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Lieto, la Lega vuole un posto Salini resiste, lui non molla
Tutto bene, tutto bello Il Tg1 diventa Tg Xanax
MediasetPremium verso Sky
Corriere della Sera
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È iniziata giovedì la finestra di un mese nella quale Mediaset potrà cedere a Sky la piattaforma tecnologica e amministrativa della pay tv Premium: il mercato si attende che l’ operazione venga compiuta a breve, anche se i tempi del closing definitivo saranno attorno alla fine dell’ anno, dopo il parere dell’ Antitrust che coinvolgerà anche L’ Agcom. La cessione, con la quale passeranno a Sky tra i 100 e 150 dipendenti, lascerà il Biscione nel ruolo di editore di Premium, anche perché molti abbonati sono rimasti, in attesa di definire le scelte nel comparto della televisione a pagamento. È un passaggio che allevia il gruppo controllato dalla Fininvest della famiglia Berlusconi di importanti costi e riduce l’ impatto negativo del mancato rispetto del contratto di acquisto da parte di Vivendi. Un dossier che intanto si riapre: dopo che la fiduciaria Simon, alle quale i francesi hanno consegnato il 19,19% delle quote del Biscione, ha impugnato l’ assemblea Mediaset dello scorso giugno, il titolo del gruppo tv è salito in Borsa di oltre il 12% nelle ultime cinque sedute.
Lieto, la Lega vuole un posto Salini resiste, lui non molla
Il Fatto Quotidiano
Gianluca Roselli
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“Sciacquatevi la bocca quando parlate di Casimiro!”. Così Elisa Isoardi rispondeva qualche tempo fa, sui social, a un post critico nei confronti del suo capo autore. Casimiro Lieto è l’ uomo che sta bloccando le nomine Rai: Salvini lo vorrebbe alla direzione di Rai1 o, in alternativa, Rai2, ma l’ amministratore delegato Fabrizio Salini ha messo il veto e i 5Stelle hanno ribattuto tornando alla carica con Carlo Freccero. Risultato: un braccio di ferro che va avanti da giorni tra Salini e il leader leghista, con l’ ad intenzionato a tenere il punto (qualcuno dice sia arrivato addirittura a minacciare le dimissioni), nonostante le forti pressioni della politica. Il rapporto tra Salvini e questo autore Rai con il curriculum lungo un chilometro nasce dietro le quinte di Buono a sapersi, precedente programma della Isoardi. Salvini arrivava negli studi di Saxa Rubra, a volte con i figli, si metteva in un angolo e aspettava. Siamo a inizio 2017, quando il fenomeno salviniano ancora doveva esplodere e nella Rai renzizzata il leghista veniva guardato come un appestato. Casimiro, invece, lo intrattiene spiegandogli i trucchi del mestiere. Che Lieto conosce bene, avendo veleggiato per innumerevoli programmi, dal Kilimangiaro a Telethon, dal Festival di Sanremo a Domenica in fino ai Pavarotti and friends. Senza disdegnare le feste di paese. “Ho fatto da consulente per oltre 1780 programmi, con più di 4 mila ore di copertura televisiva”, scrive nel curriculum. Chissà, forse questo avellinese classe 1963, aveva intuito prima degli altri le potenzialità del giovane segretario leghista. “Nessuno se lo filava, Salvini, tranne lui”, raccontano a Saxa Rubra, dove sono maestri nel cogliere ogni impercettibile vicinanza, fatta anche di una chiacchiera davanti alla macchinetta del caffè, tra il personale e il politico di passaggio. Personale di cui Casimiro non fa parte, essendo un consulente, anche se ben remunerato. E proprio il fatto di non essere un dipendente è una delle perplessità mosse da Fabrizio Salini. Sta di fatto, però, che Salvini è il politico del momento e chi può vantare un rapporto con lui parte con 100 metri di vantaggio nella corsa alla poltrona. “Prima era molto defilato, ora se la comanda”, dicono le voci di Saxa. Nell’ ultimo paio d’ anni, infatti, Lieto è diventato il principale consigliere di Salvini sulla Rai, la talpa che gli racconta i movimenti e i giochi di potere di Viale Mazzini, chi sale e chi scende nella galassia della tv di Stato. L’ amicizia con Isoardi, poi, ha fatto il resto. Lei e Lieto si conoscono in un momento di stanca delle loro carriere: Elisa nel 2012 è in un cono d’ ombra e ha difficoltà a farsi dare un programma; lui vive un momento complicato dopo l’ uscita da Viale Mazzini di Gianfranco Comanducci, potentissimo capo del personale e poi vice direttore generale che l’ aveva preso sotto la sua ala protettiva. Il rapporto tra Elisa e Casimiro si consolida: lui è il capoautore senza il quale lei non muove un passo, ma si frequentano anche fuori. Diventa un amico cui confidare anche le questioni di cuore: Elisa gli racconta tutto della storia che sta nascendo con questo politico così diverso dagli uomini che aveva fin lì frequentato. Il 4 marzo, per seguire la nottata elettorale, Isoardi organizza un gruppo d’ ascolto a casa sua e c’ è anche Casimiro. Chissà che consigli le darà adesso che la storia d’ amore con Matteo, secondo Radio Pettegolezzi della Capitale, sembra finita. Da tempo i due non vengono paparazzati insieme e lei, da un paio di giorni, mette “cuori” solo alle foto con suo fratello. Elisa e Casimiro, però, hanno un’ altra grana: gli ascolti de La prova del cuoco sono bassi, in calo di circa 4 punti rispetto alla precedente conduzione della Clerici. Una freccia nell’ arco di Salini. Che martedì sarà ascoltato in Vigilanza. Chissà se entro allora avrà vinto la sua battaglia. Perché poi queste nomine (forse mercoledì) bisognerà farle.
