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Rassegna Stampa del 14/07/2018

Indice Articoli

Calcio e pay tv, Perform con Sky e Mediaset

Mediaset vince la scommessa del Mondiale

Chessidice in viale dell’ Editoria

Pubblicità, per Assocom +1,9% nel 2018, crescita dell’ 1,3% l’ anno prossimo

Dagospia, D’ Agostino cede le azioni al figlio Rocco

Dazn, ci sono Leotta e Maldini

La libertà di stampa affossata da Casalino

Calcio e pay tv, Perform con Sky e Mediaset

Il Giornale

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Dazn, il servizio di streaming online di Perform, entrerà con le sue partite di serie A del prossimo campionato, nelle piattaforme a pagamento di Sky e Mediaset. Secondo l’ agenzia Reuters, gli accordi che saranno siglati non riguarderanno però la pura ritrasmissione dei contenuti sui canali delle due emittenti. Per vedere le tre partite a giornata che Dazn si è aggiudicata, le altre sono di Sky, probabilmente bisognerà pagare un canone aggiuntivo. Secondo quanto raccolto, Sky e Perform starebbero mettendo a punto un accordo per inserire l’ app Dazn nel box SkyQ, come già avvenuto per Netflix. Sky ha i diritti in esclusiva di sette partite di ogni giornata del prossimo triennio della Serie A, oltre a quelli della Champions League e dell’ Europa League. Dazn ne ha tre oltre a tutte le partite della Serie B. Dunque per la pay tv sul satellite la formula potrebbe essere quella di un doppio abbonamento a Sky e Dazn. Quanto alle partite sul digitale terrestre che erano trasmesse da Mediaset su Premium, il Biscione starebbe negoziando, sempre con Perform, un accordo per includere Dazn nell’ offerta riservata agli abbonati. Anche in questo caso l’ accordo è commerciale e non di ritrasmissione.

Mediaset vince la scommessa del Mondiale

Il Sole 24 Ore
Andrea Biondi
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Un po’ si fregano le mani, un po’ sanno che la festa sta per finire e che nel mercato tv – soprattutto oggi con Netflix, Amazon e Over the top vari – cullarsi sugli allori può risultare esiziale. In casa Mediaset si preparano al the end dei Mondiali in Russia – con la “finalina” di stasera e la finale di domani pomeriggio fra Croazia e Francia – ma si guarda anche al futuro. Il tema è quello della Serie A per il triennio 2018-2021. Mediaset è rimasta a bocca asciutta: Sky ha acquistato l’ esclusiva pay per 7 partite su 10 a settimana; le altre 3 (mezzogiorno della domenica; una della domenica pomeriggio; anticipo del sabato sera) saranno su Dazn, la piattaforma della multinazionale inglese Perform, visibile in streaming su smartphone, tablet, smart tv, pc e console. A quanto risulta al Sole 24 Ore sarebbe però in dirittura d’ arrivo l’ accordo fra Perform e Mediaset. In che termini? Con un unico abbonamento i clienti Premium dovrebbero poter fruire anche dell’ offerta di calcio di Perform. Il tutto attraverso una app visto che Perform, a quanto si è potuto capire, non dovrebbe imbastire canali tv. Su tablet e smartphone si potrà così scaricare la app per vedere le partite dell’ offerta Dazn. Per guardarle in tv i clienti Premium dovranno invece avere un televisore connesso. Il solo digitale terrestre non basterà. Il tutto però dovrebbe essere con abbonamento unico. Si capirà meglio a breve, ma potrebbe essere senza premium price. Annuncio possibile nel fine settimana; magari proprio nel giorno della finale. «Diletta Leotta e Paolo Maldini saranno i protagonisti del primo spot televisivo di Dazn, che sarà trasmesso domenica 15 luglio durante l’ intervallo della finale dei Mondiali di Calcio Fifa World Cup», è stato comunicato ieri da Perform. Chissà che non sia quella l’ occasione giusta. Sarà tutto da vedere quanto l’ offerta di Dazn potrà evitare “lo spopolamento” di una Premium senza calcio. Dall’ altra parte c’ è Sky (presenterà la sua offerta il 23 luglio) che pur non avendo tutta la Serie A si farà forte di quella che è, nei fatti, l’ offerta più nutrita e appealing: 7 partite su 10 della Serie A a settimana, Champions League, Europa League, Premier League e, con ogni probabilità, anche la Bundesliga, oltre ad altri sport. Intanto dopo il Mondiale di Russia è tempo di bilanci. I dati Auditel elaborati dallo Studio Frasi per Il Sole 24 Ore segnalano – per il periodo compreso fra il 14 giugno e l’ 11 luglio, quindi dopo le due semifinali – per Mediaset una share del 34,96% nel giorno medio e del 42,68% in prima serata (20.30-22.30). Nello stesso periodo la share per la Rai è stata del 32,4% nel giorno medio e del 30,66% in prima serata. Canale 5, ovviamente, ha fatto il pieno (20,82% in prima serata contro il 13,74% di Rai 1 in prima serata) ma anche Italia 1 ha raggiunto ascolti record per la rete (11,14% in prima serata). Il confronto con lo stesso periodo del 2017 fa capire la portata dei Mondiali, anche senza l’ Italia: 4,73 punti di share in più per Mediaset nel giorno medio e 12,84 in più in prime time. Tradotto in audience: 650mila spettatori in più nel giorno medio e 3,2 milioni in più prima serata. «Mediaset – dice Francesco Siliato, partner dello Studio Frasi – ha fatto un ottimo investimento nell’ acquistare i Mondiali (per 71 milioni con una raccolta che dovrebbe raggiungere i 100 milioni a fine kermesse, ndr.). Ha raggiunto quote di audience e share che non raggiungeva da anni. Prima del 47% di Croazia-Inghilterra il top è stato con Juventus-Aiax del ’96. Anche il break più visto è andato sopra i 10 milioni. Il calcio, a questi livelli, è un evento che ha ancora un senso forte nella tv free generalista». Viceversa per la Rai ci sono stati 49.500 spettatori in meno nel giorno medio e 1,28 milioni in prima serata. «Non mi sono mangiato le mani perché Mediaset ha potuto recuperare i soldi spesi», ha risposto il dg Mario Orfeo qualche giorno fa, durante la presentazione dei palinsesti autunnali. «Sono soldi che Rai non poteva spendere con l’ Italia eliminata, visto che la scelta non sarebbe poi diventata di servizio pubblico. Chi li ha presi poteva spendere di più e recuperare in pubblicità, senza limiti di affollamento del 4% come in Rai», ha aggiunto il dg di una tv pubblica che ieri ha messo in cassaforte il risultato positivo venuto dal Qualitel – sistema che accerta il gradimento delle famiglie per i programmi del servizio pubblico tv e per le reti – per i primi sei mesi del 2018. La fine dei Mondiali viene però accolta con, ovvio, sospiro di sollievo anche guardando all’ offerta Rai dei prossimi mesi: partita in chiaro della Champions League, i match della nazionale italiana, lo sci, la pallavolo, l’ atletica.

