Indice Articoli
Informazione e rischio «fake news» Il giornalismo digitale si interroga
Nuovi direttori, soliti tg: il governo viene prima
La Lega comanda, ma la Rai di Milano piange. Portello addio?
21st Century Fox, nel 1° trimestre sale l’ utile, ricavi via cavo sotto le attese
Mediaset, tv tematiche al rilancio
Chessidice in viale dell’ Editoria
Tremonti: la web tax è necessaria, in gioco le sorti della democrazia in Europa
Rai: Borioni presenta ricorso al Tar su nomina di Foa a presidente
Informazione e rischio «fake news» Il giornalismo digitale si interroga
Corriere della Sera
Andrea Camurani
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Varese C’ è un momento dell’ anno in cui Varese diventa la capitale italiana dell’ informazione digitale, capace di accogliere centinaia di giornalisti in arrivo da tutto il Paese per confrontarsi sui temi legati alla professione del raccontare. Oggi il Festival Glocal, giunto alla settima edizione, entrerà nel vivo con oltre 60 eventi che fino a domenica porteranno in città grandi firme, esperti e professori ma anche studenti e appassionati di comunicazione. Ad organizzare la tre giorni è Varesenews , uno dei primi quotidiani on line d’ Italia, realtà che ha saputo attirare importanti partner locali come la Camera di Commercio ma anche player globali del peso di Google. L’ iniziativa dà ampio spazio anche ai media tradizionali: ieri sera il giornalista del Corriere della Sera Lorenzo Cremonesi ha intervistato l’ ex ministro dell’ Interno Marco Minniti insieme al collega della Radiotelevisione svizzera Tomas Miglierina. L’ ex governatore lombardo Roberto Maroni ha scelto Glocal per la presentazione in anteprima del suo libro «Rito ambrosiano». All’ apertura ufficiale della tre giorni, questa mattina, sarà presente la scrittrice e blogger Selvaggia Lucarelli. Venerdì la conduttrice televisiva Filippa Lagerbäck spiegherà come comunicare il territorio attraverso i social, e sabato sarà la volta delle Buone Notizie targate Corriere e raccontate da Elisabetta Soglio. L’ edizione 2018 del festival potrebbe rappresentare un momento di svolta legato ad uno dei temi più dibattuti del momento, le fake news . Lo ha affermato il presidente dell’ Ordine dei giornalisti della Lombardia Alessandro Galimberti: «C’ è un’ emergenza nel mondo dell’ informazione che non è l’ abolizione dell’ Ordine dei giornalisti ma l’ impunità civile e penale sul web da parte di chi fa insulti, minacce, istigazione a delinquere o diffonde false notizie. Auspico che proprio dal Festival di Varese possa partire un movimento di opinione capace di sollecitare una regolamentazione internazionale e prevedere sanzioni pesanti nei confronti di chi usa internet non come luogo di dialogo e di democrazia, ma come strumento di linciaggio e di offese da codice penale». Quest’ anno il festival avrà una appendice con due appuntamenti a dicembre in altre due città della Lombardia: Pavia e Cremona che accoglieranno i giornalisti rispettivamente il 4 e il 6 dicembre.
Nuovi direttori, soliti tg: il governo viene prima
Il Fatto Quotidiano
To. Ro.
