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Rassegna Stampa del 29/11/2018

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Ricatto grillino sulla manovra: le frequenze tv vadano all’ asta

Crimi: avanti la mediazione sulla riforma del copyright

Chessidice in viale dell’ Editoria

Diritto d’ autore, guerra ai furti

Giornalisti, Fnsi: gli insulti una brutta pagina per il governo italiano. Odg: rischio spread libertà stampa cresca

Ricatto grillino sulla manovra: le frequenze tv vadano all’ asta

Il Giornale
Gian Maria De Francesco
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Le tensioni tra Movimento 5 Stelle e Lega sulla manovra hanno due ricadute sullo scenario politico. Da una parte, si deve registrare il sostanziale pantano in commissione Bilancio alla Camera, una stasi che costringerà i deputati a trascorrere il weekend a Montecitorio. Dall’ altra parte, si evidenzia un atteggiamento ricattatorio dei pentastellati nei confronti di un Carroccio che sta meditando sulla sopravvivenza stessa della coalizione visto che l’ intransigenza di Bruxelles sui nostri conti pubblici depotenzierà, in ogni caso, la portata delle misure annunciate, prima tra tutte la controriforma Fornero. Ecco, quindi, che i grillini seminano il terreno di mine per costringere l’ alleato a più miti consigli. Ieri è stato solo annunciato un emendamento al ddl Bilancio, che dovrebbe essere presentato entro venerdì e che punta a «superare la legge Gasparri» sul nodo delle frequenze tv per il digitale terrestre. «Il provvedimento – ha spiegato Mirella Liuzzi, deputata Cinque stelle in commissione Trasporti e Vigilanza Rai – serve a mettere ordine alla ripartizione delle frequenze dovuta alla liberazione della banda 700 Megahertz per il 5G e soprattutto viene incontro alle esigenze della Rai e degli utenti di non dover cambiare l’ antenna della propria abitazione». In particolare, secondo Liuzzi, si tratterebbe di rispondere «a un’ esigenza che ci ha manifestato l’ Authority per le Tlc, ovvero il superamento della riserva di un terzo delle risorse di spettro alle tv locali» in modo da «dare alla Rai un Multiplex in una qualità diversa». Per capire la materia del contendere occorre fare un passo indietro. La legge di Bilancio 2018 ha liberato la banda 700 Megahertz a partire dal 2022 in modo da consentire l’ asta di quelle frequenze per gli operatori telefonici, conclusasi con un incasso di 6,55 miliardi di cui 1,25 miliardi già a bilancio dello Stato. La manovra di quest’ anno prevedeva che gli operatori del digitale terrestre (i cosiddetti broadcaster) fossero «compensati» con un indennizzo e con un pacchetto di frequenza nella nuova modalità digitale terrestre Dvbt-2. L’ Agcom già da mesi contesta la riserva del 33% alle tv locali e intende garantire i «servizi di interesse pubblico» che dovrebbero essere quelli della Rai. L’ emendamento M5s intende accogliere questi rilievi e penalizzare gli altri broadcaster tra i quali Mediaset (controllata da Fininvest che tramite Mondadori è azionista di minoranza dell’ editore del Giornale), La7, Sky e Discovery Italia. «Se vogliono queste frequenze», ha aggiunto Liuzzi, anche Mediaset «può partecipare all’ asta che non va a rilanci, quindi, ipotizzo che non ci sarà una spesa molto grande, mentre forse ci si aspettava che fossero date in base a non si sa quali criteri…». È chiaro che di fronte al fatto compiuto la Lega dovrebbe scegliere tra spalleggiare l’ alleato o danneggiare la più grande impresa multimediale italiana fondata da Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia e alleato della Lega. Per Matteo Salvini è un altro nodo da sciogliere dopo che ieri il vicepresidente della Commmissione Ue gli ha fatto sapere che «dev’ esserci una correzione sostanziale della traiettoria di bilancio, non marginale». In buona sostanza, vuole quella «letterina» di impegni che Salvini e Di Maio non vogliono firmare perché sarebbe come mettere una pietra tombale sul reddito di cittadinanza e su «quota 100».

