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Rassegna Stampa del 27/10/2018

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Indice Articoli

L’ universo digitale e il tramonto delle certezze

Rai, Cda convocato per il 31 ottobre Ancora “vuoto” il Tg1

Tim porta il 5G nelle case dal 2019

L’ Antitrust contro Siae: posizione dominante

Sciarelli in pole per il Tg1 dopo il faccia a faccia

Tim scongela Sparkle e stringe su Persidera

L’ Antitrust contro Siae: posizione dominante

Le fiction Rai salgono a bordo di Opel

Eutelsat, campagna incentivi per le locali sul satellite

Tv free con gli strumenti di Netflix

Chessidice in viale dell’ Editoria

L’ Antitrust sanziona la Siae: abuso di posizione dominante

Telecom, esclusiva su Persidera

Come ingabbiare il rischio

Biagio Maimone è il nuovo presidente di Retewebitalia.net

Le Monde: il ceco Kretinsky entra nell’ azionariato

L’ universo digitale e il tramonto delle certezze

Corriere della Sera

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Roberto D’ Agostino e Pietrangelo Buttafuoco saranno i protagonisti della Lectio magistralis a due voci in programma questa sera alle 18 alla VideoFactory di Videocittà, a Roma. Parleranno dell’ universo digitale e del «tramonto delle certezze: tutto ciò che è reale è visuale, tutto ciò che è visuale è reale. La mobilitazione totale delle arti visive». D’ Agostino è alla terza edizione del suo programma «Dago in the Sky»; nell’ incontro attraverserà la storia della trasmissione raccontando le evoluzioni vissute con l’ avvento del digitale.

Rai, Cda convocato per il 31 ottobre Ancora “vuoto” il Tg1

Il Fatto Quotidiano
Gi. Ros.
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Mercoledì sarà la giornata decisiva per le nomine Rai. Per la mattina di mercoledì prossimo, infatti, è stato convocato il Cda che all’ ordine del giorno prevede la nomina dei direttori di reti e testate. Il problema, però, è che all’ appello mancherebbe ancora il nome del direttore del Tg1 in quota 5 Stelle. A chiudere la partita saranno Matteo Salvini e Luigi Di Maio che dovrebbero vedersi domenica per trovare la quadra finale. Dunque ha vinto la linea Salini. L’ ad Rai, infatti, da giorni spingeva per la convocazione del Cda, anche senza tutte le caselle a posto. Il presidente Marcello Foa, l’ unico che può convocare il Cda, invece frenava perché avrebbe voluto muoversi solo con l’ accordo in tasca. Dopo un braccio di ferro che ha generato anche qualche tensione in Viale Mazzini, ha vinto la linea Salini, che ha fatto leva pure sul malcontento interno, che ha generato anche la protesta dell’ Usigrai. L’ intesa sarebbe quasi fatta, ma mancherebbe ancora il nome nella casella più importate: il tg della rete ammiraglia. Un nome che, dopo diversi stop and go e candidati bruciati e riesumati (Paterniti ora è data a Rainews), Salvini e Di Maio dovranno trovare nell’ incontro di domenica.

Tim porta il 5G nelle case dal 2019

Il Giornale
Maddalena Camera ;
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Maddalena Camera Tim, ansiosa di mettere a frutto il cospicuo investimento nelle frequenze per le reti 5G da 2,4 miliardi, si appresta a lanciare nel 2019 i primi servizi dedicati a questa tecnologia. Il primo step sarà simile a quanto fatto da Verizon negli Usa, che in cinque città, tra cui Los Angeles, sta commercializzando la rete 5G Home. Verizon offre il servizio di connessione a Internet che sostituisce la fibra e per velocizzare il wi-fi in tutte le stanze della casa. «Lo stesso faremo anche noi di Tim- ha spiegato Mario Di Mauro direttore strategy, innovation e customer experience di Tim- e nel contempo stiamo portando avanti una serie di sperimentazioni con partner tecnologici». Certo le applicazioni, la tecnologia consente di controllare di connettersi in rete senza problemi di latenza, sono praticamente infinite. E quella più spettacolare è certamente l’ auto a guida autonoma. Ieri Tim a Torino ne ha presentata una, in collaborazione con Ericsson, con guida da remoto. Nel senso che l’ autista non era a bordo ma la pilotava da una postazione poco distante collegata con rete 5G per rendere «istantaneo» ogni comando. La nuova tecnologia permette poi di ridurre il costo per giga tra il 50 e il 70 per cento. Un fatto importante. I consumi medi mensili saliranno dai 5 giga attuali a oltre 80. Volendo usare il 5G in mobilità, quanto Tim lo commercializzerà, bisognerà però cambiare lo smartphone. Il 5G infatti non è supportato da quelli in commercio. Tim presenterà i risultati dei 9 mesi il 7 novembre mentre accelera la vendita di Persidera società dei multiplex di cui ha il 70% e Gedi il 30%. Martedì prossimo, nel corso di un cda, il gruppo dovrebbe dare l’ esclusiva agli americani di I Squared per 250 milioni. Anche Rai Way ha fatto un’ offerta di circa 200 milioni per la sola infrastruttura. Per gli analisti di Mediobanca Securities la trimestrale del gruppo dovrebbe confermare, a livello domestico, ricavi da servizi in calo dello 0,9% anno su anno con target price in ribasso a 0,93 euro. Ieri in Borsa il titolo -1,18%.

