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Rassegna Stampa del 01/06/2018

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Paolo Berlusconi pagò per documenti contro Cdb

Mondadori dà in sposo Panorama ad Angelucci?

Sindrome Premium per Vivendi

Diritti tv, la Lega gioca d’ anticipo

Chessidice in viale dell’ Editoria

Publicis media Italy, i giornali evolvono in sistemi multicanali per trovare più lettori

Mediapro prepara una nuova causa e chiede indietro la caparra

Paolo Berlusconi pagò per documenti contro Cdb

Il Fatto Quotidiano
Marco Lillo e Valeria Pacelli
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Paolo Berlusconi ha pagato per ottenere documenti contro Carlo De Benedetti. Su questa storia che rischia di far tornare in auge le antiche polemiche sulla cosiddetta “macchina del fango” è in corso un’ inchiesta della Procura di Roma, che però sta indagando per calunnia su una vicenda molto più ampia. Una cosa è certa: il dossier era farlocco. Paolo Berlusconi invece pensava che le accuse all’ ex editore di Repubblica fossero basate su carte vere. Quindi i pm romani non puntano il dito contro di lui, che avrebbe pagato inconsapevolmente, ma contro chi ha offerto i documenti per infangare ingiustamente il nome di De Benedetti. L’ inchiesta è segreta e i contorni sono poco definiti. Non parlano gli investigatori e non parla nemmeno la famiglia Berlusconi: “Paolo Berlusconi è parte offesa e danneggiato da questa vicenda e non dico una parola di più perché ci sono indagini in corso” è la risposta dell’ avvocato e onorevole Niccolò Ghedini. A prescindere dalla qualificazione giuridica dei fatti, è l’ oggetto che rende imbarazzante per i Berlusconi questa vicenda. Le carte che l’ editore de Il Giornale avrebbe tanto desiderato e per le quali ha sborsato una somma di denaro non sono carte qualsiasi. I documenti sarebbero stati utili per mettere in difficoltà De Benedetti, nemico giurato da decenni di Silvio Berlusconi, nella vicenda del Lodo Mondadori. La pistola fumante da usare contro il rivale era però un mortaretto senza polvere da sparo. Paolo Berlusconi ha pagato per nulla. La guerra di Segrate inizia nel 1990 e ha per oggetto il gruppo Mondadori con i settimanali Panorama ed Epoca e i quotidiani locali del gruppo Finegil più il quotidiano La Repubblica. Nel 1991 la Corte d’ Appello dà ragione a Berlusconi con una sentenza che poi si scoprirà essere frutto della corruzione del giudice Vittorio Metta. De Benedetti è costretto da quella sentenza a sedersi al tavolo con Berlusconi sotto la mediazione politica del premier di allora, Giulio Andreotti. Al leader di Forza Italia vanno Mondadori e i settimanali più un conguaglio. De Benedetti si riprende a caro prezzo Repubblica e L’ Espresso. Ai tempi supplementari però De Benedetti ottiene una vittoria inattesa e un risarcimento civile. Nel 2007 la Cassazione rende definitiva la sentenza penale di condanna per corruzione in atti giudiziari dell’ avvocato di Berlusconi, Cesare Previti, del giudice Vittorio Metta e dell’ avvocato Pacifico. A seguito di questo verdetto penale, parte la causa civile del gruppo Cir di Carlo De Benedetti per il risarcimento. In primo grado, il 3 ottobre 2009, Fininvest è stata condannata a versare alla controparte quasi 750 milioni di euro per danni patrimoniali perché non c’ era stato un giudizio imparziale. Il 9 luglio 2011, la Corte d’ appello di Milano ha confermato questa decisione riducendo l’ entità del risarcimento a 564 milioni di euro. Due anni dopo, la Suprema Corte riconferma ancora la condanna, con un altro piccolo ritocco al ribasso fissando la cifra del risarcimento a poco meno di mezzo miliardo di euro. Un colpo duro da digerire per Silvio ma evidentemente per tutta la famiglia. Il dossier farlocco pagato da Paolo infatti sembrava utile proprio a mettere in dubbio l’ ultimo verdetto civile. Non è la prima volta che Paolo Berlusconi si trova coinvolto in storie di dossier utili al fratello per vincere le sue battaglie politiche o giudiziarie. Nel 2005 era stato proprio il fratello dell’ ex premier a portare ad Arcore gli imprenditori del settore intercettazioni che avevano offerto a Silvio Berlusconi sul piatto d’ argento un audio utile per vincere le elezioni del 2006 contro la sinistra: l’ intercettazione del segretario dei Ds di allora, Piero Fassino, che parlava della scalata Bnl con il manager dell’ Unipol, Giovanni Consorte. Il 31 dicembre 2005, su Il Giornale della famiglia Berlusconi, uscì la conversazione celebre nella quale Fassino diceva: “Abbiamo una banca”. Quella pubblicazione aiutò probabilmente il centrodestra alle elezioni dell’ anno seguente ma è costata ai Berlusconi un processo per rivelazione di segreto chiuso senza danni, grazie alla prescrizione. Stavolta non ci sono reati ma la spiegazione del comportamento di Paolo Berlusconi è simile: nessuna macchina del fango ma solo un editore a caccia di scoop. L’ avvocato Niccolò Ghedini, senza entrare nel dettaglio, spiega: “In linea astratta, e non parlo del caso specifico, è ovvio che – se sono editore di un giornale che ha un interesse mediatico a una documentazione – e se mi dicono che la documentazione è genuina, non ci vedo nulla di inusuale a pagare per i documenti. Se poi sono falsi, sarà l’ autorità giudiziaria a perseguire i responsabili”.