Crimi: avanti la mediazione sulla riforma del copyright

Il Sole 24 Ore
Andrea Biondi
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Chessidice in viale dell’ Editoria

Italia Oggi

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Mondadori bene in Borsa. Il titolo del gruppo editoriale ha chiuso ieri in rialzo dell’ 1,27% a 1,438 euro. In un report dal titolo «Un passo nella giusta direzione» gli analisti di Mediobanca Securities hanno confermato la raccomandazione outperform e il prezzo obiettivo a 2,02 euro sull’ azione. «La cessione di Mondadori France si avvicina» e gli esperti parlano di «re-rating in vista» per il titolo. Tv, 7 mln di telespettatori per L’ amica geniale. La serie tratta dai romanzi di Elena Ferrante che hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo è stata seguita nel suo debutto televisivo su Rai 1 da 7 milioni di telespettatori, pari al 29,3% di share, per i primi due episodi trasmessi su Rai1. La serie è disponibile anche su Timvision, prodotta da Fandango e Wildside in collaborazione con Rai Fiction, Timvision e la rete americana Hbo, è già in onda negli Stati Uniti, ed è stata venduta in 56 paesi. Ferpi: i vincitori della 54esima edizione dell’ Oscar di Bilancio. Assegnati ieri gli Oscar di Bilancio 2018, l’ iniziativa promossa dalla Federazione relazioni pubbliche italiana, con Borsa Italiana e Università Bocconi, che premia le imprese più virtuose nelle attività di reporting e nella cura dei rapporti con gli stakeholder. I vincitori dell’ Oscar di Bilancio 2018 nelle categorie principali sono: Eni per le Grandi imprese quotate; Unipol Gruppo per le Imprese finanziarie; Hera per le Medie imprese quotate: Sabaf per le Piccole imprese quotate; Fideuram per le Aziende non quotate; Aism per gli Enti non profit; Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo per le Fondazioni erogatrici. Menzioni speciali a Hera, per l’ innovazione nella rendicontazione; Pirelli, per l’ innovazione della comunicazione; «Integrated reporting», in collaborazione con il «Network Italiano per il Business Reporting» e IIRC, che ha premiato Stafer e Unipol Gruppo. Disney utilizzerà la tecnologia di Google per la pubblicità. Walt Disney utilizzerà la tecnologia di Google per il collocamento di inserzioni pubblicitarie. Terminerà quindi la lunga collaborazione con FreeWheel di Comcast. Le reti televisive di proprietà del gruppo, Abc, Espn e Freeform, impiegheranno Google Ad Manager per la distribuzione di pubblicità che saranno diffuse attraverso tv, rete mobile e app. L’ accordo dovrebbe portare a Google ricavi annuali per decine di milioni nel corso di tre anni. Novecento torna nelle sale Lucisano Media Group. La nuova versione di Novecento di Bernardo Bertolucci restaurata dalla Cineteca di Bologna sarà programmata nelle sale di Lucisano Media Group, venerdì prossimo per omaggiare il regista scomparso. Vikings su Timvision a meno di 24 ore dalla messa in onda negli Usa. Vikings, la serie tv ideata e scritta da Michael Hirst, torna con i nuovi episodi della quinta stagione in anteprima esclusiva per l’ Italia su Timvision da giovedì 29 novembre, un episodio a settimana a meno di 24 ore dalla messa in onda negli Stati Uniti. Su Timvision sono già disponibili le prime quattro stagioni e la prima parte della quinta stagione della serie. Tiger Woods e Golftv, via all’ esclusiva globale per la produzione di contenuti. Come passo successivo dell’ accordo strategico con il Pga Tour, Golftv ha annunciato un’ esclusiva partnership a lungo termine per la produzione di contenuti con l’ 80 volte vincitore del Pga Tour e 14 volte campione Major Tiger Woods. Attivo da gennaio 2019, Golftv, il nuovo servizio globale di video streaming live e on demand ideato da Discovery e dal Pga Tour, collaborerà con Tiger su numerosi programmi e creazioni di contenuti. La radio locali sul digitale DAB+ nel bacino di Napoli-Caserta. Nei giorni scorsi la società consortile Radio Digitale Napoli Caserta, facente parte del sistema associativo Aeranti-Corallo, ha attivato il proprio mux per la radio digitale Dab+. La società, partecipata da 15 imprese radiofoniche locali è autorizzata per il bacino corrispondente alle province di Napoli e Caserta e ha acceso un impianto ubicato a Camaldoli (Na), con il quale sta effettuando una serie di prove tecniche per arrivare, nell’ arco di qualche settimana, ad operare a pieno regime. «Si tratta di un importante segnale della volontà dell’ emittenza radiofonica locale di essere pienamente protagonista dei nuovi scenari digitali», ha detto Marco Rossignoli, coordinatore di Aeranti-Corallo. «Occorre tuttavia che vengano trovate soluzioni adeguate affinché l’ emittenza locale possa essere messa nelle condizioni di operare in tutta Italia. Attualmente sono solo 10 i bacini dei 39 pianificati dall’ Agcom in cui le emittenti locali possono operare». Su Cielo il ciclo Sex and Zen. Amore, sesso, matrimonio e prostituzione in estremo oriente, questi gli argomenti dei cinque documentari del ciclo Sex and Zen in onda su Cielo da oggi ogni giovedì in seconda serata. Amore e sesso in Cina di Annamaria Gallione inaugura il ciclo il 29 novembre. Tra i grattacieli futuristici di Pechino una giovane giornalista cinese interroga vecchi e giovani, gay ed etero, uomini e donne, sul modo di vivere le relazioni d’ amore e il sesso, dipingendo così un quadro erotico della Cina del 21esimo secolo.

