Indice Articoli
Sulla west coast la raffica di acquisti più vorticosa
Timvision, contenuti e connettività
“Le nostre dirette in streaming tv indispensabili ai top manager”
Elezioni Ue, B. si candida: “Tetti agli spot in tv? Mediaset finita”
Palombelli-Gruber la sfida è al femminile
Murdoch perde Sky il nuovo Squalo si chiama Roberts
Sulla west coast la raffica di acquisti più vorticosa
Affari & Finanza
link
Nel vorticoso compra-e-vendi della stampa americana, il record per numero di compravendite spetta sicuramente al Los Angeles Times, fondato nel 1881, uno dei Big Four (con Nyt, Wp e Wsj) dei quotidiani americani. Dopo essere rimasto per un secolo sotto l’ ala protettiva della famiglia Chandler, nel 2000 all’ improvviso il giornale ha cambiato proprietà: la Times- Mirror Company è stata acquistata dalla Tribune Company di Chicago, editrice dell’ omonimo quotidiano della metropoli dell’ Illinois. Nel 2007 nuova vendita, quando l’ intera Tribune Company è stata rilevata dal magnate del real estate Sam Zell. Senonché tempo un anno e mezzo e la compagnia di Zell ha dichiarato fallimento. Da quel momento e fino al gennaio 2015 quando è stata rilevato dal miliardario Austin Beutnee, il giornale ha alternato periodi di chiusura e riapertura, e di on-and-off fra Internet e la versione cartacea, che alla fine comunque è sopravvissuta. Infine nel febbraio 2018 l’ ennesimo cambio di proprietà, quando il LAT è stato comprato dal miliardario sino-americano Patrick Soon-Shiong, che aveva fatto fortuna col biotech. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
Timvision, contenuti e connettività
Affari & Finanza
link
TIMVISION è una delle principali piattaforme di streaming del panorama italiano e offre serie tv in anteprima esclusiva, grandi successi cinematografici, film inediti, cartoni animati, grandi eventi sportivi, documentari, programmi di intrattenimento e news anche grazie ad importanti accordi siglati, tra i più recenti quelli con Vision Distribution, Mediaset, Warner Bros. e Eurosport. Punta a dare la migliore user experience con la migliore offerta di connettività fissa e mobile: l’ obiettivo è quello di unire con una unica soluzione connettività e contenuti. Oggi alla base di qualsiasi servizio, in mobilità o a casa, è la disponibilità di una connessione veloce e stabile. E Tim punta a offrire qualità di infrastruttura sempre più orientata alla fruizione dei servizi, un percorso che registra oggi oltre 1,6 milioni di clienti Timvision e che consente alla piattaforma on demand di posizionarsi al centro della rivoluzione digitale promessa al mercato dal piano strategico DigiTIM. Inoltre, per vivere un’ esperienza ancora più completa, con il decoder TIM Box e le sue funzionalità rinnovate è possibile l’ accesso rapido ai canali, riprendere la visione dall’ inizio del programma o rivederlo quando si vuole. Per quanto riguarda lo sport, comprende i grandi appuntamenti sportivi grazie alla partnership con Eurosport per seguire i principali eventi italiani e internazionali. Dopo gli US Open dello scorso agosto, si prosegue in ottobre con il campionato Serie A di basket, la Coppa del Mondo di sci alpino a Sölden e le classiche di fine stagione del ciclismo. Anche il grande calcio della Serie A TIM è protagonista: per i clienti è infatti disponibile direttamente sul decoder l’ app Dazn. Da più di un anno, inoltre, Timvision è impegnata nella realizzazione di progetti di produzione e coproduzione di film e serie TV, in collaborazione con i principali player del mercato nazionale ed internazionale e la stagione autunnale si avvia con molti titoli attesi che rafforzano l’ offerta streaming. In questo percorso di crescita si è inserita a ‘Venezia 75′ con “L’ amica geniale”, uno dei progetti più attesi della prossima stagione televisiva, tratto dal primo libro della quadrilogia di Elena Ferrante, best seller nel mondo ed edito in Italia da Edizioni E/O. Sono state presentate al festival le prime due puntate della serie diretta da Saverio Costanzo. La serie andrà in onda in autunno nello stesso giorno e nella stessa fascia oraria su Timvision e Rai 1. Timvision punta alla pluralità dei modi di fruizione e nella differenziazione dei pubblici a cui si rivolge con storie sempre diverse ma ognuna con una sua natura innovativa, confermando il proprio impegno produttivo nel valorizzare la creatività italiana e i giovani talenti ma con attenzione anche ai grandi successi internazionali. Ne sono un esempio le esclusive in Italia di “The Handmaid’ s Tale”, “Killing Eve” e “The Good Fight”, le serie tv più importanti nel panorama mondiale. A questi titoli si affiancano produzioni di grande successo come “SKAM Italia”, coprodotto con