L’ Antitrust contro Siae: posizione dominante

Il Mattino

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LA DECISIONE ROMA Abuso di posizione dominante da parte di Siae. Lo ha stabilito l’ Antitrust, dopo sei mesi di indagine e con un provvedimento del 25 settembre scorso. L’ Autorità ha accertato che, a partire almeno dal 1 gennaio 2012, la Società Italiana Autori ed Editori ha messo in atto una condotta finalizzata a escludere i concorrenti nel mercato della gestione dei diritti d’ autore, nonché a impedire il ricorso all’ autoproduzione da parte dei titolari dei diritti. Dunque, ha ordinato alla Siae di «porre immediatamente fine ai comportamenti distorsivi della concorrenza accertati e di astenersi in futuro dal porre in essere comportamenti analoghi». A rivolgersi all’ Authority erano state Soundreef e Innovaetica. Le due società accusavano Siae di ostacolare l’ ingresso nel mercato di realtà alternative. «Sebbene accompagnato da una sanzione simbolica di 1.000 euro, è un provvedimento che non trova giustificazione nelle norme», è il commento della Società italiana degli autori ed editori presieduta da Mogol. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Sciarelli in pole per il Tg1 dopo il faccia a faccia

Il Messaggero

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Nel summit notturno di giovedì sera, Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Matteo Salvini sembrano aver trovato l’ accordo anche sui direttori delle principali testate Rai. Un lungo braccio di ferro che si sarebbe risolto dopo accesa discussione non solo sui nomi ma anche su quali dovranno essere gli obiettivi della televisione pubblica nell’ era gialloverde. Il nodo principale che da settimane bloccava tutto il pacchetto di nomine era la direzione della rete ammiraglia: il Tg1. La direzione, ora di Andrea Montanari, dovrebbe essere affidata a Federica Sciarelli, attuale conduttrice di Chi l’ ha visto?. Le resistenza della Lega su Giuseppina Paterniti, ritenuta dal Carroccio troppo filo europeista, sembrano quindi aver avuto la meglio. Il Tg2 dovrebbe essere affidato a Gennaro Sangiuliano mentre al Tg3 si va verso la riconferma di Luca Mazzà. Per la Tgr si vuole Alessandro Casarin con l’ affiancamento di un condirettore, sempre in quota Lega: Roberto Pacchetti. La direzione di Rai Sport finirà invece e Maurizio Losa. Mentre Rainews sembra destinata a Simona Sala e RaiParlamento ad Antonio Preziosi. Alla direzione della prima rete dovrebbe finire Marcello Ciannamea mentre Ludovico Di Meo alla seconda rete e Coletta a rete Tre. L’ accordo, raggiunto l’ altra sera, dovrà comunque reggere sino mercoledì prossimo quando si riunirà il consiglio di amministrazione di viale Mazzini convocato ieri sera proprio a seguito del via libera che hanno avuto l’ amministratore delegato e il presidente. Proprio su Marcello Foa, e le modalità della sua elezione, continua a tenere duro il Pd che chiede da giorni di poter vedere le schede della votazione appellandosi ai presidenti delle Camere e, soprattutto, a Roberto Fico esponente pentastellato da sempre difensore dello streaming e della trasparenza. Ma.Con. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Tim scongela Sparkle e stringe su Persidera