Chessidice in viale dell’ Editoria

Italia Oggi

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Acquisizione Sky, Comcast presenta documento d’ offerta agli azionisti. Comcast ha formalmente presentato il documento di offerta agli azionisti di Sky, che avranno tempo fino al 22 agosto per accettarla o meno. L’ offerta di Comcast ammonta a 14,75 sterline (16,7 euro) per azione, per una valutazione complessiva di Sky di 25,9 miliardi di sterline, 29,3 mld di euro. L’ offerta di 21st Century Fox di Rupert Murdoch per il 39% di Sky non ancora in suo possesso è invece di 14 sterline per azione. Serie A 2018-2019, presentazione del calendario il 26 luglio. Il prossimo 26 luglio verrà presentato, negli studi tv di Sky, il calendario della Serie A 2018-2019, che prenderà il via sabato 18 agosto per concludersi poi il 26 maggio 2019. «Nei prossimi giorni», ha reso noto ieri la Lega A, «saranno ufficializzati l’ orario, i criteri di compilazione del calendario e i canali per seguire l’ evento in diretta». Cei, Rete Blu conferma il cda. L’ assemblea di Rete Blu, società a cui fanno capo Tv2000 e InBlu Radio, emittenti della Conferenza episcopale italiana-Cei, ha confermato per il prossimo triennio il cda con presidente don Ivan Maffeis, a.d. Massimo Porfiri e consigliere d’ amministrazione Andrea Melodia. Giornalisti, nuovi corsi per la formazione. «Il sociologo e il giornalista», «Estrema Radio», «Professione Fotoreporter» sono tre nuovi corsi online per la formazione professionale continua che hanno ottenuto l’ approvazione dell’ Ordine dei giornalisti. Durano sei ore ed erogano sei crediti formativi ciascuno. Il primo riguarda il rapporto fra giornalista e sociologo, il secondo l’ attualità e il futuro della radio e il terzo è interamente dedicato al fotoreporter. Costo: 30 euro. Per informazioni segreteria@centrogiornalismo.it. Oscar, parte iter per la candidatura italiana. L’ Anica è stata invitata dall’ Academy a indicare il film italiano che concorrerà alla 91ª edizione degli Academy awards-Categoria film in lingua straniera. La designazione prenderà in considerazione le candidature la cui prima distribuzione è avvenuta tra il 1° ottobre 2017 e il 30 settembre 2018. Le candidature dovranno pervenire all’ Anica entro il 13 settembre. E-Prix in esclusiva su Italia 1 e Mediaset Italia 2. Mediaset trasmetterà in esclusiva in chiaro il mondiale «Formula E», campionato del mondo delle monoposto elettriche. Le prossime tre stagioni, con un’ opzione sulle successive tre, potranno essere viste in diretta su Italia 1 e Mediaset Italia 2. Si parte oggi e domani. Il Tirreno, biglietti omaggio per i concerti estivi in Toscana. Jethro Tull, Baustelle, Steve Hackett, Edoardo Bennato, Alvaro Soler e Francesco De Gregori sono alcuni degli artisti che si susseguiranno nelle principali località balneari della Toscana e nei festival durante l’ estate 2018. Tutti i giorni fino a Ferragosto i lettori de Il Tirreno avranno la possibilità di ottenere biglietti gratuiti (150) per seguirne le performance attraverso il gioco «Ti facciamo divertire».