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Sono sempre loro: i vecchi Tg Rai. Sempre la medesima logica: prima il governo, poi ancora il governo, poi la maggioranza, poi il mitico pastone delle opposizioni. Sono cambiate solo due cose: chi fa le nomine e i nominati. Ieri sono andati in onda i primi telegiornali dell’ epoca gialloverde, quelli dei nuovi direttori (Giuseppe Carboni al Tg1, Gennaro Sangiuliano al Tg2 e Giuseppina Paterniti al Tg3). Ecco alcuni tratti distintivi delle primissime edizioni del nuovo corso. Trump. Lo strambo signore con i capelli rossi che governa gli Stati Uniti ora viene raccontato in modo asciutto, asettico. Nei primi servizi sulle elezioni di midterm non si percepisce più quel misto di ironia e terrore verso l’ inquilino della Casa Bianca che ha accompagnato (più o meno sotto traccia) le cronache dagli Usa degli ultimi due anni. L’ aria è cambiata (Sangiuliano, per dire, su Trump ha scritto pure un libro, tutt’ altro che antipatizzante). Nei titoli dei tre Tg, il bilancio delle elezioni è affidato proprio alle parole del presidente: “Trump, un enorme successo”, “L’ onda blu non c’ è stata”. Conte. Si potrebbe dire – ma siamo cattivi – che il peso del premier nei Tg Rai è inversamente proporzionale a quello nella vita reale (e nel Consiglio dei ministri). Giuseppe Conte è accusato di essere un’ ombra impalpabile dei dioscuri Salvini e Di Maio, ma nel servizio pubblico – anche solo per la carica che ricopre – conserva un diritto di tribuna inalienabile. Conte – per esempio – ha 20 secondi filati nel servizio sulla maggioranza nel Tg1 delle 8 (con tanto di dichiarazione rassicurante sulla tenuta della maggioranza) ma addirittura un servizio intero su di lui nel Tg2 delle 13 (un bollettino trionfale: “Questo governo durerà, stiamo cambiando l’ Italia e abbiamo già realizzato riforme strutturali molto importanti”; “il presidente del Consiglio interviene a tutto campo e rivendica i risultati ottenuti in appena cinque mesi”). Gialli e verdi. Com’ è cambiato in questi mesi il bilancino della Rai I dosaggi e le formule variano da rete a rete, ma il concetto è lo stesso su tutto il servizio pubblico (ed è lo stesso di sempre, nei secoli dei secoli): lo spazio per i partiti di governo è incommensurabile rispetto a quello concesso a tutti gli altri. Prendiamo ancora come esempio il Tg2 di Sangiuliano delle 13. I gialloverdi arrivano prima e durano di più, dal minuto 9:20 al minuto 11 (100 secondi). C’ è una dichiarazione di Salvini e una di Di Maio, si definiscono gli scontri tra Lega e 5Stelle “meno aspri”. Le opposizioni – tutte le opposizioni, mescolate: Pd, LeU, Forza Italia e Fratelli d’ Italia – durano dal minuto 11 al minuto 12:30 (90 secondi). Poi tocca ancora al governo, e al succitato servizio monografico su Conte, dal minuto 12:30 al minuto 14 (altri 90 secondi). La piramide del servizio pubblico si è rovesciata.
La Lega comanda, ma la Rai di Milano piange. Portello addio?
Il Foglio
da.bo
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Non sono più tempi da fiction su Alberto da Giussano per la Rai di Milano targata Lega. Nel nuovo format sovranista, la marcia su Saxa Rubra (come da contratto) è ormai quasi compiuta. Ma Attilio Fontana, governatore lombardo, vuole crederci ancora e alla nomina di Enrico Motta come direttore del Centro di produzione di Milano, ammicca: “Un uomo del fare che, in perfetto stile lombardo, è abituato a lavorare sul campo. Sono certo che saprà esaltare le professionalità ele competenze di tutti coloro che operano nella sede Rai di Milano”. Mentre Alessandro Morelli, parlamentare milanese della Lega e presidente della commissione Trasporti Poste Telecomunicazioni, fa l’ ottimista: “Un nuovo passo avanti per il rilancio della sede del Centro di produzione di Milano”. Ma il Centro di produzione Rai di Milano, oggi, è alla deriva. Al punto che le organizzazioni sindacali hanno minacciato per domenica prossima uno sciopero. La Cgil, con Francesco Aufieri, segretario milanese dello Slc, saluta l’ arrivo di Motta, come “una scelta che segna una discontinuità invocata da anni dalla Cgil, purtroppo inascoltata anche da chi oggi plaude alle novità. E’ un risultato parziale: l’ uomo solo al comando non può essere la soluzione. Quello che oggi serve alla Rai di Milano è una squadra capace di affrontare la sfida che il servizio pubblico radiotelevisivo dovrà affrontare”. Dal corpaccione di corso Sempione, in