia dell’ Auditel

Corriere della Sera
Renato Franco
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Vince Fazio, ma pure Morandi, perché in fondo anche i numeri hanno un lato emotivo e volubile. Fazio vince in prime time, questo è sicuro: il nuovo Che tempo che fa – l’ impianto era quello consueto, le novità erano la scrivania con i pesci e la platea, quella di Rai1 – ha convinto 5.128.000 spettatori (20,8% di share) tra le 20.47 e le 22.30 e ha tenuto a bada la concorrenza di Morandi che però non sfigura affatto (anzi) e porta Canale 5 comunque sopra la media di rete: L’ isola di Pietro è arrivata a 4.654.000 spettatori (20,2%). Ma vince anche Morandi, questo è altrettanto sicuro, in sovrapposizione (ovvero mentre i due programmi erano in onda contemporaneamente, perché Fazio è iniziato prima e finito dopo): 4.638.000 spettatori (20,1% di share) per Canale 5; 4.273.000 spettatori (18,5%) per Rai1. La sintesi buona e buonista la trova il conduttore, che domenica sera ha ricevuto la visita del cantante nei camerini e ieri ha twittato foto e commento: «Doc. Morandi, grazie per la visita! È andata bene a tutti e due… ed è il risultato più bello!». Dunque festeggia il direttore generale della tv pubblica, Mario Orfeo, che parla di uno «straordinario debutto», una «scommessa giusta e vincente» che «ripaga l’ azienda e l’ artista delle polemiche strumentali di questi mesi e consentirà a Rai di creare nuovo valore proseguendo nell’ opera di innovazione». Festeggia però anche il direttore di Canale 5 Giancarlo Scheri: «È tornato Gianni Morandi ed è subito grande successo! La prima puntata dell’ Isola di Pietro , la fiction con protagonista uno degli artisti più bravi e più amati dal pubblico italiano, ha vinto la serata. La fiction è un genere fondamentale per il palinsesto della tv generalista e un prodotto come L’ isola di Pietro (targata Lux Vide) ne è uno degli esempi più cristallini». Tutti felici e contenti per una volta. Più o meno. Perché quando c’ è di mezzo Fazio la politica non rimane ferma. Ci pensa il deputato del Pd e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, a rompere gli indugi. Parte elogiando la professionalità di Fazio, quindi arriva al «ma»: «L’ esito dell’ operazione, dopo gli ascolti della prima puntata, conferma un dato chiaro: la Rai economicamente non ci guadagna, anzi ci perde. Il passaggio di Fazio a Rai1, infatti, ha mantenuto la prima rete sugli stessi livelli di share dello scorso anno, mentre Rai3 è stata svuotata ed è finita ultima tra le reti Rai e Mediaset. Quello che la Rai ha guadagnato su Rai1, lo ha perso su Rai3. Lo dicono i numeri». Vero, anche qui con un «ma». Perché in realtà Rai1 è salita sopra la media di rete di oltre tre punti di share. Certo invece che Rai3 ha perso parecchio: costretta a ripiegare su un film già visto ( Il miglio verde ), la terza rete ha superato appena il milione di spettatori e si è fermata sotto il 6%, perdendo dunque metà dello share che di solito faceva con Fazio la domenica sera. Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato e senatore di Fi, picchia duro: «Il contratto di Fazio è roba da Procura della Repubblica, è uno spreco vergognoso di decine di milioni di euro. Controlleremo gli ascolti, la fiction la domenica sera garantiva dei risultati eccellenti. Trovo ignobile questa decisione della Rai, Fazio prima o poi ne pagherà le conseguenze nell’ indignazione popolare. Il caso Fazio è uno sconcio». Polemiche o meno, Fazio porta a casa anche un altro risultato: Maurizio Crozza – sotto contratto anche con Discovery, conduce sul Nove il suo Fratelli di Crozza – tornerà a fare le sue copertine di satira politica in apertura di Che fuori tempo che fa (ogni lunedì in seconda serata, ieri il debutto). Un doppio colpo (Crozza torna nel giro che conta, Fazio ha un asso da esibire) messo a segno dal loro comune agente Beppe Caschetto (chi non vorrebbe farsi organizzare la vita da uno così?).

