Indice Articoli
Il magazine F compie sei anni «Noi in sintonia con le donne»
Confindustria stringe i tempi sul Sole
La Rai andrebbe privatizzata ma ai politici serve così com’ è
Pwc, i ricavi digitali di intrattenimento e media nel 2018 supereranno quelli tradizionali
Radio Rai lancia due nuovi canali. Investimenti tecnologici da 5 mln
Audiweb, istruttoria Agcom su rilevazione e Facebook
Ballandi Multimedia e Arts si fondono Paloschi alla guida della società
Chessidice in viale dell’ Editoria
La Rai torna indietro di sessant’ anni
Infront incontra i broadcaster Mediapro minaccia e prepara un dossier
Il magazine F compie sei anni «Noi in sintonia con le donne»
Corriere della Sera
Sara Bettoni
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Sesto compleanno per «F», il magazine di Cairo editore lanciato il 6 giugno del 2012. Centinaia gli ospiti alla festa organizzata ieri al ristorante Filippo La Mantia Oste e Cuoco. Soddisfatto dei risultati raggiunti Urbano Cairo, presidente di Cairo Communication ed editore del Corriere della Sera. «Sei anni fa abbiamo lanciato un settimanale di alto livello – dice – in un momento in cui gli editori erano più propensi a chiudere i giornali, o regalarli. Noi invece ci abbiamo creduto. Direi che è andata molto bene, “F” è il femminile più venduto in edicola a parte quelli allegati ai quotidiani». Chiave del successo, secondo il presidente, è la capacità di essere «in sintonia con le donne di oggi, dai 30 ai 50 anni ma anche più giovani». La direttrice Marisa Deimichei rimarca l’ importanza del rapporto diretto con le lettrici. «Abbiamo risposto a ciascuna delle 14 mila email – spiega – che ci sono state inviate in questi anni» . Obiettivo del magazine è essere un supporto alle donne nell’ affrontare i problemi di coppia, la vita familiare, il lavoro. «Le lettrici sono consapevoli del fatto che leggendoci possono trovare risposte». Tra gli invitati al party molti vip, da Simona Ventura a Barbara D’ Urso. Per la serata lo chef La Mantia, che cura una rubrica su «F», ha studiato un menu basato sullo street food palermitano: sfincione, crocchette, pasta alla norma fredda, arancine, pane con la milza. Per il sesto anniversario è stato realizzato un numero speciale della rivista dedicato all’ estate.
Confindustria stringe i tempi sul Sole
Il Giornale
Marcello Zacché
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di Marcello Zacché Il futuro di Confindustria, appena entrata nel secondo e ultimo biennio della presidenza di Vincenzo Boccia, passerà ancora dalle sorti del Sole 24 Ore, il gruppo editoriale che è la sua unica azienda controllata. E Boccia, che dovrà riposizionare l’ associazione nel rapporto con il nuovo governo, intende dare un’ accelerata e cambiare subito la guida del gruppo. Il mandato del cda e dell’ ad del Sole, Franco Moscetti, scade con l’ approvazione del bilancio 2018, la prossima primavera. Troppo in là per il presidente degli industriali. Che, per il peculiare statuto del gruppo editoriale, è il titolare giuridico delle azioni del gruppo: il 61,5% del capitale è tecnicamente di Boccia. Il quale vuole agire presto perché ritiene che il risanamento del gruppo editoriale non sia stato fin qui sufficiente. E dalla soluzione definitiva del problema Sole – che è tra l’ altro in attesa della chiusura dell’ inchiesta della Procura di Milano che vede indagati gli ex vertici – dipende anche la forza sua e della stessa rappresentanza degli industriali italiani. Non ci sono indicazioni ufficiali, ma la volontà di una svolta è stata evidente all’ assemblea del Sole del 27 aprile, quando il rappresentante di Confindustria ha irritualmente dichiarato che «l’ azionista di riferimento ritiene di aver fatto la propria parte investendo risorse cospicue e richiamando tutti alle proprie responsabilità. E lo stesso sono richiamati a fare cda e management operativo». Idem per Assolombarda, sorta di primo azionista di