Cross Productions per la regia di Ludovico Bessegato. La prima stagione ha raccolto un incredibile successo di pubblico e critica in tutto il mondo, fino a trasformarsi in un vero e proprio fenomeno internazionale testimoniato dalle oltre 8 milioni di views sui social e da un pubblico estremamente giovane – il 65% dell’ audience ha meno di 20 anni. Sempre per il pubblico dei giovanissimi ha prodotto la docuserie “Dark Polo Gang – La serie”, sul gruppo musicale omonimo, una band che è un vero e proprio fenomeno di popolarità tra i teen, coprodotta con Oplon Film in associazione con Ring Film, e diretta da Tommaso Bertani e Carlo Salsa. “TIM prosegue con determinazione nel percorso di arricchimento dell’ offerta di Timvision, puntando su prodotti esclusivi che derivano dalle nostre produzioni o da accordi con i più importanti player del mercato. La nostra offerta è già apprezzata da oltre 1,6 milioni di clienti e stiamo puntando molto sulle nuove produzioni e acquisizioni nazionali ed internazionali. Il decoder TIM Box è una finestra aperta che propone le offerte di più player anziché un unico pacchetto di un solo broadcaster” sottolinea Daniela Biscarini, Responsabile Multimedia Entertainment & Consumer Digital Services di TIM. (Cla.Ger.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Un’ immagine de “L’ amica geniale”, una delle serie tv più attese. Sotto, Daniela Biscarini responsabile Multimedia Entertainment & Consumer Digital Services di TIM.
“Le nostre dirette in streaming tv indispensabili ai top manager”
Affari & Finanza
link
Milano «A bbiamo messo in piedi la Netflix delle dirette per il mondo business, puntando sullo streaming in tempo reale di eventi indirizzati ai manager, ai professionisti, alle imprese e integrando le attività televisive con una pluralità di contenuti ed eventi complementari, che spaziano dai quotidiani online e dai magazine specializzati alle conferenze. Crediamo che sia una strada vincente perché le aziende chiedono strumenti agili e veloci che permettano loro di fare affari, tanto in Italia quanto all’ estero». È una chiara scommessa sulla streaming tv e sull’ integrazione tra televisione, contenuti e networking quella firmata da Guido Giommi, presidente della compagnia di media e ricerca indipendente Le Fonti. Non sembrano esserci dubbi sul fatto che il live streaming, focalizzato sull’ universo business, sarà il motore primario dei piani di quella che assomiglia sempre più a una media company. «Siamo nati come web-tv ormai nel lontano 2004, incontrando alti e bassi nelle fasi iniziali ma insistendo sull’ idea di creare un laboratorio di ricerche e interazione. Due anni fa abbiamo iniziato a specializzarci nel segmento delle dirette, cioè il segmento più difficile su cui costruire un palinsesto televisivo, e ora stiamo raccogliendo i risultati », racconta Giommi citando la community fidelizzata di oltre 1 milione di telespettatori in oltre 125 paesi, la programmazione 24 ore su 24 per tutta la settimana, con oltre 700 ore di diretta streaming al mese, e la recente presenza al Mip-Com (la fiera europea di riferimento per i format e dei contenuti televisivi, ndr). Il tuffo nella streaming tv è dunque figlio di un percorso partito da lontano, tra l’ altro non solo da un punto di vista temporale. Le prime esperienze televisive della compagnia hanno infatti coperto vari eventi sparsi tra New York, Londra, Milano, Middle-East e Singapore. E l’ approccio internazionale è destinato a rimanere intatto: dopo aver lambito Las Vegas e San Francisco quest’ anno, nel corso del 2019 la tv di Le Fonti toccherà il Brasile (San Paolo e Rio de Janeiro) e l’ India. Tra i punti di forza del modello disegnato da Le Fonti rientra il contributo offerto dal centro studi e ricerca, tradizionalmente dedito alla mappature di trend, andamenti, scenari e prospettive dei mercati. Un lavoro che si riflette sui contenuti curati dalla redazione tv, consentendo alle trasmissioni economiche e ai telegiornali di offrire approfondimenti di valore in linea con l’ attività dei decision maker di realtà nazionali e internazionali. «Ci siamo specializzati nel segmento delle dirette alzando subito l’ asticella al massimo per metterci alla prova. Il live è infatti l’ ambito più difficile su cui costruire un palinsesto televisivo – sottolinea il presidente di Le Fonti – Ci rivolgiamo ad un pubblico di professionisti e imprese, soprattutto ai top manager, e alimentiamo i programmi con informazioni economiche, finanziarie e legali, puntando molto anche sull’ intrattenimento informativo qualificato». Intorno alle attività televisive e redazionali ruotano effettivamente una pluralità di contenuti ed eventi complementari: quotidiani