Tutto bene, tutto bello Il Tg1 diventa Tg Xanax
Il Giornale
di Francesco Maria Del Vigo
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Siamo un popolo «di poeti di artisti di eroi, di santi di pensatori di scienziati, di navigatori di trasmigratori». Navigatori, appunto. E, in effetti, una certa perizia italica nel cambiare le vele non appena il vento cambia l’ abbiamo sempre notata. Anzi, spesso, questa operazione avviene in anticipo, appena si percepisce che sta per cambiare aria. Al timone del Tg Uno non si è ancora insediato il nuovo direttore Giuseppe Carboni, nomina grillina ma un passato a sinistra, ma la testata ha già iniziato a riposizionarsi. La parola chiave è riposizionamento. E, il riposizionamento, come da tradizione è in assoluta salsa governativa. La prima rete deve tranquillizzare. Un gigantesco pillolone di Xanax collettivo che scacci i brutti pensieri sulle crisi di governo, lo spread e gli scontri tra M5s e Lega. Si parte – nell’ edizione delle 13.30 di ieri – col più classico dei pastoni nel quale tutti i nodi dell’ esecutivo si sciolgono in un amorevole abbraccio tra Di Maio, Conte e Salvini. Sì, certo, c’ è stata qualche frizione, tipo che Giorgetti ha detto che il reddito di cittadinanza cioè il pilastro del Cinque Stelle-pensiero è una cavolata irrealizzabile, ma poi è finito tutto a tarallucci e vino, come nelle più classiche love story di palazzo. «Toni distensivi». Insomma, possiamo tutti dormire sonni tranquilli. Certo, tocca ammettere alla rete ammiraglia, c’ è qualche tensione tra gialli e verdi anche sulla sospensione della prescrizione al primo grado di giudizio. Ma niente di che. Solo scaramucce. Dubbi della Lega. Infatti Giulia Bongiorno ha «solamente» detto che la riforma della prescrizione sarebbe «una bomba nucleare sul processo». Testuale. Ma per il Tg Xanax sono solo piccoli dubbietti sull’ ideona manettara di Bonafede. Niente di più. A seguire, come da manuale Cencelli, un secondo pastone, questa volta dedicato alle opposizioni. Un po’ di dichiarazioni degli esponenti del Pd, una manciata di secondi a Forza Italia e due parole pure a Fdi di Giorgia Meloni. Tutti, in un modo o nell’ altro, smontano la chimera del reddito di cittadinanza. Quindi urge la necessità di (ri)controbilanciare, non sia mai che lo spettatore si convinca che non possono piovere soldi gratis sulla testa di tutti. Così parte un servizio di 75 secondi per spiegare, punto per punto, con schede e grafiche, come funzionerà il reddito. C’ è qualche novità? Qualche aggiornamento? Stanno limando il decreto? No, assolutamente no. Ma è giusto ricordare ai telespettatori le luminose sorti che li attendono con la rivoluzione grillina. E menomale che volevano i partiti fuori dalla tv pubblica Ma il meglio va in onda anzi on line sul sito del Tg, dove, fino a tarda serata l’ ordine delle notizie è questo: 1. «Di Maio: rispettare contratto. Salvini: avanti uniti». 2. «Il reddito di cittadinanza» (che sarebbe il servizio di cui sopra). Al terzo posto compare il servizio sul corteo «Sì Tav» di Torino. Servizio che però si tiene prudentemente a distanza di sicurezza dallo scontro sulle grandi opere nel governo. C’ è solo una dichiarazione politica a proposito. Ovviamente distensiva. Indovinate un po’ di chi è? Eh sì, proprio lui, Luigi Di Maio. Il direttore non si è ancora insediato, ma sotto il cielo della Rai, per sicurezza, si sono già illuminate cinque stelle.
L'articolo Rassegna Stampa del 04/11/2018 proviene da Editoria.tv.