Il Messaggero

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DISMISSIONI MILANO Tim ri-accelera sulla vendita di Persidera e Sparkle, i due dossier che dovrebbero costituire le prime dismissioni progettate dall’ ad Amos Genish per focalizzare il core business sui servizi digitali. La società dei cavi sottomarini e quella dei multiplex digitali saranno al centro di un cda straordinario martedì 30, mentre il board dell’ 8 novembre approverà i risultati del trimestre. Entrambe le partite partono da lontano. Persidera è infatti arrivata a quella che potrebbe anche non essere l’ ultima tappa: al quarto tentativo di cessione, l’ ultimo imbastito da Vivendi per ottemperare agli obblighi dell’ Antitrust Ue data la sua contemporanea presenza in Tim e Mediaset. Il gruppo avrebbe infatti deciso di accettare la proposta del fondo americano I Squared. L’ esclusiva all’ investitore dovrebbe essere data entro i primi giorni della prossima settimana e l’ obiettivo di Tim (advisor Barclays) è far ritoccare al rialzo l’ offerta vincolante da 250 milioni per il 100% di Persidera presentata il mese scorso. A marzo I Squared aveva avanzato un’ offerta non vincolante da 290 milioni, ma nel frattempo Persidera ha rinegoziato al ribasso il contratto con Discovery e ciò ha limato il valore della società. Gedi, che ha il 30% di Persidera, non sarebbe convinta di accettare la proposta: ha in carico la partecipazione a 105 milioni e registrerebbe quindi una minusvalenza. La holding della famiglia De Benedetti, assistita da Lazard, sarebbe quindi intenzionata a esercitare la prelazione sul 70% di Tim salendo al 100% e aprire al negoziato con Rai Way (advisor Mediobanca) la cui offerta è superiore a 300 milioni. La società delle torri di Rai, però, per motivi Antitrust, può acquistare solo le infrastrutture, mentre le frequenze resterebbero a Gedi che troverebbe un compratore ad hoc. A questi prezzi sia Tim (valore di carico 137 milioni) che Gedi dovrebbero registrare plusvalenze. CESSIONE OBBLIGATA Altrettanto significativa lo scongelamento dell’ iter di cessione di Sparkle. L’ annuncio dell’ operazione, anticipata da Genish nel cda del 24 luglio, era stato dato a inizio settembre dal presidente Fulvio Conti a Cernobbio, ma il vicepremier Luigi Di Maio lo aveva stoppato dichiarando che Sparkle non avrebbe dovuto essere ceduta; con il vice premier aveva subito concordato Arnaud de Puyfontaine, ceo di Vivendi. Nelle settimane successive sono stati avviati contatti diplomatici fra Palazzo Chigi, Mise e Tim, che hanno visto anche il presidente Fulvio Conti e Genish recarsi dal primo ministro Giuseppe Conte. Gli uomini di Tim avrebbero rassicurato sul coinvolgimento dell’ esecutivo e che i potenziali acquirenti saranno sottoposti al suo gradimento. Nei giorni scorsi, quindi, Tim avrebbe scelto Rothschild quale advisor (l’ incarico non sarebbe stato formalizzato) per l’ operazione. Attorno alla banca d’ affari ruotano sia Franco Bernabé, già tre volte alla guida di Tim e vicino a Vivendi, e Paolo Scaroni, fiduciario del fondo Elliott in Italia, in grado quindi di contemperare gli interessi dei due grandi azionisti dell’ ex monopolista. Gli acquirenti potenziali italiani sono soltanto due, Cdp e F2i. La Cassa già nel 2017 si era avvicinata a Sparkle, valutandola circa 800 milioni, ma la proposta fu respinta. Negli ultimi mesi i risultati della controllata sono calati e il mol 2018 è atteso di circa 110 milioni: applicando i multipli di settore, è difficile che la valutazione superi 750-800 milioni. Mentre gli esiti di queste operazioni si rifletteranno in un miglioramento dell’ utile netto, Tim si trova a fare i conti con un rallentamento delle attività core soprattutto nel fisso e la cessione di Sparkle farà deconsolidare l’ ebitda. Per puntellare i conti, Genish ha quindi varato, dall’ 1 novembre, un incremento delle bollette di 1,9 euro per le offerte convergenti Smart, che dovrebbe portare nelle casse di Tim circa 20 milioni in più. La prova dei conti sarà il prossimo 8 novembre, quando il cda licenzierà il terzo trimestre. r. dim. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