agitazione, sono in molti a lamentare lo smantellamento progressivo delle produzioni a favore delle società esterne “il vero padrone della Rai“, dicono. “In una quindicina d’ anni abbiamo perso oltre mille tra tecnici e programmisti, gli ultimi 90 sono andati in pensione nei mesi scorsi e sono stati sostituiti da soli 8 nuovi assunti”, spiega un funzionario di lungo corso, che conclude: “E’ fallito il modello produttivo Milano”. Le produzioni di punta prodotte nel capoluogo lombardo sono, di fatto, realizzate dalle major esterne: le Officine di Fazio cucinano i tre programmi affidati a lui; Portobello della Clerici è realizzato da Magnolia; Detto fatto da Endemol. Resta lo sport, la Tgr, Generazione Giovani di Milo Infante e poco altro, davvero poca cosa per una sede regionale che voleva fare concorrenza a Mediaset e Sky. A spingere per il rilancio del centro di produzione Rai di Milano puntando sulla nuova sede del Portello (Fiera), oltre ad Fontana c’ è da sempre anche il sindaco Beppe Sala. Ma “le incertezze sul trasferimento al Portello inducono dubbi sul vero impegno strategico della Rai per Milano” spiegano alla Cgil. Già, il Portello. Sala ha richiesto una nuova proposta di “studio di coordinamento progettuale unitario” a Fondazione Fiera Milano per il trasferimento del centro di produzione della tv pubblica nei padiglioni 1 e 2 dell’ ex polo fieristico del Portello. Richiesta che arriva dopo il buon esito di un’ indagine di mercato, bandita dalla stessa Rai, su un’ operazione che potrebbe chiudersi entro la fine del 2019. Tempi biblici per la televisione. Soprattutto con un governo gialloverde che ha tutta l’ aria di essere più interessato ai gangli “romani” di Mamma Rai. E pensare che proprio dalla Fiera, nel lontano 1956, era partito Mike per diffondere nell’ etere la sua straordinaria “allegria!”.
21st Century Fox, nel 1° trimestre sale l’ utile, ricavi via cavo sotto le attese
Italia Oggi
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Sale l’ utile netto di 21st Century Fox nel primo trimestre dell’ anno fiscale del gruppo, ma i ricavi del business via cavo sono stati inferiori alle attese. Nello specifico il business via cavo, che include negli Usa Fox News e Fox Sports 1, ha sì registrato un aumento del fatturato del 4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno a quota 4,35 miliardi di dollari (3,8 mld di euro), ma ha deluso il consenso degli analisti che si aspettavano ricavi pari a 4,44 miliardi di dollari (3,87 mld di euro). Il gruppo media statunitense ha poi registrato un utile netto di 1,29 miliardi di dollari (1,13 mld di euro), pari a 69 centesimi ad azione, rispetto agli 855 milioni di dollari (746 mln di euro), pari a 46 centesimi ad azione, del primo trimestre del 2017, al di sopra delle attese degli esperti a 52 centesimi. I ricavi complessivi sono poi cresciuti del 3% circa a 7,17 miliardi di dollari (6,26 miliardi di euro), ma anche in questo caso il fatturato ha deluso il consenso degli analisti a 7,21 miliardi di dollari (6,29 miliardi di euro). 21st Century Fox è nel bel mezzo di una significativa ristrutturazione che trasformerà il gruppo in una società focalizzata su notizie e sport. Durante l’ estate, Walt Disney ha raggiunto un accordo per l’ acquisizione delle sue attività di intrattenimento, inclusi gli studi di Hollywood e le proprietà internazionali, per 71 miliardi di dollari (62 mld di euro), battendo l’ offerta di Comcast. A settembre invece quest’ ultima ha prevalso nella battaglia per il gigante europeo Sky, assicurandosi il controllo della società. La famiglia Murdoch, vendute la maggior parte delle attività di 21St a Sky, si concentrerà soprattutto sui canali Fox di News e Sport negli Usa. «Continuiamo a raggiungere risultati che rispettano il nostro piano di crescita anche ora che facciamo importanti passi avanti verso il completamento della transazione con Disney e il lancio di Fox nella prima metà del 2019», hanno commentato con una nota Rupert Murdoch e suo figlio Lachlan, presidenti esecutivi del gruppo. «Abbiamo riunito un team di leadership stellare per Fox, che ci fa confidare nella capacità della nuova società di cogliere le opportunità nella programmazione live offrendo al contempo valore a lungo termine per gli azionisti. Il nostro andamento trimestrale si basa sui risultati operativi e finanziari dello scorso anno e pone le basi per uno slancio costante sotto la Disney allargata e la futura Fox».