Confindustria: «La focalizzazione del management sul business aziendale è la condizione per il raggiungimento del piano industriale, che è stato modificato più volte con ricavi sempre al ribasso». Inoltre, «la valorizzazione del titolo dall’ aumento di capitale ha subito un notevole deprezzamento che va oltre l’ esiguità del flottante». Il prezzo del titolo, tipica misura del rapporto tra management e mercato, dall’ aumento di capitale del novembre scorso (a 0,95 cent) ha perso il 30% del suo valore (0,66 prezzo di ieri). Per Confindustria, che ha investito 30 dei 50 milioni dell’ operazione, c’ è una perdita di 10 milioni. I conti della gestione 2017, arrivati dopo la lunga serie di bilanci in rosso, al netto del risultato delle attività destinate alla vendita, hanno accusato un rosso di 52 milioni, in miglioramento sui -92,6 del 2016 (che però era stato appesantito da 21 milioni di svalutazioni), ma sempre lontani dal pareggio gestionale. Moscetti ha fatto cassa vendendo l’ area formazione (per 40 milioni) e ha tagliato molti costi, cosa che prima di lui non aveva fatto nessuno, per ben 44 milioni. Ma non è riuscito a frenare la quasi speculare riduzione dei ricavi, calati di 36 milioni, con un margine operativo lordo finale che resta negativo, anche se migliorato da -35,2 a -28,6 milioni. E la posizione finanziaria netta, che misura i flussi di cassa e che dipende anche dai 23 milioni di oneri per i 236 esodi poligrafici fino a giungo 2019, dopo essere tornata positiva per 6,5 milioni a fine 2017, in 4 mesi (al 30 aprile) è diventata negativa per 11,8, compresi i 3 milioni di incasso straordinario per il risarcimento danni legato al caso Di Source. Un deflusso di 5 milioni al mese che preoccupa per il futuro. Moscetti avrebbe dalla sua una parte del cda, a cominciare dal presidente Giorgio Fossa. Ma non intenderebbe ostacolare la volontà dell’ editore. E proprio attraverso Fossa si è aperto il dialogo con l’ azionista. All’ ad, ex manager di società quotate, interessa che venga applicato un metodo trasparente e rispettoso dell’ impegno profuso dal 2016. Oltre che l’ ottenimento, per la delicata situazione tecnico-giuridica della società, di una manleva, secondo la prassi in situazioni analoghe. Sviluppi ci potrebbero essere a breve, da risolvere all’ interno di uno dei prossimi cda. In pole position per il futuro ci sarebbe Giuseppe Cerbone, attuale ad dell’ Ansa, con un passato proprio nel gruppo Sole.
La Rai andrebbe privatizzata ma ai politici serve così com’ è
Italia Oggi
GOFFREDO PISTELLI
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È dell’ altro ieri la pubblicazione, sui siti di camera e senato, delle autocandidature al consiglio di amministrazione Rai. Il parlamento sarà presto chiamato a eleggere, due per ramo, quattro consiglieri di viale Mazzini. Degli altri tre, due saranno designati dal ministro dell’ economia, via consiglio dei ministri, e uno dall’ assemblea dei lavoratori Rai. È l’ esito di una delle riforme del governo di Matteo Renzi, certamente quella che non passerà alla storia perché, anziché sottrarre la tv pubblica dall’ influenza dei partiti, come prometteva uno slogan leopoldino, ne ha solo cambiato la formula. Il consiglio eleggerà al suo interno un presidente che dovrà comunque avere il gradimento di almeno due terzi della commissione parlamentare di vigilanza, e nominerà il direttore generale, su proposta dell’ assemblea degli azionisti ossia, di nuovo, il ministro dell’ economia, avendo l’ altro azionista, la Siae, solo lo 0,44%. La liturgia della selezione a evidenza pubblica aggiunge, se possibile, una nota di folclore: sono piovute 169 candidature al senato e 196 alla camera. Scorrendo i cv si trovano speaker radiofonici di provincia, compositori di operette, ex conduttori tv, giornalisti della concorrenza, direttori di parchi naturalistici. Di tutto, di più, appunto, come recitava un vecchio spot pubblicitario. Alcuni