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Privatizzare la Rai, riecco i liberisti in salsa italiana
Gongolano le pay-tv: più abbonati
Ovunque impazzano i soliti esperti che non ne indovinano mai una
Chessidice in viale dell’ editoria
Serie B, martedì l’ assegnazione dei diritti televisivi in chiaro
Privatizzare la Rai, riecco i liberisti in salsa italiana
Il Manifesto
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Tutti sanno che il nostro sistema è composto da un imprenditore privato che possiede tre tv generaliste, una molteplicità di canali digitali di nicchia e raccoglie dal 30 al 35% degli ascolti, e da un servizio pubblico che con altrettanti canali generalisti e un nutrito bouquet di canali specialistici raggiunge ascolti in percentuale simili, anzi spesso anche superiori. E che insieme i due colossi coprono i tre quarti degli ascolti dell’ emittenza nazionale. Ora è evidente, forse tranne ai tifosi della privatizzazione compreso l’ improvvido Grillo, che intervenire solo su un versante, quello pubblico, non ha senso, perché perpetuerebbe, cambiandogli intestazione proprietaria, il tradizionale oligo-duopolio nazionale. Questo nel caso si vendano ad un unico privato le reti Rai ( e poi quali? solo Rai1 e Rai2? e le altre, Rai Movie, Rai4, RaiNews, RaiSport, Rai5, etc. che fine farebbero?). Nel caso invece in cui si venda a più privati (una rete pubblica a testa) il risultato sarebbe uno spezzatino in cui tanti piccoli David fronteggerebbero un Golia dalle dimensioni di Mediaset: un gigante con una batteria di reti (generaliste e di nicchia) assolutamente preponderante che con le opportune sinergie soffocherebbe, com’ è successo finora, qualsiasi new entry, relegandola ad un ruolo marginale. Visto che di tutto ciò i profeti della liberalizzazione non parlano, ci permettiamo noi di chiedere: questo sarebbe il mercato? Le cui leggi dovrebbero valere solo per il duopoli sta pubblico, da smantellare, e non per quello privato, altrettanto soffocante per il sistema? Altro discorso sarebbe immaginare una parziale privatizzazione della Rai affiancata però a norme di sistema che mettano un tetto al possesso delle reti di un singolo imprenditore, come negli altri paesi, riaprendo un comparto chiuso, qual è la nostra emittenza. In questo senso aspettia mo che finalmente qualche campione della squadra liberista chieda, oltre alla privatizzazione del servizio pubblico, anche il ridimensionamento di Mediaset e del semi -monopolio che l’ impero berlusconiano si è visto garantito nei decenni grazie a varie complicità politiche. In primis quelle dei socialisti di Craxi, insieme all’ inerzia della sinistra di governo. Rai e Mediaset sono i corni inseparabili di un dilemma, l’ italica questione tv: mettervi mano significa affrontarli entrambi. Il punto è dunque questo. Il servizio pubblico a tre reti può essere eccessivo, ne basterebbero due, ma allo stesso tempo è sproporzionata la dote di reti di cui può disporre l’ altro polo tv del paese (La7, nonostante i buoni ascolti degli ultimi mesi, nella sostanza non intacca il duopolio). Se le proposte di apertura del settore rimangono le solite che sentiamo da anni, se nessuno vuole intaccare il monopolio nel settore privato di Mediaset, se del riequilibrio del sistema deve curiosamente farsi carico solo l’ azienda di viale Mazzini, allora continueremo a sostenere una Rai autonoma dalla politica, ma interamente pubblica e a tre reti.