La Rai a Milano «No al trasloco, progetti pronti» Ma Sala rilancia

Corriere della Sera
Gp.R.
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La Rai e Milano. Del ruolo dell’ emittente di Stato nel capoluogo lombardo si discute da tempi immemorabili, ma ieri la presentazione del Prix Italia – festival internazionale di radio tv e web, che quest’ anno si svolge nel capoluogo lombardo dal 28 settembre al 1° ottobre – è stata l’ occasione per riportare l’ attenzione istituzionale sul tema, dal momento che a formulare pressioni per un maggiore impegno della Rai in città sono stati il sindaco e il presidente della Regione. Giuseppe Sala ha chiesto, infatti, ai vertici aziendali di dire «con maggiore chiarezza se hanno intenzione di portare qualcosa di più della Rai a Milano». E subito dopo, davanti alla presidente Rai Monica Maggioni, Roberto Maroni ha garantito che la Regione è disponibile a collaborare anche per «portare la Rai a Milano. È un auspicio». Per questo il sindaco ha chiesto di incontrare presto la presidente e il nuovo direttore generale Mario Orfeo: «Avevo un colloquio con Antonio Campo Dall’ Orto e ho lasciato tranquillo il suo successore per un po’ – fa sapere Sala – ma è il momento che la questione venga affrontata». La presidente Maggioni ha precisato che «nessuno ha detto che la Rai si sposta a Milano» perché «per fortuna è nazionale», ma ha anche assicurato che Orfeo «sta facendo un lavoro molto serio per pensare alla sua centralità» con progetti «non per i prossimi anni ma per i prossimi mesi». Alcuni sono già avviati, ha aggiunto la presidente, come «lo studio straordinario in cui ha cominciato ieri sera Fazio». Uno studio dove in futuro saranno realizzati altri show, come quelli di Mika e Roberto Bolle. «Milano è una grande realtà all’ interno della Rai – ha detto il direttore del centro di produzione Pietro Gaffuri – e siamo pronti per il passo successivo». Anche altre «iniziative, direzioni e produzioni – ha concluso Monica Maggioni – potranno avere luogo a Milano. Quando con Orfeo saremo arrivati a un progetto definitivo, ve lo racconteremo». Da giovedì a domenica, intanto, al Palazzo dei Giureconsulti di via Mercanti spazio alla 69esima edizione del Prix Italia, che quest’ anno si intitola «Back to Facts. La realtà contro le false notizie».

Master in web communication, a Parma via alla 6ª edizione

Italia Oggi

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È Internet delle cose (Iot) la nuova frontiera del master in «Web communication, social media e Iot per giornalisti e comunicatori» organizzato dall’ Università di Parma. Il master si rinnova anche quest’ anno per adeguare l’ offerta formativa a un mondo e una società sempre più «mobile» (non solo nella diffusione di smartphone) e «social» (lo è l’ 80% degli italiani online), dove gli oggetti dialogano (anche fra di loro), mentre robot e algoritmi annunciano una nuova era. Open e big data, realtà aumentata, data journalism, startup innovation, comunicazione digitale d’ impresa, packaging narrativo, pubblicità programmatica sono alcuni dei temi/argomenti che entreranno nella sesta edizione del master, allargando l’ offerta formativa agli ultimi sviluppi della web communication e dei social media e sintonizzandola con la crescita accelerata della manifattura e delle imprese 4.0. Il master (www.webmediamaster.unipr.it) è rivolto a chi vuole entrare da professionista sul mercato della comunicazione, ma anche a chi già lavora: le lezioni sono infatti concentrate nei fine settimana. Il master rilascia fino a tre borse di studio a totale copertura del costo, sulla base del numero di iscritti. Il colloquio d’ ammissione può essere sostenuto anche a distanza, in video call. Le iscrizioni si chiudono il 16 ottobre, il colloquio d’ ammissione si terrà il 25 ottobre e le lezioni inizieranno in novembre.