han provato sia alla camera sia al senato, pensando di aumentare le chance di elezione. In mezzo, i papabili veri, come Carlo Freccero, consigliere uscente in quota 5s, la ex iena grillina trombata alle elezioni, Dino Gianrusso, o l’ avvocato salviniano, Andrea Mascetti, con le esperienze nei consigli e comitati lombardi giusti, da Ferrovie Nord a Fondazione Cariplo. Insomma, gli uomini della maggioranza, la quale, peraltro, avrebbe sottoscritto un contratto di governo in cui si impegna «all’ eliminazione della lottizzazione politica e alla promozione della meritocrazia». Già di per sé, questo scarno resoconto richiama a una buona idea che circola da tempo: privatizzare la Rai o almeno buona parte di essa, lasciando eventualmente al controllo pubblico solo una rete, deputata a fare cultura. Un’ idea che, come certi sogni, è spesso morta all’ alba. Per cui si procede a programmi scadenti e informazione balìa del mainstream politico, a fronte di poche perle di servizio pubblico. A costi esorbitanti, visto che raccolta pubblicitaria e gettito del canone producono un flebile pareggio di bilancio. Privatizzare la Rai: un promemoria per la prossima legislatura, visto che quella appena aperta vede una maggioranza saldamente orientata ad aumentare il peso dello stato nella vita pubblica, anziché ridurlo. © Riproduzione riservata.
Pwc, i ricavi digitali di intrattenimento e media nel 2018 supereranno quelli tradizionali
Italia Oggi
MARCO LIVI
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Nel 2022 il mercato mondiale di entertainment&media varrà 2.399 miliardi di dollari (pari a più di 2.000 miliardi di euro), segnando una crescita del 4,4% rispetto ai 1.932 miliardi di dollari (1.639,7 mld di euro) registrati nel 2017. Ma già quest’ anno, sempre secondo le previsioni del rapporto di PwC global entertainment&media outlook 2018-2022, i ricavi digitali del settore intrattenimento&informazione varranno 1.034 miliardi di dollari (877,6 mld di euro), superando i 999 miliardi di dollari del fatturato complessivo non digitale (847,9 mld di euro). All’ interno del mondo digitale, poi, sarà la realtà virtuale a guidare lo sviluppo, anche se da una base di partenza contenuta, segnando una crescita del 40,4% nei prossimi 5 anni. Seguono i video ott con un +10,1%. In controtendenza giornali e magazine che vedranno un calo delle entrate nel periodo stimato. Libri, radio, tv tradizionale e homevideo cresceranno di poco sotto il 2%. La pubblicità online segnerà invece, stando alle attese, un +8,7%. Caso particolare, infine, quello dei videogiochi che, sotto la spinta degli e-sports elettronici (in odore persino di Olimpiadi), consoliderà gli incrementi. Dando un’ occhiata al mappamondo, poi, i paesi mercati che conosceranno una maggiore crescita saranno la Nigeria e l’ Egitto con ricavi totali che aumenteranno, rispettivamente, a +21,0% e +17,1%. Trend assicurato grazie perlopiù all’ aumento della spesa per l’ accesso a Internet. Invece, senza considerare l’ accesso a Internet, l’ India è il paese con la crescita più accentuata (+10,4%), precedendo l’ Indonesia al +8,4%. Europa occidentale e in Nord America non supereranno invece il +3%. Nel duello globale Cina-Usa, la prima affiancherà gli Stati Uniti in termini di crescita assoluta. «Nell’ era della convergenza 3.0», con un gruppo di «supercompetitor» in continua espansione e una nicchia di marchi specializzati che cercano di assicurarsi il coinvolgimento e la spesa dei consumatori più esigenti, «la tecnologia e la costruzione di partnership strategiche sono la strada da seguire che permette alle aziende di rafforzare i propri modelli di ricavi fidelizzando i clienti», ha dichiarato Andrea Samaja, tmt italian leader. «A titolo esemplificativo, non c’ è quindi da stupirsi quando per esempio player globali come Sky chiudono un accordo con un competitor come Netflix o entrano nel mondo della telecomunicazione tramite Open Fiber».
