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Rassegna Stampa del 18/07/2017

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Indice Articoli

Chessidice in viale dell’ Editoria

Tf1, la prima rete televisiva francese privata, vuole inserire un po’ di spot all’ interno dei suoi telegiornali di punta

Premium, il calcio c’ è ancora

Gedi, la Stampa capofila dei quotidiani locali Finegil

Maroni e il direttore di Libero al convegno sulle “Fake news”

L’ antidoto alle fake news? «Regole e professionalità»

Chessidice in viale dell’ Editoria

Italia Oggi

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Mostra Venezia, Leone d’ oro alla carriera a Fonda e Redford. Saranno assegnati all’ attrice statunitense Jane Fonda e al regista e attore statunitense Robert Redford i Leoni d’ oro alla carriera della 74esima Mostra Internazionale d’ Arte Cinematografica di Venezia che si terrà dal 30 agosto al 9 settembre. La decisione è stata presa dal cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, su proposta del direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera. La consegna avrà luogo venerdì 1° settembre nella Sala Grande del Palazzo del Cinema (Lido di Venezia), prima della proiezione Fuori Concorso del film di Netflix Our Souls at Night, diretto da Ritesh Batra e interpretato da Jane Fonda e Robert Redford, prodotto da Redford e dalla sua società Wildwood Enterprises, Inc. Mondadori, acquistate 25 mila azioni. Arnoldo Mondadori Editore ha acquistato sul Mercato telematico azionario, nel periodo tra il 10 e il 14 luglio, 25 mila azioni ordinarie (pari allo 0,010% del capitale sociale) per un controvalore complessivo di oltre 41,7 mila euro. A seguito degli acquisti fatti finora, la società detiene 342 mila azioni proprie pari allo 0,131% del capitale sociale. TIMVISION, a settembre The Handmaid’ s Tale. La serie tv firmata da MGM Television ispirata all’ omonimo romanzo di Margaret Atwood (in italiano Il racconto dell’ ancella), con Elisabeth Moss (Peggy Olson in Mad Men), Alexis Bledel (Rory in Una mamma per amica, Sin City), arriverà in anteprima esclusiva per l’ Italia su TIMVISION a settembre. La serie ha ricevuto 13 nomination agli Emmy Awards 2017 tra le quali spiccano le candidature per la categoria «Miglior serie drammatica», «Migliore attrice protagonista in una serie drammatica» per Elisabeth Moss, «Migliore attrice non protagonista in una serie drammatica» sia per Ann Dowd che per Samira Wiley, e «Miglior attrice guest in una serie drammatica» per Alexis Bledel. Oltre a The Handmaid’ s Tale in autunno sarà disponibile in esclusiva The Good Fight, l’ attesissimo spin-off della pluripremiata serie tv The Good Wife, ancora Snatch, la serie tv ispirata all’ omonimo film del 2000 di Guy Ritchie. Tra le novità si segnala anche Mary Kills People con Caroline Dhavernas (Hannibal, Off the Map) nei panni della dottoressa Mary