Mediaset, tv tematiche al rilancio
Italia Oggi
CLAUDIO PLAZZOTTA
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Marco Costa è direttore delle reti free di Mediaset che, esclusi Boing e Cartoonito, valgono oltre il 7% di share in prima serata, e guida pure i canali di cinema e serie tv di Premium, che ora sono trasmessi in prevalenza da piattaforme tecnologiche di Sky (sia sul satellite, sia sul digitale terrestre, dove Mediaset completerà la cessione della piattaforma a Sky entro fine 2018). Due comparti di business sui quali dovrà mettere mano parecchio nei prossimi mesi: «Beh, quanto alle reti tematiche in chiaro», spiega Costa, «c’ è molto lavoro da fare su 20 e su Focus, entrambi partiti con noi dalla scorsa primavera. Il canale 20, che adesso è all’ 1,3% di share in prima serata, deve diventare un vero punto di riferimento per il cinema e le serie tv. Focus, invece, non deve crescere tanto nell’ ascolto (è allo 0,5% in prime time, ndr) quanto nella presenza sul territorio. Abbiamo fatto speciali dedicati al Vaiont, ai vulcani in eruzione, e il prossimo 26 novembre seguiremo in diretta l’ arrivo di un rover su Marte dalla Alenia di Torino. Poi vorrei lavorare molto sull’ ambiente, sulla pulizia degli oceani». C’ è anche da decidere il destino di Italia 2, spostato all’ lcn 120 per fare posto a Focus, e ora sceso allo 0,2% di share: «Vero, dobbiamo capire se e come rifarlo, se trovare un nuovo lcn più favorevole. Di sicuro il target di Italia 2, che faceva anche lo 0,7% di share in prima serata, interessava molto a Publitalia». Non c’ è però lo sport nel futuro delle reti tematiche di Mediaset: nonostante facesse parte del dna di Italia 2, nonostante il lancio di 20 con Juventus-Real Madrid di Champions league e le otto partite dei Mondiali di calcio, «per il momento lo sport non è previsto sulle reti che dirigo». Le nuove strategie Mediaset, più concentrate sulle produzioni originali e meno sugli accordi esclusivi con le major di Hollywood, tenuto conto dell’ uscita dal business della pay tv, potrebbero penalizzare la library da cui Costa pesca ora molto prodotto di qualità. «Tuttavia», risponde il direttore, «se le grandi reti generaliste avranno più prodotto originale, rimarrà comunque libero del prodotto di library per Iris o 20. Peraltro Mediaset continua ad arricchire i suoi cataloghi: per esempio, abbiamo appena firmato una intesa per un pacchetto di 1.200 titoli che andranno di sicuro su Iris e 20». Oltre al comparto delle reti in chiaro (Iris all’ 1,8% in prime time, 20 all’ 1,3%, La5 all’ 1,2%, Extra all’ 1,1%, Top crime all’ 1%, Focus allo 0,5% e Italia 2 allo 0,2%), ci sono poi i cambiamenti di approccio al mondo dei canali di Premium: prima si trattava di un business autonomo di Mediaset nella pay tv, ora, invece, si diventa in sostanza fornitori di canali tv per le piattaforme di Sky: «In effetti, sono già cambiate alcune cose. I canali di Premium cinema sono passati da 5 a 4, così come quelli delle serie tv. Da settembre stiamo lavorando a stretto contatto con Sky», sottolinea Costa, «ci parliamo tutti i giorni e ci incontriamo con le redazioni di Cinema e di Serie tv di Sky. Un confronto necessario per il coordinamento di una offerta molto ricca, verticalizzando i canali e sfruttando al massimo le sinergie». © Riproduzione riservata.
