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Rassegna Stampa del 23/01/2019

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Una fake news sul tg2: lo share

Il Fatto Quotidiano

Fq

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Il nuovo Tg2 ultraleghista di Gennaro Sangiuliano ha di sicuro stabilito un record nell’ innovazione del linguaggio, abbattendo ogni muro concettuale e sostanziale tra l’ informazione pubblica e la propaganda politica, ma non ha fatto segnare alcun record per quanto riguarda gli ascolti. A differenza di quanto lascia intendere lo stesso Sangiuliano, generosamente “intervistato” da un suo ex collega di Libero due giorni fa, lo share del Tg2 non è aumentato nei primi mesi della sua gestione. I numeri li ha messi in fila ieri il deputato del Pd Michele Anzaldi, segretario della commissione di vigilanza Rai. “Rispetto alla precedente direzione – sottolinea l’ ex falco renziano – non c’ è stata alcuna crescita di audience, basta leggere i dati: nell’ ultimo mese pieno della direzione di Ida Colucci, ottobre 2018, il Tg2 ha segnato uno share del 15,44% nell’ edizione delle 13 e del 7,1% in quella delle 20.30. Sangiuliano gode dell’ onda lunga di quel tg e replica quello stesso share: a dicembre 2018 guadagna lo 0,1 nell’ edizione delle 20.30 e perde lo 0,1 in quella delle 13. In pratica non è cambiato nulla”. La vera novità rimane la linea editoriale, talmente generosa col “Capitano” che lui stesso pubblica continuamente i servizi del Tg2 sui suoi profili social. È la Rai, bellezza.

Adrian, Brando e Luxuria Una serata di sesso in tv

Il Giornale

Alessandro Gnocchidi; di

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S esso, sesso, sesso e ancora sesso. Per tutti i gusti. In prima serata su Rai e Mediaset. Su Raiuno c’ era la bella fiction La compagnia del Cigno, una sorta di Saranno famosi (…) (…) all’ italiana, con personaggio gay. Su Raidue, dopo il proemio di Carlo Freccero, è andato in onda il film di Bernardo Bertolucci: Ultimo tango a Parigi. E vai con il sesso eterosessuale non consenziente, con la famosa scena di sodomia al burro praticata da Marlon Brando sull’ inconsapevole Maria Schneider. Uno stupro, simulato. Inutile dire che lo scandalo, fortemente cercato da Freccero, non c’ è: in prima serata si vede anche di peggio. Su Canale 5, c’ è Adriano Celentano, per un paio di minuti, e poi una sfilza di nudi per due ore, la durata del cartoon Adrian. In Adrian, tra una tirata sul consumismo e l’ altra, l’ alter ego di Celentano è sempre indaffarato con la insaziabile fidanzata Gilda. Ma Adrian è una macchina del sesso, alto due metri e con pettorali degni di un bagnino di Baywatch. La provocante fidanzata non è da meno, gambe infinite e curve perfette. Il tratto è quello di Milo Manara, erotico ed elegante. Riuscirà Adrian a trovare il tempo per salvare il mondo dai cattivi? Dipende dalla sua Gilda, che lo distrae. Qualcuno, in Rete, ha fatto notare che il lato B della fidanzata è sempre in vista e senza inutili indumenti. Il lato B di Adrian si intravede solo un momento, mentre si sfila i pantaloni. Adrian, quando entra in azione, si esibisce in smorfie scimmiesche, diventate all’ istante di culto. Comunque, siamo nell’ ambito del sesso eterosessuale consenziente. Manca qualcosa? No, perché ieri ha tenuto banco anche la polemica sulla trasmissione Alla lavagna di sabato scorso (Raitre). La maestra Vladimir Luxuria ha tenuto una lezione a giovanissimi alunni sul cambiamento di sesso, il transgender, tutte cose adatte (si fa per dire) a un bambino delle elementari, che torna a casa pieno di confusione. Alla lavagna, contrariamente al solito, è andata in onda alle 22 e 35 circa. Bizzarro: il contenuto va bene per i bambini in studio (che fortuna) e non va bene per i bambini a casa? Nota Massimo Adinolfi che di questioni simili si dovrebbe parlare in famiglia e non in televisione. Come dargli torto? Alessandro Gnocchi.