Gongolano le pay-tv: più abbonati
Il Sole 24 Ore
Simone Filippetti
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Sarà il fenomeno Cristiano Ronaldo a compiere il miracolo di risollevare le pay-tv italiane, da danni impantanate nella palude dei 6 milioni di abbonati. L’ impatto del campione portoghese sulla Serie A, e sull’ industria del calcio, se dovessero concretizzarsi le voci di un suo clamoroso trasferimento dal Real Madrid a Torino alla corte della Juventus, arriverà fino all’ intera industria tv. I Mondiali in corso in Russia, e pur senza l’ Italia, hanno riportato il pubblico e l’ audience sportiva in tv. Sky sfoggiava 4,8 milioni di abbonati nel 2017. Premium, lo sfortunato e fallimentare tentativo di tv a pagamento di Mediaset, ne contava 1,5 milioni: da anni la platea della pay tv in Italia galleggia sui 6 milioni di persone. Ma ora l’ onda lunga post-Mondiali che il mercato attende potrebbe avere il nome del campione dello sport più famoso al mondo. Si calcola che in Italia quasi la metà dei telespettatori che pagano, lo facciano per il calcio: 3 milioni su un totale, appunto, di 6. L’ economia è stagnante, il Pil fatica a risalire, e dunque lo scenario macro non sembra favorevole, ma la gente guarda sempre più la televisione: nel 2017 l’ audience media è tornata ai livelli del 2011, anno record per le ore passate davanti allo schermo. E lo scorso mese di aprile, prima ancora del «caso» Mondiali di Mediaset, l’ audience in Italia era salita del 3,9%. Da settembre tutto il calcio che conta sarà su Sky: Champions (dopo il triennio in mano a Mediaset), Europa League e 7 squadre della Serie A. La pay-tv del Biscione, che al momento non trasmetterà nessuna partita di calcio della prossima stagione, di fronte al richiamo mondiale di un super-campione non potrà rimanere senza il pallone. Se l’ idea originaria per non perdere gli abbonati attivi, era di fare un accordo per ritrasmettere delle partite, ora non è detto che la torta non possa addirittura crescere.In casa Sky, dove già prima di un ipotetico effetto Ronaldo si erano attrezzati per riprendersi lo scettro dello sport in Italia, c’ è ugualmente attesa. Alcune prime stime di analisti, ipotizzano un incremento del 10-15% di abbonati per le pay-tv: quota 7 milioni diventa una realtà. Dopo 10 anni di stagnazione, la vera arma per fa ripartire l’ economia italiana si chiama CR7. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
Ovunque impazzano i soliti esperti che non ne indovinano mai una
Italia Oggi
DANIELE CAPEZZONE
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Nessuna malinconia, nessun’ acredine, nessun risentimento. Siamo sufficientemente adulti per conoscere alcune abitudini e attitudini italiane: della politica, dei media, degli editori, dei potenti. E per conservare, a dispetto di tutto, ottimismo, determinazione, volontà di far circolare idee. Qui, nel nostro piccolo, abbiamo «visto prima» un po’ di cose in questi anni: da Brexit a Trump, dalle crisi bancarie alle fragilità europee, alle tensioni in Germania. Quando quasi tutti sostenevano il contrario, con una sicumera indimenticabile. Personalmente, devo essere grato a ItaliaOggi che mi ha consentito di proseguire una ricerca, una riflessione, usando il più possibile sfumature e nuances liberali, pro mercato e atlantiste. Ho altrettanto motivo di gratitudine per un pugno di commentatori che, dove e come possono, mi pare compiano un tentativo analogo. Eppure, di tanto in tanto, ti trovi ad avvertire un filo di sconforto. La grande stampa, il sistema radiotelevisivo, l’ informazione mainstream e i loro editori di riferimento, pur disponendo di mezzi e risorse incredibili, di centinaia e centinaia di firme, di volti e di voci, sembrano incredibilmente chiusi alle persone e alle idee liberali. Vedo in tv (e mi è simpatico) l’ ex senatore Razzi, con spazi addirittura quotidiani (?!?); vedo intrattenitori mediocri e inconsistenti, e fieri di quella inconsistenza, alla guida di rilevanti segmenti di informazione politica radiotelevisiva; vedo ovunque le stesse facce di esperti che da anni non ne azzeccano una, ma sono sempre lì a pontificare; vedo e leggo direttori artisti della censura, non appena si trovino a disporre di tribune rilevantissime; vedo e sento propaganda furbetta, attitudine a escludere voci, a selezionare ciò che «può» e ciò che «non può» esser fatto circolare. In altre parole, avverto, con rare e preziose eccezioni, un ostracismo tenacissimo verso chi è percepito come non omologato, non classificabile, liberale irregolare. Ma non è una buona ragione per perdere sorriso, buona volontà, serenità di analisi, e costante desiderio di andare oltre schemi, schemini e pregiudizi. Proseguirò a farlo. © Riproduzione riservata.