Mondadori dà in sposo Panorama ad Angelucci?

Il Sole 24 Ore

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È la rivista più famosa, la testata storica della Mondadori. Panorama comparve in edicola nell’ ottobre del 1962: era un’ idea dello stesso Arnoldo Mondadori, il fondatore della casa, un mensile di varietà e costume(sulla scia di Epoca) per poi diventare il primo settimanale del paese. Negli Anni ’80 Panorama e L’ Espresso si contendevano lo scettro di Re dell’ informazione. La rivoluzione Internet ha reso i settimanali obsoleti e messo in crisi tutta la stampa periodica. E così dopo mezzo secolo laMondadori potrebbe decidere di mandare in sposo il settimanale. Ci sarebbe pure un pretendente interessato: il gruppo Angelucci, i signori delle cliniche romane, e anche dei quotidiani: sono editori del Tempo, di Libero e della syndication dei «Corrieri» dell’ Italia centrale (Siena, Viterbo e Umbria). In Mondadori stanno da tempo ragionando su Panorama: il futuro del newsmagazine è uno snodo di tutta la divisione Periodici Italia, dove è già in corso una cura dimagrante. A sua volta di un’ operazione Panorama si sarebbe parlato anche in Tosinvest, la holding della famigliaAngelucci. A favorire eventuali nozze ci sarebbe pure la politica: Antonio Angelucci è deputato di Forza Italia. E la Mondadori è di proprietà di Silvio Berlusconi. (S.Fi.)