Harris, una madre single che di notte si trasforma in un «angelo della morte» per aiutare i malati terminali in cerca di sollievo. Infine, in esclusiva su TIMVISION, arriveranno la quinta stagione di Vikings e la seconda stagione di Graves Il prossimo Doctor Who sarà una donna. Per la prima volta nella storia della serie di fantascienza britannica della Bbc una donna sarà Doctor Who. L’ attrice Jodie Whittaker interpreterà la 13esima reincarnazione del dottore, che ogni tot si rigenera con fattezze diverse ed è in grado di viaggiare nello spazio e nel tempo a bordo del mitico Tardis, astronave con le sembianze di una cabina del telefono della polizia anni Sessanta. Già fra i protagonisti della serie poliziesca Broadchurch, Whittaker prende il posto di Peter Capaldi. Una rivoluzione culturale che coinvolge una serie amatissima, la più longeva di sempre, la prima puntata andò in onda nel 1963 e vanta oltre 30 stagioni. Entertainment One annuncia nuovi contenuti per Peppa Pig. eOne ha annunciato l’ avvio della produzione di nuove serie di episodi di Peppa Pig, che si aggiungono agli oltre 50 inediti della settima serie in programmazione su Rai Yoyo da gennaio. I 117 nuovi episodi prodotti e diretti dallo studio di animazione Astley Baker&Davies saranno disponibili a partire dalla primavera del 2019, in concomitanza con il quindicesimo anniversario del brand. La settima serie (52 episodi standard + 1 episodio speciale), di cui Rai Yoyo ha iniziato la programmazione a gennaio di quest’ anno (con un’ anteprima speciale a Natale 2016), sarà invece in onda sino alla fine del 2018. Sky Deutschland, offerta via Internet per lo sport in Svizzera. Sky Deutschland si prepara a lanciare un servizio over the top per lo sport in Svizzera. La pay tv tedesca andrebbe così a completare l’ offerta nella regione dove è già presente con alcuni canali nella piattaforma di Swisscom Teleclub. Wind Summer Festival, la terza puntata su Canale 5. Torna oggi con la terza puntata il Wind Summer Festival in prima serata su Canale 5, con la regia di Roberto Cenci, e in contemporanea su Radio 105. Fra gli artisti che si alterneranno sul palco: Francesco Gabbani, Francesco Renga, Giorgia, J-Ax & Fedez, Max Pezzali, Nek, Alex Britti. La Festa del cinema del reale da domani in Salento. Da domani fino a sabato, nel cuore del Salento, a Specchia, si svolge la 14esima edizione della Festa di Cinema del Reale ideata da Big Sur e diretta da Paolo Pisanelli. Su due schermi, 50 proiezioni tra eventi speciali e prime italiane; mostre e installazioni tra le sale del Castello Risolo, piazze, magazzini, corti e palazzi nobiliari, animano la quattro giorni all’ insegna del cinema più inventivo, la cui proposta culturale passa anche attraverso i laboratori, le performance, live e djset, visite guidate e happening. «Mostri, miracoli e meraviglie» sono le tre parole chiave che ispirano questa edizione.