L’ Antitrust contro Siae: posizione dominante

Il Messaggero

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LA DECISIONE ROMA Abuso di posizione dominante da parte di Siae. Lo ha stabilito l’ Antitrust, dopo sei mesi di indagine e con un provvedimento del 25 settembre scorso. L’ Autorità ha accertato che, a partire almeno dal 1 gennaio 2012, la Società Italiana Autori ed Editori ha messo in atto una condotta finalizzata a escludere i concorrenti nel mercato della gestione dei diritti d’ autore, nonché a impedire il ricorso all’ autoproduzione da parte dei titolari dei diritti. Dunque, ha ordinato alla Siae di «porre immediatamente fine ai comportamenti distorsivi della concorrenza accertati e di astenersi in futuro dal porre in essere comportamenti analoghi». A rivolgersi all’ Authority erano state Soundreef e Innovaetica. Le due società accusavano Siae di ostacolare l’ ingresso nel mercato di realtà alternative. «Sebbene accompagnato da una sanzione simbolica di 1.000 euro, è un provvedimento che non trova giustificazione nelle norme», è il commento della Società italiana degli autori ed editori presieduta da Mogol.

Le fiction Rai salgono a bordo di Opel

Italia Oggi
GIANFRANCO FERRONI
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Le fiction Rai viaggiano a bordo di Opel. Con dati di ascolto premianti, la seconda stagione della fiction di Rai2 Rocco Schiavone 2, tratta dai romanzi di Antonio Manzini e interpretata da Marco Giallini, si rivela anche un veicolo per la promozione delle quattro ruote. La fiction diffusa dal piccolo schermo ha un pubblico con livelli d’ istruzione alti e fasce d’ età centrali, ritenute in linea con il target dei modelli Opel che svolgono il ruolo di coprotagonisti nella serie tv. Perché se nelle sale cinematografiche vanno sempre di moda le auto fuoriserie, capaci di scatenare l’ immaginazione di chi guarda una pellicola, la tv casalinga offre l’ opportunità di coinvolgere lo spettatore avvicinandolo ai modelli pronti sul mercato a portata di portafogli, prodotti dalle grandi case automobilistiche. Per Schiavone, vicequestore di polizia romano trasferito in Aosta, è stato scelto infatti il suv sportivo Opel Grandland X. Ma non è l’ unico esempio di collaborazione: torna anche l’ ispettore Lojacono nella seconda serie tv e di nuovo si affianca ad Opel, al servizio dei Bastardi di Pizzofalcone. I romanzi di Maurizio de Giovanni sono stati l’ ispirazione per una delle fiction Rai di maggior successo delle ultime stagioni. Compagni di viaggio dei protagonisti, per il secondo anno consecutivo, i modelli della casa del fulmine. Il personaggio centrale della serie, Lojacono, interpretato da Alessandro Gassmann, è alla guida di una Opel Grandland X. Insignia, l’ ammiraglia di Opel, è invece la vettura del pubblico ministero Laura Piras, interpretata da Carolina Crescentini, mentre gli altri componenti del commissariato di Pizzofalcone utilizzano Opel Astra.

Eutelsat, campagna incentivi per le locali sul satellite

Italia Oggi

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Il satellite potrebbe essere una valida soluzione anche per le televisioni locali che si troveranno senza frequenze dopo il passaggio della banda 700 alle tlc, oppure per ridurre i costi delle stesse trasmissioni in digitale terrestre. L’ invito a queste emittenti è arrivato dall’ amministratore delegato di Eutelsat Italia, Renato Farina, a margine dell’ assemblea annuale dell’ associazione HD Forum Italia a Milano. «Siamo pronti con una campagna di incentivi ad aiutare le emittenti che si troveranno davanti ai problemi legati al refarming della banda 700», ha detto Farina. «Le tv locali possono guadagnare una copertura che va anche oltre i propri tradizionali confini, avere l’ alta definizione, con costi che sono molto più bassi rispetto a quelli del digitale terrestre. Usare il satellite anche solo per integrare la rete distributiva terrestre sarebbe vantaggioso. Perché non c’ è contrapposizione fra piattaforme». L’ a.d. ha sottolineato che «oltre il 30% della platea televisiva italiana è raggiunta dal satellite» ribattendo alla percentuale data giovedì scorso dal commissario dell’ Autorità per le Comunicazioni, Antonio Martuscello, che aveva parlato del 16% di copertura: «il trend del satellite in Italia è in crescita», ha detto citando Sky e Tivùsat. «Proprio la piattaforma satellitare gratuita può giocare un ruolo chiave anche per le televisioni locali».