La propaganda 5 stelle celebra la card gialla E Di Maio oscura Conte

Il Giornale



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Il lieto fine nella favola del reddito di cittadinanza c’ è solo nella narrazione dei Cinque stelle. Il sipario all’ auditorium dell’ Hotel Life in via Palermo a Roma cala dopo due ore di tripudio pentastellato: l’ intervento via skype di Beppe Grillo chiude la kermesse organizzata per celebrare la misura chiave della propaganda del M5S. Ma soprattutto per fotografare il nuovo cuore del potere grillino. Il mattatore è Luigi di Maio. Il premier Giuseppe Conte una comparsa. Alessandro Di Battista la scena se la prende di suo. Oggi il Movimento è Di Maio, sorretto dalla nuova eminenza grigia: Davide Casaleggio. Il ruolo che fu di Grillo è saldamente nelle mani del ministro del Lavoro. È Di Maio che fa da speaker di un evento su cui veglia l’ anima di Gianroberto Casaleggio, comparso in un video cui i presenti tributeranno una standing ovation. Al capo politico dei Cinque stelle spettano gli annunci: «le card» per il reddito di cittadinanza sono pronte, saranno quelle che andranno a ricevere i destinatari del reddito agli sportelli delle Poste. Tutta la procedura si potrà fare online. È una normale postepay e non permetterà spese per il gioco d’ azzardo. E poi: «Mimmo Parisi sarà il capo dell’ Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro». A Grillo è concesso l’ onore delle armi. È il comico che manda tutti a casa con un intervento, che in sala annoia i giovanissimi parlamentari. Un video nel quale il garante – seduto, alle sue spalle una libreria – sussurra alla sua maniera un messaggio per i 5 stelle: «Noi aiutiamo perché conviene a tutti. Bismarck è quello che ha inventato il welfare e quello che ha creato l’ Inps. La sua era una scelta politica, intelligente, ecco perché andava contro i socialisti. Così come noi andiamo contro la sinistra e queste destre». Ma nell’ Auditorium le parole passano in secondo piano rispetto alla cornice. Lo staff dei grillini cura tutto nei minimi dettagli. Come in una favola, che poi cede il passo alla realtà: non c’ è alcuna certezza su tempi e platea degli aventi diritti. Le slide dicono 10 milioni, i beneficiari al massimo saranno 5. Non importa: per i guru grillini conta più il messaggio che il contenuto. Tutto deve avere un significato. A cominciare dalla scelta della location, un tempo simbolo delle adunate della sinistra italiana. La scenografia ricorda il format Ted, il modello di conferenze statunitensi nato nel 1984 nella Silicon Valley. Una scenografia giallo-blu con le scritte «reddito di cittadinanza» e «quota 100» in bianco. Cade anche il tabù dell’ uno vale uno: in prima fila i posti sono riservati a Casaleggio jr, al premier e ai ministri. Dietro ci sono i parlamentari e gli attivisti. Al centro, dietro il palco, un maxi-schermo proietta video e slide. Rocco Casalino è il gran cerimoniere. Al piano superiore la regia audio-video. Una fetta di posti è per direttori dei quotidiani e opinion leader: una mossa per sancire una tregua con la stampa dopo gli attacchi. Ma in tanti declinano l’ invito. C’ è Massimo Giannini, stuzzicato da Di Battista: «Massimo, le coperture ce stavano…». Ma nell’ intervento, Dibba prova ad accarezzare Di Maio: «In questo Paese c’ è un mucchio di invidia nei confronti di un giovane ministro che ce l’ ha fatta con la forza delle sue idee. Ti sei scelto il compito più difficile, da parte mia grazie Luigi e grazie al Movimento 5 Stelle». Poi tocca al premier Conte, trattato da ospite, che si candida ad essere il «garante di un nuovo patto sociale». E magari in un futuro anche del Movimento.