Radio Rai lancia due nuovi canali. Investimenti tecnologici da 5 mln
Italia Oggi
GIOVANNI GALLI
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Due nuovi canali in partenza da giugno, spin-off di quelli generalisti, e un restyling di tutta l’ offerta digitale di Radio Rai: è la «r(adio)evolution» del network di Viale Mazzini, che scommette su sport, informazione e musica. Non a caso nascono Rai Radio1 Sport e Rai Radio2 Indie. Rai Radio1 Sport inizierà le trasmissioni in occasione della partita inaugurale dei Mondiali di Calcio del 14 giugno, si occuperà di dare massima copertura a tutti gli sport, anche quelli che più difficilmente hanno accesso al mezzo televisivo. Rai Radio2 Indie si concentrerà invece sulla musica indipendente con spazio ai live e agli approfondimenti. Per Rai Radio1 Sport si inizierà quindi con la sfida Russia-Arabia Saudita, partita inaugurale dei Mondiali di Russia 2018 tra radiocronache in diretta, con trasmissioni e approfondimenti quotidiani. Per Rai Radio2 Indie, invece, il debutto è fissato per il 21 giugno con Paracetamolo di Calcutta come primo brano. Non mancheranno poi artisti come Ghali, Io Sono un Cane, Liberato, Carl Brave, Maria Antonietta, Laslo De Simone, Pop X, Tamburo, Verdena e vari artisti internazionali. Complessivamente, l’ offerta pubblica comprende i canali generalisti e di servizio Rai Radio1, Rai Radio2, Rai Radio3, Isoradio, Gr Parlamento, oltre a quelli specializzati: Rai Radio Classica, Rai Radio Kids, Rai Radio Live, Rai Radio Techetè, Rai Radio Tutta Italiana. Con i due nuovi arrivati, il bouquet arriva a 12 canali, in attesa dello spinoff di Rai Radio3 previsto per fine 2018. L’ intera piattaforma è disponibile su tutti i device digitali (web, app, ddt, sat e dab+). In particolare, «gli investimenti Rai sul Dab+», ha dichiarato ieri a Roma in occasione della presentazione delle novità Roberto Sergio, direttore di Rai Radio, «sono stati anticipati e oggi possiamo già offrire una buona copertura sull’ asse autostradale del centro nord. L’ impegno è però costante e ci porterà ad aumentare costantemente la qualità e la penetrazione del segnale digitale». Complessivamente sul digitale gli investimenti sono stati pari a 5 milioni di euro. Sempre secondo Sergio, «abbiamo fatto grandi passi negli ultimi mesi che ci hanno portato all’ attuale offerta radiofonica. Tutti i passi che ci faranno approdare alla presentazione dei palinsesti all’ interno del Prix Italia, al lancio delle nuove app dopo aver consolidato il sostegno all’ European union youth orchestra e proposto oltre 200 iniziative e media partnership con eventi e manifestazioni sul territorio. In merito ai canali specializzati bisogna sottolineare gli eventi live realizzati nelle sedi Rai di Firenze, Bologna, Palermo e quelli in dirittura di arrivo con Rai Radio Classica e Rai Radio Kids». In calendario, rispettivamente, ci sono un concerto nella Chiesa di Santa Maria in Agone a Roma e un evento di beneficenza nel Teatro Olimpico di Roma a favore dell’ Ospedale Bambino Gesù. Nel dettaglio, il direttore di Radio1 Gerardo Greco ha annunciato un nuovo prodotto radiofonico personalizzabile che, partendo dall’ app Rai Play Radio, permette di costruire un giornale radio su misura composto solo dalle categorie di notizie che interessano di più. Il sistema è basato su un algoritmo che aggrega le notizie prodotte dalla redazione del Giornale Radio Rai e le ricompone nella sequenza preferita.