Tv free con gli strumenti di Netflix

Italia Oggi
ANDREA SECCHI
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Aggregarsi e portare il web sulla tv. Sono queste le ricette che i broadcaster tradizionali, free e pay, stanno utilizzando per dare una risposta al boom degli over the top stile Netflix. Il fenomeno del cord cutting, del taglio degli abbonamenti delle pay tv, interessa infatti molti paesi, dagli Stati Uniti (-3,3 milioni) a Brasile (-617 mila), Messico (-192 mila), Canada (-150 mila), Svezia (-144 mila) e così via. Per le tv free si parla di calo degli ascolti, ma il senso è lo stesso. Le partnership e le aggregazioni produttive e distributive sono già cominciate: The Alliance fra Rai, France Televisions e Zdf è stata presentata qualche mese fa e ha l’ obiettivo di realizzare coproduzioni di ampio respiro. Poi c’ è Salto, piattaforma streaming d’ Oltralpe creata da France Televisions, Tf1 e M6. Ancora, Loves Tv, il servizio online delle spagnole Rtve, Atresmedia e Mediaset Espana. Altre ne arriveranno, come l’ accordo paneuropeo che ha in mente Mediaset. Ieri se ne è parlato alla seconda giornata della conferenza annuale dell’ Hd Forum Italia, l’ associazione che riunisce 24 aziende della filiera dell’ audiovisivo e il deputy ceo del gruppo Fincons (soluzioni It), Francesco Moretti, ha spiegato che la seconda direttrice è quella con cui i broadcaster stanno modernizzando la distribuzione, non solo arrivando con i contenuti sui second screen (smartphone e tablet), ma amplificando quello che si fa nella stessa tv . In Irlanda, per esempio, la televisione pubblica Rté ha innovato in questa direzione il servizio digitale terrestre gratuito chiamato Saorview, che accoglie i canali pubblici così come molti canali commerciali (si può pensare come una sorta di Tivùsat del terrestre). Richard Waghorn, direttore transformation and technology di Rté, ha spiegato che negli ultimi anni Saorview aveva raggiunto uno stallo nell’ adozione da parte delle famiglie irlandesi e l’ opportunità di crescita è stata individuata in un’ offerta avanzata di tv gratuita. Una novità per il mercato, dove le offerte avanzate erano soltanto a pagamento (Sky, Virgin, Vodafone…). Di qui la nascita di Saorview Connect a fine dello scorso anno e oggi potenziato ulteriormente: un set top box per avere a disposizione l’ esperienza che di solito si ha soltanto con i servizi Ott: on demand, suggerimenti dei contenuti da guardare sulla base dell’ analisi dei gusti e così via. Un’ esperienza che comunque l’ Italia sta già facendo. Da una parte c’ è Rai Play del servizio pubblico, dall’ altra Mediaset Play. Il Biscione proprio in questi giorni sta lanciando una campagna per far conoscere il nuovo servizio anche a chi finora non l’ ha utilizzato. Con Mediaset Play fra le altre cose si può accedere al catalogo on demand con gli archivi di fiction, programmi e news, si può far ripartire un programma già iniziato oppure vedere le clip con i momenti essenziali della trasmissione realizzate e caricate live, uno strumento usato molto per i Mondiali. Non solo, il Grande Fratello per gli amanti del genere si può vedere nella sua interezza con tre flussi live 24 ore, quelli che prima erano trasmessi da Premium. Massimo Capalbo, responsabile innovazione e servizi ott, ha spiegato che Mediaset Play (che esiste come applicazione su tutte le piattaforme) sulla tv è un’ interfaccia ibrida (la tecnologia più avanzata si chiama Hbbtv): non c’ è un’ app come quella di Netflix ma alla trasmissione tv broadcast tradizionale si sovrappone in basso la nuova interfaccia. Fra i vantaggi c’ è il fatto che Auditel continua a rilevare l’ audience, così come conta gli ascolti dei programmi visti entro i sette giorni successivi. Altro vantaggio poi sta nella pubblicità: preroll prima dei contenuti on demand o annunci interattivi che si aggiungono agli spot tradizionali. © Riproduzione riservata.