Sindrome Premium per Vivendi

Il Sole 24 Ore
Antonella Olivieri
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Canal plus Francia sul calcio rischia la stessa spirale negativa in cui è finita Mediaset Premium, con l’ aggravante che per la controllata Vivendi la pay-tv è core business. Dopo 34 anni di esclusiva ininterrotta, il monopolista del cavo transalpino (Sky in Francia non c’ è), ha perso infatti, per il quadriennio 2020-2024 i diritti della Ligue 1, la serie A francese, dopo aver già rinunciato alla Champions League europea. Mediapro – l’ intermediario iberico che fa capo al fondo cinese Orient Hontai (e che è forse ancora in lizza per la Serie A italiana) – si è presa la parte del leone per 780 milioni, quando Canal plus aveva pagato la precedente tornata 550 milioni e non se l’ è sentita di rilanciare o ha sottovalutato la determinazione del nuovo entrante. Maxime Saada, il ceo di Canal Plus, ha provato a minimizzare, sottolineando che così «non morirà per aver strapagato i diritti del calcio come molti altri dei suoi concorrenti». E, comunque, si consolano a Parigi, c’ è ancora più di un anno di diritti da sfruttare. Per la Borsa – che nell’ immediato ha penalizzato il titolo Vivendi, spingendolo al ribasso del 3,6% (il +0,42% di ieri non può essere considerato un rimbalzo) – e per gli analisti, quel che rischia di essere messo seriamente in discussione è il modello di business. Canal plus France aveva chiuso il 2016 in rosso per 400 milioni ed era stata affidata alle cure di mani di forbice Michel Sibony, braccio destro di Vincent Bolloré, che ha messo in atto una politica di riduzione dei costi, di cui però non sono stati forniti al mercato ancora i risultati quantitativi. Con la perdita dei diritti del calcio l’ emittente parigina, se non riuscirà a ottenere contratti di sub-licenza, rischia di doversi confrontare con un’ emorragia di sottoscrittori che difficilmente l’ offerta di film e altri contenuti video potrà contrastare e con la prospettiva concreta che il taglio dei costi non basti a compensare il calo dei ricavi. Le prime stime di m ercato parlano infatti della possibile perdita della metà degli abbonati in Francia tra il 2020 e il 2021. Mediaset, alla peggio, ridimensionerà la pay-tv con la speranza di chiudere la fonte di perdite. Ma Canal Plus non può invece consolarsi con la tv commerciale, che non ha. «Un’ ulteriore sconfitta strategica, dopo che Vivendi ha perso il controllo del board di Telecom Italia a favore del fondo Elliott», ha sentenziato l’ analista di Enders, Francois Godard. La campagna d’ Italia ha tutt’ altro che aiutato Vivendi a realizzare il sogno di Vincent Bolloré di una Netflix europea. Vivendi è impantanata sul fronte Mediaset, dove l’ ex promesso alleato oggi punta solo a monetizzare i danni nella aule dei Tribunali, senza più chance di ripensamento, a maggior ragione oggi. La quota nel Biscione, che sfiora il 30%, è per i due terzi congelata per disposizione dell’ Agcom, e a fine mese Mediaset rinnoverà il consiglio con un rafforzamento della presa di Fininvest e l’ assenza di rappresentanti del gruppo francese. Mentre il titolo – che pure ieri ha rimbalzato di oltre il 2% – è a 2,85 euro, ben distante dai prezzi pagati per la scalata mancata di due Natali fa. Quanto a Telecom, che doveva essere la terza gamba di un’ alleanza più ampia nei contenuti, la situazione è a dir poco kafkiana. Vivendi resta il primo azionista con il 23,94%, ma l’ essere minoranza in consiglio rende di fatto impraticabile anche l’ alternativa di uscirne, dato che una maggioranza senza governance non merita normalmente premio. Cattive notizie che si accavallano, dunque, in capo a Vivendi che ha appena assistito a un cambio della guardia al vertice con l’ avvicendamento alla presidenza del consiglio di sorveglianza tra Bolloré padre, pressato dalle indagini per corruzione internazionale in Africa, e il figlio Yannick, che ha dato buona prova di capacità manageriali alla guida di Havas, ma si trova oggi a ereditare un impasse su più fronti, anche in casa. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Diritti tv, la Lega gioca d’ anticipo