Chessidice in viale dell’ Editoria
Italia Oggi
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Icon, Tenerani in pole position per la direzione. Andrea Tenerani è candidato a dirigere il magazine maschile alto di gamma, dedicato a moda, stili di vita e pubblicato da Mondadori. Il precedente direttore (anche di Icon Design) Michele Lupi è andato via da Segrate lo scorso settembre. Tenerani oggi è in Condé Nast (ha lavorato al maschile Gq con Emanuele Farneti, a sua volta ex direttore di Icon e ora a capo di Vogue Italia). Ma anche Tenerani ha già lavorato ad Icon, tanto è vero che su Twitter risulta ancora come «fashion & creative director Icon». Mondo Tv, deceduto il fondatore Orlando Corradi. È venuto a mancare ieri Orlando Corradi, fondatore e socio di maggioranza relativa della società. Le azioni dovrebbero passeranno alla moglie e ai tre figli Matteo, Monica e Riccardo Corradi nella loro qualità di eredi legittimi. Pertanto il controllo di Mondo Tv rimarrà nelle mani della famiglia. Orlando Corradi non rivestiva cariche esecutive nella società, mentre nell’ attuale consiglio siedono già Matteo Corradi, in qualità di presidente del consiglio e di amministratore delegato, e Monica Corradi. RadioMediaset con Amazon per il lancio in Italia di Alexa e Amazon Echo. RadioMediaset è presente nel lancio italiano dell’ assistente vocale Alexa e dello smart speaker Amazon Echo. Da Echo, infatti, grazie alle skill proprietarie, sarà possibile ascoltare Radio 105, Virgin Radio, R101. Le Skill di Radio 105, di Virgin Radio e di R101 consentono, tramite comandi vocali, di ascoltare la diretta delle emittenti e i podcast dei programmi. Tim, assistenza clienti anche via WhatsApp. Tim è il primo operatore telefonico in Italia ad avviare un canale di assistenza clienti via WhatsApp. Il servizio sarà inizialmente riservato ai clienti che utilizzano Tim Pay, lo strumento di pagamento che integra il servizio telefonico con una soluzione di mobile banking. I clienti Tim Pay potranno utilizzare WhatsApp per qualsiasi esigenza di assistenza relativa ai servizi fissi e mobili. Nelle prossime settimane il canale di caring verrà esteso ad altri servizi, quali l’ invio delle fatture, la notifica di scadenze di pagamento e molti servizi di cortesia. «L’ innovazione è alla base di tutti i progressi delle aziende moderne», ha commentato Mario Di Mauro, responsabile strategy, innovation & customer experience di Tim, «secondo un chiaro modello operativo, in cui a partire dal miglioramento della customer experience e della customer satisfaction si sostiene lo sviluppo dei ricavi comprimendo i costi e conseguendo un incremento degli indici operativi dell’ impresa». Intertwine acquisisce 20lines da HarperCollins. Intertwine, pmi innovativa di Digital Magics Napoli, sede campana dell’ incubatore Digital Magics, ha acquisito 20lines, la community di lettori e autori diffusa a livello internazionale, dal gruppo editoriale HarperCollins, diventando la community per la creazione di contenuti editoriali più grande in Italia. Nata nel 2012, Intertwine è un social network per lo storytelling in cui tutti possono raccontare la propria storia, aprire il proprio magazine (un vero e proprio blog personale) e partecipare a contest creativi promossi dalle aziende. Le imprese invece attraverso la piattaforma e gli utenti di Intertwine possono lanciare campagne di corporate storytelling e realizzare i contenuti più adatti alle loro strategie di content marketing. Con l’ acquisizione di 20lines, la community di Intertwine conta più di 250 mila iscritti. Timvision su Xbox One. Gli appassionati di gaming possono accedere all’ app Timvision direttamente dalla loro console. Tutto il meglio di cartoni, cinema, serie tv, documentari, sempre on demand, è disponibile anche nel mondo Xbox One. A Torino il primo summit mondiale degli sviluppatori Apple. Krzystof Zablocky, capo degli sviluppatori dell’ app del New York Times, Tim Condon, ingegnere dell’ app della Bbc e ancora Antoine Van Der Lee, ingegnere iOs che ha creato WeTransfer: sono alcuni degli ospiti internazionali che approderanno Torino il 9 novembre per «Swift Heroes», la conferenza mondiale degli sviluppatori Apple, alla sua prima edizione. Il titolo della manifestazione fa riferimento a Swift, che è il linguaggio diventato ormai standard per la realizzazione di app per iPhone, iPad e Mac. Ad organizzare il summit di esperti all’ ombra della Mole è stata Syx, acronimo che sta per Share Your eXperience, cioè una neonata associazione culturale non-profit dedicata alla divulgazione tecnico-scientifica, che fa capo all’ azienda Synesthesia. Rai3, La Tv della Ragazze – Gli stati generali 1988-2018. Nel 1988 Rai3 affida a tre giovani autrici, Valentina Amurri, Linda Brunetta e Serena Dandini, il compito di realizzare un programma comico di sole donne. Nasce così La Tv delle Ragazze, che concentrava in un’ ora il fantasioso palinsesto di un ipotetico network femminile. A trent’ anni esatti dalla messa in onda della Tv delle Ragazze, il «triumvirato» Amurri-Brunetta-Dandini torna insieme per celebrare questo anniversario con La Tv delle Ragazze – Gli stati generali 1988-2018. Non sarà un’ operazione revival (anche se si rivedranno gli sketch più esilaranti dell’ epoca), ma un viaggio in quattro puntate, a partire da oggi alle 21.15 su Rai3, per raccontare cosa è successo in questi decenni all’ universo femminile.