Chessidice in viale dell’ Editoria

Italia Oggi

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Nieri su Premium a Sky: «vediamo». «Vediamo» se Mediaset cederà la piattaforma Premium a Sky: ha detto ieri Gina Nieri, consigliere Mediaset. «Al momento non c’ è in programma un cda» di Mediaset in vista dell’ apertura della finestra per l’ esercizio dell’ opzione di vendita di Premium a Sky, prevista da giovedì prossimo. Sempre ieri Nieri ha definito «inaccettabile» che alcune piattaforme come Google e Facebook «non pagano le tasse». Serve «una grandissima attività di Antitrust e dell’ Autorità di settore». Snapchat rimpiazza il responsabile strategia. L’ app di messaggistica scommette su Jeremy Gorman (arrivato da Amazon) e Jared Grush (da Huffington Post) per sostituire Imran Khan in procinto di lasciare l’ azienda. Gorman e Grush assumono, rispettivamente, le cariche di chief business officer e chief strategy officer. Noi Tirreno, 16 mila iscritti. Sono già oltre 16 mila gli iscritti a Noi Tirreno, la comunità di lettori del giornale toscano diretto da Luigi Vicinanza, a 10 giorni dal lancio dell’ iniziativa assieme alla divisione digitale del gruppo Gedi. Il progetto propone ai lettori, che si sono registrati, contenuti esclusivi e gratuiti. Rtl 102.5, parte il gioco che premia la lettura. Dieci titoli pubblicati, due edizioni del Premio letterario Rtl 102.5-Mursia Romanzo italiano e oltre 3 mila partecipanti: questi, dopo due anni, i numeri della collana «Leggi Rtl 102.5» in collaborazione con l’ editore Mursia. Ora Rtl lancia «Leggi Rtl 102.5 Collection», gioco letterario on air che sfida la memoria degli ascoltatori su romanzi classici e moderni.

L’ Antitrust sanziona la Siae: abuso di posizione dominante

Italia Oggi

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L’ Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha sanzionato la Siae per aver posto in essere dal 2012 un abuso di posizione dominante «articolato in una pluralità di condotte complessivamente finalizzate a escludere i concorrenti dai mercati relativi ai servizi di gestione dei diritti d’ autore» nonché «a impedire il ricorso all’ autoproduzione da parte dei titolari dei diritti». Oltre ad aver irrogato alla stessa Società italiana degli autori ed editori una sanzione pecuniaria simbolica di 1.000 euro, le ha ordinato «di porre immediatamente fine ai comportamenti distorsivi della concorrenza accertati e di astenersi in futuro dal porre in essere comportamenti analoghi». Secondo l’ Antitrust le condotte contestate alla Siae nel provvedimento «costituiscono una complessa strategia escludente che ha determinato, attraverso la pervicace affermazione di un monopolio non supportato dalla normativa, la compromissione del diritto di scelta dell’ autore e la preclusione all’ offerta dei servizi di gestione dei diritti d’ autore da parte dei concorrenti». In particolare, ha spiegato l’ Autorità, la Siae «ha attuato la propria strategia escludente attraverso l’ imposizione di vincoli nell’ offerta di servizi diversi tali da ricomprendere nel mandato relativo allo svolgimento dei servizi rientranti nella riserva legale esclusiva vigente fino al 15 ottobre 2017 anche servizi suscettibili di essere erogati in concorrenza, ostacolando la libertà dei titolari del diritto d`autore di gestire i propri diritti al momento dell’ attribuzione, della limitazione o della revoca del mandato». «Sebbene accompagnato da una sanzione simbolica di 1.000 euro, è un provvedimento che non trova giustificazione nelle norme», ha replicato la Siae. «Leggeremo e valuteremo con grande attenzione il testo». La società presieduta da Mogol si è detta «certa di poter dimostrare che nessuna violazione o abuso abbia avuto luogo e che il suo operato è stato sempre rispettoso della legge sul diritto d’ autore e delle norme in generale, anche in materia di concorrenza». Dal canto suo Davide D’ Atri, a.d. di Soundreef, ha commentato: «Siamo felicissimi per la decisione espressa dall’ Antitrust che, di fatto, ristabilisce giustizia nel mondo del diritto d’ autore. Così come affermato dall’ Autorità, Siae dovrà porre immediatamente fine ai comportamenti distorsivi della concorrenza accertati e astenersi in futuro dal porre in essere comportamenti analoghi. Tutti i comportamenti da noi denunciati sono stati sanzionati».