online, magazine specializzati, convegni e conferenze con appuntamenti di punta come gli incontri Day&Night, i Ceo Summit e le premiazioni dei Le Fonti Awards, assegnati alle eccellenze del mondo legale, finanziario e imprenditoriale. La svolta streaming della compagnia italiana è stata spinta anche da quella che Giommi definisce una «domanda di informazioni qualificate », percepita in crescita nel nostro Paese, nonché dalla ricerca di solidi canali d’ affari. «Noi stiamo scommettendo sul versante televisivo ma continuiamo ad offrire diverse e numerose opportunità di networking mirato – ci tiene a sottolineare il presidente di Le Fonti – In fondo, è spesso a fine serata che le relazioni d’ affari si rafforzano o si creano opportunità uniche». In quest’ ottica rientra il fitto calendario dei prossimi appuntamenti. Tra i vari eventi spicca il Ceo Summit del prossimo 26 ottobre, che riunirà nella cornice del London Stock Exchange di Londra i top manager del fintech mondiale, e il doppio appuntamento di inizio e fine novembre al Palazzo Mezzanotte di Milano con l’ HR Forum e il Financial Forum, che saranno animati dal keynote speech dal giornalista e scrittore statunitense Alan Friedman. Il roadshow targato Le Fonti si sposterà poi a metà a dicembre a Dubai per proseguire nel corso del prossimo anno con tappe importanti, da quella di Hong Kong a marzo a quella di New York fissata tra un anno all’ Harvard Club. Da un punto di vista tematico, i prossimi mesi di eventi si preannunciano animati dall’ apertura alla novità: «L’ individuazione delle tematiche di rilievo dipende più dall’ interesse mostrato di volta in volta da aziende e manager che dalle dinamiche settoriali. Osservo che i manager chiusi mentalmente, anche per motivi di età, tendono a mantenersi nei propri canali tradizionali, in quanto aprirsi a vie nuove rivoluzionerebbe il loro piccolo mondo e le loro certezze. Ma questa chiusura non se la possono permettere», sostiene Giommi che ricomprende non a caso tra i filoni tematici più caldi gli ambiti legati all’ innovazione, soprattutto digitale: «Nel 2019 andremo a presidiare senza ombra di dubbio tutte le tematiche legate all’ innovazione. Penso ai big data, all’ intelligenza artificiale, allo streaming, allo smart working, alla blockchain e al fintech. Coinvolgeremo su questi temi i chief executive officer, i responsabili finanziari, i direttori delle risorse umane e altre figure manageriali. E come sempre – conclude il presidente di Le Fonti – seguiremo una logica di condivisione interdisciplinare e multidisciplinare ». (a.fr.) © RIPRODUZIONE RISERVATA.
Elezioni Ue, B. si candida: “Tetti agli spot in tv? Mediaset finita”
Il Fatto Quotidiano
link
L’ annuncio arriva da Fiuggi, dalla kermesse di Forza Italia organizzata dal presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. In chiusura della festa dei forzisti, Silvio Berlusconi conferma ai cronisti la volontà di candidarsi alle prossime Europee: “Se dobbiamo, salvare l’ Italia, bisogna cominciare a fare le cose sul serio”, ha detto. E lancia anche il “Manifesto della libertà”, perché “è l’ ora di una grande mobilitazione delle coscienze per noi che rappresentiamo l’ Italia seria, onesta, concreta, fattiva”. Parla di politica, ma anche di affari. I suoi, al solito. Era stato infatti il sottosegretario con delega all’ editoria Vito Crimi ( M5S ) che – proprio sulle pagine del Fatto – ha parlato della necessità di ridistribuire la pubblicità tra tv e carta stampata, inserendo dei tetti agli spot. Non è una bella notizia per le tasche dell’ ex premier. Il Biscione perderebbe centinaia di milioni di euro visto che ora, con ascolti medi del 30-35% si accaparra il 60% delle risorse a disposizione. E B. lo sa bene: “Farebbero chiudere Mediaset il giorno dopo e limitano la libertà delle imprese che vogliono decidere dove meglio allocare la loro pubblicità”. Di certo all’ ex premier non piace la proposta dei 5stelle che definisce “incompetenti e ignoranti” e commenta anche l’ audio del portavoce del premier Giuseppe Conte, Rocco Casalino, diffuso nei giorni scorsi dai quotidiani: “In una democrazia il signor Casalino dovrebbe stare già fuori con la valigia in mano”. E ancora: “Trattano il Ministero dell’ Economia come un Bancomat per i denari di cui hanno bisogno per finanziare le loro promesse elettorali. Fare più deficit sarebbe un disastro”. Davanti ai suoi, ha parlato anche di Salvini: “Il vertice del centrodestra ha confermato che la coalizione è definitiva per tutti e tre i partiti. Poi Salvini ha uscite non gradevoli e non accettabili da parte nostra. Lo fa con la scusa di non far scoppiare un diverbio con il M5s, che noi vogliamo invece che scoppi”.