Diritto d’ autore, guerra ai furti

Italia Oggi
GIANFRANCO FERRONI
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«La proprietà è un furto?», si sono chiesti i senatori Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello. Sottotitolo del convegno promosso ieri pomeriggio a Roma nella sala capitolare del chiostro del convento di Santa Maria sopra Minerva, «come si abolisce il diritto d’ autore e si saccheggiano i contenuti al tempo della rete». Sul banco degli imputati gli over the top (ott), i dominatori di internet, accusati da Mogol, numero uno della Siae, di essere dei «miliardari che non vogliono pagare il diritto d’ autore: se mi dicono che vogliono la libertà, è per la libertà di approfittarsi degli altri». Un tema caro al mondo dell’ editoria, e infatti Andrea Riffeser Monti, presidente Fieg, è stato chiaro: «Dobbiamo difendere i giornalisti, gli edicolanti, i poligrafici. Noi editori abbiamo pubblicato le fotine degli onorevoli del parlamento europeo per difendere il diritto d’ autore, ritrovandoci uniti». Riffeser evidenzia anche come nessuno pensi ai «bar che sono diventati delle sale di lettura gratuita per i loro clienti, con un solo giornale che viene letto da centinaia di persone quando questi esercizi devono pagare l’ abbonamento Sky Bar per rendere accessibile la tv a chi prende un caffè. Per questo con la Siae stiamo studiando come regolamentare tutto, anche le rastrelliere con i giornali che si vedono negli alberghi», sottolineando che è grave vedere un governo che vuole «prendere decisioni senza ascoltare la nostra parte». Il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, guardando Tony Renis che era davanti a lui, ha esordito dicendo: «Ricordo che quando suonavamo c’ era il borderò dove segnare tutto, e poi veniva la Siae e riscuoteva. Quando prendi il tram paghi il biglietto, parlare dopo dieci anni di diritto d’ autore mi fa venire la nausea. Chiedono la libertà, ma di che cosa? Questi», parlando degli ott, «a Bruxelles prendono tutti gli uffici legali. Ti minacciano, ti dicono che internet morirà se dovranno pagare». Lui è per la linea dura. Ma subito dopo ecco il presidente della Rai Marcello Foa, impegnato a cercare una via mediana, quella della «giusta tutela, perché chi sostiene che bisogna limitare l’ accesso rischia di ostacolare le idee. Occorre trovare una soluzione equilibrata, con buon senso, di tutela per tutti», avendo comunque presente che il diritto d’ autore «non deve essere svenduto». Per il numero uno dell’ Anica Francesco Rutelli «l’ argomento fondamentale per l’ Italia è che la creatività ha un ruolo di primo piano, per i posti di lavoro che questi comparti contano. Free da noi vuol dire gratuito, ma la libertà non include la pretesa di non pagare: pirateria e fake news sono alleati. Ho letto che sparirebbero le piattaforme di sharing, difendendo il diritto d’ autore: non è vero. Equo compenso e controllo dello sfruttamento dei propri contenuti protetti sono fondamentali, ma dobbiamo chiederci, per esempio, se l’ indicizzazione sui motori di ricerca può creare ricchezze. Amazon e Netflix sono molto diversi: Amazon sta diventando un produttore, ma se produce farmaci e li consegna diventa molto più di un distributore globale». Chiamato nella veste di «controparte, con i giganti della rete», il numero uno di Confindustria Digitale Elio Catania ha teso la mano nei confronti di chi crea contenuti, evocando una «condivisione di fatturato con accordi», ricordando che «ogni minuto su YouTube vengono caricate 400 ore di video», e che è per «non dare alle piattaforme il diritto di censura». A nome della Fondazione Magna Carta, Quagliariello ha detto che «non vi è dubbio che la rete rappresenti uno spazio di libertà e di opportunità. L’ idea di un ambito di libertà infinita, che non trovi limiti laddove iniziano la libertà e il diritto dell’ altro, è tuttavia non soltanto illusoria ma è anche fondamentalmente illiberale e tendenzialmente totalitaria. Bene dunque difendere a tutti i costi ogni spazio di libertà». E per la Fondazione Italia Protagonista, Gasparri ha rilevato che «il tema è la facilità del furto dei contenuti: i politici devono avere il coraggio di fare battaglie giuste, l’ editoria e le agenzie soffrono molto». Tutti d’ accordo, «la pirateria è un reato». © Riproduzione riservata.