Guanda acquisisce astoria
La Repubblica
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Editoria Guanda acquisisce astoria Guanda Editore, società controllata dal Gruppo editoriale Mauri Spagnol, ha acquistato la piccola casa editrice astoria. Il fatturato del marchio che quest’ anno ha vinto lo Strega è cresciuto del 40%
Tremonti: la web tax è necessaria, in gioco le sorti della democrazia in Europa
Prima Comunicazione
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Normalizzare il digitale e il mondo dei big data a partire dall’ introduzione della web tax. A chiederlo l’ ex ministro dell’ Economia Giulio Tremonti in una lettera, pubblicata dal Corriere della Sera , a commento dell’ intervento del ministro dell’ Economia francese Bruno Le Maire del 23 ottobre sul medesimo quotidiano sulla “necessità di introdurre una web tax europea”. Giulio Tremonti (Foto Ansa/Giorgio Onorati) Una proposta “molto interessante”, secondo Tremonti, per due motivi: “perché viene prima delle elezioni europee e perché identifica nella giustizia fiscale uno dei grandi temi di interesse comune per i popoli europei”. “Se all’ origine l’ ambiente ideologico e giuridico in cui l’ economia digitale ha cominciato ad emergere è stato quello del laissez faire”, spiega infatti Tremonti (“una filosofia che al principio ha ispirato e reso possibile l’ avvento dell’ era di Internet”, osserva), “oggi non è affatto giusto o ineluttabile o fatale che il digitale debba o possa seguitare a svilupparsi nel dominio dell’ anarchia e dell’ anomia”. Tremonti paragona “le attività di estrazione, di raffinazione e di sfruttamento sulla rete dei Big data” al petrolio, “l’ oro nero”, che “è stato da subito non solo tassato (con le prime forme di imposizione multinazionale), ma anche regolato (con le leggi antitrust)”. Mentre per “l’ oro bianco”, ovvero i big data ma anche la privacy online, “non è affatto così”. Lo scandalo Cambridge Analytica, osserva Tremonti, “ha fatto emergere problematiche di privacy e, ancor più gravemente, rischi di attentato ai principi base della democrazia”. Perché “rotta la vecchia coppia lettore-elettore, la produzione artificiale di notizie eterodirette da centri di potere non ben identificabili, generatori di onde anomale di consenso, può infatti alterare il processo decisionale nel punto centrale per la democrazia: le libere elezioni”. Il ragionamento si conclude con una citazione di Franklin D. Roosevelt: “la libertà di una democrazia non è salda se il popolo tollera la crescita d’ un potere privato al punto che questo diventa più forte dello stesso Stato democratico”. Articoli correlati Prima pagina Condé Nast: a Simone Marchetti la direzione di Vanity Fair Prima pagina Video: la classifica dell’ audience in agosto. Giornali online e portali si contendono i primi posti (TABELLA) Prima pagina Ok della Commissione europea al matrimonio Disney-Fox. Ma senza 6 canali Video La fidanzata di Khashoggi intervistata da Abc. Chi lo voleva morto? Le parole dell’ energia Ma dove passa l’ energia? Ora si va in onda! SCOPRI DI PIÙ Speciale Il caso Giunti fa scuola. La personalizzazione dell’ esperienza Web per conoscere gli utenti eCommerce e aumentare l’ Engagement grazie a MagNews Web Experience Newsletter Per essere sempre aggiornato sulle notizie più rilevanti della giornata e ricevere gli esclusivi Muy Confidencial, i dati e i documenti più importanti, iscriviti subito alle nostre due newsletter Analisi ascolti tv Gassmann stacca il GF Vip, poi leader notturno. Gruber doppia Palombelli aprendo su Isoardi e Salvini Vedi tutti In edicola ‘Prima’ è in edicola da oggi a Milano e disponibile da subito in edizione digitale per smartphone e tablet Abbonati Documenti