Sky-Mediaset, i sindacati scrivono ad Antitrust

Il Sole 24 Ore



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I sindacati nazionali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno scritto all’ Antitrust. Tema: il passaggio della piattaforma Premium (“R2″) da Mediaset a Sky. Il timore dei sindacati è che nel passaggio possa non esserci tutela occupazionale per tutti gli addetti di R2 (la”piattaforma” su cui gira Premium) che al momento sono 95. Da qui la lettera all’ Antitrust, che ha in mano il dossier, per sensibilizzare sul tema, chiedendo di essere convocati per dire la loro prima della fine dell’ operazione prevista in questi primi mesi dell’ anno. In R2 Mediaset ha fatto confluire il ramo d’ azienda in cui rientrano «manutenzione tecnica, attività commerciali e aree analoghe» della pay tv Premium. Il closing del passaggio a Sky è avvenuto a inizio dicembre per un controvalore di 22,9 milioni di euro. Attenzione però, perché l’ ok dell’ operazione è sottoposto al via libera dell’ Antitrust, con parere Agcom. E questo parere dovrà essere incondizionato Altrimenti Sky, che ora ospita l’ attività di Premium sulla piattaforma digitale appena acquisita, potrà ritrarsi e restituire R2 a Mediaset. A quel punto Cologno si ritroverebbe un’ altra volta sul groppone una infrastruttura ritenuta non più “core”. La via, anche per i sindacati, è molto stretta. (A. Bio.)

Il Sole 24 Ore, comunicato sui conti 2015 e 2016

Il Sole 24 Ore



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Ieri Il Sole 24 Ore Spa ha diramato un comunicato a integrazione della nota diffusa il 2 gennaio scorso, in ottemperanza alla delibera Consob n. 20770 del 28 dicembre 2018. Al fine di adempiere alla richiesta contenuta nella delibera, la Società ha predisposto una situazione economico-patrimoniale consolidata “pro-forma” per l’ esercizio 2015 e una situazione economico-patrimoniale consolidata “pro-forma” per l’ esercizio 2016, pubblicate insieme alla nota, le quali recepiscono gli effetti dei rilievi formulati nella delibera stessa. Nello specifico, per la predisposizione dei prospetti pro-forma si è proceduto ad antergare all’ esercizio 2015 le svalutazioni effettuate nel 2016. La Società, nel redigere i prospetti pro-forma 2015, ha assunto i valori delle svalutazioni applicate nel bilancio 2016 tenendo in considerazione l’ impatto di tale antergazione sugli ammortamenti di competenza 2016. Come si evince dalle tabelle allegate alla nota diffusa, il valore finale patrimoniale del 2016 rimane invariato (e pari a -12,371 milioni), così come quello del 2017 (41,558 milioni). La Società comunica che il presente comunicato stampa, così come quello reso in data 2 gennaio 2019, è stato pubblicato – ed è consultabile integralmente sul proprio sito Internet – al fine di ottemperare alla Delibera Consob del 28 dicembre 2018, riservandosi ogni valutazione in merito alla Delibera stessa. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Freccero: dall’ informazione ai film, ho stropicciato Rai2