La macchina delle fake news russe ora si muove sulla Catalogna

Il Foglio

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Roma. Proviamo a fare un bilancio dei risultati di quella grande rete di interferenza, propalazione di fake news, propaganda e guerra asimmetrica che – secondo le agenzie di intelligence – la Russia ha messo in campo negli ultimi anni per destabilizzare e frammentare l’ occidente. Negli Stati Uniti, dove questa rete si è materializzata e resa nota al grande pubblico, il successo è stato eccezionale – e, a giudicaree dalle ultime rivelazioni di Facebook sui falsi account russi, l’ influenza perdura dalle elezioni dell’ anno scorso a oggi. Alle elezioni francesi, invece, i troll russi hanno fatto fiasco: Marine Le Pen ha perso nonostante il loro sostegno. In Germania invece il risultato è chiaroscurato, ma tendenzialmente buono: le forze anti sistema hanno ottenuto un risultato sorprendente, grazie a una gran rimonta compiuta nelle ultime settimane. Trascorse le elezioni tedesche, la “macchina dell’ inge renza” si è già concentrata sul prossimo obiettivo: il processo secessionista in Catalogna. Ieri il País ha pubblicato una lunga in chiesta in cui si racconta come la macchina della propaganda che ruota intorno all’ orbita russa è entrata in fibrillazione per diffondere e amplificare fake news e notizie tendenziose sulla questione catalana. L’ autore dell’ articolo, David Alandete, inizia con i vettori per eccellenza della propaganda russa nel mondo: RT e Sputnik, i due network finanziati dal Cremlino. RT ha una versione in spagnolo che da settimane pubblica articoli falsi o parziali sulla questione catalana, come uno di pochi giorni fa in cui sosteneva che l’ Unione europea fosse pronta ad accogliere la Catalogna in caso di indipendenza (nessun leader Ue si è espresso in questo senso). RT e Sputnik riprendono inoltre i frequenti tweet di Julian Assange sul tema. Da qualche tempo il fondatore di Wikileaks, che ha legami conclamati con la Russia, si è trasformato nel più seguito e rituittato sostenitore della causa catalana. Un suo tweet del 15 settembre (“Chiedo e tutti di appoggiare il diritto della Catalogna all’ autodeterminazione. La Spagna non si può permettere di normalizzare atti di repressione per fermare il voto”) è stato rituittato 12 mila volte e ha ricevuto 16 mila like: secondo il País sono un po’ trop pi perfino per Assange, soprattutto perché questi like e rituit sono arrivati tutti insieme nel giro di pochissime ore, massimo un giorno. Secondo il giornale spagnolo, il messaggio di Assange sarebbe stato amplificato da un esercito di bot, di account falsi e automatizzati creati allo scopo di dare più eco possibile a un contenuto. In effetti, centinaia di account Twitter conosciuti come bot e solitamente dediti alla diffusione di propaganda russa nelle ultime settimane hanno iniziato a condividere articoli in favore della causa catalana, segno che l’ obiettivo si è spostato. Julian Assange è inoltre l’ autore di un tweet del 9 settembre in cui paragona le proteste a Barcellona a quelle di piazza Tiananmen nella Cina del 1989. Nella metafora, ovviamente, Madrid fa la parte del governo cinese autoritario. L’ equazione Barcellona=Tiananmen è diventata in breve tempo virale, e decine di siti filorussi hanno ripubblicato in questi giorni l’ im magine iconica del manifestante davanti ai carri armati per denunciare l’ autorita rismo spagnolo. Ironicamente, la propaganda russa ha iniziato a parlare di “pri mavera catalana” per definire il processo secessionista: il riferimento ovvio non è solo alle primavere arabe, ma anche alle “rivoluzioni colorate” come quella in Ucraina. E molti argomenti della propaganda citano come esempio positivo di democrazia da contrapporre al caso catalano il referendum tenuto nel 2014 nella penisola di Crimea militarmente occupata. In Catalogna la macchina propagandistica russa si è mossa in ritardo, e probabilmente inciderà poco su una situazione che è già incancrenita senza bisogno di fattori esterni. Ma l’ intervento a sostegno degli indipendentisti è una prova ulteriore del fatto che le operazioni russe di guerra asimmetrica in Europa non hanno bandiera: dagli ultranazionalisti del Front National francese ai separatisti catalani, l’ unico obiettivo è la destabilizzazione. Eugenio Cau.


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