Palombelli-Gruber la sfida è al femminile
Il Tempo
link
Sono tornati i talk show televisivi dedicati alla politica ed all’ attualità e, in questo inizio di stagione autunnale, hanno aumentato la presenza non solo in prime time. La novità, infatti, è rappresentata, dalla sfida, nella fascia dell’ access prime time, tra due signore dell’ informazione: Lilli Gruber che ha ripreso su La7 il suo posto a Otto e mezzo, e Barbara Palombelli, new entry in tale fascia oraria. La conduttrice di Forum, infatti, è al timone di Stasera Italia su Retequattro. La sua presenza, come quella della concorrente, si allunga, nel corso della settimana, dal lunedì al venerdì. Una sfida degli ascolti che si rinnova quotidianamente e che, fi nora, è stata prevalentemente vinta dalla Gruber. Ma la guerra dei talk show assetati di ascolti si combatte soprattutto in prima serata tra le reti generaliste. E, negli ultimi anni, si è arricchita di un particolare inquietante: il ricorso a personaggi dello spettacolo che raccontano i propri fatti privati con la benedizione dei conduttori interessati solo a qualche punto di share in più. Il martedì è dedicato alla competizione tra Cartabianca su Rai 3 e diMartedì su La7. Il giovedì i telespettatori stanno assistendo ad una nuova sfida: da una parte il collaudato talk Piazzapulita condotto da Corrado Formigli su La7 e dall’ altra, su Retequattro il neo appuntamento con Viva L’ Italia oggi e domani con Gerardo Greco direttore del Tg4. Non è immune dalla cruenta sfida all’ ultimo telespettatore, neppure la domenica. Il prime time del giorno festivo si consuma nel confronto tra Massimo G iletti su La7 e Fabio Fazio su Rai1. Non è l’ Arena vs Che tempo che fa: la domenica sera i telespettatori sono costretti ad assistere all’ ennesima gara degli ascolti che si combatte da ambedue le parti sia nel settore dell’ informazione, sia con una dose, più o meno massiccia, di spettacolo, musica, interviste. G iletti e Fazio, fino dallo scorso anno, si sono confrontati occupando, sulle rispettive reti, anche la fascia dell’ access prime time e quasi tutta la seconda serata. Continueranno a scrutarsi ed a controllarsi nel la nuova stagione. Anche se i due talk non sono confrontabili per le risorse economiche profuse, maggiori per la prima rete di viale Mazzini. Giletti ha riproposto gli schemi della sua vecchia Arena che, nel day time pomeridiano di Rai1, convinceva oltre quattro milioni di telespettatori. Nella scorsa stagione la share media di Non è L’ Arena ha spesso superato il 7% e, in una puntata, G iletti ha avuto la meglio su Fazio. Le sfide infrasettimanali sono tutte vinte dalla rete di Urbano Cairo. Il martedì sera Cartabianca condotto da Bianca Berlinguer, non riesce a scalfire il predominio della concorrenza rappresentata da diMartedì e dal padrone di casa Giovanni Floris. Dopo un buon avvio al 7.4% e in mancanza di concorrenza perché il talk di La7 ancora non era tornato in video, Bianca Berlinguer ha dovuto cedere le armi. Così la seconda puntata si è dovuta fermare al 4.6% mentre l’ esordio della nuova stagione di di Martedì ha superato il6%. Anche il giovedì è divenuto terra di contrasti tra talk show. Ed anche per i due prodotti concorrenti vale il medesimo discorso. W l’ Italia oggi e domani aveva esordito al 5% con una puntata molto discutibile per contenuti e atmosfere. L’ arrivo di Corrado Formigli con la nuova edizione di Piazzapulita ha fortemente ridi menzionato il direttore del Tg4. Infatti W l’ Italia è crollato al 3.5% mentre Firmigli ha esordito con il 5.4%. La strada è ancora lunga: i talk show dovranno dimostrare, se vi riescono, di poter avere vita propria occupandosi esclusivamente di politica, attualità, economia, senza il ricorso ai soliti noti.