Pubblicità, per Assocom +1,9% nel 2018, crescita dell’ 1,3% l’ anno prossimo

Italia Oggi

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Il mercato degli investimenti pubblicitari crescerà nel 2018 dell’ 1,9% e nel 2019 dell’ 1,3%. A stimarlo è Assocom, l’ associazione di categoria che rappresenta le aziende di comunicazione, che ieri ha tenuto il suo evento annuale allo Iulm a Milano. I dati presentati tengono conto della crescita del digital (+7,6%) e di radio e tv (+3,5 e +1,2%). Continua invece la flessione della carta stampata (-7,9% i periodici, -8,9% i quotidiani) rispetto all’ anno precedente. L’ associazione ha anche presentato per la prima volta il dato della «media inflation», ovvero dell’ aumento del prezzo degli spazi pubblicitari, che segna +2,4% per la tv, +1,5% per la radio e +0,7% per la carta stampata. «Ora che i dati sugli investimenti sono molto più accessibili, il valore aggiunto che un’ Associazione come la nostra può e deve dare al mercato è più qualitativo che quantitativo: in questo senso penso che l’ indicatore di media inflation, che presentiamo per la prima volta, possa diventare un parametro di riferimento per valutare – al di là degli scostamenti di investimenti – la salute e le prospettive del comparto», ha commentato Emanuele Nenna, presidente di Assocom. «Salute che non passa solo dai numeri: parlare di gare media ben fatte significa per noi assumere un ruolo attivo nella ridefinizione delle regole del gioco, con l’ obiettivo di tenere correttezza e trasparenza di tutti gli operatori al centro dell’ attenzione». «Il nostro obiettivo è riuscire ad avere delle chiare e condivise indicazioni per uno strumento essenziale come le gare media», ha dichiarato Marco Girelli, vice presidente Assocom. «Per fare in modo che si operi con trasparenza per ottenere il meglio per il mercato».

Dagospia, D’ Agostino cede le azioni al figlio Rocco

Italia Oggi
MARCO A. CAPISANI
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Patto di famiglia a casa D’ Agostino-Federici. Roberto D’ Agostino ha deciso di trasferire al figlio Rocco tutte le azioni cui fa capo il sito Dagospia (www.dagospia.com), famoso per il notiziario e le indiscrezioni a tutto campo. A Rocco D’ Agostino (classe 1995), infatti, è stato trasferito il 100% del capitale per un valore attribuito pari a 626,185 mila euro. In parallelo, ha rinunciato ai diritti sulla sua quota Anna Beatrice Federici, moglie del giornalista, conduttore tv (per esempio col format Dago in the sky, in onda per l’ appunto sull’ omonima piattaforma satellitare) nonché poliedrico volto della tv italiana. D’ Agostino, che di Dagospia è socio unico, ha quindi formalizzato il suo «attuale interesse» a «trasferire la titolarità esclusiva delle azioni al figlio» mentre «è intenzione della legittimaria» Federici «rinunciare al diritto di liquidazione a essa spettante», secondo quanto riporta lo stesso Patto di famiglia firmato già a novembre scorso. Documento in cui si precisa, tra l’ altro, che «l’ intera partecipazione sociale trasferita è libera da pesi, oneri, gravami e vincoli». Di recente, invece, Roberto D’ Agostino ha festeggiato con tutti gli onori della cronaca i suoi primi 70 anni e nulla fa presagire, al momento, di un suo disimpegno o una differente gestione del sito web. Anche se in passato si è parlato della ricerca di un socio per Dagospia (vedere ItaliaOggi del 20/8/2016). A livello di conto economico, intanto, il 2017 di www.dagospia.com si è chiuso in utile per 135.503 euro (contro il precedente rosso di -15.919). Il fatturato complessivo è salito a quota 1.405.009 dai precedenti 950.812 euro.