Italia Oggi

GIANFRANCO FERRONI

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«È la qualità della scrittura che conta, in un programma televisivo»: il direttore di Rai2 Carlo Freccero sostiene con forza la scelta di «mettere al centro questa rete che è stata un po’ laterale nel dibattito culturale. È un’ operazione difficilissima. Potevo puntare tutto sull’ autunno ma sarebbe stato scorretto nei riguardi dell’ azienda, del pubblico e di me stesso. Ho voluto subito sporcarmi le mani. Ho affrontato il lunedì, ho inventato un format in cui ci sarà anche Beppe Grillo. A maggio, spero di avere un palinsesto più definito. In questa fase, ritengo che Povera patria riporti la rete ad essere al centro dell’ informazione, un tema fondamentale. L’ informazione è la Rai». Frasi che hanno sostenuto la presentazione, nella sede romana della Rai a viale Mazzini, della trasmissione che andrà in onda venerdì in seconda serata, Povera patria, approfondimento condotto da Annalisa Bruchi, affiancata da Aldo Cazzullo, Alessandro Giuli e Alessandro Poggi. A Giuli spetterà l’ editoriale di approfondimento, Cazzullo realizzerà interviste a protagonisti di politica, sport, cultura, iniziando dal cardinale Gualtiero Bassetti. Ospiti in studio della prima puntata il vicepremier Matteo Salvini e il ministro per gli affari europei Paolo Savona. La sigla del programma sarà affidata all’ omonima canzone di Franco Battiato. E non mancherà una copertina firmata da un volto comico, Liliana Fiorelli. Quando viene domandato al direttore se lo sforzo per produrre un settimanale come Povera patria possa anche permettere di dar vita a un approfondimento mensile, abbinando la passione letteraria a quella per il piccolo schermo, Freccero esulta: «È una bellissima domanda, è proprio questo l’ obiettivo che voglio portare avanti quando sottolineo il valore della qualità della scrittura di un programma. Abbiamo firme di valore, e i servizi che manderemo in onda non saranno svalutati dal fattore tempo, anzi diventeranno delle riflessioni che avranno una lunga vita, da riprogrammare». Perché anche la tv può dar vita ai long seller, come Moby Dick di Herman Melville. Per Freccero guardare le tabelle degli ascolti del giorno precedente è importante, «ma ci sono anche audience di qualità come quella di lunedì sera che è piccola ma che ha un peso specifico molto alto. Con il film Ultimo tango a Parigi abbiamo toccato qualcosa. Ho stropicciato la rete. La seconda fase sarà consolidare il palinsesto. La terza fase sarà in autunno». Anche la concorrenza viene vista da Freccero positivamente: «Mai come quest’ anno la tv è ricca e faccio i complimenti a Rai, ma anche a Mediaset. C’ è una tv rinnovata, sono molto felice. Su Rai1, Rai3 e Canale 5 l’ altra sera c’ erano programmi forti. Io potevo giocare in riserva, o contrappormi con un programma alto. E sono orgoglioso di aver messo Ultimo tango a Parigi che ancora è attuale e crea dibattito». Poter fare «servizio pubblico» spinge poi Freccero a esprimere la sua gratitudine all’ amministratore delegato Fabrizio Salini, che gli permette di scrivere «un’ altra pagina di televisione». Una giornata incorniciata anche dall’ abbraccio caloroso che Freccero ha voluto riservare alla giornalista del quotidiano La Stampa, Michela Tamburrino, siglando una pace che ha posto la parola fine alla querelle nata dopo un articolo che aveva fatto arrabbiare il direttore di Rai2. © Riproduzione riservata.

Angelucci, proposta vincolante per la Gazzetta del Mezzogiorno

Italia Oggi

MARCO A. CAPISANI

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Si allunga e si complica la vicenda della Gazzetta del Mezzogiorno: prima di decidere le sorti del quotidiano pugliese, il tribunale di Catania vuole valutare offerte che siano vincolanti. E al momento quelle pervenute non lo sono, secondo quanto risulta a ItaliaOggi. Mentre il tempo scorre, però, il giornale accumula ogni mese un rosso di 500 mila euro e i giornalisti aspettano ancora lo stipendio di dicembre, le spettanze di fine anno e, a breve termine, la retribuzione di gennaio. Per questo motivo, ieri, la famiglia Angelucci (che pubblica i quotidiani Libero, Tempo e dei 5 Corrieri di Umbria, Arezzo, Siena, Rieti e Viterbo) ha deciso di rendere vincolante la propria proposta già avanzata. Non solo, dopo un incontro con i rappresentanti della redazione, si è impegnata a includere nell’ offerta tutti e 50 circa i giornalisti della testata, oltre a 4 poligrafici su 67 (per i restanti sono allo studio soluzioni alternative). Non è escluso, a questo punto, che si muovano nella stessa direzione anche gli altri interessati al giornale di proprietà dell’ editore Ciancio Sanfilippo e oggi parte dei beni sequestrati dal tribunale siciliano. Della partita sono pure l’ immobiliarista ed editore del Foglio Valter Mainetti e l’ imprenditore della sanità Ettore Sansavini (come anticipato da ItaliaOggi dell’ 8/1/2019). Dal punto di vista editoriale, gli Angelucci hanno in mente un piano di rilancio che vuole ripartire dal territorio. L’ obiettivo è, per esempio, riaprire le redazioni distaccate di Brindisi e Matera.