Italia Oggi
ANDREA SECCHI
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La Lega di Serie A si prepara a lanciare la trattativa privata con cui assegnare i diritti televisivi per le prossime tre stagioni calcistiche. Ieri via Rosellini ha pubblicato sul suo sito web l’ invito a partecipare rivolto a operatori della comunicazione e intermediari, ma soltanto a scopo informativo. Perché la trattativa privata parta, infatti, il presidente Gaetano Micciché e i suoi dovranno aspettare martedì prossimo, quando sarà effettiva la risoluzione del contratto con MediaPro votata in assemblea lunedì scorso e valida a sette giorni dalla comunicazione. «Considerate le esigenze di oggettiva urgenza», si legge nel documento, «nel frattempo la Lega Calcio Serie A intende anticipare sin da ora ai soggetti interessati le condizioni normative della trattativa privata che potrà avere eventualmente inizio solo a partire dal 5 giugno». Se tutto andrà come ci si attende, ovvero se non ci sarà il colpo di scena da parte di MediaPro che potrebbe stupire tutti con la presentazione della fideiussione finora mai arrivata, entro mercoledì 13 giugno ci sarà l’ assegnazione dei diritti in seguito a questa nuova procedura. La Lega però non ha ancora anticipato i pacchetti, che saranno disponibili soltanto da martedì: a quel punto si partirà con almeno due schemi di offerta di pacchetti, per piattaforma, per prodotto oppure misti e si farà una prima cernita con le manifestazioni che arriveranno, per poi stabilire esattamente quali saranno i pacchetti oggetto della trattativa e su quelli chiedere le offerte vincolanti. Visti gli sviluppi delle ultime settimane e gli accordi fra Sky e Mediaset per il digitale terrestre e per Premium, è probabile che si arrivi a pacchetti misti come finora o per prodotto piuttosto che per piattaforma, assecondando la media company guidata da Andrea Zappia che da tempo chiede una soluzione del genere. Dopotutto, vista la mancata riuscita del bando precedente, Sky è l’ unico operatore realmente interessato (si veda ItaliaOggi del 30 giugno) a cui dovrebbe aggiungersi Perform in procinto di creare una piattaforma Ott per l’ Italia. Sembra infatti che i club abbiano avuto assicurazioni di poter incassare circa 750 milioni da Sky mentre Perform (l’ operatore via internet), dovrebbe aggiungere 200 milioni. Tornando alla trattativa privata, entro le 13 di martedì partirà la prima fase: con due o più schemi di pacchetti di diritti 2018-2021, come detto, sui cui gli operatori sono chiamati a manifestare il proprio interesse entro le 17 di giovedì 7 giugno. Nel frattempo si svolgeranno anche gli incontri con chi si è fatto avanti e l’ 8 giugno si partirà con la seconda fase: dagli schemi si passerà ai pacchetti definitivi decisi sulla base dell’ interesse manifestato i giorni prima e le offerte a questo punto saranno vincolanti e irrevocabili da presentare entro le 11 di mercoledì 13 giugno, il giorno stesso in cui avverrà l’ assegnazione. Tutto finito? No, perché nel pomeriggio di quel giorno ci potrà essere anche una terza fase, quella dei rilanci, se le offerte avranno un importo complessivo inferiore a quanto stabilito dalla Lega. Per ciascun pacchetto, infatti, sarà fissato un prezzo base, ma a valere alla fine sarà il prezzo minimo di tutti i diritti stagione per stagione. Fatto tutto questo, si spera, i diritti della Serie A si saranno assegnati. Con una postilla: resta sempre aperta la porta del canale della Lega, anche solo per i diritti rimasti senza offerte. © Riproduzione riservata.

