Che l’Inpgi debba ampliare la sua platea di iscritti è cosa nota ma al centro del dibattito resta il caso del commissariamento dell’istituto. Ma secondo quanto è stato presentato in un emendamento, l’Istituto vedrà ridursi a soli tre mesi il tempo utile a rimettere in sesto i conti e le strategie. Da dicembre, infatti, il termine entro cui è sospeso il commissariamento dell’ente sarà anticipato a ottobre prossimo.
“Con un intervento dell’ultimo minuto è stato nuovamente modificato, su richiesta del Mef, l’emendamento a favore dell’lnpgi creando incertezza e confusione”. L’Istituto nazionale per la previdenza dei giornalisti ha parole durissime che inserisce in una circolare diretta agli iscritti: “Infatti, se da una parte si dice che l’istituto ha 12 mesi di tempo per approntare interventi che siano efficaci per la stabilità di medio-lungo periodo, dall’altra si sospende il possibile ricorso al commissariamento solo fino al 31 ottobre 2019. Come se fosse possibile per il Cda dell’istituto, che non si è mai sottratto alle proprie responsabilità e continuerà a farlo, fare un lavoro serio in poco più di tre mesi”.
Ma non è tutto: “E ancora – rileva l’Inpgi – da una parte si riconosce la validità della strada di ampliamento della platea degli iscritti, ma dall’altra si stanziano le risorse per attuarla solo a partire dal 2023. Non vorremmo che dietro queste evidenti contraddizioni ci sia un unico obiettivo: colpire i giornalisti e l’intero settore editoriale attraverso la figura di un commissario che tagli tutele e welfare di un’intera categoria e finisca per deprimere ancora di più il sistema dell’editoria al quale l’lnpgi ha garantito finora un sostegno decisivo”.
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