Dazn Italia, Foroni direttore
Italia Oggi
CLAUDIO PLAZZOTTA
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Come anticipato da ItaliaOggi del 19 giugno scorso, Marco Foroni è il nuovo direttore di Dazn Italia, il servizio a pagamento di sport in streaming live e on demand parte del gruppo Perform. Foroni avrà la responsabilità editoriale e creativa delle produzioni di Dazn in Italia, sarà attivo con effetto immediato nel ruolo di vice president operations, programming and content e sarà pure il direttore responsabile della struttura giornalistica dell’ offerta multi-sport di Dazn, con uffici a Milano. Il nuovo direttore arriva da Fox Sports, canale di Fox chiuso a fine giugno e che, in particolare, trasmetteva i match della Liga di calcio spagnola, campionato che nella stagione 2018-2019 dovrebbe essere una esclusiva di Dazn in Italia. Foroni risponderà, in Italia, a Veronica Diquattro, la quale, come anticipato da ItaliaOggi del 4 luglio, guiderà il business nella Penisola in qualità di executive vice president revenue. Diquattro proviene da Spotify, dove ha diretto il servizio di streaming musicale in 16 paesi come managing director per l’ Europa Meridionale e Orientale. Possibile che Foroni porti in Dazn qualcuno dei venti colleghi che con lui lavoravano a Fox Sports, ma nel frattempo è iniziata la costruzione di una squadra composta, secondo indiscrezioni, anche da Diletta Leotta, volto della Serie B su Sky e conduttrice che, essendo la Serie B passata in esclusiva su Perform, potrebbe traslocare lasciando la media company di Rupert Murdoch. Il passaggio, peraltro, avrebbe del clamoroso, proprio alla vigilia di una stagione tv in cui Ilaria D’ Amico, storico volto femminile del calcio di Sky, starebbe per prendersi una pausa, magari seguendo il compagno Gianluigi Buffon nella sua nuova avventura francese come portiere del Psg. La Leotta, peraltro, dovrebbe anche condurre Il contadino cerca moglie su Fox. Insomma, da un punto di vista professionale, le occasioni messe sul piatto da Sky parrebbero più allettanti di quelle di Perform. Dalle parti degli uffici milanesi di Dazn avvistato pure Paolo Maldini, l’ ex campione del Milan che finora non si è mai lasciato coinvolgere da esperienze televisive, ma che potrebbe ripensarci dopo aver compiuto 50 anni. Più probabile, tuttavia, che venga coinvolto solo in qualità di testimonial di Dazn che «trasmetterà in esclusiva 114 partite di Serie A di calcio a stagione», fanno sapere da Perform, «tra cui l’ anticipo del sabato sera, e tutti i 472 match di Serie B, di cui 428 in esclusiva. Altri diritti saranno annunciati presto, e la piattaforma Dazn andrà on-line con un’ offerta multi-sport per 9,99 euro al mese, senza contratti a lungo termine». Entro la settimana prossima si saprà se Dazn rimarrà una offerta esclusiva in streaming, nella modalità ott, o se, invece, Perform deciderà di cedere i diritti di ritrasmissione delle sue partite a Sky e Premium, rientrando più velocemente dall’ investimento. Sarebbe un cambio di strategia notevole, ma comprensibile tenuto conto che Perform Italia, tra diritti tv acquisiti e produzione dei match, avrà una struttura di costi annui attorno ai 250 milioni di euro. E con abbonamenti a 9,99 euro al mese (8 euro netti), i ricavi netti annui per singolo abbonato (circa 100 euro netti) imporrebbero di conquistare almeno 2,5 milioni di clienti. Una cifra monstre per un mercato piatto come quello italiano della pay tv. In merito alla sua nomina, Foroni ha commentato: «Sono felicissimo di unirmi a un progetto speciale che cambierà in meglio il modo con cui gli appassionati guarderanno lo sport. È un onore per me poter lavorare al lancio della piattaforma. Dazn rivoluzionerà il modo in cui gli appassionati guarderanno lo sport in Italia, attraverso un servizio accessibile e multi-piattaforma che mette al primo posto la qualità, l’ innovazione e la passione». E per Jacopo Tonoli, chief commercial officer di Dazn, «Foroni porterà da noi il suo bagaglio di esperienza e di eccezionale integrità editoriale che ne fanno uno dei protagonisti più rispettati nell’ ambiente del calcio e, più in generale, dello sport». © Riproduzione riservata.