Telecom, esclusiva su Persidera

Milano Finanza
ANDREA MONTANARI
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È l’ asset meno strategico e quello che garantirà la minor plusvalenza, ma rappresenterà pur sempre il primo tassello del processo di rifocalizzazione impostato da Amos Genish. Perché, come anticipato da milanofinanza.it martedì 30 ottobre si riunirà il consiglio d’ amministrazione di Persidera, controllata al 70% da Telecom Italia (assistita nel processo da Barclays) e partecipata al 30% dal Gruppo Gedi (affiancato da Lazard), che dovrà decidere con chi proseguire nella trattativa in esclusiva. Al fotofinish sono arrivati il fondo Usa Isquare, che ha messo sul piatto la cifra di 250 milioni per rilevare l’ intero perimetro della società che gestisce cinque multiplex per la trasmissione digitale terrestre (clienti: Discovery, Sony, Viacom, De Agostini, Al.Ma. Media), mentre il competitor Rai Way (il fondo Artemis Im nel frattempo è salito dal 5% al 10%) ha offerto 200 milioni per la sola parte infrastrutturale, valutando però 300 milioni il 100% di Persidera. Al momento, secondo indiscrezioni, ISquare pare sia avvantaggiata nella corsa all’ acquisto dell’ azienda che ha chiuso il primo semestre di quest’ anno con ricavi per 37,29 milioni e un utile di 6,5 milioni. Anche se, proprio nelle ultime ore, sembra che il braccio infrastrutturale della tv di Stato sia pronto a definire un robusto rilancio per aggiudicarsi il boccone Persidera. Una scelta, quella valutata da Rai Way, legata al risiko in atto nel settore delle torri di trasmissione. Perché dopo l’ opa lanciata da F2i e Mediaset su Ei Towers, il settore, anche in Italia, vivrà una nuova stagione di aggregazioni. E il dossier Ei Towers-Rai Way tornerà d’ attualità dopo il primo tentativo, fallito, effettuato nel 2015 dalla società che faceva riferimento al gruppo tv di Cologno Monzese, stoppato per decreto dell’ ex premier Matteo Renzi. Ma non è da escludere che, con le torri di Wind 3 in vendita, anche il big Cellnex dia battaglia. E se la vicenda Persidera non è così strategica per Telecom, l’ ad Genish sta cercando di accelerare su altre partite. Così, se il cda di martedì 30 è atteso ordinario (tematiche di Antitrust), quello successivo, previsto per giovedì 8 novembre, secondo indiscrezioni di mercato, dovrebbe portare sul tavolo dei consiglieri il dossier relativo allo scorporo della rete: progetto al quale i tecnici lavorano da mesi. E se i 2,2 miliardi impegnati per il 5G obbligano il management di Telecom a occuparsi a tempo pieno di questa nuova opportunità di crescita, restano sempre altri tavoli aperti. Perché con l’ affare Sparkle congelato per la ferma opposizione del governo, la società di tlc potrebbe valutare la possibilità di collocare sul mercato un’ altra quota di Inwit, il 15-20%. La società infrastrutturale che dovrà ospitare i ripetitori 5G resta strategica, ma il controllo di fatto si mantiene anche con il 40-45%. Infine, venerdì 26 Telecom ed Ericsson hanno presentato a Torino una serie di demo live dei principali servizi innovativi che consentirà il 5G. (riproduzione riservata)

Come ingabbiare il rischio

Milano Finanza
FAUSTO TENINI
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La dottrina accademica non sempre resta qualcosa di teorico, ma spesso può venire d’ aiuto per effettuare scelte più consapevoli ed efficienti anche nell’ ambito delle asset class più volatili. Tra le numerose trasposizioni di modelli accademici in ambito di asset allocation da tempo è in vigore, anche attraverso lo strumento Etf acquistabile da chiunque, la metodologia di costruzione di portafogli e indici basati sulla frontiera efficiente, o meglio sulla individuazione di una selezione di titoli che permettono di minimizzare il rischio azionario. Gli approcci sono sostanzialmente due, in quanto in alcuni casi il gestore tende a basarsi sul modello di Markowitz, costruendo un portafoglio dove il mix dei titoli ha garantito in passato un ottimo rapporto tra rendimento e rischio o semplicemente ha generato il rischio complessivo minimo; in altri casi viene invece dribblato l’ uso della matrice di correlazione, ritenendola troppo rumorosa ovvero instabile e poco affidabile, preferendo per l’ identificazione dei singoli titoli quelle società che esprimono di per se la volatilità storica più contenuta (senza incrociare quindi la dinamica degli altri titoli candidati all’ inserimento in portafoglio). Questo tipo di approccio sulla carta dovrebbe generare un taglio delle code della distribuzione dei rendimenti di mercato, ovvero identificare portafogli e indici molto robusti durante le fasi di mercato negative, e sottostanti meno performanti rispetto al mercato quando quest’ ultimo esplode. Osserviamo quindi come si sono comportati, non più sulla carta ma prezzi reali alla mano, alcuni prodotti di questo tipo nel recente shock di mercato. Per esempio il prodotto Ossiam iSTOXX Europe Minimum Variance ha senza dubbio onorato le aspettative, grazie a una evidente sovraperformance durante il recente sell-off di mercato. Se negli ultimi sei mesi la categoria dei fondi azionari Europa ha lasciato sul terreno il 6,5%, confermato dal -5,5% circa dell’ indice Msci Europe, L’ Etf basato sulla ricerca del portafoglio a minima varianza in ambito europeo ha consolidato le posizioni, muovendosi in laterale e schivando le criticità dei mercati. Interessante notare come nel mese di settembre il basket dell’ Etf contenesse il titolo Sky, successivamente oggetto di Opa da parte di Comcast; non è infatti raro che attraverso questa metodologia di analisi finiscano in portafoglio azioni successivamente interessate da operazioni straordinarie. E anche nel periodo di crisi 2015-2016 il tracollo del mercato era stato gestito in modo ottimale dalla strategia. Passando a un altro prodotto che si focalizza invece sulla selezione delle singole azioni a minore volatilità, Per esempio Spdr S&P500 Low Volatility, si può osservare una differenza di rendimento del primo rispetto ad altri prodotti a replica diretta dell’ indice prossima al 4,5% nell’ ultimo mese. Mentre il prodotto iShares Msci World Minimum Volatility ha battuto negli ultimi tre mesi il benchmark del 5% circa. E anche in questi casi giustamente si devono mettere in conto rendimenti più contenuti durante le fasi più esplosive di mercato, dove gli indici market cap battono le strategie a controllo del rischio. L’ alternanza di saliscendi dei mercati permette però alle strategie a rischio controllato di ripartire da livelli più elevati dopo i sellò off di mercato, e ciò si tramuta in performance di lungo termine robuste e buoni livelli degli indicatori rendimento-rischio. L’ attuale contesto di mercato sembra di riflesso perfetto per inserire in portafoglio questo tipo di sottostante, semmai attraverso ingressi scaglionati per mitigare ulteriormente un eventuale market timing errato. (riproduzione riservata)