Audiweb, istruttoria Agcom su rilevazione e Facebook
Italia Oggi
ANDREA SECCHI
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L’ Agcom ha avviato ieri un’ istruttoria sull’ Audiweb 2.0, la nuova rilevazione realizzata dalla società che misura le audience di Internet. Ieri la Commissione per i servizi e i prodotti dell’ Autorità aveva all’ ordine del giorno la decisione che servirà a «verificare la metodologia di rilevazione». Un atto che per altro arriva proprio alla vigilia della diffusione dei primi dati dell’ Audiweb 2.0, quelli giornalieri e settimanali che oggi saranno spediti agli editori e agli operatori iscritti al servizio. Ieri non sono stati resi noti i termini dell’ istruttoria, ma secondo quanto risulta a ItaliaOggi uno dei punti sottoposti a maggiore osservazione sarà l’ utilizzo di Facebook da parte di Nielsen (la società fornitrice di Audiweb) come fonte dei big data con i quali affinare la ricerca attribuendo genere ed età all’ audience dei contenuti. Nielsen ha un accordo internazionale con Facebook, ritenuta una delle fonti di big data più ricche per verificare l’ aspetto socio-demografico degli utenti, e questo aveva fatto nascere polemiche anche in Italia soprattutto all’ indomani della vicenda legata a Cambridge Analytica. Il presidente di Audiweb, Marco Muraglia, ha sottolineato più volte come nel processo legato alla rilevazione Facebook non possa ottenere dati che appartengono agli editori perché tutto avviene mediante la completa anonimizzazione. L’ Agcom, in ogni caso, ha in carico anche la vigilanza sulle rilevazioni delle audience e ha avviato l’ istruttoria come già in passato era accaduto con l’ Auditel dopo la fuoriuscita di alcuni dati relativi ai panelisti e con Audiradio in seguito ai problemi che poi avevano portato alla chiusura dell’ indagine. La nuova istruttoria non dipende da segnalazioni giunte all’ autorità ma arriva in seguito all’ indagine conoscitiva svolta da Agcom sui sistemi di rilevazione degli indici di ascolto sui mezzi di comunicazione di massa e in seguito all’ annuncio del rilascio dei nuovi dati Audiweb. © Riproduzione riservata.
Ballandi Multimedia e Arts si fondono Paloschi alla guida della società
Italia Oggi
GIACOMO GHILARDI
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Nel 2012 il gruppo fondato da Bibi Ballandi si era diviso in due tronconi: la Ballandi Multimedia, più dedicata alla produzione di spettacoli televisivi e format con grandi personaggi (Fiorello, Gianni Morandi, Andrea Bocelli, Roberto Bolle, Adriano Celentano, Milly Carlucci, Laura Pausini, Claudio Baglioni per citarne solo alcuni); e la Ballandi Arts, specializzata invece nella produzione di tv culturale, in particolar modo per Sky Arte e Rai. Con la scomparsa di Bibi Ballandi, lo scorso 15 febbraio, si è resa necessaria una riorganizzazione del gruppo. Le due società si fondono perciò in un’ unica nuova realtà, la Ballandi, il cui leader sarà Mario Paloschi, già ceo di Ballandi Arts: «Siamo orgogliosi delle nostre radici profonde nel varietà italiano», dice Paloschi, «e le uniremo allo sguardo internazionale che abbiamo sviluppato con successo negli ultimi anni, sicuri di poter continuare a dare un contributo italiano, indipendente e di qualità». © Riproduzione riservata.