Murdoch perde Sky il nuovo Squalo si chiama Roberts
La Repubblica
ENRICO FRANCESCHINI
link
LONDRA Alla fine è lo Squalo a restare a bocca asciutta. Anzi stavolta è proprio lui, lo spericolato predatore di tante imprese, a ritrovarsi divorato da un avversario più grosso. Rupert Murdoch si vede portare via Sky, il network che aveva creato un quarto di secolo fa, uno dei giganti della tivù-a-pagamento in Europa, al termine di una drammatica “asta alla cieca” indetta dalle autorità britanniche. L’ acquirente è la Comcast del 59enne miliardario americano Brian Roberts, colosso del video e dell’ intrattenimento negli Usa, che gliel’ ha soffiata via con un’ offerta da 30 miliardi contro 27 miliardi di sterline (circa 33 contro 30 miliardi euro). “La partita a poker più costosa della storia”, la definisce il Daily Mail, e in effetti non è difficile immaginare i due giocatori seduti accanto a un croupier, con montagne di fiches da gettare sul tavolo, fino a notte fonda. In palio c’ era il 61 per cento di Sky, la maggioranza di cui Murdoch, già detentore del restante 39 per cento, tenta di impossessarsi da più di un decennio. Prima glielo ha impedito il Tabloidgate, lo scandalo degli scoop realizzati con registrazioni illecite e dei ricatti giornalistici, che ha travolto il suo impero di carta stampata in Inghilterra, costringendo lui a chiudere il News of the World, la testata più diffusa del regno, e il governo a bloccare l’ acquisizione. Dopo dimissioni di amministratori delegati e direttori, processi con costosissimi principi del foro, indennizzi di milioni alle vittime dei luridi reportage, il tycoon di origine australiana è tornato alla carica. Sembrava fiducioso. L’ avversario era già stato battuto una volta, nella gara per l’ acquisizione di un altro gioiello nella corona di Rupert, la Twenty Century Fox, sua divisione cinema&televisione, rilevata recentemente dalla Disney strappandola alla Comcast di Roberts. Ma quest’ ultimo non si è dato per vinto e l’ altra sera ha ottenuto il riscatto. Murdoch ha seguito l’ asta a New York, dal suo lussuoso appartamento di venti stanze affacciato a Central Park, pare in compagnia della terza moglie Jerry Hall, l’ ex-consorte di Mick Jagger. Roberts era asserragliato nella sua villa hollywodiana in California. La gara si è svolta in tre tempi. Ha cominciato Comcast mettendo sul tavolo 22 miliardi. Lo Squalo ha risposto rilanciando con 24 miliardi. Roberts ha dato ordine ai suoi avvocati di alzare la posta a 26 miliardi. Rupert ha reagito con 27. Nella “blind auction”, nessuna delle due parti sa cosa offre l’ altra, finché non viene dichiarata superiore. A quota 27, Murdoch pensava di avercela fatta. Invece Roberts ha rilanciato a 30 miliardi: e quando la differenza fra due puntate supera il 10 per cento non è permessa una replica. Puntare troppo vuol dire rischiare di indebitarsi. Troppo poco significa rischiare di perdere. È un gioco che il magnate australiano ha fatto e vinto tante volte. In questo caso gli è andata male. «Siamo orgogliosi di avere fatto crescere Sky fino a ottenere un prezzo così ragguardevole», ha commentato tramite un portavoce, facendo buon viso a cattiva sorte. «Valuteremo cosa fare del nostro 39 per cento»: parole che fanno presagire una vendita anche di quello, per non ritrovarsi minoranza in una compagnia guidata da altri. A guadagnarci sono gli azionisti di Sky, commentano i broker della City: l’ offerta finale della Comcast valuta le azioni quasi 18 sterline l’ una, il doppio di un anno fa, perciò appare probabile se non certo che approveranno l’ operazione, quando saranno chiamati a votare l’ 11 ottobre. Certo, a Rupert Murdoch rimangono i giornali e un’ eredità di miliardi da spartire fra i litigiosi figli: ma di colpo, a 87 anni, si ritrova non più padrone né della Fox né di Sky. La fine di un mito? Anche uno Squalo può provare malinconia, mentre rimira Central Park al tramonto in cima a un grattacielo.
L'articolo Rassegna Stampa del 24/09/2018 proviene da Editoria.tv.