Chessidice in viale dell’ Editoria

Italia Oggi

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Partnership tra Italiaonline e Billboard Italia. Italiaonline e Billboard (Italia) hanno siglato un accordo grazie al quale i contenuti delle edizioni italiana e internazionale di Billboard avranno visibilità sui portali Italiaonline, in particolar modo su superEva.it, Virgilio.it e Libero.it: una selezione delle notizie più interessanti, produzioni video esclusive e le famose classifiche. Billboard, che rappresenta la voce più autorevole nella certificazione dei successi discografici del momento, renderà disponibile sui portali Italiaonline un estratto delle prime 10 posizioni delle classifiche musicali settimanali di genere. Con questo accordo Billboard affida anche a Italiaonline, attraverso la sua concessionaria iOL Advertising, la vendita degli spazi pubblicitari in programmatic del sito Billboard.it. Giglio Group, accordo con controllata di Sony per la trasmissione di due canali. La società di e-commerce 4.0 Giglio Group, tramite la divisione M-Three Sat Com, ha siglato un accordo con Newco11, società controllata da Sony Television Network, per la trasmissione e gestione del segnale via satellite dei canali televisivi «Cine Sony» e «POP», editi da Sony e ad oggi già presenti e visibili sul digitale terrestre. Grazie ai teleporti di Milano e Roma, M-Three Sat Com si occuperà della diffusione via satellite dei due canali televisivi attraverso il satellite Hot Bird 13 di Eutelsat, in posizione «prime» per la copertura paneuropea e per le piattaforme Fta e pay italiane. Torna Online – Connessioni pericolose. Su Crime+Investigation (che dal 4 giugno passa al canale 119 di Sky) riparte Online-Connessioni pericolose in prima visione assoluta con sette nuovi casi, in onda a partire dal 19 giugno alle 22:00. Con la collaborazione del nucleo investigativo della Polizia di Stato e la testimonianza diretta delle vittime, la giornalista Elena Stramentinoli (Presa Diretta) viaggia attraverso l’ Italia e ripercorre alcune delle più importanti vicende di cybercrime degli ultimi anni. Prodotta da Leonardo Godano e Cecilia Passa per Ascent Film, la serie è diretta da Christian Letruria, mentre gli autori sono Matteo Billi, Emanuele Cava, Fausto Massa e Paolo Palmarocchi. Al via Ciak Junior – Il cinema fatto dai ragazzi. Da domenica 10 giugno alle ore 11.15, su Canale 5, torna «Ciak Junior – Il cinema fatto dai ragazzi» con quattro appuntamenti consecutivi. Ciak Junior, giunto alla sua 29esima edizione, è un progetto internazionale di cortometraggi, scritti e interpretati dai ragazzi per i ragazzi, con l’ intento di far conoscere agli studenti come nasce un prodotto audiovisivo. Ogni anno, coinvolge migliaia di studenti delle scuole medie e superiori di tutto il mondo. I ragazzi, supervisionati dai fratelli Francesco e Sergio Manfio (ideatori del progetto e, rispettivamente, produttori esecutivi e registi dei film), prendono parte a tutte le fasi produttive del cortometraggio: dalla scrittura del soggetto alla recitazione, fino alle riprese. Quest’ anno i cortometraggi sono stati premiati il 25 e il 26 maggio a Jesolo Lido, durante il Festival internazionale Ciak junior, da una giuria internazionale e da una giuria composta dai ragazzi delle scuole primarie (4° e 5°), delle secondarie di I° grado e del primo biennio delle secondarie di II° grado. Ogni film partecipa alla cerimonia di premiazione finale che verrà trasmessa da Canale 5 domenica 1 luglio alle ore 11.15. Questo festival, oltre a essere un’ occasione per sviluppare la creatività, è anche un momento di integrazione intergenerazionale dove studenti, docenti, genitori e professionisti del mondo del cinema e della televisione, hanno la possibilità di incontrarsi e confrontarsi. Il Gruppo Gedi al Radio Milano City. In occasione di Radio Milano City, che si terrà in Piazza del Cannone e alla Triennale di Milano da oggi al 3 giugno, le radio del Gruppo Gedi saranno presenti con diversi appuntamenti. Ad aprire il festival sarà oggi presso la Triennale Albertino, che incontra il pubblico con Alessandro Lippi. Radio Capital invece parteciperà sia con le dirette radiofoniche che con un evento live. m2o sarà on air oggi dalle 20 alle 21 con il programma m2o party condotto da Manuela Doriani e Andrea Mattei, mentre domani dalle 12 alle 14 sarà la volta di Rumors con Micol Ronchi e Fabio De Vivo. È in edicola Montagne Outdoor Bike. L’ allegato in omaggio allo speciale Meridiani Montagne Cammini della Grande Guerra ha una foliazione di 64 pagine e lo stesso formato della rivista. Va ad arricchire le precedenti sei edizioni dello speciale Outdoor, esteso a tutte le attività, estive e invernali. Mtb, e-mtb, gravity, road, cicloturismo: Montagne Outdoor Bike racconta le possibili varianti di sport in cui gli appassionati delle due ruote possono cimentarsi lungo tutto l’ arco alpino italiano. Da Madonna di Campiglio alla Val di Fiemme, dalla Paganella alle Dolomiti di Brenta, dall’ estremo nord est in Friuli Venezia Giulia al nord ovest della Valle d’ Aosta.

Publicis media Italy, i giornali evolvono in sistemi multicanali per trovare più lettori