Il 75% dei giovani italiani crede nel valore dell’ informazione e cerca online brand autorevoli. Indagine Pew Research Vedi tutti Agenda ottobre 06 – 21 Bergamo – XVI edizione di BergamoScienza. Festival di divulgazione scientifica novembre 08 – 10 Milano – IF! Italians Festival. Il Festival della Creatività. Human Intelligence novembre 22 – 25 Vignola (MO) e Valsamoggia (BO) – Mente Locale. Visioni sul territorio 2018 Vedi tutti Dati e cifre Pubblicità stampa -7,4% a settembre. Fcp: quotidiani -6,3%, settimanali -7,6% e mensili -7,8% A settembre cresce la pubblicità online,+2%. Fcp: boom smartphone (+31%); male smart tv (-27%) e desktop (-5%) Gli italiani passano 2 ore e mezza al giorno connessi allo smartphone. Audiweb: ad agosto online in 41,7 milioni, il 75% in mobilità.
Rai: Borioni presenta ricorso al Tar su nomina di Foa a presidente
Prima Comunicazione
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La consigliera di amministrazione Rai, Rita Borioni, ha presentato un ricorso al Tribunale amministrativo contro l’ elezione di Marcello Foa a presidente del servizio pubblico. Alla base del suo ricorso ci sarebbe il fatto che Foa, dopo la bocciatura di agosto della Vigilanza Rai, non poteva nuovamente essere indicato dal Cda per la presidenza. Marcello Foa e Rita Borioni (foto Ansa) “Ho dato mandato ai legali di presentare ricorso, perché penso sia la logica conseguenza del mio voto contrario in consiglio”, ha spiegato Borioni all’ Ansa. “Penso che la seconda votazione di Foa sia illegittima, come evidenziato da diversi pareri”. In serata la replica da Viale Mazzini. “Ogni deliberazione è stata assunta – previa consultazione dei pareri legali all’ uopo forniti e in coerenza con le istituzioni parlamentari preposte – nel pieno rispetto della legge e delle procedure previste”. Articoli correlati Prima pagina ‘Prima’ è in edicola da oggi a Milano e disponibile da subito in edizione digitale per smartphone e tablet Prima pagina Tremonti: la web tax è necessaria, in gioco le sorti della democrazia in Europa Prima pagina Condé Nast: a Simone Marchetti la direzione di Vanity Fair Video La fidanzata di Khashoggi intervistata da Abc. Chi lo voleva morto? Le parole dell’ energia Dispacciamento24 ore su 24, 365 giorni all’ anno SCOPRI DI PIÙ Speciale Il caso Giunti fa scuola. La personalizzazione dell’ esperienza Web per conoscere gli utenti eCommerce e aumentare l’ Engagement grazie a MagNews Web Experience Newsletter Per essere sempre aggiornato sulle notizie più rilevanti della giornata e ricevere gli esclusivi Muy Confidencial, i dati e i documenti più importanti, iscriviti subito alle nostre due newsletter Analisi ascolti tv Gassmann stacca il GF Vip, poi leader notturno. Gruber doppia Palombelli aprendo su Isoardi e Salvini Vedi tutti In edicola ‘Prima’ è in edicola da oggi a Milano e disponibile da subito in edizione digitale per smartphone e tablet Abbonati Documenti Il 75% dei giovani italiani crede nel valore dell’ informazione e cerca online brand autorevoli. Indagine Pew Research Vedi tutti Agenda ottobre 06 – 21 Bergamo – XVI edizione di BergamoScienza. Festival di divulgazione scientifica novembre 08 – 10 Milano – IF! Italians Festival. Il Festival della Creatività. Human Intelligence novembre 22 – 25 Vignola (MO) e Valsamoggia (BO) – Mente Locale. Visioni sul territorio 2018 Vedi tutti Dati e cifre Pubblicità stampa -7,4% a settembre. Fcp: quotidiani -6,3%, settimanali -7,6% e mensili -7,8% A settembre cresce la pubblicità online,+2%. Fcp: boom smartphone (+31%); male smart tv (-27%) e desktop (-5%) Gli italiani passano 2 ore e mezza al giorno connessi allo smartphone. Audiweb: ad agosto online in 41,7 milioni, il 75% in mobilità.