Chessidice in viale dell’ Editoria
Italia Oggi
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Diritti Tv, per la Lega incontri con Sky, Mediaset e Perform. La Lega di Serie A ha incontrato nella sede di Via Rosellini a Milano Sky, Mediaset e Perform, avviando così ufficialmente le trattative private per l’ assegnazione dei diritti del massimo campionato di calcio per il triennio 2018-2021. È quanto ha appreso l’ agenzia Mf-Dowjones da una fonte a conoscenza dei fatti secondo cui oggi continueranno gli incontri con gli altri operatori della comunicazione e gli intermediari indipendenti interessati ad acquistare i diritti. La società guidata da Andrea Zappia è data come favorita per aggiudicarsi il nuovo bando che ha una base d’ asta complessiva di 1,1 mld euro (in rialzo rispetto ai 1,05 mld del precedente bando). Mediaset, dal canto suo, non ha mai fatto mistero di essere interessata ad acquisire i diritti del campionato di seria A ma mantenendo un «atteggiamento opportunistico». Google, in arrivo multa Ue per Android. Nel giro di qualche settimana Margrethe Vestager, la commissaria Ue per la competizione, annuncerà una multa contro Google per il dominio di Android, il sistema operativo presente su oltre l’ 80% degli smartphone nel mondo. La multa, secondo l’ anticipazione del Financial Times, può arrivare a un massimo di 11 miliardi di dollari (9,4 mld di euro). Amazon Music inaugura Prime Music. Il nuovo servizio, di cui possono beneficiare i clienti Amazon Prime in Italia, consente di accedere a oltre 2 milioni di brani, da ascoltare in streaming o disponibili per il download, tutto incluso nell’ abbonamento Amazon Prime. Il servizio si aggiunge a quello di streaming in abbonamento Amazon Music Unlimited. Giglio Group, arriva Ibox.it per gli acquisti dalla tv. Giglio Group ha lanciato ufficialmente il primo Television commerce (T-commerce): si chiama iBox.it e trasmette da ieri sul canale 68 del digitale terrestre, in diretta streaming su Facebook e su www.ibox.it. Il telespettatore avrà la possibilità di acquistare un prodotto direttamente dalla tv inquadrando con la fotocamera dello smartphone il QR Code che appare sullo schermo televisivo o inviando un messaggio con il codice del prodotto. Il sistema è collegato direttamente al multi brand store iBox.it e sul display del dispositivo mobile apparirà la scheda del prodotto e l’ opzione di acquisto. Eurosport, boom di ascolti per Cecchinato. Sono stati 273.000 i telespettatori (pari al 2,5% share e al 12% sul pay) che martedì scorso hanno seguito su Eurosport 1 la maratona di tre ore e mezza che ha visto il tennista italiano Marco Cecchinato battere il campione serbo Novak Djokovic nel quarto di finale del torneo parigino del Roland Garros.
La Rai torna indietro di sessant’ anni
Libero
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IL CALCIO Rai Radio 1 Sport inizierà le trasmissioni in occasione della partita inaugurale dei Mondiali di Calcio del 14 giugno (Russia-Arabia Saudita). La stazione dedicherà alla rassena oltre 100 ore di programmazione, garantendo una copertura radiofonica unica. Rai Radio 1 trasmetterà in diretta le radiocronache dei Top Match della fase eliminatoria e tutti gli incontri che si disputeranno dagli Ottavi alla Finalissima, per un totale di 31 partite. MUSICA INDIPENDENTE Rai Radio 2 Indie, dal 21 giugno, avrà il focus principale sulla musica indipendente, ormai un fenomeno importante nel panorama italiano e internazionale. Con spazio ai live, agli approfondimenti e soprattutto con tanta musica (Calcutta, Liberato, Ghali). FRANCESCA D’ ANGELO Da un lato i proclami altisonanti, al suon di «sistema radiofonico all digital», «podcast», «offerta on demand», «Giornale radio personalizzato». Dall’ altro, i tre nuovi spot televisivi ideati da Viale Mazzini: tre clip a dir poco elementari, che tentano disperatamente di fare capire al pubblico radiotelevisivo cosa diavolo significhino i termini di cui sopra e come si usa la tecnologia. Nel guardarli si prova quasi tenerezza perché dimostrano drammaticamente bene lo sforzo che la Rai deve fare per tenere al passo con i tempi non solo se stessa, ma anche (e soprattutto) il proprio pubblico over 50. Nonostante le difficoltà, la Rai però non demorde: alza comunque l’ asticella e, nel farlo, opera con intelligenza, ossia lasciando che le novità mantengano un sapore antico. NUOVA