Biagio Maimone è il nuovo presidente di Retewebitalia.net

Prima Comunicazione

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La società Bankimpresa.com, proprietaria del circuito dei quotidiani online Retewebitalia.net, cambia veste ed affida la presidenza dell’ intero gruppo all’ opinionista Biagio Maimone. “Una scelta obbligata”, dichiarano tramite un comunicato Lele Mora e Marcello Silvestri, rispettivamente presidente Onorario e fondatore di Retewebitalia.net, “in quanto è necessario affidare ad una persona competente la guida di un Gruppo Editoriale che ha l’ ambizione di crescere e di affermarsi nel mercato della comunicazione italiana”. “Il mio primo obiettivo”, aggiunge Biagio Maimone, eletto neo presidente, “è modificare la veste grafica del circuito e allargare il raggio di azione, inglobando nella rete molti altri quotidiani online locali, con l’ intento di diventare competitivi rispetto agli altri gruppi editoriali. Ci prefiggiamo di dare vita ad un’ informazione capillare, alla stregua di una lente di ingrandimento che metta in luce, in tempo reale, ciò che accade in ogni località italiana. Tale intento è realizzabile sottoscrivendo accordi con altri quotidiani locali sparsi in ogni località italiana. Inoltre, diventeremo, tra qualche mese, una società di comunicazione sociale, politica ed economica il cui intento è quello di divenire protagonisti del mercato. Credo, senza paura di essere smentito, che in Italia non esista una realtà come la nostra”.

Le Monde: il ceco Kretinsky entra nell’ azionariato

Prima Comunicazione

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Si ridisegna la compagine azionaria di Le Monde. Come già ampiamente annunciato nelle scorse settimane, il banchiere Matthieu Pigasse ha ceduto all’ industriale ceco Daniel Kretinsky il 49% di Le Nouveau Monde, la società attraverso cui detiene una partecipazione nell’ editrice della testata francese. La notizia, spiega Le Monde, è stata comunicata il 25 ottobre durante una riunione alla quale ha preso parte Xavier Niel, l’ altro azionista di maggioranza del gruppo, il polo indipendente che detiene il 25% del capitale – composto da lettori, impiegati e giornalisti, il direttore del giornale Jérôme Fenoglio e Louis Dreyfus, ceo del gruppo. Kretinsky, proprietario del gruppo EPH, ha il controllo del primo gruppo media ceco che comprende tre quotidiani, portali di informazione e 29 magazine, ed è patron del club di calcio dello Sparta Praga. In Francia il tycoon ha già acquistato il settimanale Marianne e alcune testate del gruppo Lagardere, come Elle, il sito web Elle en France, Version Femina, Art and Decoration, Télé 7 Jours, France Dimanche, Ici Paris e Public.

L'articolo Rassegna Stampa del 27/10/2018 proviene da Editoria.tv.


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