Italia Oggi

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I giornali moltiplicano le piattaforme di accesso ai propri contenuti ed evolvono in veri e propri ecosistemi multicanale in cui ciascuna versione (cartacea, digital replica, sito web, social, eventi) svolge un ruolo preciso. Quindi, in un contesto caratterizzato dall’ estrema parcellizzazione dei contenuti e dalla sempre maggiore fruizione delle informazioni sui social network nonché sui siti di testate nate direttamente sul web, l’ obiettivo degli editori è trovare nuovi punti di contatto e di dialogo con i lettori. Secondo lo scenario 2017 sulla stampa quotidiana e periodica italiana di Research & Business intelligence di Publicis media Italy, rielaborando le indagini Audipress, Ads, Audiweb, Nielsen, Zenith advertising expenditure forecasts, GfK Eurisko ed Eumetra Monterosa, nonostante il calo del pubblico, si mantiene stabile la quota di lettori fedeli, coloro che hanno acquistato almeno il 75% delle copie nel periodo di riferimento della testata (3 mesi per quotidiani e settimanali, 1 anno per i mensili). A conferma della capacità delle testate di instaurare un legame affettivo con la propria audience. La stampa rimane perciò un punto di riferimento unico per la sua capacità di dare valore aggiunto e credibilità alla comunicazione pubblicitaria, avendo in comune con il proprio lettore una condivisione valoriale di base, sempre secondo Publicis media Italy. Certo è che, nel corso dell’ ultimo decennio, la quota di investimenti destinata alla stampa cartacea ha registrato una contrazione (69%). Un trend che, secondo le stime dello Zenith advertising expenditure forecasts, non conoscerà inversioni nei prossimi anni. Anche gli ultimi dati sul totale anno rilevano un calo della raccolta pubblicitaria del 6,8%. Gli investimenti pubblicitari sui quotidiani si sono concentrati in particolare nel secondo e quarto trimestre mentre i mesi di marzo, aprile, settembre e novembre sono stati i più performanti per i periodici. Nel 2017 i settori che maggiormente hanno investito sono stati i servizi professionali per quanto riguarda i quotidiani, l’ abbigliamento relativamente ai periodici. In particolare, i marchi dell’ abbigliamento hanno scelto di destinare circa il 40% del budget pubblicitario alla stampa periodica. Tra gli editori Cairo e Mediamond raccolgono insieme il 45% degli investimenti per i periodici, Rcs e Manzoni (Gruppo Gedi) il 53% per i quotidiani. Nell’ ultimo anno, infine, la penetrazione dei quotidiani è risultata in diminuzione su tutti i target, in particolare tra i più giovani che prediligono i mezzi online per informarsi. La Gazzetta dello Sport si conferma il quotidiano più letto, mentre Corriere della Sera e Repubblica sono i primi per copie diffuse. Il calo della penetrazione della stampa periodica coinvolge in maniera uniforme tutte le generazioni. Tra i periodici Focus si posiziona al primo posto per letture seguito da Sorrisi e Canzoni, primo per copie diffuse.

Mediapro prepara una nuova causa e chiede indietro la caparra

Il Messaggero

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DIRITTI TV ROMA Una lettera che ha avuto una lunga gestazione. Una serie di controlli, correzioni e rimpalli con l’ Italia. Il contenuto è quello che ci si aspettava. Parole dure quelle di Mediapro contro la Lega di serie A colpevole, si evince da alcuni passaggi, di aver lasciato soli i catalani. In cima alle richieste c’ è quella di riavere indietro la caparra da 50 milioni più iva versata nei mesi scorsi. Nessuna rinuncia alla causa. Anzi i catalani vogliono andare avanti e ricorrere al Tribunale di Milano con quello che in gergo viene chiamato un 700. Ossia un procedimento cautelare d’ urgenza (art.700 codice di procedura civile). L’ intenzione di Roures è quella di bloccare il bando in quanto i diritti sono ancora in mano a loro e considerano illegittima la risoluzione votata all’ unanimità dall’ Assemblea di lunedì scorso. Chissà cosa avranno pensato i 20 presidenti di A dopo la notizia dei 1,15 miliardi versati per prendere i diritti della Ligue 1 francese. In attesa di capire come si muoverà la Lega di fronte alla lettera, ieri da via Rosellini hanno reso noto, tramite una informativa, come si svolgeranno le trattative private che ufficialmente potranno scattare da martedì visto che lunedì scadono i sette giorni di tempo concessi a Mediapro per versare la fideiussione da 1,2 miliardi. L’ INFORMATIVA La trattativa privata inizierà il 5 giugno (ore 14) quando sul sito della Lega verranno pubblicati gli schemi di offerta dei pacchetti, per piattaforma, mista o per prodotto. Si potranno presentare manifestazioni di interesse fino al 7 giugno (ore 17), successivamente verrà stilato un calendario per gli incontri con i vari broadcaster interessati. Dall’ 8 giugno saranno pubblicati i pacchetti definitivi e relativi prezzi e l’ iter per l’ assegnazione dei diritti si dovrebbe concludere il 13. Al momento, come ripetuto più volte dall’ ex commissario Giovanni Malagò, Sky si sarebbe impegnata con un’ offerta molto importante (circa 800 mila euro) a cui andrebbero sommati i soldi offerti da Perform (200 mila euro). Alla fine si dovrebbe arrivare ad una cifra molto simile a quella mai versata da Mediapro. Per assurdo i catalani, se dovessero concludere pacificamente con la Lega, potrebbero rientrare in gioco facendo offerta come broadcaster (ipotesi difficile ma non da escludere a priori). Sky si prepara, nel caso dovesse aggiudicarsi la serie A, a recitare un ruolo da protagonista avendo già i diritti della Champions e dell’ Europa League. Emiliano Bernardini © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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