OFFERTA Prendiamo per esempio la nuova offerta radiofonica: da metà giugno la Rai lancerà due nuove stazioni radio, che si aggiungono alle dieci già esistenti. La prima è Rai Radio1 Sport: a base di calcio, sport e musica, incomincia con il fischio di inizio della prima partita dei Mondiali, Russia-Arabia Saudita, e ci porterà indietro agli anni 50, quando le partite si ascoltavano incollati alla radio. La prima partita trasmessa dalla tv italiana infatti fu Italia-Egitto del gennaio del 1954, con la telecronaca di Carosio e del papà di Veltroni, Vittorio. D’ altronde quest’ anno la Rai non ha i diritti televisivi dei Mondiali di Calcio, quindi la radio appare un’ ottima alternativa agli occhi di Viale Mazzini. L’ altro nuovo canale radiofonico è un’ emanazione di Rai Radio 2: Rai Radio 2 Indie, on air dal 21 giugno. Guidato dal medesimo direttore Paola Marchesini, parlerà solo di musica e, nella fattispecie, di musica indipendente. Tra i brani già inseriti in rotazione figurano le canzoni di Calcutta, di Io sono un cane, di Liberato e di Ghali. L’ ambizione è di conquistare il pubblico tra i 15 e i 30 anni. Anche in questo caso, però, l’ innovazione (che è grossa e rilevante) si sposa con la tradizione: Rai Radio 2 Indie si affranca dal modello di radio che valorizza la parola e le chiacchiere a discapito della musica, per schierare il buon vecchio palinsesto privo di speaker e conduttori. Non paga, la Rai lancerà pure una terza stazione, spin off di Rai Radio 3, a ottobre 2018. Non sono poche nemmeno le novità sul fronte tecnologico. Lo scorso dicembre è stata varata Radio Ray Play: «Siamo passati dalla radio all’ audio: due realtà differenti, anche se talvolta si sovrappongono», spiega Gian Paolo Tagliavia, Chief Digital Officer del gruppo. Il cambio di paradigma aprirebbe a «nuove e sterminate possibilità editoriali perché la fruizione del programma non si esaurirebbe con la sua messa in onda». GR PERSONALIZZATO Tra i nuovi servizi, spicca la personalizzazione del Gr: selezionando online la tipologia di notizie alle quali siamo interessati, si potrà ascoltare un Giornale Radio ad hoc, dedicato solo a quegli argomenti. Il nome provvisorio è Il mio Gr. «Da oggi ognuno potrà crearsi la sua play list anche per quel che riguarda l’ informazione», sottolinea Tagliavia. Dunque, si cambia. Bisognerà poi capire se questa r(adio)evolution (così la chiamano a Viale Mazzini…) si rivelerà produttiva anche dal punto di vista economico. Al momento parrebbe di sì: pur ricordando che i dati Ter del primo semestre 2018 arriveranno a luglio, i big di Radio Rai assicurano che «e quattro Radio Rai rilevate da Ter sono in ragionevole crescita: abbiamo invertito il trend negativo del 2017». riproduzione riservata Nicolò Carosio, storico radiocronista della Rai.
Infront incontra i broadcaster Mediapro minaccia e prepara un dossier
Corriere della Sera
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(m. col.) La speranza è che mercoledì prossimo, giorno designato per l’ apertura delle buste, arrivi la tanto attesa schiarita sulla querelle dei diritti tv. Il problema è che gli auspici non sempre vanno di pari passo con i fatti. Mentre da un lato l’ ad di Infront Luigi De Siervo (foto) con l’ avvocato Paolo Nicoletti hanno iniziato ieri i colloqui con i broadcaster interessati – sono stati ricevuti i vertici di Sky, Perform e Mediaset -, Mediapro non ha alcuna intenzione di gettare la spugna. Dopo che l’ assemblea ha votato la risoluzione del contratto con gli spagnoli considerando irricevibili le loro garanzie, il battagliero Jaume Roures è inarrestabile. È pronto a inviare nelle prossime ore un dossier al nuovo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, per illustrare al governo tutti gli ostacoli incontrati in questi mesi e denunciare l’ ostracismo subito. Formalmente la delega allo Sport non è ancora stata assegnata, ma dovrebbe essere l’ esponente leghista l’ incaricato. Congelato per ora il proposito di presentare un ricorso d’ urgenza ex art 700 c.p.c., Mediapro non ha accantonato il progetto di presentare un’ offerta da 6,6 miliardi in 6 anni per realizzare il canale. Oggi si terrà l’ udienza relativa al ricorso alla decisione del Tribunale di Milano che ha annullato il bando. Lega e Infront incontreranno invece Tim e un altro operatore (Fastweb?).
L'articolo Rassegna Stampa del 07/06/2018 proviene da Editoria.tv.