Giornalisti, Fnsi: gli insulti una brutta pagina per il governo italiano. Odg: rischio spread libertà stampa cresca

Prima Comunicazione

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“Esiste un problema di libertà di stampa in Italia. Oggi purtroppo assistiamo al tentativo di chi non soltanto ha insultato pesantemente i giornalisti ma anche messo all’ ordine del giorno provvedimenti che portano ad indebolire ulteriormente la stampa e soprattutto gli organi di stampa più deboli”, ma anche “ad un tentativo vergognoso di strumentalizzare i giornalisti precari”. A dirlo il segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana Raffaele Lorusso all’ iniziativa ‘Le sfide del giornalismo europeo’, organizzata dall’ eurodeputata S&D Isabella De Monte, al Parlamento europeo a Bruxelles il 27 novembre. Secondo Lorusso “c’ è il ministro Di Maio che continua a convocare gli organismi della categoria intorno ad un tavolo con non meglio identificate sigle del lavoro precario, al solo tentativo di cercare di rimontare quelle che è stata una brutta pagina per il governo italiano nel momento in cui si sono usati aggettivi assolutamente non qualificanti per chi li ha pronunciati nei confronti della categoria e dell’ informazione italiana”. “Noi riteniamo che da chi sta cercando di azzerare per esempio il fondo per l’ editoria, e questo produrrà nuovo precariato, non possa venire alcuna lezione sul lavoro precario”. “La categoria dei giornalisti”, ha aggiunto, “si difende bene facendo bene il proprio lavoro, continuando ad esercitare sia la funzione principale che è quella di informare i cittadini, ma anche esercitando il diritto di critica ed il pensiero critico, che è esattamente quello che in questo momento una parte del governo italiano cerca di attaccare, cioè la funzione critica della stampa, la funzione di mediazione della stampa fra il potere ed il cittadino”. “Quindi togliere di mezzo la mediazione e togliere le domande, impedire alla stampa di fare domande per manipolare più facilmente i consensi attraverso le piattaforme digitali a cominciare da Rousseau”, ha chiosato Lorusso. Alla manifestazione è intervenuto anche il presidente dell’ Ordine nazionale dei Giornalisti, Carlo Verna. “I rischi per la professione giornalistica sono tanti, dal lavoro precario, e speriamo che in sede europea si possano trovare delle iniziative a tutela, fino al tentativo di delegittimare il ruolo e la funzione critica del giornalista. In Italia c’ è la questione dello spread della libertà di stampa nel senso che ci possa essere un differenziale tra la nostra democrazia e quella di altri Paesi di grandi tradizioni”, ha detto. “Se questo spread non è cresciuto ciò è dovuto agli interventi del capo dello Stato però quando si è contro posizioni di tutela del lavoro, come il copyright, quando si vogliono tagliare i fondi alla piccola editoria, quando si insultano a giorni alterni grandi quotidiani e giornalisti tentando di delegittimare la funzione che i giornalisti svolgono, allora c’ è il rischio che lo spread della libertà di stampa cresca rispetto ad altri Paesi”, ha concluso.

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