Chessidice in viale dell’ editoria
Italia Oggi
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La giapponese Uzabase compra il sito Quartz per 110 milioni di dollari. La start-up giapponese Uzabase ha acquisito il sito Usa di tecnologia Quartz da Atlantic Media. L’ accordo sarà di 75-110 milioni di dollari (64-94 mln di euro), a seconda della performance finanziaria di Quartz nei prossimi 2-3 anni, e dovrebbe completarsi questo mese. Uzabase, con sede a Tokyo, fondata 10 anni fa da due investment bankers, pubblica NewsPicks (notizie economiche su abbonamento) e Speeda (informazioni finanziarie e intelligence aziendale). Con l’ accordo, Quartz gestirà ora la versione in lingua inglese di NewsPicks che è entrato nel mercato statunitense lo scorso anno come joint venture con Dow Jones. NewsPicks ha 3,3 milioni di utenti registrati in Giappone, con 64 mila di loro che pagano 15 dollari al mese. Quartz si poggia principalmente sulla pubblicità, ma adesso prevede di replicare la strategia di abbonamento di NewsPicks. Ha un pubblico globale di oltre 100 milioni di persone, inclusi 22 milioni di visitatori del sito web mensili, 85 milioni di visualizzazioni video su Facebook e Twitter e circa 700 mila abbonati alle sue newsletter. Con Fuorigioco +20% per le diffusioni della Gazzetta. Il quotidiano sportivo di Rcs, diretto da Andrea Monti, domenica primo luglio ha avuto una tiratura di 341mila copie e ha realizzato un incremento diffusionale del 20%. Con il quotidiano, la prima uscita di Fuorigioco, settimanale con interviste esclusive e notizie dal mondo dei campioni. Nel nuovo numero di Fuorigioco, in omaggio con la Gazzetta dello Sport domani, Alessandro Cattelan racconta in esclusiva da Gibilterra il sogno di fare il calciatore, poi Francesca Piccinini e Radja Nainggolan fra gli altri. Velino, sciopero di 4 giorni. Quattro giorni di sciopero per l’ agenzia di Stampa Agv/il Velino da ieri a martedì prossimo. I giornalisti, che sono da tempo in cassa integrazione al 70%, «lamentano il mancato pagamento degli ultimi due stipendi e dell’ indennità redazionale», spiega una nota del cdr, il sindacato interno dei giornalisti. Il docu-reality per l’ Europa con eventi misteriosi e ufo. Cercare, scoprire e spiegare fatti insoliti e avvenimenti misteriosi. È l’ obiettivo di Contact Expeditions: un gruppo di ricercatori e studiosi, accompagnati da una troupe di professionisti muniti di speciali apparecchiature, intraprenderà un viaggio di sei settimane in giro per l’ Europa alla ricerca di risposte tra verità nascoste e leggende. Un tour in luoghi, più o meno sconosciuti, nei quali sono accaduti eventi non sempre chiariti dalla scienza: avvistamenti Ufo, grotte dove sono stati ritrovati disegni rupestri che illustrano la presenza di civiltà ancestrali, mappe inedite di ipotetiche basi sotterranee, abitate da esseri provenienti da altri pianeti. La prima esplorazione inizia in Spagna sui Pirenei, nel Parco nazionale di Ordesa e Monte Perdido (patrimonio dell’ Unesco) e le successive sono nelle Canarie a Tenerife e poi in Francia, Italia, Scozia, Inghilterra e Romania. L’ avventura di C.Ex. inizia il 24 settembre mentre la diretta live verrà trasmessa dalla sera successiva sul sito www.contactexpeditions.com Rai Radio Live, Tutto il mondo è palcoscenico. È interamente dedicata al grande cinema italiano la puntata di oggi di Tutto il mondo è palcoscenico, il programma di Rai Radio Live in onda dalle 12 alle 13. In occasione della consegna dei Nastri d’ Argento 2018, a Taormina, Emanuela Castellini ha intervistato Elena Sofia Ricci che ha vinto il Nastro d’ Argento come miglior attrice protagonista per il film di Paolo Sorrentino Loro; Serena Rossi interprete di Bang bang, dal film Ammore e malavita dei Manetti Bros, che ha ottenuto il Nastro d’ Argento come miglior canzone; mentre Edoardo Leo, è stato premiato come Personaggio dell’ anno.
Serie B, martedì l’ assegnazione dei diritti televisivi in chiaro
Italia Oggi
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Il prossimo 10 luglio, martedì, si definiranno anche le sorti dei match in chiaro della Serie B di calcio (anticipo del venerdì), contesi da Rai e Mediaset. Infatti in quel giorno, alle ore 11.30 presso la sede della Lega B in via Rosellini a Milano, prima sarà presentato il nuovo pallone ufficiale Kombat ball di Kappa della Serie BKT 2018/2019. A seguire è in programma l’ assemblea della Lega B presieduta da Mauro Balata con all’ ordine del giorno proprio gli esiti sulla procedura di commercializzazione del pacchetto «diritti audiovisivi in chiaro» e il piano economico-finanziario 2018/19 relativo alla mutualità di sistema.
L'articolo Rassegna Stampa del 07/07/2018 proviene da Editoria.tv.