Tf1, la prima rete televisiva francese privata, vuole inserire un po’ di spot all’ interno dei suoi telegiornali di punta

Italia Oggi
DA PARIGI GIUSEPPE CORSENTINO
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Decide domani, mercoledì 19 luglio. E se il Conseil Supérieur de l’ Audiovisuel (Csa), che non è come la nostra Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai senza poteri sostanziali ma una vera Authority con poteri di controllo e di indirizzo – e infatti viene chiamato Le gendarme de l’ audiovisuel – darà, come pare, il via libera alla prima rete televisiva francese, TF1 che fa capo al gruppo di Martin Bouygues, cemento, grandi opere e telecomunicazioni, sarà una vera rivoluzione nel mercato della tv e della pubblicità. Il gran capo di TF1, Gilles Pélisson, uno dei manager più potenti e ammanicati del Paese (è nipote di Gerard Pélisson, il fondatore del gruppo Accor dove ha cominciato al carriera per poi ritrovarsi al vertice dei principali colossi francesi, da Eurodisney alla Bic fino ad arrivare l’ anno scorso a TF1, il grande concorrente della tv pubblica France Télévisions), ha chiesto al Csa di poter inserire un po’ di pubblicità, un pacchetto di spot, all’ interno (non prima o dopo come accade ora) dei due telegiornali più importanti e più seguiti della rete, il JT (Journal Télévisé) delle 13 e il JT delle 20. Richiesta di particolare valore non tanto dal punto di vista economico (secondo un’ analisi dell’ agenzia Havas la pubblicità all’ interno dei due notiziari porterebbe un fatturato aggiuntivo di una cinquantina di milioni di euro, una frazione rispetto alla raccolta complessiva della rete pari a 1,4miliardi, quasi il 50% di tutto il mercato televisivo), ma soprattutto dal punto di vista strategico, della policy pubblicitaria in una fase di crisi sia degli ascolti (dopo i picchi delle presidenziali) sia della raccolta. In passato il portavoce del Csa, che sulle questioni pubblicitarie è stata sempre considerata un’ autorità «sourcilleux» come si dice qui, un controllore accigliato e severo, non avrebbe risposto come ha fatto ieri, alla vigilia della decisione: «La porte n’ a pas été fermé», non abbiamo chiuso la porta in faccia a TF1, stiamo discutendo. Mentre monsieur Pélisson, che certamente ha messo sul piatto della sua richiesta i buoni risultati di tutta la programmazione politica durante il periodo elettorale (TF1 ha battuto sistematicamente France2, la rete ammiraglia della Rai francese), prudentemente tace. La legge, in effetti, è dalla sua parte. Autorizza, infatti, l’ inserimento degli spot all’ interno del palinsesto dei tg a patto che questi ultimi superino la mezz’ ora e che la rete sia autorizzata dal Csa al momento del rilascio della concessione. Ed è proprio questo che è avvenuto: la concessione di TF1 è, di fatto, scaduta (a dicembre) e così la rete ha potuto presentare tutto il suo cahier in vista del rinnovo. E tra queste anche la possibilità di mettere un po’ di spot tra le notizie. L’ obiettivo (ora di TF1 e, se passerà, di tutte le altre reti) è quello di utilizzare le notizie come leva per attirare gli investimenti pubblicitari (che languono). Non sarà bello a dirsi, ma è così. Del resto già ora i due JT, i due telegiornali di TF1 delle 13 e delle 20, generano rispettivamente il 5,1% e il 7,5% (quindi il 12,6% totale) della raccolta pubblicitaria complessiva considerando i due «stacchi» di un paio di minuti all’ inizio e alla fine della trasmissione. Il più felice di un eventuale inserimento della pubblicità nel suo telegiornale è il direttore del JT delle 13, Jean-Pierre Pernaut, una specie di Emilio Fede francese, un giornalista sessantenne con una straordinaria verve popolare (e populista), uno che piace al suo pubblico (al 57% fatto di anziani proprio come il TG4 di Fede) e che arriva a punte di scorrettezze giornalistiche che qui fanno scandalo. Com’ è accaduto nell’ edizione del 29 giugno scorso che quel mattacchione di Pernaut ha chiuso con una solenne presa in giro di Emmanuel Macron, mettendosi in studio nella stessa posa del presidente nella famosa foto ufficiale all’ Eliseo con due smartphone accanto alla mano sinistra e le Memorie di guerra del generale De Gaulle aperte sulla scrivania. Un teatrino che il suo collega, Gilles Bouleau, il direttore del tg delle 20, più sobrio e tutto compreso nel suo ruolo (è stato corrispondente a Londra e Washington), non si sarebbe mai sognato di fare. Anche se anche a lui un po’ di risorse finanziarie in più, via pub, non dispiacerebbe. @pippocorsentino.