Dazn, ci sono Leotta e Maldini

Italia Oggi
CLAUDIO PLAZZOTTA
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Diletta Leotta lascia lo sport di Sky e si trasferisce a Perform come conduttrice della Serie A di calcio su Dazn, il servizio in streaming a pagamento che trasmetterà tre match per ogni turno (l’ anticipo del sabato sera, l’ anticipo della domenica alle 12,30, e uno dei tre match della domenica pomeriggio) dalla stagione 2018-2019. La Leotta, che su Sky era il volto della Serie B (campionato che sarà anch’ esso trasmesso su Dazn dal 2018-2019), presenterà pure una trasmissione calcistica con un format originale di Dazn che verrà annunciato nei prossimi giorni. Impegno invece più saltuario per Paolo Maldini, leggenda del Milan e della nazionale italiana, che sarà brand ambassador e testimonial (insieme con Leotta) di Dazn e verrà coinvolto come opinionista solo in alcuni big match di Serie A (Dazn ne avrà quattro, mentre su Sky andranno gli altri 16). Su Sky, invece, il primo volto del calcio resterà Ilaria D’ Amico, che quindi non si prenderà un anno sabbatico per seguire il compagno, il portiere Gigi Buffon, nella sua nuova avventura a Parigi col Psg. Come detto, dal 2018-2019 Dazn trasmetterà 114 partite di serie A, 472 partite di Serie B, probabilmente la Liga spagnola, e altri diritti sportivi, con un abbonamento di 9,99 euro al mese. Tutto esclusivamente in streaming attraverso la app di Dazn, visibile su tutti i device connessi a internet (smart tv, pc, smartphone, tablet, console), e poi con accordi con le piattaforme disponibili, in primis Sky Q (gli abbonati di Sky con Sky Q, quindi, dovranno pagare 9,99 euro in più al mese per avere tutta la Serie A, ma avranno tutta la Champions league, che invece, lo scorso anno, sarebbe loro costata 20 euro in più al mese per attivare l’ abbonamento a Premium). Ma di chi è Dazn? A monte c’ è Access Industries, una conglomerata fondata nel 1986 da Leonard Blavatnik, ucraino, che vale molte decine di miliardi di dollari di fatturato. Controlla holding nel campo delle risorse naturali, chimica, media e telecomunicazioni, venture capital e real estate, con quartier generale a New York. Nel campo dei media è proprietaria, tra gli altri, di Warner Music group, di Deezer (streaming di musica alla Spotify) e di Perform group, che controlla Dazn, offerta di eventi sportivi in streaming a pagamento. Dazn è stato lanciato nel 2016 in Germania, Svizzera, Austria e Giappone, nel 2017 in Canada, e nel 2018 in Italia. Entro fine anno partirà pure negli Usa. Nel 2017 il gruppo Perform ha chiuso un consolidato con ricavi per 438,6 milioni di sterline (496 milioni di euro, +53% sul 2016), di cui 90,8 milioni di sterline (102,6 mln di euro) sono arrivati da Dazn. Le perdite del gruppo, tuttavia, sono molto elevate, e pari a 370,3 milioni di sterline, cioè 418,7 milioni di euro (erano 78,7 mln di sterline, cioè 89 milioni di euro nel 2016). Nei primi tre mesi del 2018 Perform group ha chiuso con ricavi per 114,95 milioni di sterline (130 milioni di euro, +45,3%) e perdite per 82,9 milioni di sterline, cioè 93,7 milioni di euro (erano 53,1 milioni di sterline, ovvero 60 milioni di euro nei primi tre mesi del 2017).

La libertà di stampa affossata da Casalino

La Stampa
FRANCESCA SCHIANCHI
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«Adesso che il Foglio chiude, che fai? Mi dici a che serve il Foglio?». Così si è rivolto giovedì il portavoce del premier Rocco Casalino a un collega di quel giornale. Dopo il sottosegretario Vito Crimi che propone di abolire gli annunci di gare pubbliche dai quotidiani, per eliminare un «finanziamento indiretto ai giornali», il potente portavoce di Conte va oltre, direttamente a chiedersi il perché dell’ esistenza di una pubblicazione, con la sua storia e i suoi lavoratori. Mezzo mondo politico protesta, urla all’ attacco alla libertà di stampa, chiede provvedimenti all’ inquilino di Palazzo Chigi. Casalino si difende con il classico «era solo una battuta», viva la pluralità, purché senza finanziamento pubblico, beninteso. Dal M5S nessuno parla, saranno mortificati. O forse no: l’ unica dichiarazione, del senatore Elio Lannutti, non prova nemmeno a camuffarsi da battuta: «Bravo Casalino, basta parassiti!».

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