Chessidice in Viale Dell’ Editoria

Italia Oggi



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Davos, torna il re della pubblicità Martin Sorrell. L’ ex amministratore delegato di Wpp Martin Sorrell ha dichiarato a Davos che la sua attenzione è sempre rivolta verso il gruppo che guidava, di cui è uno dei grandi azionisti. Per questo è «molto preoccupato» per l’ andamento delle azioni di Wpp, che sono diminuite del 37% circa nel 2018 in quello che è stato un anno difficile per molte aziende. Sorrell ha detto che il suo nuovo network pubblicitario, S4 Capital, è «molto focalizzato sulla parte digitale del mercato», che attualmente copre il 20% del mercato totale dei servizi pubblicitari e di marketing. Visibilia sale ancora in Borsa. Ottima performance ieri per Visibilia Editore che dopo il +17,57% di lunedì ieri ha segnato un +28,74%. Il cda ha approvato una proposta di modifica dell’ articolo 13 dello statuto, volta a semplificare il procedimento assembleare. La modifica sarà sottoposta all’ assemblea convocata il 21 febbraio, in prima convocazione, e il giorno 22 in seconda convocazione, con all’ ordine del giorno il raggruppamento delle azioni ordinarie nel rapporto di 1 nuova azione ordinaria ogni 100 esistenti e appunto la modifica dell’ articolo 13 dello statuto. Canale 5, riparte L’ Isola Dei Famosi 2019. A Banijay i diritti in perpetuo nel mondo. Domani in prima serata su Canale 5 prende il via la nuova edizione de L’ Isola dei Famosi, prodotta da Mediaset in collaborazione con Magnolia (società di Banijay Group). Al timone del programma, Alessia Marcuzzi. R101 sarà la radio ufficiale del programma. «Banijay Group ha acquisito in perpetuo i diritti del formato per tutto il mondo facendo un grande investimento: ci crediamo molto», ha detto Paolo Bassetti, ceo di Magnolia. «I reality hanno quasi un patto con il pubblico, vivono oggi attraverso varie piattaforme, nonostante alcune di queste siano anticonvenzionali rispetto alla tv generalista, soprattutto i social, dove si commenta, si critica, si vota: pensiamo al nuovo Love Island che, pur andando sulla tv generalista, è molto seguito sui social, e quanto abbia prodotto in termini di merchandising». Iab Italia presenta Iab Digital Lab. L’ associazione di operatori della pubblicità online rinnova la propria proposta di formazione con un’ offerta di percorsi rivolti ad attuali e futuri professionisti del mondo digitale. I nuovi corsi saranno organizzati in una formula «laboratorio»: ogni lezione sarà arricchita da esercitazioni pratiche in aula sotto la costante osservazione dei docenti. Ogni percorso sarà monografico e presenterà momenti di formazione in aula a cui si alterneranno contenuti online. I primi moduli, che inizieranno tra febbraio e marzo, saranno: Digital Marketing Skills Lab, Social Media Lab, Automated Advertising Lab e Storytelling & Content Strategy Lab. Nicita (Agcom): necessaria authority unica per digitale. Un’ unica authority di regolazione per il digitale che nasca dalla fusione paritetica di Agcom e del Garante per la privacy e che permetta di esercitare un maggior potere ‘contrattuale’ e di moral suasion nei confronti delle piattaforme globali». È quanto ha proposto il commissario dell’ Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Antonio Nicita nel corso del convegno «Verso un nuovo codice delle comunicazioni elettroniche. Il ruolo di Agcom», organizzato dall’ Università degli Studi di Napoli Federico II. Rtl 102.5 con Fedez in diretta da Piazza Duomo a Milano. Venerdì 25 gennaio per la pubblicazione del nuovo album di Fedez Paranoia Airlines Rtl 102.5 trasmetterà da Piazza Duomo a Milano dalle 15 alle 17 con The Flight. Per due ore Fedez sarà in conduzione con La Zac per raccontare il suo ritorno discografico e il tour che da marzo lo porterà nei palazzetti di tutta Italia di cui l’ emittente è partner.

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