Classifica dell’informazione online (comScore): a settembre Citynews sorpassa Repubblica e balza al primo posto
Prima Comunicazione
Claudio Cazzola
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Citynews conquista la prima posizione nella classifica dell’ informazione online stilata sulla base della rilevazione di settembre di comScore, con 21 milioni 981mila visitatori unici mensili, 3mila in più del secondo classificato, Repubblica.it. Un risultato storico per il gruppo fondato nel 2010 da Luca Lani e Fernando Diana, che oggi – dopo le acquisizioni di TerniToday.it in luglio e di ArezzoNotizie in ottobre – conta 47 giornali locali online e la testata nazionale Today.it. Dopo Citynews e Repubblica, al terzo posto si conferma TgCom24, aggregazione che comprende oltre all’ omonimo giornale online di Mediaset, altre due siti del gruppo, SportMediaset e Meteo.it, più due TAL (accordi commerciali per la cessione di traffico): ComingSoon.it, la guida ai film di Anicaflash, e Nonsprecare.it, il sito sugli stili di vita rispettosi della natura creato da Antonio Galdo. La quarta posizione è conquistata da un’ altro editore nativo digitale, Ciaopeople, a cui fanno capo il giornale online Fanpage, le serie web di The Jackal e il nuovissimo sito di cucina Cookist (questi ultimi non rilevati però da comScore). Il Corriere della Sera scende dalla quarta alla quinta posizione (-16% rispetto ad agosto). Al sesto posto l’ aggregazione di siti sulla salute e il benessere costruita da Mondadori intorno a Starbene, il magazine diretto da Annalisa Monfreda. Al settimo posto il Gruppo Monrif con i suoi giornali online: Quotidiano.net, IlGiorno.it, IlRestodelCarlino.it, LaNazione.it e IlTelegrafoLivorno.it. L’ ottavo posto è conquistato dal network di Donna Moderna che guadagna sei posizioni e che comprende i siti femminili del gruppo Mondadori, ad eccezione di quelli che fanno capo a PianetaDonna, e alcune TAL (vedi la nota al piede della tabella). La top ten si chiude con due quotidiani online che da posizioni diverse sostengono entrambi l’ attuale governo giallo-verde: Il Fatto, vicino alle posizioni dei 5 Stelle, e Libero, più affine a quelle della Lega. Interessante osservare che mentre Il Fatto perde una posizione rispetto ad agosto, Libero ne guadagna ben nove, un risultato in linea con i sondaggi di opinione che danno in calo il M5S e in crescita la Lega. Nel complesso sui primi cento siti di informazione rilevati da comScore, 59 vedono salire la propria audience rispetto ad agosto; nove sono stazionari (hanno variazioni comprese tra -1% e +1%) e 42 scendono. Un andamento tipico del mese: finite le vacanze cresce l’ interesse degli utenti per l’ informazione online. D’ altro canto settembre ha un giorno in meno rispetto ad agosto e il numero degli utenti unici mensili un po’ ne risente. Tra i media che guadagnano di più ci sono quelli femminili, anche sulla spinta della Settimana milanese della moda tenutasi dal 18 al 24 settembre: MarieClaire Italia cresce del 71% (è al 91esimo posto), Elle Network (66esimo) e Vogue Italia (86esimo) del 55%, Grazia Network (45esimo) del 26%, DonnaModerna Network (ottavo) del 15%. Ottimi risultati fanno anche alcuni giornali nativi digitali, come Lettera43 (+34%), BlastingNews (+22%) e Linkiesta (+21%). Perdono punti, invece, Dagospia (-38%), Tpi.it, Skytg24 (-34%) e in genere i siti dedicato al calciomercato, come Tuttomercatoweb (-32%), Calciomercato.com (-30%) e Calciomercato.it (-25%).
L'articolo Rassegna Stampa del 08/11/2018 proviene da Editoria.tv.