Premium, il calcio c’ è ancora

Italia Oggi
CLAUDIO PLAZZOTTA
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Marco Leonardi, dallo scorso marzo nuovo amministratore delegato di Mediaset Premium, non ha dubbi: «Sono sicuro, Premium avrà il calcio di Serie A anche nel triennio 2018-2021. E pure l’ ultima asta, poi annullata, ha dimostrato chiaramente che in Italia ci sono solo Sky e Premium disponibili a versare tanti soldi per i diritti del campionato. L’ ipotesi di canale realizzato dalla Lega Serie A e proposto a tutte le piattaforme, sinceramente, la vedo molto difficile da realizzare in dieci mesi. Soprattutto perché dovrebbero essere d’ accordo tutti i 20 presidenti di club. Quanto a Premium casa del calcio, ok, abbiamo perso l’ asta della Champions 2018-2021 pur offrendo più della volta scorsa. Lo accettiamo, ma tra tre anni ci riproveremo». Poi, una seconda certezza: «I diritti della Champions league 2017-2018 sono una esclusiva assoluta Mediaset Premium, non verranno ceduti in comproprietà né a Sky né a nessuna telco», dice Leonardi, «e non ci saranno più finestre in chiaro rispetto agli altri anni come ho letto da qualche parte», aggiunge Yves Confalonieri, direttore dei contenuti di Premium, «tanto che i preliminari del Napoli, ad esempio, andranno solo in pay su Premium». Terzo pilastro: ci si focalizza sul calcio, «la Serie A e anche le altre aste», mentre «non apriamo ad altri sport (i motori, ad esempio, ndr). Premium deve diventare la casa del calcio. Quanto al resto, intendiamo rinnovare gli accordi con i canali di Eurosport, che coprono benissimo tutti gli altri avvenimenti sportivi, esclusi solo Wimbledon, la MotoGp e la Formula 1», assicura Leonardi. Per il quale, più in generale, «il modello della pay tv va comunque ripensato, poiché, credo, tra cinque anni tutti vedremo i film e le serie tv in modalità on demand, e non più attraverso canali lineari». Infine, i cambiamenti in conduzione, senza comunque licenziare nessuno. L’ editore (ovvero Mediaset, che è tornata a controllare il 100% di Premium) «ci ha chiesto di creare un clima sereno nello studio, di abolire polemiche che infastidiscono sia gli ospiti sia i telespettatori a casa, di parlare in maniera più calma ed elegante, di fare intrattenimento e di costruire identità differenti tra Premium e Mediaset nell’ offerta Champions», spiega Alberto Brandi, direttore di Premium Sport. Quindi Sandro Piccinini, che nel 2008 aveva lasciato le conduzioni in video sui canali Mediaset per dedicarsi solo alle telecronache di Premium, non sarà più della squadra pay, ma continuerà nelle telecronache dei match di Champions trasmessi in chiaro dal Biscione; Maurizio Pistocchi non sarà più opinionista a Serie A Live, ma verrà ricollocato; Mikaela Calcagno lascia Premium dopo sette anni e passa al notiziario sportivo delle 13 su Italia Uno; Massimo Callegari non sarà più in studio, ma, con Pierluigi Pardo, diventerà la prima voce delle telecronache di Premium. Tra gli opinionisti spesso fonte di polemiche confermato Arrigo Sacchi, che tuttavia, come da sua richiesta, diminuirà le sue presenze a circa 15 serate. Nella stagione 2017-2018, quindi, i conduttori di Champions league live saranno Sandro Sabatini ed Eleonora Boi; Serie A Live vedrà invece in studio Dario Donato e Giorgia Rossi; infine Serie A Live pomeridiano sarà nelle mani di Roberto Ciarapica e Monica Bertini. Nella squadra di talent torna Ciro Ferrara, dopo la sua esperienza di allenatore in Cina, ad affiancare Christian Panucci e Alessio Tacchinardi. Insomma, intonare il de profundis a Premium (dove lavorano 42 giornalisti sportivi con contratto a tempo intederminato) sembra perlomeno prematuro, «tenuto conto», commenta Brandi, «che da domani (oggi, ndr) al 27 agosto trasmetteremo circa 115 partite di calcio in diretta e che nella stagione 2017-2018 produrremo oltre 7 mila ore di trasmissioni». L’ abbonamento a tutta Premium (cinema, serie tv, serie A di calcio, Champions league di calcio) in promozione costa 24,90 euro al mese per i primi sei mesi. © Riproduzione riservata.

Gedi, la Stampa capofila dei quotidiani locali Finegil

Italia Oggi
MARCO A. CAPISANI
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La Stampa fornirà i propri contenuti ai quotidiani locali Finegil del gruppo Gedi (ex Espresso), editore anche di Repubblica. Complessivamente, secondo le stime aziendali che ItaliaOggi è in grado di anticipare, nascerà un polo editoriale con diffusioni da 400 mila copie. Il quotidiano torinese diretto da Maurizio Molinari ne assicurerà 130 mila.All’ interno del nuovo gruppo presieduto da Marco De Benedetti e guidato dall’ a.d. Monica Mondardini, che oltre a Stampa, Repubblica e testate Finegil comprende anche il quotidiano ligure Secolo XIX, si inizierà a valutare operativamente il progetto Stampa+quotidiani locali a inizio dell’ anno prossimo. Ma l’ intenzione è cavalcare il posizionamento della Stampa, a metà tra testata nazionale e testata radicata nel Nord Est italiano, per arricchire con articoli d’ interesse nazionale le pagine delle circa 14 testate Finegil. Non solo, allo studio c’ è anche la realizzazione di prodotti editoriali ed eventi congiunti. Però da definire ci sono ancora, per esempio, la compatibilità tra i diversi sistemi editoriali e il coordinamento tra Torino e Agl (Agenzia giornali locali), che finora ha funzionato come una sorta di redazione centrale romana (tra gli altri) per Gazzetta di Mantova, Mattino di Padova, Nuova di Venezia e Mestre e ancora Tirreno, Corriere delle Alpi oltre che per il trisettimanale la Sentinella del Canavese. Tutte testate locali che, con i loro rispettivi interessi e specificità territoriali, rimarranno comunque autonome. I ragionamenti aziendali sulle iniziative editoriali partiranno dopo aver avviato la riorganizzazione societaria del nuovo conglomerato (vedere ItaliaOggi del 14/7/17), che prevede tra novembre e dicembre l’ integrazione di Itedi (editrice di Stampa e Secolo XIX) in Finegil. Prima ancora, a novembre, l’ integrazione della concessionaria della Stampa Pk con quella del gruppo Repubblica, Manzoni, e subito dopo di Elemedia e Nexta, rispettivamente per Repubblica e Stampa, sul fronte digitale.

Maroni e il direttore di Libero al convegno sulle “Fake news”

Libero

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Si è svolto ieri al “MIB Milano restaurant cafe'” di via Negri 10 il convegno “Fake news” organizzato da Ruben Razzante al quale hanno partecipato il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, il presidente dell’ Ordine dei giornalisti della Lombardia Gabriele Dossena, il direttore de Il Giorno Sandro Neri e il direttore di Libero, Pietro Senaldi. Nel corso del suo intervento Senaldi ha puntualizzato come «giudici e ordine dei giornalisti combattono più le opinioni che le fake news». Infine l’ appello: «Se volete difendere i giornali difendete l’ esclusiva. Difendete gli articoli dai furti della rete». (Nella foto Senaldi, Neri, Razzante, Maroni, Zanella)

L’ antidoto alle fake news? «Regole e professionalità»

Il Giorno (ed. Milano)

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– MILANO – FAKE NEWS, tutela dei diritti della persona, nuove sfide per l’ editoria e il web. Se ne è parlato ieri sera nel corso di un dibattito al «Mib Restaurant». Per Gabriele Dossena, presidente dell’ Ordine dei Giornalisti della Lombardia, «le fake news sono un virus che sta intaccando il sistema dell’ informazione. La nostra arma si chiama giornalismo professionale». IL DIRETTORE del Giorno, Sandro Neri, ha aggiunto: «Credo che un giornale locale come il nostro, con forti radici territoriali, possieda qualche anticorpo in più contro la disinformazione. Nella sola Lombardia, usciamo con 9 edizioni differenti. Attraverso il legame strettissimo con i paesi e le città si ha la possibilità di verificare le fonti direttamente. I nostri giornalisti sono sul posto, dove la notizia nasce». Il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, ha ricordato: «Quando iniziai io, negli anni ’90, il massimo era avere un’ intervista sul Giorno, il giornale più importante della Lombardia. Adesso ci sono mille modi per diffondere l’ informazione, come i social. Chi fa politica ha modo però di tutelare la sua reputazione, con tweet o con un’ intervista sul giornale. Non sempre i cittadini normali. Il giornalista svolge una funzione straordinaria per evitare che qualcuno possa venire danneggiato da una notizia non vera». PER RUBEN RAZZANTE, professore di Diritto dell’ informazione della Cattolica, «la sfida aperta è quella delle regole»; assieme alla «responsabilità personale» ha precisato Fabio Pizzul, consigliere regionale del Pd. Annamaria Lazzari.


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